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Autore: _crazymind_    14/09/2015    0 recensioni
Mi ricordo, mi ricordo tutto, mi ricordo di una me, una me che sono anche ora, una persona diversa, rifiutata, sdegnata...Sono diversa
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa sono io: diversa.
Nient'altro da dire. Nei temini che dovevo scrivere alle elementari dove mi descrivevo, bastava una sola e unica parola: diversa. Una parola piccola, niente di ché...ma nessuno comprenderà quante sfumature lasci, nessuno. Mi ricordo la mia tenera età, quando sul mio quadernino a righe scrivevo solo quella parola, quando il giorno dopo le maestre mi riconsegnavano il mio vuoto quaderno senz'anima e mi dicevano che dovevano parlare con i miei genitori, oh loro, che persone sgradevoli. Li ripudiavo con tutto il mio cuore insanguinato insidiato nel mio piccolo petto. Mi consideravano strana, sentivo i loro discorsi la sera, nella loro camera da letto, sentivo che si chiedevano che cosa potevano fare per me. Bene, ora ditemi mamma e papà, avete trovato una soluzione? Certo che no, voi non potete capirmi, nessuno puó. Vi chiedevate come potevate rimediare, beh...avevate una possibilità un tempo, potevate togliermi di mano le Barbie che amavo decapitare, potevate dirmi: "Non si fà" ma invece, vi siete guardati intorno, perché? Cosa c'era di piú importante di vostra figlia? Cosa?
Mi ricordo di quando durante la ricreazione stavo sola. Sola. Era un dono la solitudine e voi la consideravate una malattia, ma no, voi siete qui la malattia. Mi ricordo che durante i miei beati minuti di solitudine, si avvicinó un bambino e mi prese in giro. Quel lurido moccioso. Ero infuriata, volevo farlo sparire da questo mondo. Le mie dita si strinsero in un pugno, le nocche si irrigidirono, il mio gomito si levó in aria e il mio pugno voló verso la sua mascella. Oh, il sangue che grondava, che cosa rilassante, non trovate? Era cosí denso, cosí brillante quel rosso scarlatto. E la sua faccia, oh, era impaurita, piangeva, provava dolore...come la mia anima in pena. Brutta sensazione vero? Direi di sí.
I miei pensieri si rivoltano nel presente, ora. Ora sono un'adolescente, una ragazza tornata dal carcere minorile, una pazza, come mi considerano gli altri. Ora mi dedico all'arte. Ai disegni con la china, tanta, tanta china nera. Dovreste provare, é come il sangue quando vi cola l'inchiostro fra le dita, ma non soffre nessuno peró, che dispiacere. 
Tra le mie opere potete trovare molti disegni di corvi, di lupi, demoni...ma ho un preferito. É un'opera che tengo in camera come poster, un lungo foglio con una scritta in nero: DIVERSA.
   
 
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