Tutto era cominciato quella
mattina, dopo la colazione, quando la ragazza si era recata
nell’aula di Divinazione.
“Ho sempre sospettato di aver fatto un errore al secondo
anno, quando ho scelto di studiare quella materia, ed ora ne ho la
conferma!” pensò Lily con rabbia.
Appena Lily fece il suo ingresso nella stanza circolare, ecco che, come
al solito, le comparve davanti agli occhi il suo supplizio quotidiano,
colui che qualche anno prima aveva avuto la bella idea di tormentarla
di continuo: James Potter, naturalmente, in compagnia dei suoi amici.
James la vide ed iniziò a sorriderle in quel suo modo
sardonico, che preannunciava qualche suo commento fastidioso, o un suo
nuovo tentativo di partire all’attacco e chiederle di uscire.
Lily ricambiò lo sguardo con un’espressione
accigliata e nello stesso momento pensò: “Che
sbruffone presuntuoso! Non capirò mai se il suo interesse
per me è sincero, oppure se si comporta in questo modo solo
per far colpo su tutti quelli che lo circondano!”
Per fortuna, la ragazza fece appena in tempo a sedersi, che la
professoressa entrò nell’aula ed intimò
il silenzio agli alunni presenti.
“Splendida giornata a voi, studenti! Oggi passeremo ad un
argomento molto affascinante, ma anche molto complesso per quelli di
voi che hanno poca dimestichezza con la mia materia.” e
così dicendo la professoressa lanciò
un’occhiataccia a Peter Minus che si stava addormentando.
Dopodiché, con grande sorpresa di tutti, la professoressa
iniziò a spiegare le proprietà magiche e i
significati reconditi dei tarocchi.
Sapevano tutti che era un pò tocca,
altrimenti non avrebbe mai accettato di guadagnarsi il pane insegnando
una materia come Divinazione, universalmente conosciuta per le sue basi
poco solide; ma nessuno di loro si sarebbe mai sognato di studiare per
diventare cartomante!
La professoressa non si accorse, però, dell’umore
dei suoi studenti ed andò avanti per circa venticinque
minuti a blaterare di arcani maggiori e minori.
Sfortunatamente, almeno per l’umore già
compromesso di Lily, poco dopo passò alla parte pratica.
“Benissimo. Adesso da bravi, mettetevi a coppie e scoprite le
vostre rispettive carte. Imparerete molte cose interessanti sulla
vostra vita futura.”
La giovane Grifondoro alzò il sopracciglio con grande
scetticismo. Era certa che il futuro non potesse essere svelato da un
disegno qualunque, dipinto su una carta qualsiasi.
Comunque, ormai non poteva scappare dall’aula,
così si rassegnò ed iniziò a mescolare
le carte della sua compagna di banco.
“Dunque, le tue carte indicano chiaramente che la tua
personalità è arrendevole ed insicura, infatti
nel tuo caso è uscita la carta della Luna al
rovescio.” spiegò Lily alla ragazza, leggendo sul
suo libro di testo. “Inoltre, devi guardarti da chi ti sta
intorno, perché la carta della Luna è seguita dal
Fante di Spade e dall’Eremita, e questo vuol dire che ci sono
delle maldicenze sul tuo conto… Cosa dici, me la cavo come
cartomante?” concluse, ridendo della sua previsione.
“Spero di no… è abbastanza inquietante
come previsione!” le rispose l’amica.
“D’accordo, adesso è il tuo turno, Lily.
Vediamo un po’ cosa ha in serbo il futuro per te!”
Ed anche lei mescolò le carte e le dispose sul tavolo,
iniziando poi a scoprirle lentamente.
“Le tue carte invece sono uscite diritte. La carta
predominante è l’Innamorato. Significa che, in
circostanze avverse, hai sufficienti risorse mentali per scegliere con
giusto criterio e sano giudizio. In più, secondo i tarocchi,
sei dotata di integrità morale e buon senso.”
“Grazie tante, ma non avevo alcun bisogno dei tarocchi per
scoprirlo!” affermò Lily, pavoneggiandosi
leggermente.
“Non ho ancora finito. Adesso arriva la parte più
interessante.” continuò l’altra.
“La carta dell’Innamorato è abbinata al
due di coppe, il che prevede un’unione felice in campo
affettivo. D’altro canto, prima di stabilizzarti
nell’amore, dovrai prendere un’importante e
difficile decisione che coinvolge due contendenti.”
Lily, nel sentire le parole della compagna, rimase immediatamente
scioccata. Si guardò intorno, con crescente preoccupazione,
nel timore che qualcuno avesse sentito il responso delle sue carte.
“Sei sbiancata di colpo, Lily… questi tarocchi ti
hanno solleticato la coscienza, per caso?”
“Ma cosa dici! Non voglio che qualcuno dei nostri compagni
senta e creda a queste sciocchezze, tutto qui!”
L’altra ragazza non disse niente, ma un sorrisetto malizioso
le spuntò sulle labbra, mentre girava la testa dalla parte
opposta.
Lily fece finta di niente. Seguì i movimenti della
professoressa che girava tra i tavolini occupati dagli alunni,
controllando i loro tarocchi.
Ma la giovane aveva la testa tutta da un’altra parte;
c’era forse qualcosa di vero in quel responso?
In fondo, da qualche tempo aveva incominciato a provare un certo
interesse per James Potter. Certo, lo considerava ancora un insolente,
viziato e superbo ragazzino, tuttavia nell’ultimo periodo
aveva avuto modo di constatare che era anche una persona di buon cuore,
dotato di un grande carisma e, soprattutto, non aveva atteggiamenti
ostili nei confronti dei nati babbani come lei.
Al contrario, invece, il suo amico d’infanzia Severus Piton,
da qualche tempo non era più lo stesso. Cioè, era
sempre stato, ed era ancora, un tipo piuttosto solitario, musone e non
molto socievole, ma con lei si era sempre comportato correttamente. In
un certo modo, era stato grazie a lui che Lily aveva conosciuto il
mondo magico e lei aveva sempre voluto bene a Severus e lo aveva
continuamente difeso dagli attacchi e dalle prese in giro di Potter e
della sua cricca. Ma ultimamente la ragazza era rimasta enormemente
delusa dal comportamento del suo amico, dalle disgustose idee di
superiorità della razza purosangue dei maghi che in quel
periodo professava e, soprattutto, dalle persone che frequentava.
Ragazzi giovanissimi che perpetuavano quell’orribile
ideologia che stava pericolosamente prendendo piede in quegli anni.
Però James Potter… come poteva provare qualcosa
per James Potter, il ragazzo che aveva tanto disprezzato negli anni
precedenti?
Con quale faccia avrebbe potuto raccontare alle amiche di essersi
invaghita di colui che le aveva sempre dato fastidio?
A tutto questo pensava Lily, mentre la lezione di Divinazione giungeva
al termine.
Con aria inebetita, Lily si diresse verso l’aula in cui si sarebbe svolta la lezione successiva, quella di Trasfigurazione. Quei tarocchi però, le avevano tolto la concentrazione ed insinuato il tarlo del dubbio. Ogni tanto poi, lanciava di nascosto degli sguardi curiosi a James, il quale certamente se ne accorse, ma fortunatamente non disse nulla.
Almeno fino a pomeriggio
inoltrato.
Il sole pallido che sovrastava il castello di Hogwarts lasciava i suoi
deboli segni di luce sul pavimento della sala comune dei Grifondoro.
Lily in quel momento se ne stava seduta su una delle comode poltrone
vicino al caminetto acceso, e tentava di ripassare gli appunti presi
all’ultima lezione di Incantesimi.
Non era un’impresa semplice… intorno a lei regnava
un chiasso infernale, e non erano solo gli studenti più
piccoli a produrlo, ma anche i ragazzi suoi coetanei. Come, ovviamente,
quei quattro perdigiorno di Potter e company.
“Adesso basta.” sibilò la ragazza a
denti stretti, chiudendo il quaderno di scatto. “Ora vado
lì e gliele canto chiare. Nemmeno Remus riesce a
controllarli… mi chiedo perché
l’abbiano scelto come Caposcuola, visto che non è
in grado di esercitare il suo potere nemmeno sui suoi amici!”
Era davvero fuori di sé.
Si avvicinò a Potter.
“Tu. Quando la finirai di bighellonare impunemente,
disturbando la quiete altrui?”
James rimase a bocca aperta. Non si era reso conto che la ragazza dei
suoi sogni gli stava davanti, con fare minaccioso.
“Uhm… calma, Evans. Non stiamo facendo niente di
male, mi sembra.” le rispose, scompigliandosi i capelli come
al suo solito.
“Già, tu non fai mai niente di male, vero? Non ti
passa nemmeno per l’anticamera del cervello che a qualcuno
possa dare fastidio il tuo atteggiamento prepotente? Io voglio
studiare!”
“Evans, se vuoi studiare senza essere disturbata, puoi andare
in biblioteca. Se resti qui, vuol dire che c’è un
motivo particolare…” insinuò lui.
Lily era abituata ai commenti sarcastici di James, ma questa volta lo
vide sotto un’altra luce. Le scappò
involontariamente una risatina… ed in fondo non era tanto
male. Se voleva chiarire quali fossero i suoi sentimenti verso di lui,
doveva mostrarsi un po’ più morbida nei suoi
confronti.
“E’ ora di giocare un po’ con te, ragazzo
mio.” pensò.
“Ok, Potter.” disse Lily, guardando negli occhi il
suo ex nemico. “Se la smetti immediatamente di fare baccano,
ti prometto che sabato verrò con te da Madama
Piediburro.”
James rimase visibilmente scosso. Balbettò qualche parola
sconnessa, si passò la lingua sulle labbra e poi rispose:
“Hai bevuto un filtro d’amore, per caso? Oppure hai
preso una di quelle pastiglie che usano i babbani per allucinarsi, i cosi…”
“Gli acidi?” suggerì la ragazza, ridendo
sommessamente. “No, non ho preso un bel niente. Voglio solo
capire se fai sul serio con il tuo modi insistenti.”
E così dicendo, girò i tacchi e se ne
andò nel dormitorio femminile.
Dopo qualche minuto, scese
lentamente i gradini che portavano alla sala comune, senza farsi
vedere. James e gli altri tre se ne erano andati. La serata trascorse
piuttosto velocemente, tra qualche parola scherzosa detta con le amiche
e i suoi doveri di Caposcuola da espletare, Lily non si rese nemmeno
conto dell’ora che si era fatta.
Purtroppo per lei, però, qualcosa doveva ancora accadere.
Mentre passava casualmente per il corridoio del secondo piano,
riconobbe una figura familiare, insieme ad altri due studenti che
conosceva di vista.
Severus Piton era fermo, i lunghi capelli neri e untuosi gli
ricoprivano il viso, e confabulava sottovoce con i suoi compagni,
Rosier e Wilkes.
La ragazza sentì immediatamente una morsa allo stomaco. Le
dispiaceva che il suo amico si fosse unito a delle persone
così irrimediabilmente meschine, ma non poteva nemmeno
dimenticare il modo in cui l’aveva trattata il giorno in cui
l’aveva volgarmente apostrofata con uno sprezzante
“schifosa mezzosangue”.
Riuscì comunque a svignarsela senza farsi notare dai tre, e
poco dopo era all’interno del suo dormitorio.
***
Ecco come era appena finita
la sua giornata. A causa dei tarocchi, la sua vita sentimentale era
stata completamente scombussolata. E per di più, aveva
promesso a James Potter di uscire con lui.
O forse i tarocchi non c’entravano niente?
Si girò nel suo letto per l’ultima volta.
“Oh, beh, ormai è troppo tardi per piangere sul
latte versato. La mia scelta l’ho fatta.”
pensò, chiudendo gli occhi per rilassarsi, poco prima di
cadere profondamente in un sonno senza sogni.
NOTE: Questa storia ha partecipato alla Coppa delle Case su Lumos.it, in cui sono iscritta con il nickname "Leonor".