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Autore: la luna nera    15/09/2015    1 recensioni
Quando il passato ritorna non può che creare casini. Alessia non pensava di rivedere Cosimo dopo anni ed anni. E soprattutto non pensava che rivederlo fosse così destabilizzante! A complicare le cose c'erano pure una figlia piccola e naturalmente la sua compagna con la quale condivide la sua vita in modo apparentemente tranquillo.
Questo inaspettato riavvicinamento è denso di paure, scheletri nell'armadio e situazioni più o meno ambigue. Che farà Cosimo, papà innamorato perso della figlia, sospeso fra due donne così diverse?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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COSIMO
 
Sono seduto a questo tavolino già da venti minuti e quella stronza non si vede ancora. Probabilmente avrà fatto tardi dal parrucchiere o fra le braccia del suo tigrotto.
Ho già bevuto una lattina di birra e mangiato due confezioni di patatine, sono nervoso.
Spero di riuscire a controllarmi senza dare in escandescenza, ho tanta di quella rabbia dentro che già quando vidi il suo nome sul display del telefono ebbi l’impulso di sbatterlo a terra. Sapevo che prima o poi l’averi dovuta affrontare, detesto ammetterlo, mi sento terribilmente agitato ed ho un nodo allo stomaco che mi rende insofferente ad ogni cosa, pure al cinguettio degli uccelli.
 
Monica si presenta a me con mezz’ora di ritardo rispetto all’orario concordato,  si siede senza neanche degnarsi di pronunciare un misero scusa per il ritardo. Chiama invece il cameriere ed ordina un cocktail.
“Ne vuoi uno anche tu?”
Finalmente si degna di rivolgermi la parola.
“No.”
Il cameriere torna poco dopo con un bicchiere colorato e pieno di frutta, Monica sorseggia facendo attenzione a non rovinare il make-up.
E ancora tace.
>: s Ciò mi irrita oltre ogni limite.
“Hai intenzione di continuare a fare i cazzi tuoi ancora per molto?”
Mi guarda con aria stupita e strafottente. “Perché? Hai da fare?”
“Taglia corto, cosa vuoi?”
Beve un sorso e poggia con tutta calma il bicchiere sul tavolino. “Voglio tornare con te, ecco cosa voglio.”
°_° ?!  Tutto mi sarei aspettato, tranne questo!
“Non fare quella faccia stupita Cosimo, non ho detto un’assurdità.”
Sento una rabbia tremenda stritolarmi lo stomaco. “ La cosa non è reciproca.”
“Sii ragionevole, sono pur sempre la madre della tua creatura e se tornassimo assieme formeremo di nuovo quel nucleo familiare a cui tieni tanto.”
Mi scappa un sorriso di scherno. “Già fatto, grazie. E con una persona che pur non essendo la madre naturale di Ludovica se ne prende cura come se lo fosse.”
“Quella ragazzina da quattro soldi che ti ha fatto perdere la testa come un adolescente….” Ride ironicamente. “Mi sono soffermata spesso a pensare come possa averti abbindolato visto quello a cui eri abituato.”
Si passa la mano fra i capelli per sottolineare che si riferisce a se stessa.
“Non sono cose che ti riguardano.” Congiungo le mani per evitare di afferrare il suo cocktail e lanciarglielo in faccia se  continua a sparlare di Alessia. “Se non hai altre cazzate da dire, io me ne vado.”
“Mi devi ancora una risposta.”
“Se vuoi che torni con te, sai già che la risposta è no.”
“Non prendere decisioni affrettate, riflettici su invece.” Leggo nei suoi occhi la determinazione di chi non accetta rifiuti.
Spiacente, non mi piego ai tuoi ricatti.
 “Io e te siamo stati bene insieme ed abbiamo messo al mondo una bambina meravigliosa. Possiamo permetterci di girare il mondo, fare la bella vita e vivere nel lusso, tornando con me non hai che da guadagnarci.”
“Sempre sui soldi vai a cadere, non sai che esiste anche altro?”
“Forse, ma sono quelli che ti permettono di essere qualcuno e di fare quello che ti pare.”
“E’ inutile, non attacca. Io con te non torno.”
“Pensaci bene Cosimo: la tua fidanzatina cosa può offrirti? Niente…” Piega il lato sinistro in un sorriso meschino. “Lei non può offrirti neanche la possibilità di diventare di nuovo padre. Forse non te l’ha detto che è sterile?”
La fisso negli occhi. So che Alessia ha avuto quell’intervento, ma parlava solo di un’ovaia asportata… Non ci credo che mi abbia raccontato una stronzata!   “Come sai queste cose?”
“In amore e in guerra tutto è lecito, ho i miei fidati informatori e so tutto di voi….evidentemente molto più di te. Lei non può avere figli, per questo ha fatto in modo che tu le cadessi fra le braccia con la bambina, così ha risolto tutti i suoi problemi esistenziali in un colpo solo.” Beve un altro sorso. “Ti sta prendendo per il culo senza che te ne renda conto.”
“O sei tu quella che mi prende per il culo?”
“Sei liberissimo di credere a quello che ti pare, io e lei ci siamo incontrate ieri ed è allora che ho avuto la conferma. Lei sfrutta te e la bambina, apri gli occhi una buana volta!”
Sa troppe cose per i miei gusti e non ho la minima idea di chi le abbia spifferato certe informazioni così personali. E’ impossibile che la mia dolce Alessia sia sterile, ha le mestruazioni perciò significa che non tutto è perduto.
A meno che non ci sia dell’altro…
“Sicuramente ti avrà raccontato del nostro incontro…”
“Certo.”
“E ti avrà detto solo parte della chiacchierata.”
“Mi ha detto che rivuoi la bambina e mi è bastato per capire che non sei cambiata affatto. Non ti bastano i tuoi maledetti soldi? Non ti basta scopare con chi ti pare? Cosa cazzo vuoi ancora da me?!”
“Voglio la bambina.”
“Non se ne parla.”
“Senti, io sono disposta a ritirare la causa di affidamento pagando tutte le spese che il tribunale pretende, ma ad una condizione.”
“E sarebbe?”
“Tornate con me a Milano, tu e Ludovica.”
“Scordatelo.”
“Cosimo, io non ho mai smesso di amarti! So che a volte sono stata un po’ dura ma è il mio lavoro che….”
“E scopati il tuo lavoro! Non cercarmi più! Fa’ finta che non esista!” Mi alzo in piedi esasperato. “Io non ti voglio, lo capisci?!”
“Non puoi rifiutarmi! Sono la madre di tua figlia, Cosimo io ti amo!!”
Non l’ascolto, mi alzo e me ne vado duro e insensibile verso tutti i ti amo ancora che sento indirizzati verso di me. Non le credo, lei non mi ama e forse non mi ha mai amato sul serio. Non è capace di fare la sentimentale, prima o poi va sempre a cadere sui soldi, per lei solo quelli contano. So che non potrò mai comprare alla mia bimba tutti i giochi e i vestiti griffati come può fare lei, la vita è fatta anche di altre cose come una carezza o un sorriso: cose non monetizzabili ma che per me e Alessia hanno un valore incalcolabile.
 
Alessia…
Possibile che sia totalmente sterile?
No, è l’ennesima stronzata che si è inventata quella strega per allontanarmi da lei.
E se lo fosse davvero?
Non voglio rinunciare a lei, l’amo troppo.
Non ci posso e non ci voglio credere.
Qualunque sia la verità, l’accetterò.
E se il Cielo non vorrà darci altri figli me ne farò una ragione.
Anche se un po’ mi costa, devo ammetterlo.
 
Apro la porta dell’appartamento, Ludovica mi corre incontro abbracciandomi teneramente.
Ditemi voi se un gesto come questo ha prezzo.
E’ sporca di tempere. “Ehi tesoro, che hai combinato? Perché sei tutta colorata?”
“Mamma Alessia mi sta aiutando a fare un disegno bellissimo per te.”
L’ha chiamata mamma Alessia ç_* . La guardo, vedo che nel suo sguardo che si sforza di essere sereno c’è un goccio di impazienza e preoccupazione: sa che mi sono visto con lei e sicuramente muore dalla voglia di sapere cosa ci siamo detti.
Tenendo sempre mia figlia in braccio, vado a sedermi accanto a lei e le catturo le labbra con un bacio delicato. La fisso negli occhi, è bellissima.
“Sta’ tranquilla, l’ho affrontata e mandata a cagare.”
“Non hai paura che se la porti via?” Indica Ludovica con il mento.
“Si, ne ho eccome. Ma voglio fidarmi delle parole dell’avvocato e battermi fino alla fine. Non posso pensare che la legge non tenga in considerazione la serenità in cui sta iniziando a vivere dopo anni travagliati.”
La catturo in un abbraccio: queste due donne sono tutta la mia vita e sarei disposto a tutto pur di non perderle.
Ludovica afferra di nuovo il pennello e riprende a stendere macchie colorate sul cartoncino in cui ha già dipinto quella che somiglia moltissimo ad una giraffa. “Adesso faccio l’albero con tante foglie verdi, così la giraffa mangia.” Intinge il pennello nel verde ed inizia a realizzare la chioma dell’arbusto. “Guardami papà!”
“Sei bravissima piccola mia.”
Sento di avere gli occhi lucidi e un enorme nodo allo stomaco. La mano di Alessia sfiora il mio avambraccio, ha capito al volo il mio stato di angoscia, si sente impotente, farebbe l’impossibile per tirarmi fuori da questo vortice che mi trascina giù rubandomi il fiato.
Poggio la testa contro la sua. “Grazie amore mio.”
Ora più che mai abbiamo bisogno l’uno dell’altra.



 
 
Bene, carissimi!
Ci siamo: questo che avete appena finito di leggere è il penultimo capitolo.
Monica ha tentato di separare Alessia e Cosimo ricorrendo alle cattiverie più assurde. Loro, ovviamente, non mollano e fanno leva sull’amore che nutrono reciprocamente e sulla serenità che possono offrire alla bambina.
Basterà tutto questo?
 
Vi do appuntamento alla prossima settimana con la sentenza del tribunale.
Voi intanto recensite, please!
 
A presto
La Luna Nera

 
  
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