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Autore: bookslikedrug    14/09/2015    1 recensioni
Alfred F. Jones è uno dei ragazzi più popolari della Hetalia Accademy,
perciò non trova strano che moltissimi ragazzi e ragazze gli chiedano ogni giorno di uscire.
Nonostante all’inizio fosse divertente avere tutta quell’attenzione,
Alfred si ritroverà presto a desiderare di non averla.
Cosa succederebbe se il suddetto americano chiedesse al suo migliore amico inglese
di fingersi il suo ragazzo per allontanare le altre persone?
L’inglese accetterà?
***
Principalmente usuk ma ci saranno altre coppie, High School!AU, nomi umani.
Ispirata (e si capiva) a Faking It.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E stelle e stelline aspettavano la sera
Per esser le prime a rifarsi la cera
.



 

“Io propongo di fare un vulcano e farlo esplodere, ma non solo con bicarbonato di sodio e acqua, ma usando una vera e propria bomba per il fumo; e poi mettiamoci anche una mini-Pompei che fa tutto più figo! E poi...”
“Grazie Thomas per il tuo intervento!” Arthur decise di interrompere in partenza il flusso di parole che sembrava sgorgare dal loquace australiano.
“Perché, mon cherie? E se io avessi voluto fare il vulcano?” Quella riunione non aveva dato i risultati sperati: si erano riuniti per decidere cosa portare al concorso, tuttavia Alfred e Thomas avevano iniziato a proporre ogni idea che gli passava per la mente; Francis, a causa della sua antica rivalità con Arthur –sia mai che un francese e un inglese diventino amici, avevano cent’anni di guerra alle spalle e la sua nazione aveva ucciso Joanne D’Arc, praticamente l’unica ragazza nella storia degna di nota!-, contraddiceva qualunque cosa dicesse l’inglese. Infine Kiku se ne stava in disparte a pensare che in questo momento avrebbe potuto benissimo essere a casa a guardare la nuova puntata di Owari No Seraph, invece era bloccato da quegli strani occidentali.
Arthur si lasciò sfuggire un sospiro: non sarebbero giunti a nulla in quel modo, dovevano cambiare strategia. Probabilmente i BRICS avevano già il progetto pronto e dovevano solo metterlo in atto, sarebbe stato bello sapere cosa avessero in mente, avrebbero potuto trovare qualcosa di meglio che lo superasse di gran lunga... Forse potevano andare da loro a sbirciare...

 

~~BRICS HQ~~


 

“Ordine! Ordine!” Anika sbatté più volte il martelletto da giudice in tribunale sul tavolo –nessuno sapeva come facesse la Sudafricana ad avere tutte quelle cose e col tempo decisero di non fare domande.
“Anika sai che nessuno sta parlando vero?” Chiese un Raji perplesso dallo strano comportamento della sua amica.
“Sì, Raji, lo so, ma mi piace il suono che fa il martelletto!” E per provarlo colpì di nuovo il tavolo. “Visto?”
Raji la guardò come se fosse una pazza da manicomio, e una varietà di domande gli si formarono in testa con tutte le loro sfumature, ma decise di non questionare oltre la ragazza per preservare la sua sanità mentale.
“Bene! E ora, ordine del giorno: spiare gli avversari!”
“Io propongo di installare telecamere...”
“Non dovremmo concentrarci sul nostro progetto? Siamo molto indietro rispetto al piano iniziale, aru.”
“...e di fianco sistemare delle cimici...”
“Io avrei altre cose da fare, posso tornare più tardi, da?”
“...e posizionare allarmi nel nostro quartier generale!”
Felipe, Ivan e Yao parlarono insieme e Raji non riuscì a capire neanche una parola dei tre discorsi. Eppure Anika li guardò uno alla volta e disse:
“No.” E guardò Ivan.
“Abbiamo ancora moltissimo tempo.” Gli occhi posati su Yao.
“Idea geniale, Felì!” La testa rivolta verso Felipe. “Procurati tutto il necessario entro domani. Per ora limitiamoci ad usare la vecchia tecnica di spionaggio!”
Detto ciò prese da una borsa due walkie-talkie, ne porse uno a Felipe e uno lo tenne con sé.
“Ci divideremo in due squadre. Felipe e Ivan cercheranno informazioni nell’aula del professor Karpusi, io e Yao cercheremo il quartier generale dei nostri avversari. Raji tu rimani qui a controllare che nessuno rubi le nostre idee. Ci ritroviamo qui tra un’ora. Via!”
Ivan e Yao seguirono rassegnati i due ragazzi, Raji invece rimase seduto sulla sedia.
“Almeno adesso non c’è nessuno a disturbarmi.” Pensò il ragazzo, e, alzandosi dalla sedia, si diresse nel punto dove avevano lasciato il loro progetto: se proprio doveva restare da solo almeno si sarebbe tenuto occupato.

 

Anika però non aveva pensato a una cosa: a menti simili, idee simili. Alfred aveva ideato lo stesso piano, e adesso era insieme ad Arthur nell’aula del professor Sadiq, a cercare un qualche progetto dei BRICS.
“Allora,” fu Alfred rompere il silenzio. “ormai sono passati un po’ di giorni dall’attuazione del mio piano, che ne pensi?”
“Beh,” iniziò Arthur senza smettere di cercare. “dopo che ci siamo accordati sui dettagli mi sento molto meglio.” Alfred sbuffò ma l’altro lo ignorò palesemente. “Comunque devo dire che senza la continua interruzione delle ragazze posso concentrarmi meglio su altre cose.”
“Quindi è stato un piano geniale?” Arthur arrossì leggermente: Alfred adorava vederlo così, era davvero carino! Non che di solito non lo fosse, solo quando arrossiva l’americano perdeva sempre un battito e avvertiva un leggero formicolio allo stomaco... Non era innamorato! Arthur era il suo migliore amico, non poteva fargli una cosa del genere! Tuttavia il cuore non voleva seguire gli ordini impartiti dal cervello, non in quei casi almeno.
Alfred rimase in silenzio per qualche minuto: voleva permettere alla sua pancia di calmarsi.
“Arthur?” Chiese dopo un po’.
“Mhh?” Rispose l’inglese mentre leggeva l’ennesimo foglio.
“Come sai sono il quarterback della nostra squadra di rugby...”
“Mhh mhh.”
“...e sabato sera abbiamo una partita importante...”
“Sì...” Arthur adesso era più interessato e guardava l’altro cercando di capire cosa volesse chiedergli veramente.
“Verrai a tifare per me?”
Il viso di Arthur si tinse di varie sfumature di rosso, ma prima di trovare qualcosa di intelligente da dire si sentirono degli urli provenire dal corridoio.
“Ugh cos’avranno combinato adesso quella rana e quel canguro?”
E con questo i due sistemarono tutte le carte in un ordine non proprio degno di questo nome e si affrettarono verso l’uscita.



 

-Angolino Autrice-
 

Ugh lo so, sono maledettamente in ritardo! Mi dispiace, sono stata impegnata con gli ultimi preparativi pre-scuola. Tra pochi giorni si ricomincia, eh? Qui iniziamo il 16, quindi più tempo per cazzeggiare yay! Comunque vi voglio bene, personcine che seguono questa fic, davvero! Solo per voi cercherò di pubblicare il prima possibile.
Parlando del capitolo… è breve e brutto lo so, avevo finito le idee e mi serve solo per collegare il capitolo precedente a quello seguente. Beh, vi è piaciuto? L’avete odiato? Pensate che potrei fare di meglio? Scrivetemelo! Davvero, a me importano le vostre opinioni! Alla prossima!

   
 
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