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Autore: purpleblow    09/02/2009    1 recensioni
Odiava avere la testa pesante di dubbi e odiava il San Valentino. Si chiedeva se avrebbe dovuto preparare qualcosa per quel giorno, forse Seifer avrebbe apprezzato il dono, ma così avrebbe messo a nudo i suoi sentimenti e lui come l'avrebbe presa?
Partecipa alla Challenge "Valentine's Meme" con il prompt 14. Cioccolato.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rinoa Heartilly, Seifer Almasy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14. Cioccolato

Rinoa se ne stava seduta sul letto, lo sguardo perso nel vuoto e la testa che elaborava pensieri e c'era una cosa che più di tutte l'assillava.
Erano passati mesi dalla famosa estate che aveva cambiato la sua tranquilla vita da adolescente, aveva conosciuto una persona che mai avrebbe dimenticato, che le aveva insegnato tante cose e l'aveva aiutata in diverse occasioni.
Alla prima apparenza poteva risultare strafottente, arrogante, ma lei aveva avuto l'opportunità di conoscerlo e scambiarci due parole e aveva scoperto che in realtà non era la persona che si mostrava agli altri.
In un primo momento, quando l'aveva visto per la prima volta si era posto male anche con lei, ma Rinoa era riuscita a togliergli quella maschera, gli aveva dimostrato che con lei poteva essere se stesso.
Questo per la ragazza era un grande traguardo, era felice di essere riuscita nel suo intento perché fin da subito aveva provato un grande interesse nel conoscerlo.
Fin lì non c'era nulla di strano, infatti il dubbio che aveva assalito Rinoa per tutta l'estate e continuava tuttora a perseguitarla era il fatto che non sapeva come considerare il loro rapporto. Sapeva che anche a Seifer faceva piacere passare del tempo con lei, altrimenti non sarebbe stato così disponibile, ma quel suo fare così gentile l'aveva portata a chiedersi se il loro fosse un semplice rapporto di amicizia o meno.
Da parte sua, sapeva di provare un'attrazione particolare, ma lei cos'era per Seifer? Una semplice, e forse unica amica?
Oltre a questi pensieri, ce n'era un altro che la rendeva nervosa. Si era fatto risentire, dicendole che qualche giorno più tardi sarebbe tornato a farle visita. Era felice di rivederlo, non vedeva l'ora ma... il calendario si stava avvicinando a una data di cui Rinoa aveva un po' paura perché non sapeva come viverla assieme a Seifer.
Dal canto suo, Rinoa, sarebbe stata felice di passare quel giorno speciale con lui, ma ecco che tornava nuovamente quel dubbio opprimente, lui come avrebbe reagito? Era uno strazio! Tutte quelle paranoie la mandavano in tilt.
Odiava avere la testa pesante di dubbi e odiava il San Valentino.
Si chiedeva se avrebbe dovuto preparare qualcosa per quel giorno, forse Seifer avrebbe apprezzato il dono, ma così avrebbe messo a nudo i suoi sentimenti e lui come l'avrebbe presa?
Aveva paura di fare la figura della sciocca ragazzina innamorata e sapeva che Seifer non era molto incline ai sentimentalismi in generale, non voleva perderlo in alcun modo. Non voleva che si allontanasse per questo.
Scosse violentemente la testa per scacciare i pensieri, così non andava, aveva bisogno di prendere una boccata d'aria e fare due passi, forse l'avrebbero aiutata a rilassarsi, solitamente funzionava.
Indossò il soprabito azzurro e uscì di casa, senza prefissarsi una meta, quello che davvero le importava era non pensare.
Mentre passeggiava, inconsciamente non faceva altro che guardarsi attorno con la speranza di vedere quegli occhi blu profondo che tanto bramava, ma evidentemente era troppo presto, doveva ancora arrivare.
"Certo che poteva almeno dirmi una data precisa! Così è tutto più difficile!" parole al vento, senza accorgersene l'aveva detto a voce alta.
I passi la portarono nel centro della città, quella via era la sua preferita. La gente era sempre di buon umore e le piaceva stare a guardare i bambini che giocavano spensierati, a volte avrebbe voluto essere come loro.
Improvvisamente il suo sguardo si posò sulla vetrina di una pasticceria, così si avvicinò per osservare meglio le prelibatezze esposte. C'erano un sacco di dolci, ma soprattutto erano presenti quelli al cioccolato, dato che la famosa ricorrenza degli innamorati si stava avvicinando.
Guardando tutti quei dolciumi le venne improvvisamente voglia di mettersi alla prova, in fondo non le costava niente provare. Aveva deciso che avrebbe tentato di preparare qualcosa e se fosse stato il caso lo avrebbe regalato a Seifer, se non se la sentiva avrebbe potuto comunque offrirla al padre o gustarla lei stessa, quello non era un grosso problema.
Così, presa la sua decisione si diresse al supermarket per comprare gli ingredienti, pensando durante il tragitto a cosa avrebbe potuto cucinare. Non sapeva se fossero meglio dei biscotti al cioccolato o una tortina. Alla fine optò per la prima opzione, forse erano più semplici da preparare e lei non si riteneva affatto brava in cucina, perciò più semplice era la ricetta, più aveva possibilità di riuscita.
Finita la spesa, tornò a casa e ripose gli ingredienti al loro posto, adesso tutto quello che doveva fare era cercare la ricetta giusta nei tanti libri presenti nella vecchia biblioteca del padre.
Probabilmente avrebbe trovato qualcosa che avrebbe fatto al caso suo, dato che a sua madre, quando ancora era in vita, piaceva cucinare. Suo padre glielo diceva sempre, o almeno, quelle poche volte che avevano occasione di parlarsi; le raccontava quanto Julia adorasse stare ai fornelli, la sua seconda passione dopo il canto e il pianoforte e quante prelibatezze sfornava.
Rovistando fra gli scaffali, riuscì a trovare uno spesso libro dedicato ai dessert, così prese a sfogliarlo, notando che c'erano un'infinità di dolci. Lo chiuse e si diresse in camera sua per cercare la ricetta giusta.


***


Erano passati tre giorni da quando Rinoa si era decisa a regalare dei biscotti a Seifer, non nascondeva che questa situazione l'agitava, ma adesso la cosa che maggiormente la innervosiva, era il fatto che il ragazzo non era ancora arrivato a Deling City e per l'appunto quel giorno era proprio il 14 di Febbraio. Se lui non fosse arrivato per tempo, ne sarebbe rimasta delusa, non avrebbe potuto consegnarli il regalo.
"Ma che importa... in fondo non so neppure se darglielo o meno..." il tono di voce però la tradiva, in realtà la voglia di dargli i biscotti era aumentata con lo scorrere del tempo.
Quella mattina si era alzata all'alba per cominciare i preparativi, era appena scesa in cucina col libro sottomano, che successivamente aveva posato sul tavolo per poter prendere tutto l'occorrente necessario. Stette per un attimo a fissare tutte quelle cianfrusaglie incerta, non era molto sicura di ciò che sarebbe uscito fuori.
"Avanti Rinoa, puoi farcela! Pensa, è per Seifer! Per Seifer!" purtroppo però, auto convincersi non l'aveva aiutata affatto, era sempre titubante.
Si legò i capelli e cominciò la grande impresa culinaria. Mise il burro in una ciotola, aggiungendo poi dello zucchero e le uova, cominciando poi ad amalgamare il contenuto, ottenendo una sostanza giallognola.
Successivamente, dopo aver setacciato farina e sale, li aggiunse agli altri ingredienti e cominciò a mescolare nuovamente il contenuto, fin lì niente di complicato. Era stata attenta a mettere le dosi giuste e rendere la sua creazione simile a quella nella figura del libro. Infine aggiunse il cioccolato, mescolando il tutto per l'ultima volta.
"Mmm... vediamo. Lasciare in frigo per trenta minuti! Ah, finalmente una pausa!" disse allegramente, riponendo la ciotola nel frigorifero fiduciosa.
Da quando aveva cominciato a pasticciare con gli ingredienti, Rinoa aveva acquistato tanta fiducia in se stessa, adesso era pronta a scommettere che avrebbe ottenuto dei biscotti favolosi, dopotutto, buon sangue non mente, è così che fa il detto no?
Dette una veloce occhiata a ciò che avrebbe dovuto fare dopo l'attesa e successivamente si diresse in bagno per farsi una doccia, di tempo ne aveva a sufficienza.
Quando finalmente fu sotto al getto d'acqua fresca, chiuse gli occhi pensando al volto di Seifer. Era davvero impaziente di rivederlo, come lo era stato per tutti quei mesi da quando era tornato al Garden di Balamb.
Le aveva tanto parlato di quel posto che era diventato la sua casa, dato che aveva perso i genitori durante la guerra della Strega, e glielo aveva descritto come un luogo che  alle volte ricordava tutt'altro che un'accademia militare, sia per la strana gente che lo popolava, sia per le lezioni non troppo pesanti.
Un giorno le sarebbe piaciuto visitare quel tanto decantato Garden e perché no? Magari anche frequentarlo, così non solo avrebbe potuto vedere sempre Seifer, ma avrebbe dimostrato a suo padre che anche lei sapeva cavarsela da sola.
Questo era un altro argomento di cui doveva parlare con il ragazzo, chissà se ne sarebbe stato felice?
Ormai Rinoa era così esaltata all'idea che aveva persino dimenticato i dubbi che l'avevano assillata per tutto quel tempo.
Dopo aver sciacquato i capelli dal balsamo, spense l'acqua e uscì dalla doccia, indossò qualcosa di comodo e tutt'allegra tornò in cucina, aspettando il momento per togliere l'impasto dal frigo. Mancavano pochi minuti, che non ci misero molto a scorrere.
Andò ad accendere il forno e successivamente lesse la ricetta, svuotò il contenuto dalla ciotola e cominciò a stenderlo col mattarello, stando però ben attenta a darle lo spessore indicato sul libro. Le ci volle un po' prima di completare l'operazione, volendo fare le cose accuratamente cercò di non esagerare con la pressione delle mani, stendendo pian piano l'impasto.
Finita quell'operazione, Rinoa prese il taglia biscotti e cominciò a intagliare tanti cuoricini di cioccolato. Dall'aspetto non sembravano essere venuti male, questo la rese ancor più esaltata.
Continuò a produrre biscottini fino a quando l'impasto giunse al termine, dispose le varie forme in un vassoio e lo mise in forno, nel quale dovevano stare almeno quindici minuti.
Era quasi arrivata al termine del suo lavoro e per adesso pareva soddisfatta, le metteva un po' di ansia la prova generale, aveva paura del sapore che avrebbero avuto i suoi biscotti, ma decise che era meglio non pensarci fino a che non sarebbe giunto il momento.
Si sedette un attimo per rilassarsi, ma non appena ebbe un po' di calma suonarono alla porta di casa, così sbuffando fece una corsa ad aprire, imprecando contro suo padre, che sicuramente aveva dimenticato qualcosa a casa.
"Accidenti a quell'uomo e la sua mania di non portarsi dietro le chiavi!" aprì il portone con aria scocciata e le mani sui fianchi. Si aspettava di vedere il Colonnello Caraway con aria dispiaciuta, ma al suo posto si ritrovò di fronte un volto sorridente, quanto inaspettato.
Restò momentaneamente senza parole, poi scattò all'indietro per la sorpresa.
"Seifer!" in quel momento avrebbe voluto sprofondare, era consapevole di essere tutto fuorché presentabile. Diamine, non aveva la minima idea che si sarebbe fatto vivo alle undici di mattina!
Incapace di pronunciare altre parole, abbassò lo sguardo per la vergogna, non sapeva cosa dire o come comportarsi, era stata colta troppo alla sprovvista.
"Che bell'accoglienza. Ed io che pensavo di farti un piacere a venirti a prendere a casa..." non era cambiato affatto, quel tono sarcastico non lo abbandonava mai. Rinoa sapeva che con lei lo usava con fare scherzoso, ma le dispiacque comunque.
"Mi dispiace Seifer! È che... non me l'aspettavo! Potevi avvertirmi comunque!" esclamò lei fingendosi offesa a sua volta.
A Seifer piaceva quando Rinoa assumeva quella posizione: le mani sui fianchi, le guance arrossate e le labbra increspate in un broncio, per completare il tutto, ci si erano messi pure i capelli, che quel giorno avevano una piega insolita a darle un aspetto buffo.
"Beh, mi fai stare sulla porta?" la ragazza si dette mentalmente dell'idiota, possibile che i suoi riflessi sempre pronti quel giorno non si decidevano a collaborare? Di solito era molto spontanea.
Lo fece accomodare in salotto, dicendogli di aspettarla cinque minuti che si sarebbe andata a cambiare. La infastidiva l'idea di trovarsi al suo cospetto in quelle condizioni, e poi non le si addiceva. Così, percorse le scale a corsa e dopo essersi vestita e data un senso ai capelli fece il suo ritorno nella grande sala.
Seifer stava osservando la stanza, ciò che aveva attirato la sua attenzione era una foto di Rinoa, avrà avuto all'incirca sei anni e teneva per la mano un uomo, probabilmente suo padre.
All'improvviso si sentì circondare la vita da due esili braccia, finalmente Rinoa si era decisa ad accoglierlo come si deve, non aspettava nient'altro che lei gli dimostrasse quella dolcezza che tanto gli era mancata in quei mesi.
"Bentornato Seifer!" disse lei stringendolo fra le sue braccia, emozionata da quel contatto tanto atteso.
Lui sciolse il contatto per voltarsi a guardarla, aveva un'espressione così serena e rilassata sul volto che gli riportò alla mente alcuni flash di quell'estate. Si osservarono a lungo, fino a che il viso di Rinoa si contrasse in una smorfia terrorizzata.
"Oh no! Che tragedia! Aspetta solo un istante!" lui la osservava perplesso mentre la vedeva schizzare in una stanza della casa a lui ignota.
"Tutto bene Rinoa?" azzardò, ma non ricevette nessuna risposta, allora decise di incamminarsi per seguirla, ma venne fermato da un urlo della ragazza che gli intimava di non muoversi assolutamente da lì.
Intanto Rinoa aveva cominciato ad agitarsi. Come aveva potuto dimenticarsi i biscotti? In fretta e furia li tolse dal forno, appoggiando il vassoio sul tavolo. Le bastò solo uno sguardo per capire che aveva rovinato ogni cosa.
I dolcetti non avevano per niente un bell'aspetto, erano anneriti e bruciacchiati, per cui immangiabili.
Presa dallo sconforto si lasciò cadere sulle ginocchia, picchiando una mano sul pavimento con stizza, era rimasta davvero delusa, non era riuscita a combinare un bel niente, gli occhi le bruciavano per via delle lacrime che minacciavano di uscire.
Improvvisamente sentì dei passi, Seifer era appena entrato, ma lei non aveva il coraggio di guardarlo e si coprì il volto con le mani aspettando che lui le dicesse qualcosa. Non udì nessun suono, sentì soltanto che due forti braccia la stringevano e lei non poté far altro che lasciarsi andare a quel contatto.
"Che succede Rinoa?" ovviamente il ragazzo aveva notato i biscotti malriusciti che giacevano nel vassoio, ma fece finta di niente. Aveva immaginato che la tristezza che aveva catturato Rinoa fosse per quello.
"Sono un disastro." fu tutto quello che riuscì a pronunciare la moretta.
Seifer scosse la testa e le accarezzo i capelli con fare gentile, non gli piaceva vederla così, l'aveva sempre vista solare e iperattiva. Quell'espressione distrutta lo rendeva irrequieto, preoccupato.
"Avanti, tirati su, non vorrai mica stare qui a piangere come una mocciosa?" non era mai stato bravo a parole.
Rinoa tirò su col naso, asciugandosi gli occhi, poi si tirò in piedi senza però alzare lo sguardo. Fu lui a costringerla a farlo, alzandole delicatamente il volto con due dita, osservando quegli occhioni immersi di lacrime, che asciugò col palmo della mano.
"Su smettila di piangere..." la verità era che Seifer si trovava in difficoltà nel veder piangere una donna, soprattutto se si trattava di Rinoa.
La ragazza si incamminò verso il salotto senza dire una parola e Seifer la seguì in silenzio, sedendosi accanto a lei sul divano e lasciò che le si appoggiasse al petto.
Apparentemente sembrava essersi calmata un po', anche se continuava a pensare costantemente a ciò che aveva combinato. Ci teneva davvero a regalare quei biscotti a Seifer, perchè finalmente si era decisa a fargli capire cosa provava per lui, voleva dimostrargli quanto fosse importante per lei, che non lo riteneva un semplice amico, ma qualcosa di più.
Non ce la faceva più a tenerselo dentro, doveva assolutamente parlargli, perciò accantonò il pensiero dei dolcetti rovinati e si mise seduta, sospirando leggermente.
Lentamente lo sguardo si posò sul volto di Seifer, che la guardava a sua volta con un leggero velo di preoccupazione che solo un occhio esperto poteva scorgere. E di fatto, lei lo conosceva bene e aveva capito come si sentiva.
Prima di cominciare il discorso si ricompose, asciugandosi gli occhi e cercando di prendere coraggio. Per lei era una novità mettere in luce i sentimenti, non le era mai capitato e avrebbe giurato che se al posto di Seifer ci fosse stato un altro, non sarebbe stato così difficile.
"Sai, quei biscotti... erano per te." lui la guardava impassibile, cercando di non far trapelare alcuna emozione. Nonostante non amasse chi mostrava apertamente i sentimenti, doveva ammettere che con lei era diverso.
Per la prima volta Seifer si era sentito davvero sereno, quella ragazza aveva un potere particolare su di lui, era riuscita a sciogliere il suo duro cuore con delle semplici parole.
La guardava negli occhi senza saper cosa dire, si sentiva un po' spaesato, non era per niente pratico di queste cose non avendo mai provato niente di simile. Nessuno poi gli aveva mai offerto qualcosa.
"Mi dispiace..." Rinoa abbassò nuovamente lo sguardo, il silenzio di Seifer non l'aiutava affatto. Lui dal canto suo sapeva di doverle dire qualcosa.
"Almeno c'hai provato, non ti pare?" un modo come un altro per dire che è il pensiero quello che conta e lei aveva capito il senso di quelle parole, ormai sapeva interpretarlo alla perfezione.
In fondo aveva ragione lui, perché rattristarsi per degli stupidi biscotti? Doveva essere felice perché lui era lì, con lei. Come aveva fatto a non pensarci prima!
Finalmente Rinoa aveva trovato il sorriso di sempre e come al solito era stato merito del ragazzo.
Improvvisamente Seifer se la ritrovò fra le braccia, adesso sì che la riconosceva. Era lei, la sua Rinoa, tutta sorrisi e gesti affettuosi.
Quella stessa Rinoa che gli aveva fatto passare un'estate diversa dalle altre, che lo aveva reso libero e che in quel momento gli donava un calore mai provato. Le accarezzò il viso delicatamente, la sua pelle era liscia e vellutata.
Rinoa, a quelle carezze, sentiva il battito del cuore aumentarle nel petto, era una sensazione meravigliosa che da tanto sognava di provare, però voleva di più. Le labbra di Seifer l'attraevano pericolosamente e lei sapeva di non poter più aspettare.
Gli prese il viso fra le mani e lentamente cominciò ad avvicinarsi al suo volto, posando delicatamente le labbra sulle sue, così morbide e calde.
Fu un bacio breve, ma intenso. Le emozioni che scatenò quel semplice gesto stupì entrambi, che mai avevano provato niente di simile, ma avevano immaginato emozioni così violente e piacevoli al tempo stesso.
Le forti braccia di lui circondarono la vita della ragazza, stringendola contro al suo petto, lasciando che i battiti dei loro cuori si fondessero in un unico e ritmico suono.
Sciolsero quel gradevole contatto, continuando però a restare abbracciati, guardandosi intensamente negli occhi.
Rinoa ripensò ai biscotti al cioccolato e le venne improvvisamente da ridere, in fondo era stato un bene che si fossero bruciacchiati, probabilmente se così non fosse stato sarebbe andata in un altro modo.
Seifer la guardava ridere, senza capirne il motivo.
"Ho forse fatto qualcosa di divertente?" lei scosse la testa, soffocando le risate.
"Affatto. Sono i biscotti che mi divertono!" lui non aveva capito il senso delle parole, non sapeva del ragionamento che aveva fatto la ragazza, ma in fondo non gli importava, ciò che le fosse passata la tristezza di poco prima.
In quel momento Seifer si promise di proteggerla sempre, se qualcuno l'avesse fatta piangere non lo avrebbe mai perdonato, perchè la sua Rinoa doveva sorridere. Lui sarebbe stato al suo fianco per sempre, non l'avrebbe mai lasciata sola.



Note dell'autrice:
Ed ecco anche la seconda Fan Fiction per il "Valentine's Meme"! E sono contenta perchè ho scritto una SeiferRinoa. Ok, lo ammetto, non mi piace molto com'è venuta fuori, tra le due preferisco la ZackAerith, ma vabè, vedrò dal giudizio del lettori!
Spero vi sia piaciuta!
   
 
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