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Autore: Empty_Black_Heart    15/09/2015    1 recensioni
Si dice che quando, nel mondo, una persona muore e, nel mondo, nasce un bambino quel bambino avrá le caratteristiche caratteriali della persona morta.
Mi dispiace per la bambina a cui ho lasciato il mio carattere
Io Lucas Robert Hemmings morto a sedici anni ho il compito di proteggere questa bambina italiana, Sara Mori e impedire che faccia i miei errori e muoia come sono morto io... Cosí presto...
Luke in questa ff ha l'età di 16 anni quindi l'etá è quella delle prime apparizioni e foto.
Quindi non pensate al ciuffo alzato o al suo bellissimo anellino nero al labbro inferiore
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 E mi chiedo chi sono e come sono e io parlo con la voce più alta di un ottava per trattenere le lacrime



Passi che strisciano sul pavimento di piastrelle lucide e grandi, troppo lucide e troppo grandi per i miei gusti. Riflettono le persone, deformano e, di conseguenza, accentuando i sentimenti delle persone che le calpestano, come se si vendicassero di loro. Il viso di Laura e Anna sembrano martoriati dal dolore se li guardi dalle piastrelle del pavimento. Mentre il mio viso chinato lo riflettono completamente nero. Come quello che provo.

-Luke! Luke! che succede?! Che ha?!- Laura si attacca al mio braccio.

Si siede a terra tenendo le ginocchia piegate e i polpacci paralleli alle cose stringendo le ginocchi nei suoi jeans neri. Mi guarda con le lacrime agli occhi, con una speranza ormai persa e delle consapevolezze che io non possiedo, come la certezza di sapere, la negazione del sapere e la conferma della negazione. Lei vuole avere torto. Per la prima volta da quando la conosco vuole avere torto marcio. Cosa le dovrei dire? Che vorrei essere io a capire qualunque cosa ci sia dietro.

-non lo so, non ne ho la più pallida idea. Vorrei che foste voi a spiegare qualsiasi cosa a me-

-ragazzo che cosa sai di lei, del suo quadro clinico, intendo-

Un uomo, quello che accompagna Laura e che penso sia suo padre mi si para davanti al posto della figlia... ASHTON!

È invecchiato, ma sicuramente è lui. I capelli hanno un po' perso il loro colore, che si riflette in quelli della figlia, i tratti sono i suoi, ha un po' più rughe, è più alto ma io lo sono sempre più di lui, gli occhi e le mani non sono per nulla cambiati. Soprattutto i suoi occhi verdi-marroni, sono sempre profondi, allegri e forti, mentre le sue mani sono sempre grandi come delle tovaglie da picnic. Porta ancora gli occhiali che ora sono più spessi.

Mi alzo in piedi per poter parlare meglio con lui e assicurarmi di non aver preso un abbaglio. Lui sussulta appena vede il mio viso. I suoi occhi si riempiono di lacrime amare e la sua mente torna a quella sera, alla corsa in ospedale.

-L-Luke? Ti chiami Luke?- le lacrime gli scendono sul viso.

E per la prima volta mi sento male pure io. Era uno dei miei migliori amici. E fa male, perché non gli sono stato accanto e non ho potuto seguire il nostro sogno, non sono riuscito a stargli accanto, non ho curato le sue ferite come lui ha fatto con le mie, e mi fa molto male questo.

- no scusami, non importa. È solo che sei identico ad una persona che conoscevo, a cui tengo ancora molto, non ostante il tempo passato. Di dove sei?- si prova a contenere, e fa sempre più male.

- sono di Sidney- e sento da qua il suo cuore crollare a pezzi.

-Sidney? Spero tu stia scherzando ragazzo- un altra voce maschile ed adulta mi richiama... MICHAEL

Non è pelato, oddio che mi sono perso? Probabilmente ha smesso di tingersi in tempo. Ringrazio il signore per questo. Mi sono perso tutti i suoi improponibili colori di capelli, i suoi scleri, le lotte per farlo uscire dalla stanza, per fargli incontrare gente. Mi sono perso le serate a casa di sua nonna, le sue canzoni scritte alle due del mattino, la sua sfacciataggine e il suo modo di non sentirsi all'altezza della situazione. Mai. Il suo imbarazzo con le ragazze. Le sue scemenze con Cal e Ash.




- Michael, Ashton, Sara e Laura, siete venuti, per lei non è vero?Beh è tornato all'attacco, il batterio che si era insidiato nelle ovaie della ragazza e che le impedivano di avere figli si è di nuovo svegliato e si è impossessato di una parte dello stomaco e si sta insediando nel cuore. Non avevate notato nulla di strano in lei ultimamente? C'è qualcuno che le è stato particolarmente vicino?-

- io, signore. Sono il suo ragazzo. Piacere Luke- porgo la mia mano a Calum che mi guarda sconvolto.

Esita a stringermela, ma poi si riprende pesando che è solo una stupida impressione e che io sono morto molti anni fa. Ma rimane stupito. Mi sono perso il suo primo vero appuntamento... se ne ha mai avuto uno dopo che sono morto. Prima non ha mai avuto successo con le ragazze e non so dopo, ma penso sia rimasto così. I capelli sono più corti rispetto a come li portava prima, e la sua voce è molto più grave. Calum Hood è il tipo di persona che si fa il culo per gli altri senza pretendere nulla in cambio da nessuno, è il tipo di persona che se la chiami alle tre del mattino dicendo “ehi ho ucciso una persona” ti caga, ma ti risponde anche “dove nascondiamo il corpo?” con una naturalezza disarmante. Non mi sorprende che sia diventato medico visto la sua indole.

Mi stupisce il fatto che tutti e tre siano in Italia.

-bhe Luke- dice il mio nome con insicurezza- hai notato nulla di strano in Sara ultimamente?-

-bhe, sapevo la storia del batterio e della sua impossibilità di avere figli, ma non avevo pensato che i suoi frequenti mal di stomaco, i suo frequenti attacchi di vomito fossero dovuti alla ricomparsa del batterio. Non ci ho mai pensato, pensavo fosse un male passeggero- rispondo con la preoccupazione in circolo per il corpo.

Sento che mi sta nascondendo qualcosa. Qualcosa di grosso, di molto grosso.

-è sicuro dottore di avermi detto tutto?- deglutisce rumorosamente

-ecco vedi Luke, Sara non è stata curata in tempo, il batterio è troppo grande e troppo forte per poterlo debellare, ormai, e un intervento è escluso. Non sopravviverebbe e soffrirebbe solo di più. Questo batterio ha dio positivo che limita il dolore allo stretto indispensabile. Non voglio aggiungere dolore inutile. Sara è condannata, non può tornare in dietro. Non c'è una cura. Credo che abbia ancora, solo quarantotto ore di vita poi...-

I singhiozzi di Anna interrompono Calum, che comunque non avrebbe continuato il discorso. Anna è spesso chiusa in se stessa e non parla mai di quello che prova, e vederla piangere non è facile, non è normale.

-Calum mi stai dicendo che sto per perdere la mia migliore amica?- le chiede guardandolo dritto negli occhi

-si mi dispiace- non sposta lo sguardo.

Il mondo mi crolla sulle spalle. Mi siedo nuovamente. Lei sta per morire, perdere la vita. Smetterà di essere calda, viva, di trasmettere quello che è il suo splendore. Perderò la mia sola ragione per restare in questo mondo. Ho fallito, ma non mi importa di aver deluso Nelli, mi importa di aver deluso lei, di non averla protetta, di non averle realmente dato qualcosa a cui aggrapparsi, una certezza per andare aventi e non mollare. Non le ho dato la sicurezza e la stabilità per confessarmi la presenza del batterio nel suo organismo.

Non sono stato un bravo amico, un bravo ragazzo e un bravo angelo, non ho capito dove la dovevo proteggere, da chi o che cosa. Sono stato ceco e vengo ripagato con questo ma lei non può pagare per me tutto questo, non è giusto che avvenga. Lei è troppo per sparire, nulla avrebbe più un senso e io dovrei andarmene e lasciarla se lei morisse. Smetterei di starle accanto di abbracciarla di baciarla, di farle il solletico, di darle fastidio per farla ridere, non avrei più la possibilità di stringere le mie mani nelle sue, non potrei più proteggerla da tutto e tutti, non potrei più sfruttarla come assaggiatrice di miei esperimenti culinari, non potrei più fare le piccole cose che ci rendono noi, che ci rendono Sara e Luke e non due ragazzi a caso che camminano per le strade mano nella mano insieme. Quello che ci dà una nostra identità, quello che mi riconsegna un'identità mia, che mi rende veramente vivo e reale. Perderei tutto. E non voglio. Non voglio che lei muoia, non se lo merita, non voglio che lei mi scivoli dalle dita in un modo così... stupido per una mia distrazione, per una mia cecità. Non posso permettere che accada... ma ho la sensazione che non potrò fare nulla... ho veramente paura ora...
   
 
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