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Autore: Jessie95    15/09/2015    4 recensioni
Un gioco, una scommessa, un patto.
Così inizia questa storia.
Tratto dalla storia:
– Posso sapere almeno il tuo nome?
– No.
– Andiamo… ti ho domandato solo come ti chiami, mica ti ho chiesto la luna!
–… Mi chiamo Talia. Talia Carter. – mi dice dopo un attimo di esitazione. Che nome particolare!
– È un piacere conoscerti Talia Carter. Io sono Jason Moore.
Talia, Talia, Talia… tu non sai cosa ti farei. Ma adesso non è il momento.
Tu sarai mia!
È ora di iniziare a giocare!
***
E' la prima volta che mi cimento in una storia con solo il punto di vista maschile. Spero non sia uscito uno schifo, buona lettura! :)
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love's a game, want to play?'
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Capitolo decimo: Cos'è quella morsa che provo allo stomaco? - GIORNO 27 
 
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Seduto sul mio letto cambio canale alla ricerca di qualcosa di più interessante di un programma di moda o di cucina. Non trovando niente spengo la tv e lancio il telecomando al mio fianco distendendomi totalmente sul materasso. Vorrei che Talia fosse qui, per qualche bacio e, magari, qualche “carezza”. Perlomeno nel mio appartamento non ci sono gattacci fastidiosi che ti interrompono proprio sul più bello…
Il campanello suona, ma non aspettavo nessuno.
Mi alzo svogliatamente: se è uno che mi vuole vendere qualcosa giuro che lo mando a fanculo e dopo gli sbatto la porta in faccia!
Apro senza nemmeno guardare nello spioncino e, appena comprendo chi sia la figura fuori dal mio appartamento, sul mio volto si disegna un sorriso.
– Ciao… – mi dice appena mi vede con non poco imbarazzo.
– Che ci fai qui? – chiedo con dolcezza.
Ecco io… Sono passata per darti questa. – mi porge una busta di carta ed io la guardo interrogativo – Non è una bomba, puoi stare tranquillo! – continua ridendo.
Apro la busta e ci trovo una fotografia. La guardo e… Beh, quello che vedo mi provoca un moto di tenerezza. Siamo noi il giorno della cena, è una di quelle fotografie che Danielle ci ha scattato quella sera. La foto ritrae Talia sull’ultimo scalino, ha la mano poggiata sulla mia spalla e sta sorridendo divertita e serena. Io le sono di fronte, rilassato con un sorriso dolce che non mi ero mai visto fare. Nessuno dei due stava guardando l’obiettivo: ci guardavamo negli occhi e, visto da fuori, sembra che per noi, in quel momento, non esista nessuno all’infuori dell’altro. Che cosa strana! A giudicare delle posizioni deve essere la prima che Danielle ci ha fatto, quando ancora non ci eravamo accorti della sua presenza. Non ho visto le altre, ma questa è appena diventata la mia preferita.
– Mamma ha insistito tanto per fartela avere, pensava che ti sarebbe piaciuta e così… Eccomi qua.
– Grazie, musa, per avermela portata e ringrazia Danielle da parte mia per aver pensato a me.
– Lo farò. – poi rimane per qualche istante in silenzio dondolandosi sulla porta di casa – Allora… io vado. – se ne esce dopo.
Si volta e fa qualche passo… – Talia. –  … prima che la mia voce la fermi.
Mi guarda, ma non mi insulta per il modo in cui l’ho chiamata e io mi sento di azzardare un po’ di più.
Ti va di restare a farmi compagnia?                                             
Continua a guardarmi senza dire niente, poi ritorna sui suoi passi ed entra in casa mia per la prima volta.
Posso offrirti una birra? – annuisce per poi tornare alla perlustrazione del mio appartamento.
Si guarda in giro affascinata per poi fermarsi davanti alla finestra da cui si gode di una meravigliosa vista sull’oceano. Nel frattempo io vado in cucina e attacco al frigorifero la foto. Prendo due birre e ritorno da Talia che è rimasta esattamente dove l’ho lasciata. Mi avvicino alla sua schiena e lei si appoggia al mio petto, gesto che ormai è diventato naturale per lei. Le porgo la birra che prende e inizia a bere, subito imitata da me.
Restiamo così, in silenzio.
Vorrei restare così per sempre, perché è una sensazione tranquilla, piacevole, ma Talia non è della mia stessa opinione. Si volta aggrappandosi alle mie labbra ed io rimango spiazzato. È il primo bacio che mi da di sua iniziativa, solitamente sono sempre stato io a prendere in mano la situazione.
Ti stai lamentando, per caso, Moore?
Assolutamente no!
Rispondo al bacio con passione, ma siamo impacciati perché entrambi abbiamo ancora la bottiglia di birra in mano, così gliela sfilo e le poggio entrambe sul tavolino. Riprende a baciarmi con foga non appena le bottiglie non possono più darci fastidio. Le sue mani mi accarezzano il petto sensuali, le mie le stringono i capelli per non farla allontanare. Mi spinge sul divano e si sdraia sopra di me. Guardandomi negli occhi si sposta i capelli sulla spalla sinistra poi riprende a baciarmi.
… Ed io mi perdo nei baci che ha deciso di regalarmi. Faccio scorrere una mano sulla sua schiena e la sento rabbrividire di piacere, poi lei, per ripicca, si struscia sulla mia dolorosa erezione. Le mordo un labbro per non farmi scappare un gemito e per darle una sorta di punizione che di “punizione” non ha proprio nulla. Vuole la stessa cosa che voglio io e non sarò certo io a privarcene.
Poi un lampo di lucidità mi passa per la testa, ricordandomi che stiamo sdraiati su uno squallido divano e, per quanto non sarebbe male farlo qua, il mio non è il massimo della comodità e il letto è a soli due passi da noi.
Alzo il busto portando Talia con me, ritrovandomela seduta addosso. Sposta la sua attenzione, e i suoi baci, al mio collo ed io, per un attimo, perdo di nuovo la facoltà di ragionare.
– Andiamo in camera mia. – riesco a sussurrare, non so come, al suo orecchio con voce roca ed eccitata.
Si alza e mi tende una mano come se lei, con la sua corporatura minuta, possa tirarmi su. Gliela prendo, pronto a trascinarmela in camera, ma, una volta in piedi davanti a lei, non resisto alla tentazione di baciarla ancora. Le prendo il viso tra le mani e… basta, non capisco più nulla.
Con un salto Talia mi è in braccio: le gambe incrociate ai miei fianchi, le braccia intorno al mio collo. Cammino verso la porta della mia camera, ma la manco miseramente, attaccando però Talia al muro. Magari sembra che io l’abbia fatto di proposito… Le bacio il collo e lei sospira.
– Jason… – quando mi chiama così per un attimo la mia mente si perde nel ricordo di due giorni fa quando, per la prima volta, mi ha chiamato solo per nome, poi la sua voce arrochita dal desiderio mi fa dimenticare tutto. Le tolgo la maglietta e faccio scorrere le mani sui suoi fianchi fino ai lati del seno, mentre le mie labbra si spostano alla sua clavicola e poi allo strato di pelle lasciato scoperto dal reggiseno.
Prova a sfilarmi la maglia, ma è rimasta incastrata dal suo corpo. Tira con urgenza, ma non riesce a togliermela, per questo, infastidita, scende da me e mi libera dalla maglia che, finalmente, viene lanciata da qualche parte sul pavimento. Si avventa su di me, ma non mi faccio sopraffare: il gioco lo voglio condurre io!
La riappoggio al muro e la faccio tornare nella stessa posizione di prima mentre le sfilo velocemente il reggiseno, sto per avvicinare le labbra ai suoi capezzoli quando lei decide che ha voglia di baciarmi. Mi stringe a sé, il suo petto totalmente a contatto col mio, senza barriere di inutile stoffa a dividerci.
La porto in camera che mi è ancora in braccio, non capisco nemmeno io come, ma riesco ad aprire la porta della stanza senza staccarmi da lei, chiudendomela alle spalle con un calcio.
La lascio cadere sul letto e lei rimbalza sul materasso. Mi lancia un’occhiata di finto rimprovero a cui io rispondo con un sorriso divertito.
Le sbottono i pantaloni e glieli strappo di dosso, poi mi fermo un attimo a contemplarla.
È un incanto.
Mi tolgo velocemente i miei e mi sdraio su Talia. Riprendo a baciarla, ma le mie attenzioni non si rivolgono solo alla sua bocca. Passo a baciarle il mento e dopo il collo, la clavicola, il seno, il ventre e poi sempre più giù fino ad arrivare al mio obiettivo.
– Queste non ti servono, Talia… – le dico togliendole anche quell’ultimo pezzo di stoffa.
La bacio. La accarezzo. La venero.
Mai uomo è stato più felice di me in questo momento nel venerare una donna, ne sono sicuro.
Si muove, ansiosa, sotto le mie carezze, sotto i miei sguardi, sotto di me.
– Jason… Ti prego… – ansima e io non ce la faccio più, ho bisogno si sentirla.
Dimmi che prendi la pillola, Talia…
Alza il bacino. È un invito, che io non mi lascio sfuggire.
Entro in lei e un gemito mi sfugge dalle labbra, fuori dal mio controllo. Resto fermo aspettando che lei si abitui alla mia presenza, poi inizio a muovermi, lentamente, senza fretta, dettando il ritmo.
La sensazione che provo è un crescendo. Sono quasi al limite, ma devo soddisfare lei prima di pensare al mio di piacere. Quando la sento irrigidirsi e stringere, tutta la situazione scappa dal mio controllo e vengo con lei, in lei.
Mi abbandono sulla mia musa schiacciandola contro il materasso, cercando, però, di non pesarle troppo addosso, poi scivolo sul materasso e mi abbandono aspettando che i nostri respiri tornino ad un ritmo regolare.
Si volta appoggiandomi la testa e una mano sul petto. Si addormenta poco dopo e io la guardo dormire aspettando che il sonno rapisca anche me.
***
Ho passato la notte in bianco. Non riuscivo a dormire e adesso ho un mal di testa atroce!
Talia sta ancora dormendo e non me la sento di svegliarla.
Vado in cucina e preparo la colazione.
Ieri sera… è stato indescrivibile. Oserei dire il miglior sesso di tutta la mia vita.
Talia… Beh, lei è stata fantastica. Devo dire che non mi aspettavo che reagisse così. Forse la voglia che avevo di lei era la stessa che lei aveva di me.
Metto tutto quello che ho preparato su un vassoio e lo porto in camera. Talia ancora dorme. E io perdo tempo a guardarla
I suoi capelli rossi sono sparpagliati sul mio cuscino e questo era esattamente tutto ciò che volevo da quando l’ho conosciuta: Talia, nuda, nel mio letto.
E allora perché ho questa spiacevole morsa allo stomaco che da stanotte non mi fa dormire?
Mi siedo a bordo del letto mettendo il vassoio sul comodino. Le accarezzo i capelli scostandoglieli dalla fronte.
– Talia? – la chiamo e lei si volta dall’altra parte. – Talia? Devi di alzarti… – riprovo.
– Ancora cinque minuti mamma... – dice con voce impastata di sonno.
– L’ultima volta che ho controllato non ero una donna e soprattutto non ero tua madre, musa. – le dico ridendo sommessamente.
Spalanca gli occhi e incontra i miei.
– Ti ho portato la colazione. – le dico mettendogliela davanti.
Lei si tira su, portandosi, però, lenzuolo a coprire il seno ancora nudo.
– Ho già visto tutto ieri sera, Talia, e approfonditamente direi… – il mio tono è scherzoso.
Lei arrossisce e inizia a mangiare in silenzio senza degnarmi di una risposta.
Una volta finito, un lampo di consapevolezza scorre nei suoi occhi. – Che ore sono? – mi chiede.
Guardo l’orologio al polso e – Le dieci e mezza. – dico.
Spalanca i suoi grandi occhi nocciola e, catapultandosi fuori dal letto, inizia a rivestirsi. Quando è completamente coperta dagli stessi pezzi di stoffa che la notte scorsa le ho tolto di dosso, mi guarda – Devo andare. – dice – Mamma sarà preoccupata…
Annuisco distrattamente, mentre la accompagno all’ingresso. Lì le prendo un braccio e la volto dandole un ultimo bacio.
Ciao... – le sussurro sulle labbra lasciandola andare.
– Ciao Jason, ci sentiamo.
La guardo avviarsi all’ascensore, premere il pulsante di chiamata, aspettare il suo arrivo, entrare e voltarsi verso di me. Ci guardiamo mentre le porte si chiudono privandomi della sua vista.
Chiudo la porta di casa alle mie spalle e mi ci accascio contro.
L’ultima cosa che dico prima di addormentarmi sono due parole.
– Addio Talia.




ADESSO PARLO IO!
Ok, non fate fuori la povera ragazza che vi ha postato questo capitolo perchè altrimenti non saprete mai come andrà a finire questa storia... però potete lanciarmi pomodori se volete... quelli sono accettati, ma solo se sono ben maturi, altrimenti no! xD
Allora inanzitutto vorrei dire che probabilmente molte di voi non sarete d'accordo con la "scelta" di farli finire a letto insieme così "presto" perchè secondo voi Jason non è ancora cotto a puntino, a tal proposito vorrei ricordarvi che Talia è una di quelle ragazze che se vuole qualcosa se lo prende e in questo capitolo si è presa Jason.
In questo capitolo più che negli altri ho bisogno di leggere i vostri pareri: è la prima volta che scrivo una scena di sesso e non so se è fatta bene, a me sembra che si svolga troppo velocemente, mentre un'amica mi ha detto che è fatta bene... A me continua a non convincere quindi ho bisogno di sapere se piace a voi: vi prego di farmi sapere i vostri pensieri.
Ringrazio:
* Chiunque, per qualsiasi motivo, abbia deciso di leggere;
* InfinityLady - KatHerondale - Nikki Black - Fanvergent - NisrineKook per aver aggiunto Love's a game, want to play? tra le seguite;
* cola23 per aver aggiunto la mia storia tra le preferite;
* le meravigliose sei ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo (OhMioDio, mi volete morta: sono tantissime! *^*): KatHerondale - loveinfinite - Rydelmarylynch1996 - Ice and Love - myfiftyshades22 -Wallflower19
Credo di amarvi! <3
Jessie

PS: Ragazze mi sento di avvertirvi che siamo quasi alla fine della storia, mancano solo tre capitoli alla fine!
  
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