Anime & Manga > Ranma
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Autore: maryku    09/02/2009    5 recensioni
Una mappa. Un tesoro di un pirata di cui si sa poco e niente. Uno spirito che dimora in una sfera. Una nave che solca l'universo. Un nemico misterioso. Akane si troverà a essere la custode della mappa, molti sono gli ostacoli che dovrà affrontare, fortunatamente troverà anceh personaggi di nostra conoscenza pronti ad aiutarla.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Allora, chi di voi si ricorda ancora di me? Penso in pochi, anzi, pochissimi! Ma per quei pochi che si ricordano sono tornata dopo un lungo (lunghissimo) perioso di assenza. Purtroppo ho avuto mancanza di tempo, l'ispirazione si è andata a fare un viaggio e il mio computer ha avuto qualche problema, fortuna che c'era quello di mio fratello!
Anche se, visto che vi ho fatto aspettare, questo capitolo sarebbe dovuto essere grandioso, alla fine è solo di transizione. Spero solo di finire presto il prossimo, che ho già cominciato a scrivere. 

Il capitolo è del tutto dedicato a StRaNgE_GiRl, la mia fantastica beta che mi aiuta sempre! Senza di lei i capitoli sarebbero davvero illeggibili, molto più di come sono ora xD

Ovviamente, chi vuole malmenarmi avrebbe tutte le ragioni, per questo io mi nascondo... E vi lascio al capitolo!
Buona lettura!

Capitolo 9

 

Era passata più di una settimana dal furto e Akane si allenava insistentemente ogni giorno.

Doveva e voleva essere più forte, non poteva più permettersi errori, ne aveva fatti fin troppi.

I suoi amici, suo padre, sua sorella e la signora Nodoka contavano su di lei.

La ciurma, dopo aver saputo l’accaduto, aveva cominciato a guardarla in maniera diversa, anche se il trattamento che le riservava restava sempre lo stesso.

Ukyo, Shampoo e Kodachi non le lasciavano mai tregua, attaccavano briga sempre per un pretesto diverso, a volte il più assurdo. Questo la aiutava nell’agilità perché durante le loro “lotte” schivava i colpi senza attaccare, ma allo stesso tempo la infastidiva perché non capiva come mai ce l’avessero tanto con lei… insomma, mica era la fidanzata di Ranma!

Kuno, ormai, ogni volta che la vedeva la abbracciava e palpava finiva sempre per essere picchiato, però doveva ammettere che anche quello la aiutava.

Sakiko, fra le giovani, era l’unica ad esserle diventata amica.  Ridevano e scherzavano assieme mentre pulivano il ponte o sbrigavano altre faccende. Aveva scoperto che Sakiko sapeva essere una ragazza  molto carina, ma anche molto prepotente.

Ryoga era un carissimo amico, Mousse anche, quando non c’era Shampoo nei paraggi…

Taro, invece, osservava e studiava un po' tutti, senza avvicinarsi a nessuno, tranne a Ryoga, con cui tirava brutti tiri a Ranma facendogli mille scherzi. Ora Akane riusciva a capire perché lui non lo voleva a bordo. Ranma si arrabbiava ogni volta, ma loro, imperterriti, continuavano senza nemmeno ascoltarlo mentre si lamentava. Ogni volta lottavano, due contro uno, e a Obaba toccava l’amaro compito di fermarli, dandogli punizioni assurde, come quella di pulire tutte le vele  minuziosamente, togliendo anche le più piccole e nascoste macchioline fino a renderle di un candore accecante. 

Nabiki li osservava come sempre dall’alto al basso, senza curarsi di nessuno in particolare.

Il nonnino stava nella sua stanza, lamentandosi perché, secondo lui, stava per morire; Shinnosuke non lo ascoltava più di tanto.

Il dottor Tofu aveva molto da lavorare, visti tutti i litigi e le sue incombenze di medico in quei casi, bisognava solo stare attenti a non nominare Kasumi e tutto filava liscio. Lui e Obaba cercavano spesso notizie sulla sfera, trovando poco o niente.

Gli allenamenti di Akane continuavano, Ranma era un buon maestro ma non la attaccava mai, si limitava a schivare. Quando non si allenavano litigavano, anche per colpa delle secchiate gelide che ormai Akane era solita buttargli la mattina quando lui non si svegliava.

In quel momento avevano appena litigato e lui era sparito chissà dove.

Akane camminava a grandi falcate davanti alla sorella.

“Accidenti!” urlò, mentre Nabiki continuava a sorseggiare il suo tè e sfogliava una rivista, indifferente.

“Litigio”

“Non lo sopporto, è super antipatico”

“Akane, lo sai che oggi atterriamo?” le disse Nabiki, senza nemmeno ascoltarla.

“Su Inos?” La ragazza si fece subito attenta, fermandosi.

“No, dobbiamo solo fare rifornimento e prendere provviste, qui vicino c’è un pianeta con una tecnologia molto avanzata e hanno deciso di attraccare…”

“Quindi potremmo pure scendere”

“Si, ma resteremo solo poche ore”

Akane si sedette accanto a Nabiki, prendendo un biscotto e mettendolo in bocca.

“Allora che ne dici se scendiamo insieme a comprare qualcosa? Anche solo andare in giro fra negozi, è da tanto che non lo facciamo…”

Nabiki guardò la sorella da dietro la rivista.

“Solo se prometti che non spenderemo nulla per cose inutili”

“Promesso!! Grazie Nabiki”

Akane sorrise entusiasta e si alzò dalla sedia.

“Ricorda di portare i soldi che non ti faccio prestiti”

La sorella annuì, sbuffando appena, e corse a prepararsi, non poteva uscire con la tuta bianca che usava per allenarsi.

Aprì la porta della stanza dirigendosi verso l’armadio. Prese la gonna blu, la maglietta bianca con scollo a V, le ballerine bianche e le mollettine per i suoi capelli lunghi, legandoseli stretti.

Dall’altoparlante la voce gracchiante di Obaba avvisava che sarebbero atterrati fra un’ora.

Akane si vestì in fretta, prendendo i soldi e la borsetta.

Aprì la porta, trovandosi davanti Nabiki.

“Aspettami sul ponte, chiudo io”

La sorella le prese le chiavi dalle mani di Akane e entrò in stanza.

Akane andò verso il ponte, stando attenta a non incontrare nessuno, non voleva sporcarsi per dei litigi assurdi ed essere costretta a cambiarsi.

Camminava lenta e con circospezione, guardandosi attorno.

“Akane, dove vai?” Si fermò all’istante, girandosi.

“Sakiko, per fortuna sei tu” tirò un sospiro di sollievo.

“E chi credevi che fossi? Una di quelle tre pazze?”

“Avevo pensato anche a Kuno…”

“Si, ma non ho una voce maschile, o sbaglio? Sai, sarebbe un peccato se ti dovessi cambiare per colpa loro, stai benissimo” Sakiko le sorrise.

“Grazie, vado a fare spese con mia sorella, vuoi venire anche tu?”

“Mi piacerebbe, ma Obaba ha bisogno di aiuto con i rifornimenti dato che Ranma ha da fare”

“Cosa avrà da fare quel baka** di così importante?” sospirò rassegnata.

“Deve incontrare qualcuno, non so chi”

“Fatti suoi, piuttosto, conosci qualche bel negozio dove potremmo andare?”

“Purtroppo no, non sono mai andata su quel pianeta”

“Negozi? Secondo me dovreste andare a destra, c’è la via dedicata allo shopping”

Taro arrivò dietro Sakiko, sorridendo alle due.

Dietro di lui c’erano Muosse, Ryoga e Shinnosuke. 

“Grazie Taro! Akane aveva proprio bisogno di un consiglio”

“Dove vai?” chiese Mousse.

“In giro per negozi con Nabiki” rispose Akane, felicissima di andare a fare shopping con la sorella.

“Stai benissimo, Akane” esclamò Shinnosuke, sorridendole.

“Si, non male” confermò Taro, mentre Mousse annuiva.

Ryoga invece era rimasto con gli occhi sgranati e la bocca aperta.

“Ryoga, tutto a posto?” chiese preoccupata Akane, mentre Shinnosuke gli sventolava una mano davanti al viso.

“Si… Certo…”

“Io lo so cos’ha, non ti preoccupare Akane, è solo la malattia del cuore” ridacchiò Taro, dandogli delle pacche amichevoli sulla schiena.

“Oh, sta zitto!” sbuffò Ryoga.

“Colpito e affondato” scherzò Muosse. 

“Certo, tu sei peggio di me, talpa! Sempre dietro alla tua Shampoo…” lo apostrofò il ragazzo con la bandana.

“Adesso basta! Non rovinate tutto con i vostri soliti battibecchi!” li rimproverò duramente Sakiko.

“Giusto! Non le roviniamo la giornata, a proposito, dov’è che vai?” chiese ingenuamente Shinnosuke.

A tutti i presenti spuntò un gocciolone dietro la testa.

“Ehm… A fare shopping, Shinnosuke” gli rispose Akane.

“Ok, divertiti! Ah, dimenticavo, stai benissimo”

“Grazie”

Akane si allontanò, ancora stranita, nonostante tutto il tempo che lo conosceva, ancora non si era abituata a quel suo modo di fare, anche se non era del tutto colpa sua. In lontananza, sentì il ragazzo chiedere: “Dove va Akane? Sta benissimo vestita così!”

 

Ranma stava guardando la nave atterrare, un omino muoveva insistentemente due bastoni arancioni, che stonavano con il grigio della strada. 

Non gli andava di restare sulla nave a faticare, ma se non scendeva molto probabilmente Shampoo gli sarebbe stata attaccata tutto il tempo, così come Kodachi e forse anche Ukyo, almeno a terra aveva qualche possibilità in più di riuscire a seminarle.

D'altro canto, Obaba gli aveva dato quelle due ore libere, aveva tutto il tempo per fare ciò che voleva. Tutto... O quasi. La cosa importante era andare via da lì e stare un po' da solo per una volta.

L’omino aveva smesso di agitarsi e la nave atterrò con successo, mentre il ragazzo sbuffava e con un salto scendeva dall’albero maestro.

 

Akane e Nabiki avevano seguito il consiglio di Taro ed erano arrivate al centro commerciale, che era così alto che sembrava potesse toccare la nuvole.

“Non mi fidavo molto di quel tizio, ma alla fine aveva ragione, qui è molto bello e ci sono anche ottimi prezzi” esclamò Nabiki osservando il cartellino di una maglietta.

“Nabiki, perché devi sempre essere restia nei confronti degli altri? Non puoi fidarti un po’?” Le chiese Akane, mentre prendeva un tuta gialla.

“Si, come fai tu con Ranma”  uscirono dal negozio e si incamminarono per un altro negozio.

“Io litigo con Ranma, non… be’, fiducia…” Akane incespicò con le parole e arrossì “Ma non stiamo parlando di lui, stiamo parlando di te, non hai risposto alla mia domanda!!”

Nabiki, improvvisamente, si fermò ad osservare una vetrina.

“Guarda lì… Vatti a provare quella gonna!”

“Ma, Nabiki…” provò a protestare l'altra, ma la sorella la trascinò dentro senza che lei potesse opporsi.

“Tieni, se ti sta bene te la regalo” le porse la gonna con fare indifferente.

“Regalo? Sicuro che quella parola esista nel tuo dizionario? Ma ti senti bene?” chiese scettica Akane, alzando appena il sopracciglio.

“Piantala. Non posso volerti fare un regalo?”

“No, non ho detto questo, è solo che…”

“Visto? Anche tu non hai fiducia in me, e sono tua sorella! Vai e provalo, o cambio idea e non te la regalo più”

Akane prese la gonna e si affrettò ad andare nei camerini, con uno sguardo un po’ confuso.

In effetti, la gonna che le aveva dato era proprio bella, blu jeans, tendente al chiaro, con degli inserti rosi e lilla. La cosa migliore era che le stava veramente bene. Uscì dal camerino con un sorriso sul volto.

“Che ne dici?” chiese alla sorella.

“Aggiustatela dietro, dobbiamo cambiare la maglietta e anche le scarpe” le ordinò, andando a guardare per il negozio se trovava qualcosa di carino.

Akane la osservò prendere una maglietta lilla e delle ballerine nere. La ragazza era impalata e si chiedeva chi fosse la sconosciuta che voleva regalarle una gonna, per di più non scontata. Se qualcuno aveva preso il posto di Nabiki non aveva di certo fatto molto per nascondere la sua vera identità.

“Forza, torna dentro” le ordinò la sorella.

Titubante, ma senza più dubbi, la ragazza si cambiò mentre Nabiki guardava altri vestiti.

 

Ranma passeggiava per passare il tempo, aspettando il momento di ripartire. Aveva qualche ora di svago e non gli andava di passare in rassegna i rifornimenti e sorbirsi altri dispetti da parte dei cugini, a cui si erano aggiunti anche Mousse e Shinnosuke. Inoltre era dovuto fuggire da Shampoo che voleva uscire con lui. Per riuscire a scappare era entrato in un posto che non faceva per lui, ma almeno sarebbe stato l’ultimo in cui l’avrebbero cercato: il centro commerciale.

Stava giusto passeggiando, chiedendosi se fosse il caso di uscire e andare da qualche altra parte, quando vide Nabiki indaffarata a scegliere vestiti.

Senza accorgersene si fermò lì davanti ad osservarla. Vide le sua labbra arricciarsi, per poi sbuffare. Una mano, uscita fuori dal camerino, prese la maglietta lilla che stava tenendo avanti.

Dopo pochi secondi, la tenda si aprì, e quando Akane uscì dal camerino lui restò a bocca aperta.

Lei era… bellissima. Quella gonna di jeans le arrivava poco sopra il ginocchio lasciando le sue gambe in mostra, la maglietta non era troppo attillata e insieme alle scarpe dava un tocco più sofisticato alla sua figura, e i capelli erano raccolti in piccole mollettine. 

All’improvviso una signora lo urtò, chiedendogli scusa e andando dritta per la sua strada. Lui si riscosse e sentì il bisogno di nascondersi, anche se non ne capiva il motivo.

Saltò dietro un’insegna piuttosto grande, aveva una forma irregolare che gli permetteva di sentire e vedere senza essere visto.

“Akane, così stai bene” Nabiki annuì, guardandola con occhio critico.

“Me li comprerai davvero tutti?”

“Si… tanto poi mi ripagherai quando troveremo il tesoro. Sono 60.000 yen per i vestiti e 10.000 per la consulenza”

Akane la guardò scettica, non capendo se la sorella scherzasse o meno, ma si lasciò andare comunque a una risata cristallina, seguita a ruota da Nabiki.

Il cuore di Ranma perse un battito, per poi partire più velocemente di prima. Con lui non aveva mai riso così, era sempre arrabbiata e lo picchiava spesso. Certo, non l’aiutava molto con tutti quei “complimenti” che le rifilava ogni volta, ma, diamine, non lo faceva apposta. Le parole gli uscivano di getto, senza che le riuscisse a fermare. Non ci riusciva… Ma sperava che alcuni sorrisi fossero diretti a lui. Quando si accorse di questi pensieri si diede dello stupido, e si schiaffeggiò ripetutamente le guance.

Le due sorelle uscirono dal negozio con le buste in mano. Akane si era cambiata di nuovo, indossando i vestiti di prima, ma anche con quelli rimaneva bellissima.

Nabiki guardò l’orologio e si accorse che era già arrivata l’ora di tornare alla nave.

Kuno era proprio davanti a loro, accortosi di Akane, aveva cominciato a decantare la bellezza del suo amore, con strani aggettivi, e molti passanti si spostavano per non venir travolti dalla sua katana di legno.

Nabiki lo guardò cauta, poi gli si avvicinò e gli fece vedere delle foto di Akane, cercando di vendergliele.

“Come osi insinuare che io potrei abbassarmi a comprare foto di seconda mano?” esclamò Kuno, mettendosi una mano sul viso con fare tragico.

“Se non le vuoi le venderò a qualcun altro”

“Dammele tutte”

“Certo, dieci foto, 80.000 yen”

“Sei molto cara” Kuno ci pensò un po’ su, facendo qualche monologo ad alta voce.

“Gli affari sono affari, prendere o lasciare”

“Tieni, questi sono i soldi” Kuno le diede i soldi, lei li contò meticolosamente “Graziose fanciulle, non fate tardi, ricordatevi che la nave tra poco ripartirà, vi converrà avviarvi, a dopo, mio dolce amore” e si allontanò muovendo energicamente la katana, ridendo da solo come un pazzo.

“Ti metti a vendere le mie foto?”

“Dovevo rifarmi dei soldi che ho speso! Ci ho pure guadagnato. Ma adesso dobbiamo tornare, anche se è un po’ stupido, Kuno ha ragione, è ora”

Akane scosse la testa sbuffando. Non gli andava di discutere con la sorella in quel momento.

“Spero solo che non gli darai foto troppo… ‘intime’”

Nabiki fece finta di non sentirla e corse verso l’uscita.

“Sbrigati, lumaca” le disse.

Akane prese le buste e corse, raggiungendo la sorella in poco tempo.

Ranma restò immobile per qualche minuto, poi scese con un balzo dall’insegna, spaventando una coppia che camminava lì vicino.

Si diede dei forti schiaffetti per togliersi l’espressione da cretino che gli era rimasta; se qualcuno gli avesse dato del baka ora, non avrebbe potuto protestare.

Sorridendo incerto alla coppia che ancora lo guardava strano, si allontanò per tornare alla nave, passando dal retro.

 

Due figure incappucciate si aggiravano circospette vicino all’imbarcazione.

“Speriamo che sia questa” disse una voce roca.

“La descrizione coincide, ma non sappiamo se lui è a bordo” rispose la figura minuta, con la voce leggermente più acuta e squillante.

“Entriamo”

“Papà, ci siamo già messi nei guai in questo modo, ci hanno cacciati da 3 navi consecutive, prima vediamo se c’è!” lo rimproverò.

“Va bene, prendi la corda che andiamo a controllare dentro” disse l'altro, mentre già cominciava a salire, senza darle ascolto ne aspettando la corda.

“Non c’è niente da fare con te” esclamò più a sé che a altri, arrampicandoglisi dietro fino al ponte.

“Nascondiamoci dietro quelle botti”

Titubante, quella che doveva essere una ragazza seguì l’altro nel nascondiglio improvvisato.

“Appena lo vediamo, usciamo da qui, è scomodo!” si lamentò l’uomo.

“Certamente”

Stretti lì dietro, aspettando che il loro lui si facesse vedere, si addormentarono sfiniti.

Allora, vi è piaciuto? L'avevo detto all'inizio che sarebbe stato un capitolo di transizione, neanche così originale, come mi hanno fatto notare, ma mi serviva una scena del genere per quello che succederà dopo! Poi capirete... Molto, molto dopo xD Sappiate solo che non lascerò incompleta questa fanfic, a costo di metterci 10 anni per scriverla! (Si spera di no, comunque...)
Adesso vorrei ringraziare di tutto cuore le persone che hanno commentato! Senza di voi non saprei davvero come fare!

Laila: Grazie per i tuoi commenti! Mi fa sempre piacere sapere che ne pensi, le tue critiche costruttive mi aiutano molto ^^ Ranma secondo me risolverà la situazione solo quando sarà talente chiara che nemmeno lui saprà chiudere gli occhi xD Su chi è stato non dico nulla... Si saprà col tempo =3 Spero che tu non sia rimasta troppo delusa da questo capitolo. Prometto che non vi farò aspettare troppo troppo per il prossimo!

Akane25: Svelare i dubbi? Beh, ci metteremo un po' a capirli, ma conoscendomi vi darò tanti di quegli indizi che pure Ranma riuscirebbe a capire che succede xD Non preoccuparti se tardi, posso capirti perfettamente, a me basta solo che alla fine commenti... Anche dopo mesi e mesi (D'altronde, visto che pure io ci metto mesi e mesi ad aggiornare...) Spero che anche se un po' scontato, il capitolo ti piaccia ^^

ducy: Purtroppo ci ho messo tanto ad aggiornare... Ma spero che questo capitolo ti piaccia lo stesso! Non vi farò aspettare tre mesi per il prossimo, lo prometto!

laurastella: Purtroppo ho avuto vari impegni e l'ispirazione è volata, quindi non sono riuscita ad aggiornare prima di oggi. Spero solo che il capitolo ti piaccia lo stesso, anche se so che sono tremendamente in ritardo... Un saluto!

Tantissimi ringraziamenti anche a chi ha messo la fanfic fra i preferiti! E a chi solo legge e questa ff (incredibilmente) è entrata nel cuore ^^
Un salutone!

   
 
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