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Autore: Paranomasia    14/09/2015    3 recensioni
Quest'opera nasce come opera comico-demenziale e contiene consigli erotici per hobbit espressi in rima e spiegati con abbondanza di esempi. In fondo ad ogni pagina sarà inoltre possibile trovare le note di Frodo Baggins, tramite le quali giungeremo a conoscenza di scottanti particolari della sua vita privata.
Forse non tutti sanno che... "I piedi grossi non sono un difetto... Più sono grandi, più è bravo a letto!"
Genere: Comico, Demenziale, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

La bassa altezza è giusta a puntino,
Se ad un umano occorre un pompino.



SPIEGAZIONE


Questa massima può forse apparire scontata, ma presenta dei risvolti inaspettati e mai esaminati adeguatamente. Innanzitutto bisogna considerare che l’efficacia di questo detto dipende anche e soprattutto dall’altezza dell’umano. Se essa è eccessiva, lo hobbit si troverà teso verso l’alto e sollevato sulle punte dei piedi, e l’umano non trarrà la soddisfazione che vorrebbe da questo atto: infatti, come spiegato nel capitolo precedente, i piedi e le prestazioni sessuali degli hobbit sono strettamente legati, dunque se i piedi sono in una posizione innaturale e scomoda, l’entusiasmo e l’eccitazione dello hobbit ne risentono alquanto.
Se l’umano è troppo basso, ma non abbastanza basso da consentire allo hobbit di inginocchiarsi, questi dovrà piegare la schiena in avanti, accrescendo il disagio e aumentando il rischio di reumatismi. Tuttavia, rispetto alla possibilità precedente, in questa evenienza l’umano trarrà più godimento, e il maggior disagio sarà dello hobbit.
Ma se l’altezza dell’umano è adeguata, ovvero circa gli undici sesti di quella dello hobbit, entrambi potranno assaporare il Paradiso. Come possa farlo l’uomo, è ovvio: ma per quale motivo anche lo hobbit prova piacere? Semplicissimo: la loro maestria innata per questo genere di pratica porterà l’umano ad un piacere tale da provocargli contrazioni involontarie nella gamba destra; essa, sollevandosi, andrà a stimolare lo hobbit proprio nel punto in cui ciascuno ama essere stimolato. Inoltre, in questo caso sono molto frequenti orgasmi simultanei (infatti, un piacere più intenso porta a una contrazione maggiore della gamba, e si può ben immaginare il seguito).
Nota fondamentale: per via delle differenze tra i sistemi nervosi delle varie razze, ciò è applicabile solo con gli umani. D’altra parte non è un problema, in quanto nessun altro è mai stato interessato ad un’avventura sessuale con hobbit: gli elfi provano disgusto per via dei nostri piedi troppo pelosi (loro odiano le cose troppo pelose, ecco il vero motivo dei loro cattivi rapporti con i nani), ed è difficile trovare un nano alto abbastanza da poter tentare di sfruttare sessualmente uno hobbit.





Note di fine pagina di Frodo Baggins

Oggi sono passati a trovarmi Aragorn e Legolas; mi fa piacere che, nonostante i loro impegni, riescano a trovare del tempo libero. Si sono fermati a mangiare; per vendicarmi del fatto che, secondo questo manuale, Legolas giudica i miei piedi schifosi perché troppo pelosi, gli ho fatto piedino da sotto il tavolo. A giudicare dalle occhiate maliziose che lanciava ad Aragorn, credo che pensasse fosse opera sua; sarà che con gli stivali non è riuscito a sentire i peli. .



RIFERIMENTI STORICI


Sfortunatamente non ci sono molti riferimenti storici accertati in questo caso, poiché tra umani ed hobbit l’attrazione fisica non è mai stata particolarmente forte. Ciononostante sono relativamente frequenti testimonianze incerte della massima, tramandate unicamente in forma orale - passatemi il doppio senso.
  • Si dice che nell’antichità, quando la Contea ancora non esisteva e i primi esemplari di hobbit cominciavano a popolare le altre terre, i sovrani umani usassero tenere uno “Hobbit di compagnia”, il cui compito era simile a quello degli assaggiatori di corte. In particolare, la loro mansione era quella di assaggiare le salsicce reali.

  • Dipinti d’epoca mostrano compravendite di schiavi hobbit; al fine scegliere quello più adatto, agli acquirenti umani era concesso di sfilare nudi davanti alla merce.

  • L’unica testimonianza scritta su cui possiamo fare affidamento proviene da un fornitore di massime che già abbiamo incontrato in questo manuale e che, per merito della sua infinita saggezza, incontreremo ancora: Durante Baggins-Alighieri. Egli, nel trentaduesimo canto della “Divina Contea”, ci delizia con queste rime:

“ ‘Mi voglia riferir, conte Ugolino,
chi è questo messer Hobbit-Ruggeri,
e perché si divora il suo pipino.’


‘Ordunque ti rispondo, come speri:
devi saper che quello di appagarmi
rientra nei suoi obblighi e doveri.


La sua bocca è esperta nel drogarmi,
e lui non trae sconforto dal suo gesto,
ma anzi, prova gusto a divorarmi.’ ”





Note di fine pagina di Frodo Baggins

Comincio a pensare che il vero fine di questo regalo sia quello di mettermi in imbarazzo. Dopo questo capitolo hanno cominciato a venirmi in mente tutte le volte in cui Aragorn, in piedi di fronte a me, si avvicinava pericolosamente alla mia faccia e mi guardava carico di aspettativa... Che lui sapesse?
Noo, è impossibile. Comunque, finalmente è arrivato il giorno dell’uscita con Sam. Potrò chiarire tante cose...




MITOLOGIA
IL MITO DELLA CREAZIONE

Questo mito mi fu narrato 72 anni fa da un umano giovane all’apparenza, ma anziano ed esperto nella saggezza e nel cuore.
Si dice che, miliardi di anni orsono, una primordiale divinità stanca di vivere da sola e di non avere nessuno che la adorasse, decise di creare la terra su cui noi camminiamo e di dare vita ai suoi vari abitanti.
I primi ad essere creati furono i 34526 maghi immortali. “Voi”, disse loro la divinità, “dovrete prendervi cura di tutto. Non dovrete avere altro fine, nella vostra vita, che non sia quello della preservazione del mondo e dell’armonia tra le cose. Dovrete ricordarvi di onorarmi spesso, almeno otto volte al giorno, ed in cambio io vi darò poteri magici infiniti che dovrete usare solo per fare del bene.”
Dopo averli spediti sulla terra si rese però conto che il suo piano non funzionava bene. I maghi si erano divisi ben presto in due fazioni: gli Igienisti (Chiamati volgarmente “Maghi bianchi”), che volevano che il mondo fosse pulito e splendente come le loro vesti, e gli Sporcisti, che sostenevano che per prendersi cura del mondo il miglior modo fosse quello di lasciare che si imbrattasse; per loro, la sporcizia era il simbolo del tempo che passava e del mondo che progrediva, ed erano così coerenti con il loro pensiero che non lavavano mai le loro vesti. A causa di ciò, furono definiti “Maghi Grigi”.
Le schermaglie tra le due fazioni erano abbondanti; gli Igienisti cospargevano di candeggina le abitazioni dei Grigi, causando soffocamenti e reazioni allergiche, mentre gli Sporcisti coloravano di nero l’Omino Bianco, logo della fazione avversaria.
Quando l’immenso Dio scese in Terra a calmare le acque nessuno lo volle ascoltare. In entrambe le fazioni c’erano state di attacchi a sorpresa subiti durante una delle otto adorazioni quotidiane del Dio, e questi era universalmente ritenuto il responsabile della situazione; egli mandò dunque un grande diluvio universale per ripulire il mondo dalle sue ingrate creature. In quaranta giorni e quaranta notti il mondo fu sommerso; soltanto cinque maghi si salvarono, gli unici che si erano ricordati di avere dei poteri magici e non solo spazzoloni e pennarelli neri. I loro nomi erano Saruman, Gandalf, Rad... Oh, ma questa è un'altra storia.
Torniamo a Dio. Egli ipotizzò che creando altri esseri immortali meno potenti dei maghi il mondo sarebbe potuto progredire in armonia. Purtroppo così non fu: gli elfi erano attaccati certamente al mondo naturale, ma erano anche vanitosi apprezzatori della propria bellezza: raffinando la loro saggezza nei secoli riuscirono a creare pomate speciali e ornamenti particolari utilizzando alcune delle piante preferite del Dio, che non li poté certamente perdonare. Mandò dunque degli esseri deboli, mortali, bassi e pelosi a contrastare gli elfi: i nani. Mischiandosi con essi, gli elfi si sarebbero certamente abbruttiti e avrebbero smesso di maltrattare il suo stupendo mondo, capendo che il loro obiettivo di bellezza assoluta non era raggiungibile.
Ma non fu accontentato nemmeno stavolta. Disgustati dai loro peli, gli elfi aborrivano i nani e non fu mai possibile un unione tra le creature, mentre i nani, per via della loro stupidità, si proclamarono rivali degli elfi e non vollero mai collaborare.
C’era una sola possibilità. La creazione successiva sarebbe dovuta essere perfetta: era necessario introdurre nel mondo un’altra razza, mortale ma più longeva dei nani, di altezza simile alla loro ma dai piedi più grossi, fornita di un’intelligenza maggiore per contrastare la loro stupidità. Ad essa si sarebbe dovuta affiancare un’ultima razza, di aspetto fisico simile agli elfi per non sfavorirne l’unione ma leggermente più brutto per non aumentarne l’ego. Queste ultime due razze sarebbero dovute essere unite e non lottare tra di loro: in questo modo la convivenza sarebbe stata pacifica ed ottimale per tutti.
Come garantire, però, l’alleanza tra i nani-migliorati, altrimenti detti Hobbit, e gli elfi-peggiorati, altrimenti detti Umani?
L’unico modo era quello di determinare le loro altezze in modo tale che, senza disagio e con godimento di entrambi, due esponenti delle diverse razze potessero compiere un particolare gesto di alleanza estrema. Tale gesto fu chiamato “Che buono questo pipino!”, in seguito abbreviato in “Buonpipino”, “Buonpino” e nell’oggi conosciuto “Pompino.”





Note di fine pagina di Frodo Baggins

Non ho commenti su questo mito, ma almeno ho capito perché Gandalf puzza così tanto. E non voglio sapere con cosa fosse solito sporcarsi Radagas per ottenere il soprannome di “Bruno”...
Comunque ho cose più importanti da scrivere. Innanzitutto, Sam ha davvero buongusto: Sam Valentino è un ristorantino appartato, tranquillo, pieno di cuoricini che volano e di farfalle variopinte. Il luogo dei sogni di ogni Hobbit sensibile e tenero nella sua virilità. Davvero perfetto.
Gli ho detto che ero davvero felice di stare finalmente un po’ da solo con lui. Lui mi si è avvicinato, baciandomi dolcemente le labbra con una delicatezza degno di tale gesto d’affetto fraterno, e mi ha sussurrato all’orecchio parole molto dolci. Ad un certo punto ha detto una frase che non ho ben capito, ma sembrava riguardasse la mia voracità anormale, al che ho ordinato un sacco di cibo per non ferirlo. Anche se non sono sicuro che abbia detto “Voracità anormale”, non si sentiva bene, potrebbe anche aver detto “Verginità anale”... Ma in fondo, perché avrebbe dovuto dirlo? Non dovrei farmi così tanti problemi... Sam è un buon amico.
Gli ho finalmente chiesto il motivo di questo regalo. Mi ha spiegato che vorrebbe che io mi sciogliessi di più, grazie alle sue parole e ai suoi gesti, riguardo a certi argomenti... Cito le sue parole, perché mi ha fatto un discorso molto profondo che vorrei ricordare per sempre.
“Padron Frodo, pur non avendolo mai verificato di persona penso che tu, in queste cose, sia molto duro, se capisci cosa intendo. Vorrei provare a rilassarti un po’, con la mia bocca, con le mie abili mani. Il fatto che tu abbia accettato il regalo mi rincuora molto, perché credevo che questo mio interesse non fosse condiviso. Se non ti dà fastidio, vorrei che il prossimo capitolo lo leggessimo insieme domani, da soli, chiusi nella tua stanza... Al caldo...”
Com’è dolce, Sam. Non vedo l’ora che arrivi domani.


   
 
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