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Autore: Vale Hicks    09/02/2009    2 recensioni
Lily Evans sembra destinata a passare una brutta notte insonne. Ma che cosa la sta facendo agitare tanto? La colpa è da imputare a certi tarocchi, che durante l’ultima lezione di Divinazione le hanno risvegliato i sensi.
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Lily, va tutto bene?” “Sì, non preoccuparti Mary, è tutto a posto.” Ma in realtà quella sera, Lily Evans, irreprensibile Caposcuola dei Grifondoro, non riusciva proprio a chiudere occhio. Si girava continuamente nel suo letto con movimenti bruschi, tanto da attirare l’attenzione della sua vicina. Lily desiderava solo abbandonarsi tra le braccia di Morfeo, ed invece la sua mente la stava costringendo a rimuginare sulla giornata che era appena finita.


***

Tutto era cominciato quella mattina, dopo la colazione, quando la ragazza si era recata nell’aula di Divinazione.
“Ho sempre sospettato di aver fatto un errore al secondo anno, quando ho scelto di studiare quella materia, ed ora ne ho la conferma!” pensò Lily con rabbia.
Appena Lily fece il suo ingresso nella stanza circolare, ecco che, come al solito, le comparve davanti agli occhi il suo supplizio quotidiano, colui che qualche anno prima aveva avuto la bella idea di tormentarla di continuo: James Potter, naturalmente, in compagnia dei suoi amici.
James la vide ed iniziò a sorriderle in quel suo modo sardonico, che preannunciava qualche suo commento fastidioso, o un suo nuovo tentativo di partire all’attacco e chiederle di uscire.
Lily ricambiò lo sguardo con un’espressione accigliata e nello stesso momento pensò: “Che sbruffone presuntuoso! Non capirò mai se il suo interesse per me è sincero, oppure se si comporta in questo modo solo per far colpo su tutti quelli che lo circondano!”
Per fortuna, la ragazza fece appena in tempo a sedersi, che la professoressa entrò nell’aula ed intimò il silenzio agli alunni presenti.
“Splendida giornata a voi, studenti! Oggi passeremo ad un argomento molto affascinante, ma anche molto complesso per quelli di voi che hanno poca dimestichezza con la mia materia.” e così dicendo la professoressa lanciò un’occhiataccia a Peter Minus che si stava addormentando. Dopodiché, con grande sorpresa di tutti, la professoressa iniziò a spiegare le proprietà magiche e i significati reconditi dei tarocchi.
Sapevano tutti che era un pò tocca, altrimenti non avrebbe mai accettato di guadagnarsi il pane insegnando una materia come Divinazione, universalmente conosciuta per le sue basi poco solide; ma nessuno di loro si sarebbe mai sognato di studiare per diventare cartomante!
La professoressa non si accorse, però, dell’umore dei suoi studenti ed andò avanti per circa venticinque minuti a blaterare di arcani maggiori e minori.
Sfortunatamente, almeno per l’umore già compromesso di Lily, poco dopo passò alla parte pratica.
“Benissimo. Adesso da bravi, mettetevi a coppie e scoprite le vostre rispettive carte. Imparerete molte cose interessanti sulla vostra vita futura.”
La giovane Grifondoro alzò il sopracciglio con grande scetticismo. Era certa che il futuro non potesse essere svelato da un disegno qualunque, dipinto su una carta qualsiasi.
Comunque, ormai non poteva scappare dall’aula, così si rassegnò ed iniziò a mescolare le carte della sua compagna di banco.
“Dunque, le tue carte indicano chiaramente che la tua personalità è arrendevole ed insicura, infatti nel tuo caso è uscita la carta della Luna al rovescio.” spiegò Lily alla ragazza, leggendo sul suo libro di testo. “Inoltre, devi guardarti da chi ti sta intorno, perché la carta della Luna è seguita dal Fante di Spade e dall’Eremita, e questo vuol dire che ci sono delle maldicenze sul tuo conto… Cosa dici, me la cavo come cartomante?” concluse, ridendo della sua previsione.
“Spero di no… è abbastanza inquietante come previsione!” le rispose l’amica. “D’accordo, adesso è il tuo turno, Lily. Vediamo un po’ cosa ha in serbo il futuro per te!”
Ed anche lei mescolò le carte e le dispose sul tavolo, iniziando poi a scoprirle lentamente.
“Le tue carte invece sono uscite diritte. La carta predominante è l’Innamorato. Significa che, in circostanze avverse, hai sufficienti risorse mentali per scegliere con giusto criterio e sano giudizio. In più, secondo i tarocchi, sei dotata di integrità morale e buon senso.”
“Grazie tante, ma non avevo alcun bisogno dei tarocchi per scoprirlo!” affermò Lily, pavoneggiandosi leggermente.
“Non ho ancora finito. Adesso arriva la parte più interessante.” continuò l’altra. “La carta dell’Innamorato è abbinata al due di coppe, il che prevede un’unione felice in campo affettivo. D’altro canto, prima di stabilizzarti nell’amore, dovrai prendere un’importante e difficile decisione che coinvolge due contendenti.”
Lily, nel sentire le parole della compagna, rimase immediatamente scioccata. Si guardò intorno, con crescente preoccupazione, nel timore che qualcuno avesse sentito il responso delle sue carte.
“Sei sbiancata di colpo, Lily… questi tarocchi ti hanno solleticato la coscienza, per caso?”
“Ma cosa dici! Non voglio che qualcuno dei nostri compagni senta e creda a queste sciocchezze, tutto qui!”
L’altra ragazza non disse niente, ma un sorrisetto malizioso le spuntò sulle labbra, mentre girava la testa dalla parte opposta.
Lily fece finta di niente. Seguì i movimenti della professoressa che girava tra i tavolini occupati dagli alunni, controllando i loro tarocchi.
Ma la giovane aveva la testa tutta da un’altra parte; c’era forse qualcosa di vero in quel responso?
In fondo, da qualche tempo aveva incominciato a provare un certo interesse per James Potter. Certo, lo considerava ancora un insolente, viziato e superbo ragazzino, tuttavia nell’ultimo periodo aveva avuto modo di constatare che era anche una persona di buon cuore, dotato di un grande carisma e, soprattutto, non aveva atteggiamenti ostili nei confronti dei nati babbani come lei.
Al contrario, invece, il suo amico d’infanzia Severus Piton, da qualche tempo non era più lo stesso. Cioè, era sempre stato, ed era ancora, un tipo piuttosto solitario, musone e non molto socievole, ma con lei si era sempre comportato correttamente. In un certo modo, era stato grazie a lui che Lily aveva conosciuto il mondo magico e lei aveva sempre voluto bene a Severus e lo aveva continuamente difeso dagli attacchi e dalle prese in giro di Potter e della sua cricca. Ma ultimamente la ragazza era rimasta enormemente delusa dal comportamento del suo amico, dalle disgustose idee di superiorità della razza purosangue dei maghi che in quel periodo professava e, soprattutto, dalle persone che frequentava. Ragazzi giovanissimi che perpetuavano quell’orribile ideologia che stava pericolosamente prendendo piede in quegli anni.
Però James Potter… come poteva provare qualcosa per James Potter, il ragazzo che aveva tanto disprezzato negli anni precedenti?
Con quale faccia avrebbe potuto raccontare alle amiche di essersi invaghita di colui che le aveva sempre dato fastidio?
A tutto questo pensava Lily, mentre la lezione di Divinazione giungeva al termine.

Con aria inebetita, Lily si diresse verso l’aula in cui si sarebbe svolta la lezione successiva, quella di Trasfigurazione. Quei tarocchi però, le avevano tolto la concentrazione ed insinuato il tarlo del dubbio. Ogni tanto poi, lanciava di nascosto degli sguardi curiosi a James, il quale certamente se ne accorse, ma fortunatamente non disse nulla.

Almeno fino a pomeriggio inoltrato.
Il sole pallido che sovrastava il castello di Hogwarts lasciava i suoi deboli segni di luce sul pavimento della sala comune dei Grifondoro.
Lily in quel momento se ne stava seduta su una delle comode poltrone vicino al caminetto acceso, e tentava di ripassare gli appunti presi all’ultima lezione di Incantesimi.
Non era un’impresa semplice… intorno a lei regnava un chiasso infernale, e non erano solo gli studenti più piccoli a produrlo, ma anche i ragazzi suoi coetanei. Come, ovviamente, quei quattro perdigiorno di Potter e company.
“Adesso basta.” sibilò la ragazza a denti stretti, chiudendo il quaderno di scatto. “Ora vado lì e gliele canto chiare. Nemmeno Remus riesce a controllarli… mi chiedo perché l’abbiano scelto come Caposcuola, visto che non è in grado di esercitare il suo potere nemmeno sui suoi amici!”
Era davvero fuori di sé.
Si avvicinò a Potter.
“Tu. Quando la finirai di bighellonare impunemente, disturbando la quiete altrui?”
James rimase a bocca aperta. Non si era reso conto che la ragazza dei suoi sogni gli stava davanti, con fare minaccioso.
“Uhm… calma, Evans. Non stiamo facendo niente di male, mi sembra.” le rispose, scompigliandosi i capelli come al suo solito.
“Già, tu non fai mai niente di male, vero? Non ti passa nemmeno per l’anticamera del cervello che a qualcuno possa dare fastidio il tuo atteggiamento prepotente? Io voglio studiare!”
“Evans, se vuoi studiare senza essere disturbata, puoi andare in biblioteca. Se resti qui, vuol dire che c’è un motivo particolare…” insinuò lui.
Lily era abituata ai commenti sarcastici di James, ma questa volta lo vide sotto un’altra luce. Le scappò involontariamente una risatina… ed in fondo non era tanto male. Se voleva chiarire quali fossero i suoi sentimenti verso di lui, doveva mostrarsi un po’ più morbida nei suoi confronti.
“E’ ora di giocare un po’ con te, ragazzo mio.” pensò.
“Ok, Potter.” disse Lily, guardando negli occhi il suo ex nemico. “Se la smetti immediatamente di fare baccano, ti prometto che sabato verrò con te da Madama Piediburro.”
James rimase visibilmente scosso. Balbettò qualche parola sconnessa, si passò la lingua sulle labbra e poi rispose:
“Hai bevuto un filtro d’amore, per caso? Oppure hai preso una di quelle pastiglie che usano i babbani per allucinarsi, i cosi…”
“Gli acidi?” suggerì la ragazza, ridendo sommessamente. “No, non ho preso un bel niente. Voglio solo capire se fai sul serio con il tuo modi insistenti.”
E così dicendo, girò i tacchi e se ne andò nel dormitorio femminile.

Dopo qualche minuto, scese lentamente i gradini che portavano alla sala comune, senza farsi vedere. James e gli altri tre se ne erano andati. La serata trascorse piuttosto velocemente, tra qualche parola scherzosa detta con le amiche e i suoi doveri di Caposcuola da espletare, Lily non si rese nemmeno conto dell’ora che si era fatta.
Purtroppo per lei, però, qualcosa doveva ancora accadere.
Mentre passava casualmente per il corridoio del secondo piano, riconobbe una figura familiare, insieme ad altri due studenti che conosceva di vista.
Severus Piton era fermo, i lunghi capelli neri e untuosi gli ricoprivano il viso, e confabulava sottovoce con i suoi compagni, Rosier e Wilkes.
La ragazza sentì immediatamente una morsa allo stomaco. Le dispiaceva che il suo amico si fosse unito a delle persone così irrimediabilmente meschine, ma non poteva nemmeno dimenticare il modo in cui l’aveva trattata il giorno in cui l’aveva volgarmente apostrofata con uno sprezzante “schifosa mezzosangue”.
Riuscì comunque a svignarsela senza farsi notare dai tre, e poco dopo era all’interno del suo dormitorio.

***

Ecco come era appena finita la sua giornata. A causa dei tarocchi, la sua vita sentimentale era stata completamente scombussolata. E per di più, aveva promesso a James Potter di uscire con lui.
O forse i tarocchi non c’entravano niente?
Si girò nel suo letto per l’ultima volta.
“Oh, beh, ormai è troppo tardi per piangere sul latte versato. La mia scelta l’ho fatta.” pensò, chiudendo gli occhi per rilassarsi, poco prima di cadere profondamente in un sonno senza sogni.

NOTE: Questa storia ha partecipato alla Coppa delle Case su Lumos.it, in cui sono iscritta con il nickname "Leonor".

  
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