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Autore: _ter87_    14/09/2015    1 recensioni
quella voce ormai le faceva venire i brividi. Non la associava più all'amore della sua vita, ma al suo incubo peggiore. Deglutì, girandosi lentamente dopo aver preso il contenitore per la torta e stringendolo al petto guardò verso il ragazzo.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Cheerilee, Discord, Fluttershy, Rainbow Dash, Un po' tutti
Note: AU, Lime, Otherverse | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate
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 Lui, lui aveva qualcosa di strano e qualcosa le diceva che quella ragazza non sarebbe stata al sicuro a lungo anche se, a giudicare dai vari ematomi visibili solo sul suo viso -e si, li aveva notati eccome- forse non poteva fare poi molto per salvarla ormai. Si perse in quei pensieri, voleva aiutare quella ragazza indifesa voleva fare qualcosa..ma cosa? Lei in fondo era solo una ragazzina ancora, si aveva ormai 22 anni ma diciamoci la verità..andava all'università, lavorava in un bar per potersi pagare studi ed appartamento, e nemmeno riusciva a farlo a volte, ma oltre a questo non aveva altro. Cosa sarebbe stata in grado di fare per 'salvare' se questo era il termine adatto, lei? E poi chi le assicurava che avesse ragione? Aveva visto i lividi, ma non lo aveva effettivamente visto metterle le mani addosso. E ancora, era la prima volta che andava in quel locale..chi era lei per intromettersi in questo modo nelle vite altrui? Nessuno, quindi doveva starsene a posto. Da brava Rainbow, se la vedranno tra di loro. Ma lei lo sapeva bene che non si sarebbe fermata a quello. Sospirò, incrociando le braccia al petto e le gambe poggiandosi al muro quando;
<< Ehi, Rainbow >> una voce la riportò nuovamente alla realtà. Pinkie, di nuovo al momento giusto. << Pinkie, ti diverti? >> la ragazza si guardò intorno squadrando la sala e le persone che la occupavano prima di tornare a rivolgere l'attenzione alla ragazza dai capelli fucsia con un sorriso e aspettando, senza veramente esserne interessata in realtà, la risposta. Che non tardò ad arrivare visto che 'oh, si. Da morire..io amo le feste! Mi mettono tanta allegria' iniziò a dire lei quasi saltellando. La ragazza dai capelli arcobaleno la guardò per qualche istante perplessa sorridendole poi ed annuendo come fosse d'accordo con lei. << Senti, ma..la torta è stata già aperta? >> le chiese per cambiare discorso, tentando di lanciare uno sguardo proprio al tavolo dove aveva posato quel capolavoro comprato poco prima. << No! >> la raggiunse la voce della ragazza, riportandola sulla terra ferma in meno di un secondo. Sorrise Rainbow, unendo insieme le mani e sfregandole, 
<< che ne dici di prenderla? Ci mettiamo le candeline su..cosa pensi? >> e Pinkie annuì subito, d'accordo con l'amica. Corse a prendere la torta allora, raggiungendola nuovamente e facendole intanto segno di seguirla nella piccola cucina. Ma non erano queste le sue intenzioni..lei voleva semplicemente farla allontanare in modo da restare sola con i propri pensieri, tornare contro il muro ad occhi chiusi lontano da tutto e tutti, anche da Applejack perché no. Tutti prima o poi hanno bisogno dei propri spazi, no? Tentò in ogni modo di accaparrarsi quella gustosissima torta ma la ragazza la teneva così saldamente che pensò quasi se la fosse incollata alle mani! Raggiunta la stanza però, non resistette più e spingendola quasi via si mise di fronte la torta, prendendo in mano le redini della situazione. << Ehi, quanti sono lì fuori? >> chiese, aprendo il mobile in alto sulla destra e prendendo le candeline che sapeva fossero state comprate il giorno prima. << Trentacinque! >> rispose lei con un sorriso che andava da una parte all'altra. Era felice, si vedeva, e per forza..era il suo ragazzo a compiere gli anni! Stavano insieme da ormai tre anni, si erano conosciuti proprio lì quando lei aveva deciso finalmente di iscriversi in palestra perché in sovrappeso. Ma cosa poteva farci se amava dolci e feste più di ogni altra cosa al mondo? Ed era stato lui, il suo amato David, a spronarla a fare di più, di più..sempre di più, fino a raggiungere l'obiettivo che si era prestabilita: perdere almeno 15 kg. Ed ora era un figurino, con una sola abitudine..dolci e feste. A quelle non avrebbe mai rinunciato, adesso però c'era lui ad aiutarla a moderarsi..e la sua palestra. << Oh, che belli che siete.. >> le disse la ragazza, poggiandosi al tavolo dove aveva poggiato anche la torta. << si vede che vi amate tanto..vi invidio >>
<< Ma cosa dici? >> sbottò subito lei guardandola male << tu e Jackie siete altrettanto belle, sai? >> e Rainbow non le rispose subito prendendosi qualche secondo di tempo per pensare a cosa dirle. Certo un 'grazie mille' sarebbe stato più che sufficiente, ma non per lei che non amava mentire, soprattutto non alle persone che lei reputava amiche. Notò che la ragazza la stava guardando sorridente ma in attesa di un qualche suo ringraziamento che però non arrivò, al suo posto la ragazza dai capelli fucsia si beccò un "non sai di cosa parli, Pinkie.." che le fece aggrottare le sopracciglia non tanto per quello che aveva detto quanto per il fatto che non c'entrasse nulla. Ma era vero, lei non viveva le giornate con loro e non poteva sapere determinate cose. Non poteva sapere che gli ultimi due anni tra le due ragazze c'era stato l'inferno. Essendo tra le due Rainbow l'unica in grado di riuscire a trovare lavoro, era anche quella che 'manteneva' Jackie per quel che riguardava regalini e affini. Solo cose preziose per la sua donna, era questo il suo pensiero. Peccato però che a quanto pareva era l'unica a pensarla in quella maniera....c'era stata una volta, due o forse tre mesi prima di quella festa, in cui anche la bionda era riuscita a trovare un lavoretto. Qualcosa di semplice, commessa, solo per poco tempo..voi credete che con quei pochi soldi guadagnati abbia fatto un regalo a Rainbow? Assolutamente no. Aveva bisogno di soldi lei, non ne aveva mai e 'i vestiti e i trucchi non si comprano da soli'. Da quel momento, aveva smesso di sopportarla. Niente più regali, niente più cene e niente più cose costose in generale. La ragazza iniziò a cambiare e non in modo positivo. Lei se ne accorse, ma non le disse nulla in modo da darle la botta finale più avanti, visto che in quel periodo lavorava lei mentre la ragazza capelli-arcobaleno no. E il momento ideale arrivò proprio qualche giorno prima della festa, quando ancora dovevano decidere se farne una a sorpresa o no. Servivano soldi per i festoni, per una sala, per la torta..insomma, per le cose basilari. << Ehi, Jackie..avrei bisogno di un prestito >> disse un giorno Rainbow alla sua ragazza, conoscendo già in cuor suo la risposta che le avrebbe dato lei. << per la festa di David, sai..torta, festoni, cose così. Penso che 50 euro per tutto dovrebbero bastare.. >> non l'avesse mai detto. La bionda si girò verso di lei come fosse stata fulminata; 
<< Cinquanta hai detto, per una festa? E cosa dovete fare? >> Rainbow iniziò a ridere dentro di se ben consapevole del fatto che sarebbe nata una discussione tra loro. Annuì poi alla sua domanda spiegandole che 'bisogna pagare il posto, la torta, non vuoi mangiare niente poi? E il regalo?' tutte argomentazioni valide per qualsiasi altra persona, ma non per Jackie che 'perché devi pagare solo tu per la festa?' disse poi continuando a non risponderle riguardo ai soldi. << Mi è vietato? >> iniziò a spazientirsi lei e per farlo capire anche alla ragazza incrociò le braccia al petto, battendo il piede sul pavimento freddo di casa sua nella quale ormai Jackie era sempre. << No >> rispose allora lei << solo che 50.. >> e da lì partì la lite che le avrebbe portate ad una semi rottura che per quella sera avevano deciso di lasciare momentaneamente fuori dalla porta per passare una bella serata e divertirsi, senza dover litigare come due matte di fronte a chi le conosceva bene. << Beh...se lo dici tu >> rispose allora a Pinkie, evitando così di doverle raccontare tutto. Dimenticatasi ormai dei suoi pensieri riguardanti quella ragazza, si girò per prendere le candeline. Inavvertitamente però urtò la torta che iniziò delle giravolte degne dei migliori nuotatori di serie A e tra i 'nooooo' di Pinkie ed i suoi dimenamenti, Rainbow cercò di afferrarla, inutilmente. Finì sul pavimento della palestra spargendosi un po' ovunque in pochi secondi, come un palloncino pieno d'acqua lanciato con forza dall'alto. Entrambe rimasero immobili di fronte a quel disastro non sapendo davvero cosa fare. Come prima cosa bisognava procurarsi una nuova torta, senza alcun dubbio! Poi bisognava pulire, e << cosa sta succedendo qui? >> si girarono di scatto verso la porta, sorridendo come avessero visto la luce. << TWILIGHT! >> urlarono entrambe, correndo incontro alla ragazza che quasi si spaventò per tutto quell'affetto che mai aveva ricevuto, soprattutto da 'quella pazza' di Rainbow Dash, come la chiamava lei. Solo dopo notò il disastro sul pavimento ed in pochi secondi fece due più due giungendo presto alla conclusione. << Oh no, no ragazze..davvero stavolta non posso proprio.. >>
<< Oh andiamo, devi solo darci una mano! Cosa sarà mai per te uscire da qui, e.. >> ma in quel momento si accese una lampadina nel cervello di Rainbow e bloccò l'amica, rischiando quasi di spezzarle il braccio! 'Vado io a prendere la torta, conosco la commessa' mentì, ma in modo talmente convincente che entrambe ci credettero e si fidarono a mandarla nuovamente al negozio mentre loro, lì, avrebbero pulito. Si sentiva felice ora lei perché l'avrebbe finalmente rivista, ed era stato anche più facile del previsto! Sempre per colpa sua certo, ma decisamente più facile che se avesse provato ogni modo per farlo accadere apposta. Ora veniva la parte difficile però: seminare Applejack. La vide mentre si avviava a prendere la giacca in compagnia di Rarity, stavano sicuramente andando a fumare e conoscendo la ragazza dai capelli viola sarebbe stata impegnata ancora per molto. Fantastico, pensò, tanto lei aveva bisogno solo di pochi minuti. Presa la giacca uscì, correndo quasi alla volta della pasticceria. Sperò di trovarla ancora aperta nonostante l'ora tarda -erano quasi le 19,30- ma quando arrivò non vide altro che un negozio vuoto e luci spente. Si bloccò affranta ma riprese quasi subito a camminare, tentando comunque la fortuna. Arrivata alla porta poggiò la mano sulla maniglia, provando a spingere. Come se qualcuno avesse ascoltato le sue preghiere quella si aprì, permettendole di entrare e potremmo dire al momento giusto, perché proprio in quell'istante; << sei un'incapace Fluttershy! Non riesci a spostare nemmeno una semplice ciotola di frutti rossi! >> aggrottò le sopracciglia mentre una vocina flebile raggiungeva le sue orecchie. << M-mi dispiace Discord, credimi..c-cercherò di non farlo p.. >>
<< Sempre così, sempre la solita solfa! Mi hai stufato Fluttershy >> e poi uno 'sciaff' inconfondibile che fece trasalire Rainbow. Era certa si trattasse della ragazza, ci lavorava solo lei lì, no? E lui poteva essere quel ragazzo dallo sguardo strano? O forse un ladro? Fregandosene di tutto fece una corsa dietro al bancone e spalancò la porta trovandosi avanti uno spettacolo a dir poco raccapricciante. La ragazza lunga lunga per terra in evidente stato di crisi di pianto con il vestito strappato in punti in cui non dovrebbe esserlo. Un rivolo di sangue a macchiarle la candida pelle del viso e il ragazzo a sovrastarla, pronto per ricominciare, e forse finire, il suo lavoro. A sentire il rumore sordo della porta si girò verso essa trovandosi di fronte una strana ragazza dai capelli ancor più strani. Anche Fluttershy -ora conosceva il suo nome- la stava guardando con un espressione che era un misto tra lo spaventata ed il sollevata. << E tu saresti? >> la voce dura del ragazzo arrivò alle sue orecchie, facendola rabbrividire. Guardò ancora la ragazza sul pavimento che faticava anche a respirare e in un attimo, tutta la paura sparì. << TU, chi ti credi di essere >> iniziò, guardandolo duramente ed indicando poi lei << per farle questo? >> sentì un lamento da parte di quest'ultima, forse mai nessuno si era rivolto a lui in questo modo e poté vederla sott'occhio tentare ogni modo per coprirsi il viso e le poche parti ancora integre del suo corpo. Il ragazzo -aveva capito si chiamasse Discord- iniziò a camminare verso di lei minaccioso, che volesse colpirla? Oh, lei ne sarebbe stata più che felice almeno avrebbe potuto dargli una lezione e le tecniche imparate da David sarebbero servite a qualcosa di serio per una volta! Con suo sommo dispiacere però, si fermò poco prima di raggiungerla ed indicandole la porta 'io andrei via ora, fossi in te' disse, non muovendo un solo muscolo del viso. Era impassibile, come avesse la cattiveria intrisa in corpo. Ma era forte Rainbow, e senza paura -in realtà ne aveva da morire- incrociò le braccia al petto, guardandolo a mo di sfida. << E se non volessi andarmene? >> disse, cercando di usare il suo stesso tono ma fallendo miseramente e lui allora rise di lei, guardandosi la mano destra come a volersi dare un tono che evidentemente non aveva affatto. << Allora sarei costretto ad usare la forza per mandarti via >> digrignò i denti lei, stringendo entrambe le mani a pugno e deglutendo pesantemente. Era terrorizzata, nel vero senso della parola. Sarebbe scappata da lì a gambe levate anche subito, ma doveva difendere quella ragazza a tutti i costi, e non perché era lei, ma perché nessuno, in nessun modo, meritava tutto quello. Raccogliendo tutto il suo coraggio rialzò gli occhi verso di lui;
<< non ho paura di te, sei solo un senza cervello che per sentirsi uomo deve far del male alle persone >> per essere spaventata a morte sapeva ancora dove e come colpire una persona per farle del male e capì di aver fatto centro quando vide il ragazzo afferrare un barattolo di una qualche sostanza per torte di color marrone e lanciarlo sul pavimento, imbrattandolo completamente. << Ti ho detto di andare via di qui >> disse ancora lui non muovendo però nemmeno un muscolo. In realtà si sentiva abbastanza confuso perché nessuno aveva mai osato sfidarlo in quella maniera, soprattutto non una ragazza visto che da Fluttershy e andando indietro erano sempre state tutte ai suoi comandi. << Ed io ho detto che non ho intenzione di muovere un muscolo >> stava giocando con il fuoco la ragazza, per davvero. Aveva preso lezioni, va bene, ma era sempre un uomo quello contro cui voleva battersi e forse pensava di avere a che fare con David che faceva quel che faceva solo per lavoro. Ma smise di pensare a lui quando vide quello fare un passo avanti ed essendo lei molto agile riuscì a spostarsi in tempo, evitando il calcio. << E facendo questo pensi di essere forte? >> continuò lei imperterrita, facendolo infuriare maggiormente. Avrebbe tentato di sferrarle un pugno prima o dopo, lo sapeva..finiva sempre così. Il suo istruttore le aveva detto tante volte che 'se colpisci un uomo con le parole, uomo o donna che tu sia tenterà di colpirti nel modo peggiore'. E aveva ragione, poté quasi vedere la sua mano smuoversi fino a diventare un pugno ed avventarsi su di lui. Si spostò indietro per evitarlo, ma aveva mal calcolato la distanza Rainbow e purtroppo venne colpita da lui in pieno viso. Affannando cercò di tenersi in piedi afferrando un qualsiasi oggetto ma caso volle che afferrasse proprio qualcosa di non stabile che ovviamente cadde, facendola finire per terra. Nello stesso momento udì un rumore forte, come di un qualcosa che si infrange contro qualcosa o qualcuno. Subito il pensiero andò alla ragazza dai capelli come zucchero filato ma non fece in tempo a pensare nulla, che divenne tutto nero.

Si risvegliò poco dopo, almeno a lei così parve, e si ritrovò distesa in una stanza semi buia. Era su di una superficie dura e fredda lo sentiva, e stando alla distanza che poteva vedere ci fosse dal pavimento capì di trovarsi su un tavolo. Lentamente cercò di alzarsi posandosi una mano sulla guancia ancora dolorante e lamentandosi appena mentre, muovendo la mascella, cercava di farlo passare in qualche modo. Cosa le era successo? L'ultima cosa che ricordava era quel mostro che le si avventava contro mentre lei cercava di difendere quella ragazza, poi..il buio. << Ehi, ferma lì! >> sentì una voce ammonirla, ma non la riconobbe subito. Iniziò a guardarsi attorno frastornata e confusa cercando di capire da dove provenisse..poi la vide. Era in piedi accanto la porta con in mano una pezza che stava bagnando in una bacinella ricolma d'acqua. Rimase in silenzio Rainbow, osservandola mentre si avvicinava e l'aiutava a tornare giù, posandole quel pezzo di stoffa ormai zuppo sulla fronte accaldata. Un piccolo verso lasciò le sue labbra e il viso della ragazza si contrasse in una smorfia di dolore senza sentirlo davvero. 'Scusami' disse subito con la vocina a cui si era abituata 'non volevo farti male, mi dispiace..sei ridotta così a causa mia. Perché lo hai fatto? Non avevi motivo di..' ma quanto parlava! Cercando di non fare movimenti troppo bruschi e spaventarla, Rainbow le posò una mano sul braccio spostandolo fino a farlo posare sul tavolo. << Sta tranquilla..io sto bene >> cercò di farla rilassare, sorridendole anche ma senza riuscirci davvero. Il dolore era insopportabile davvero, soprattutto in quella zona del viso, ma voleva mostrarsi forte lei, far vedere che non lo sentiva affatto quando invece sentiva che stava per impazzire. Provò anche ad alzarsi e questa volta Fluttershy non disse nulla, lasciandola fare in modo che capisse da sola quanto poco poteva fare in quelle condizioni. Tempo due passi infatti, e il corpo della ragazza cedette in avanti, facendola finire dritta dritta tra le braccia della ragazza che la guardò, e "visto?" le disse, evitando però il 'te l'avevo detto', e per fortuna! A quel punto Rainbow sospirò, costringendosi a darle ragione e tornò sul lettino a farsi curare, imbronciandosi di tanto in tanto per il dolore e sbuffando anche infastidita -non amava le perdite di tempo!- facendo sorridere l'altra e, automaticamente, anche lei. Solo una mezz'oretta dopo la più grande si ricordò del perché si trovasse lì e a quel punto dovette per forza alzarsi in piedi.

   
 
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