Event: Winter is Coming, 31 agosto - 6 settembre 2015

prompt: Sherlock/John/Signora Hudson. HP!AU. La signora Hudson non smette di dire a John e Sherlock che non c'è niente di male a stare insieme, ma Watson ribadisce per l'ennesima volta che non è gay

rating: verde

genere: commedia, sentimentale

avvertimenti: AU (HP!AU)

coppie: Sherlock/John 





 

Lezioni speciali a Hogwarts

La signora Hudson stava tenendo la sua lezione combinata preferita, quella in cui gli studenti di Grifondoro si univano a quelli di Serpeverde. Amava veder chini sui calderoni quei giovani pieni di talento perché credeva che la prima cosa da imparare per diventare adulti fosse abbattere i pregiudizi reciproci.

Per stimolare alla collaborazione due Case turbolente con una così accesa rivalità alle spalle, all'inizio dell'anno aveva formato delle coppie casuali, unendo su ogni tavolo da lavoro un Grifondoro e un Serpeverde.

Il destino aveva voluto che Sherlock Holmes, il più brillante e indomabile allievo che avesse mai calpestato il suolo di Hogwarts, finisse in coppia con John Watson.

La frequentazione con quest'ultimo aveva compiuto un vero, piccolo miracolo: Sherlock, sempre chiuso in un superbo isolamento, era diventato decisamente più socievole (certo, restava sempre fin troppo pronto ad avvelenare chi gli faceva un torto, ma la signora Hudson sospettava fosse più che altro per interesse scientifico).

La professoressa era profondamente felice di quel risultato; il suo Sherlock era, se non più tranquillo (no, tranquillo non lo sarebbe stato mai), almeno più sereno.

Inoltre, era impossibile non notare come il suo volto si illuminasse ogni qualvolta Sherlock si trovava in presenza di John.

Aveva sentito una volta Sherlock definire il Grifondoro come il suo personale 'catalizzatore di idee', e la signora Hudson era piuttosto sicura che quello fosse il modo di Sherlock per dire 'catalizzatore di umanità e migliore amico'.

Li trovava così adorabili insieme, quando pescava Sherlock a gettare lunghi sguardi silenziosi a John che si grattava la testa davanti al libro, o quando vedeva John scuotere il capo e sorridere amorevolmente se Sherlock iniziava a spiegarli le sue teorie sul mondo Babbano mulinando le mani in aria.

Erano una coppia perfetta, davvero; l'adorazione negli occhi di Watson era palese, e la signora Hudson sapeva che, se Sherlock aveva scelto di amare qualcuno, allora doveva trattarsi di qualcuno di molto speciale che non avrebbe abbandonato mai il suo cuore.

Peccato che i due non volessero ammettere niente di tutto ciò. O meglio, Sherlock si chiudeva in un dignitoso silenzio stampa, mentre John s'infiammava e provava a negare il fatto con tutte le sue forze.

Fu con la speranza nel cuore, degna di quella di una madre, di riuscire a far confessare loro la verità che si avvicinò ai due; era certa che, una volta ammesso ad alta voce quanto si amassero, si sarebbero sentiti liberi di amarsi ancor di più.

John stava giusto redarguendo il Serpeverde a proposito del suo modo irresponsabile di fare modifiche potenzialmente mortali alla ricetta del compito, quando la professoressa batté le mani e commentò:

«Ma come lavorate bene! Completate l'uno le mancanze dell'altro. Penso che siate proprio fatti per stare insieme e, oh, se vedeste come state bene!»

La reazione immediata fu quella che si era aspettata: Sherlock tirò fuori da sotto il banco un paio di occhialoni che doveva aver sottratto a lezione di Erbologia e immerse la faccia nei fumi della pozione come se non avesse sentito nulla.

John, al contrario, iniziò a sbraitare, rosso come un peperone. «Signora Hudson, mi dispiace molto deluderla e so che lei è in buona fede, ma le ripeto per l'ultima volta che io non sono gay!»

«Sono stata informata che il suo Patronus, caro signor Watson, è un serpente. E che quello del signor Holmes è un grifone.»

«Questo... questo non significa un bel niente!» protestò John, la voce che virava verso acuti preoccupanti. «E poi io non sono, non sono gay!»

«Ma certo che no, mio caro. Piuttosto, io credo che lei sia bisessuale. Pansessuale, mh, no, non mi sembra il tipo. Ma bisessuale, oh sì. So che c'è stata la signorina Morstan, l'anno scorso, dunque quella parte è innegabile. Ma anche l'altra, se mi permette, e... Oh, cosa c'è, mio caro? È sbiancato. Non si sente bene, forse?»

«No, vado in infermeria» gracchiò lui, uscendo dall'aula con la testa incassata nelle spalle.

«Penso che sia un po' presto per un risveglio della coscienza sessuale, per lui.» La voce di Sherlock arrivò lontana oltre la nube nera che stava salendo fino al soffitto.

La signora Hudson scosse la testa.

Pazienza. Più tardi sarebbe andata a trovare Watson in infermeria, dove avrebbe appositamente tenuto per lui un piccolo seminario di educazione sessuale.