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Autore: TheDevil    16/09/2015    2 recensioni
Il ruggito di Acnologia ha spazzato via l'Isola Tenrou e i membri di fairy tail sono scomparsi per sette lunghi anni e quando si risvegliano hanno una brutta sorpresa.
Poiché anche se per loro il tempo non è trascorso, per il resto del mondo si e niente potrà tornare indietro
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Come introduzione non è granché lo so, ma non voglio spoilerarvi assolutamente nulla della storia.
Fa parte della serie Offenbach Chronicles, e non potrà essere compresa se non vi leggete tutta la serie.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kana Alberona, Luxus Dreher, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Offenbach's Chronicle'
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Salve a tutti, come va? Ieri sera mi è venuta voglia di scrivere un altro Capitolo, ormai siamo quasi alla fine di questa storia, perciò… Buona Lettura a tutti
 

Missione: Trovare i Colpevoli
 

-Cioè fammi capire bene, hai nominato Me e Mirajane tutori legale di tua figlia? Ma che sei impazzito?- chiese Laxus una volta ingollato un bicchierino di Whiskey per placare i nervi.
Jacques sogghignò per poi spiegare –Beh non posso nominare tutore Gerard, è comunque un ricercato, anche se non lo è a Euterpe, Mira potrà allenarla nel Take Over e Fairy Tail potrà comunque diventare la sua famiglia un giorno, ma c’è anche un’altra ragione, nel caso mi succedesse qualcosa, Viviane deve stare lontana dalle famiglie Nobili del mio Paese.
-Perché?- chiese Kana.
Jacques ricominciò il suo racconto.
 
Un’altra settimana era passata da quando il mistero del sonno di Jacques era stato risolto, e mentre Polyuscha aveva deciso di lavorare sul sangue che Jacques le aveva lasciato e di avvertirli se avesse avuto notizie, Jacques e Gerard erano tornati a Villa Offenbach, e anche Meredy e Ultear erano state costrette ad accettare lo stato delle cose, soprattutto la seconda.
Mentre Gerard era sparito chissà dove, probabilmente a caccia di qualche pericoloso criminale, Jacques ed Ultear se ne stavano da soli, visto che secondo Meredy, che tra l’altro in quel momento si stava occupando di Viviane, i due avevano bisogno di un giorno di tranquillità dopo lo stress del matrimonio andato male e dopo l’allarmismo sulle condizioni di Jacques.
E i due non si erano certo fatti pregare, se ne stavano nudi a letto, coperti solo da un leggero lenzuolo, e mentre Ultear sonnecchiava poggiata sul petto di Jacques, questi se ne stava con gli occhi sbarrati a guardare il soffitto, l’espressione concentrata di chi ha qualcosa che gli ronza nella testa.
Ultear si mosse al suo fianco, passando il dito su una delle innumerevoli cicatrici che gli sfregiavano il torace.
-A cosa stai pensando Jacques?- gli chiese.
Jacques non rispose immediatamente, tanto che la donna si alzò sui gomiti per guardarlo bene in faccia e l’espressione feroce del mago non lasciava dubbi di sorta.
-Devo scoprire chi c’è dietro l’attentato- soffiò Jacques, mentre Ultear riposava il capo sul corpo di Jacques e continuava a passare la mano in quelle cicatrici, evidentemente a forza di rifletterci sopra, anche Jacques era arrivato alla sua stessa conclusione, c’era qualcuno che nell’ombra aveva organizzato tutto.
-Come farai a scoprire tutto? Hai massacrato tutti gli assassini- gli chiese Ultear senza guardarlo in faccia.
Jacques rimase in silenzio, conscio che quello che aveva fatto mentre era accecato dalla rabbia era stato stupido e deleterio per se stesso, avrebbe dovuto interrogarli e invece…
-Gerard si è preso un bello spavento quando ha aperto le porte della Chiesa, mi ha detto che la mattanza all’interno…- Ultear lasciò la frase incompiuta, ma il sottinteso era chiarissimo.
-Lo so- ammise Jacques.
-Ecco perché Gerard non c’è, si sta allenando, dopo che vi siete scontrati, sta cercando di raggiungere anche lui Second Origin- gli rivelò Ultear, lasciando Jacques di stucco, ma la donna imperterrita continuò –Ha paura Jacques, che tu perda completamente il controllo… In quel caso dimmi chi potrà fermarti?-
-E io che pensavo che si fosse finalmente trovato una bella ragazza e la andasse a trovare tutti i giorni!- disse Jacques tentando di smorzare leggermente la tensione.
-Non scherzare- lo rimproverò invece Ultear, poiché entrambi conoscevano la risposta, se nemmeno Gerard era riuscito a batterlo, probabilmente solo Laxus o Gildarts tra i maghi che conosceva avrebbero potuto batterlo in un uno contro uno.
-Posso chiederti una cosa?- disse Ultear indecisa se proseguire o meno, mordendosi il labbro inferiore, ma prima di ottenere la sua risposta Jacques le rubò un bacio –Certo- sussurrò senza nemmeno staccarsi.
-Eri lucido?- Ultear a differenza sua si staccò per guardarlo dritto negli occhi, non c’era bisogno di precisare la circostanza in cui lo chiedesse: lui sapeva benissimo che si riferiva alla Chiesa, perciò scosse leggermente il capo.
Ultear non disse nulla, semplicemente posò di nuovo la testa sul torace dell’angelo e questi le depositò un leggero bacio sui capelli mori della sua donna e tacitamente la invitò a riposare, lui aveva già un’idea sul come capire chi si fosse macchiato di quel tradimento.
Il giorno successivo Jacques si mise all’opera: il Consiglio del Regno di Euterpe era composto dai membri di tutte le famiglie nobili, oltre che dai pochi maghi che collaboravano tra loro al fine di regolare i rapporti con la popolazioni e coadiuvare l’attività del sovrano, questo almeno fino a pochi anni prima quando Jacques Offenbach era tornato a casa, destituendo il Re Strauss, rifiutando però al contempo la corona per sé, lasciando il governo del Regno nelle mani di suddetto consiglio.
Lord Boomer era un ometto piccolo e grassoccio, dagli untuosi capelli neri appiccicati al cuoio capelluto, mentre la faccia rubiconda e paffuta era interrotto da un maso schiacciato e da due occhi porcini, un uomo che se non fosse stato per il sangue che gli scorreva nelle vene, non avrebbe fatto nulla nella vita e invece, rampollo di una delle famiglie più influenti del lato ovest del Regno… ed era praticamente immobile, rigido, quasi sull’attenti dinnanzi al suo interlocutore, a tremare come una foglia.
Non era una persona normale quella che gli stava davanti nella sua città, nella sua tenuta, nella sua casa, seduto alla sua scrivania e peggio ancora con i piedi appoggiati sulla sua scrivania di mogano, un comportamento inappropriato per chiunque, ma non per il suo interlocutore.
Lord Boomer aveva già incontrato il giovane qualche anno prima e la sua impressione era stata quella di un ragazzo, che aveva qualcosa di magnetico nella sua personalità, ma ancora immaturo, adesso però davanti a lui c’era un uomo fatto e finito, con le spalle larghe e degli occhi che brillavano, anche da perfettamente rilassato dava l’impressione di poter schiacciare chiunque.
A completare il quadro era il suo abbigliamento, vestito pronto per una battaglia, con le protezioni sulle spalle dava una sensazione minacciosa che Lord Boomer percepì, andando ad asciugarsi la fronte imperlata di sudore.
-Quello che mi chiedete è impossibile- disse l’ometto rivolgendosi a Jacques che lo fulminò con il suo sguardo più minaccioso.
-Lord Boomer, devo ricordarle che i suoi privilegi le sono stati concessi dalla mia famiglia?- disse freddo Jacques –la mia è si una richiesta, ma anche un ordine.
L’ometto si guardò attorno nervosamente, forse a ricercare le parole adatte a dare una risposta negativa, poi disse :- Mio Signore, la biblioteca che mi è stata affidata è quella del Regno, solo un permesso del Re può consentire a qualcuno di entrarvi e visto che il Re non c’è…- cominciò per poi interrompersi quando Jacques alzò un dito distrattamente in direzione della sua fronte, l’uomo si lasciò sfuggire uno squittio spaventato.
Jacques rise di gusto –Lord Boomer, la mia famiglia è stata attaccata, perciò le assicuro che entrerò in quella biblioteca in un modo o nell’altro, magari chiedendo il permesso a suo figlio.
L’ometto prima sbiancò per l’implicita minaccia, poi divenne paonazzo, facendo un passo avanti verso Jacques, puntandogli contro il dito –Lei non osi venire in casa mia a minacciarmi- ma il suo interlocutore si alzò in piedi, sovrastandolo, lo fece arretrare di qualche passo, prima di prenderlo per il colletto e avvicinarselo al volto e soffiandogli sul volto –Lord Boomer, hanno attaccato mia figlia, e se non potrò capire chi ha organizzato questo attentato, le giuro che farò una strage che sarà ricordata per mille e mille anni.
Jacques lo lasciò di colpo, facendolo cadere sul posteriore e mentre Lord Boomer tremava spaventato, Jacques si risedette sulla scrivania, in attesa della risposta definitiva.  
Diede tutto il tempo perché l’ometto si desse un contegno adeguato, si asciugasse di nuovo la fronte con il candido fazzoletto, poi con un cenno gli disse di seguirlo, uscendo dalla stanza e percorrendo alcuni corridoi del palazzo, si ritrovò davanti a una porta di bronzo dall’aria solida, evidentemente l’ingresso per gli archivi Reali, dove si tenevano tutte i documenti del regno.
Aperta la porta, Jacques si ritrovò di fronte a una struttura immensa al confronto della quale, la biblioteca di Villa Offenbach impallidiva.
-Gli archivi sono a sua disposizione, ha bisogno di qualcosa?
-No!- disse e alle sue spalle si chiuse la pesante porta di bronzo, mentre Lord Boomer si guardava intorno sconsolato, prevedeva grossi guai…
 
-Adesso stai esagerando, che cavolo hai in mente?- urlò Ultear in direzione di Jacques che stava giocando con Viviane steso a pancia in giù sul tappeto, mentre la bimba sgambettava allegramente per la stanza.
-Non per essere saccente, ma c’è Viviane, potresti evitare di urlarmi contro?
Ecco quando utilizzava quel tono di superiorità lo avrebbe tranquillamente strozzato, anche di fronte a Viviane se fosse necessario, si impose di calmarsi, poi chiese –Mi spieghi cosa stai architettando?-
Jacques non potè evitare un ghigno satanico, per poi rispondere –te ne accorgerai prestissimo, fidati, a proposito, dov’è Gerard?-
-Sempre ad allenarsi- rispose Ultear –non ha capito che non è così che diventerà più forte.
Jacques si interessò subito a quelle parole –Stai architettando qualcosa anche tu?- sospirò Jacques, mentre Ultear prendeva Viviane che intanto allungava le braccia per farsi sollevare dalla madre che le baciò la guancia.
-Diciamo che ho delle ipotesi per ricreare Second Origin, partendo dalla tua esperienza…- Jacques alzò un sopracciglio con fare interrogativo, ma doveva ammettere di essere sorpreso, e sorrise alla sua bellissima donna, capace di sorprenderlo…
-Ehi gente sono tornato- disse una voce di uomo dal piano inferiore –Jacques, gli uomini qua fuori mi dicevano che mi cercavi…
Jacques diede un bacio ad Ultear e fece un po di solletico a Viviane che cominciò a ridere, poi la baciò sulla fronte in segno di saluto.
-Si, andiamo Gerard, abbiamo una cosa da fare.
 
Lord Boomer si era svegliato quel giorno con una forte emicrania, segno che sarebbe stata una giornata faticosa e probabilmente che gli avrebbe accorciato la vita, anche perché era arrivato nella Capitale per svolgere il suo lavoro come membro del Consiglio, e mentre entrava a palazzo, circondato da persone che spesso gli davano il voltastomaco, con le loro passioni per gli intrighi e per le menzogne, probabilmente quel Consiglio era un nido di serpenti.
-Lord Boomer, buongiorno- lo salutò il governatore della città di Calliope: Lord Demetrius, un vecchio decrepito appoggiato su un bastone nodoso, con gli occhi ridotti a due fessure per il trascorrere dell’età, un uomo dall’aspetto innocuo, peccato che tale aspetto fosse assolutamente ingannevole… A proposito di serpenti.
-Buongiorno governatore- si inchinò Lord Boomer – la vedo in splendida forma- disse l’ometto con cortesia.
-Ah Lord Boomer non prenda in giro un povero vecchio, piuttosto, come vanno le sue emicranie?- chiese il vecchio, mentre Boomer si asciugava la fronte imperlata di sudore e rispondeva –Meglio-.
-Bene, piuttosto, ho saputo che ha ricevuto la visita del Signor Offenbach, potrebbe dirmi cosa voleva?- chiese il vecchio con voce melliflua.
E come diavolo faceva a saperlo? Naturalmente c’erano spie ovunque nella Capitale, ma non credeva che qualcuno nella sua tenuta tenesse contatti con quella vipera, ma si costrinse a sorridere e rispondere –Beh, come sa, la mia famiglia è vassalla della famiglia Offenbach, una semplice visita di cortesia-.
Il vecchio annuì, poi si scusò con il suo interlocutore e prese posto sullo scranno a lui dedicato, allo stesso modo in cui anche Lord Boomer prese posto, guardando la sedia al centro della stanza, vuota ad opera proprio del suo ospite.
Molto spesso queste riunioni erano noiose, e dopo appena un’ora molti sonnecchiavano sugli scranni, mentre altri erano completamente disinteressati alle parole dell’oratore, dal canto suo Boomer sperava in un qualcosa che movimentasse la seduta, ma come si dice, uno dovrebbe sempre stare attento a quello che desidera.
Un trambusto all’esterno della porta, rumori di tafferugli e vetri infranti mise sull’attenti tutti i consiglieri, mentre un uomo spalancava a forza la porta, mentre fuori, un gruppo di soldati era disteso a terra, stordito.
Jacques Offenbach fece ingresso nella sala del Consilio accompagnato da Gerard che camminava tranquillo alle sue spalle.
Si sentiva rumoreggiare, ma nessuno si azzardò a protestare con veemenza e tutto rimase in una bolla, sospeso fino a quando il più anziano del gruppo, proprio Lord Demetrius si alzò e parlando a nome di tutti.
-Lord Offenbach, in che modo possiamo renderci utili?- gli chiese inchinandosi.
Jacques non rispose immediatamente, ma si guardò intorno con sguardo di fuoco, poi fissò a uno a uno le persone presenti e disse : -Negli Archivi Reali, ci sono delle prove che questo consiglio è coinvolto nell’attentato a mia figlia, una cosa del genere è totalmente inaccettabile… Per questo mi vedo costretto a prendere per me la corona.
Dai banchi dei consiglieri si scatenò il putiferio, ma Jacques, accompagnato da Gerard se ne curò poco e grazie a un incantesimo di luce spiegò il drappo che Gerard aveva con sé, mostrando uno stendardo: uno scudo dal campo bianco con un angelo incoronato che impugnava due asce color oro, era stato cucito in fretta e furia dalle donne che lavoravano a Villa Offenbach.
Il putiferio si fece più feroce, da una parte le famiglie sostenitrici della Famiglia Offenbach che apprezzavano la decisione di Jacques di prendere la corona, dall’altro coloro che gli si opponevano e che minacciavano.
-SILENZIOOOOO- fu Jacques a urlare con voce perentoria e a costringere tutti al silenzio, dichiarando :-mi avete offerto la corona qualche anno fa, quindi adesso la accetto… Come membro maggiore della Famiglia Offenbach e poiché gli Shuman e gli Strauss sono estinti, è mio diritto.
Il silenzio che seguì questa dichiarazione fu pesante, ma poi il leader riconosciuto del Consiglio, Lord Demetrius, con la sua voce sottile dichiarò: -Lunga vita al Re- e tutti lo seguirono nell’acclamazione.
Jacques Offenbach si guardò intorno, lasciandogli urlare il suo nome, poi alzò una mano per intimare il silenzio a tutti e seduto sul trono dichiarò: -Come primo atto del mio governo, sono costretto a sciogliere il Consiglio, finché non saranno chiari i colpevoli dell’attentato.
L’assemblea rimase completamente di stucco e mentre Gerard sogghignava, Lord Boomer si mise le mani nei capelli, rimpiangendo la seduta noiosa del Consiglio.
   
 
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