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Autore: Little Kasinista    16/09/2015    5 recensioni
BUONEHY!
Come state gente?
Eccomi qui con una nuova... cosa xD
Studiare è noioso, soprattutto se si sta parlando di Divinazione! La materia più inutile di tutta Hogwarts :I
Ora... bah... provate a prendere un Sirius e un Remus di VI anno.
Fatto? Bene!
Ora metteteli in dormitorio Grifondoro, con dei libri noiosi e ben tre sventurate sfere di cristallo.
Programmate una battaglia di candidi cuscini e.... osservate ;)
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Le piume sono tremendamente invadenti… ma mai quanto James
 
Dedicata alla mia Paddy, che mi ha comprato un guinzaglio per cervi rosso grifondoro e che prima o poi incontrerò dal vivo!
Non vedo l'ora Honey!!!!! xD 

 
 


Come ci erano finiti così?
Boh.
Insomma, si prospettava una giornata di studio e nient’altro… ora, perché lui era coperto di piume dalla testa ai piedi? Con un Sirius tutto un: “Oh. Cazzo.” e la voglia di tirar giù tutti e quattro i fondatori?
Okay. Partiamo dall’inizio, tanto per cercare di cavare un ragno dal buco:
 


Al dormitorio maschile di Grifondoro, regnava come di consuetudine, il caos più totale: ragazzi che saltano, che urlano, che si raggiungono e si spintonano, ragazzi che per gioco si scagliano le fatture più innocue e se la ridono schiamazzando.  
Ma non è questo che voglio catturi la vostra attenzione: tutto si svolse durante quel freddo pomeriggio di gennaio, dove, in una stanza del VI anno, due ragazzi se ne stavano tranquilli a studiare per una certa prova a sorpresa del giorno seguente.
Remus e Sirius erano seduti sul letto di James, usato solitamente come quartier generale per le emergenze e, come ho appena accennato, stavano studiando.
Divinazione se vogliamo essere precisi.
Una materia inutile. Molto inutile. Estremamente inutile.
Capire come funziona una dannatissima sfera è un’impresa a dir poco titanica per chiunque! Se poi quel “chiunque” comprende un ragazzo esagitato e uno che le cose le vede solo nei libri l’impresa diventava improbabile.
Ed erano riusciti a romperne già due, spargendo cocci e una stramba polverina luccicante che si appiccicava a qualsiasi cosa avesse l’ardire di trovarsi sulla sua traiettoria di caduta.
“Oh sfera, sfera delle mie brame: rivela cos’accadrà nel nostro reame” Sirius agitava le dita in movimenti apparentemente onirici ma in realtà solo ridicoli, e fissava la sfera con occhi spalancati, parevano due centrini ferrigni.
“Pad, citare Biancaneve non servirà a farti vedere cosa fa Lumacorno in questo momento” Sospirò uno stravolto Remus, davvero, doveva decidersi a lasciare quella caspio di materia.
“Non mi serve una sfera per sapere cosa fa quel Coso quando non tenta l’insegnamento.” Proferì altezzoso, come se lui la sapesse lunga.
“E sentiamo. Cosa farebbe?” scetticismo allo stato puro.
“Mai sentito parlare di… uhm… Fai da te?”
“Sirius!”
“Oh, dai! Che vuoi che faccia lì tutto il giorno se no!?”
“Okay, okay. Lascia perdere” il ragazzo biondiccio si portò due dita alla radice del naso, esasperato, quando Sirius era stanco iniziava a sparare cazzate a raffica… più del solito intendo.
“Piuttosto, sei riuscito a vedere qualcosa?” Chiese speranzoso il licantropo stropicciandosi gli occhi con entrambe le mani.
Porca Tassorosso! Ne basta una di visione! UNA! Una boccino di visione e poi potevano abbandonarsi ad attività più piacevoli.
“No. Senti: Né io né te abbiamo il terzo occhio e bla bla bla. Quindi, e te l’ho già proposto, inventiamo?” Chiese speranzoso Felpato, sbattendo le ciglia e ghignando come un gatto.
Remus ci rifletté qualche istante: seriamente, voleva tentare o almeno provare a vedere qualcosa, ma niente!
Assolutamente niente… a mali estremi, estremi rimedi no?
“Vai. Che ti inventi?” si rassegnò infatti, tuffandosi di schiena sui morbidi cuscini, con uno stanco sospiro.
“Scriverò che ho visto un annacquata visione della caduta di Peter dall’ultimo piano fino al terzo con trauma celebrale”
“Sei sadicissimo lo sai?”
“Influssi Black, non ci posso far niente” Si difese Sirius alzando le spalle con una fintissima espressione innocente “Tu che scrivi?”
“Che ho visto nitida la sua morte per soffocamento da tè”
“… Sua… della Trelawney? Si può morire per ‘mano’ di una tazzina da tè?”
“Sì”
“…E poi sono io quello sadico”
“Pensaci, non berrà più il suo amato tè per almeno un mese” Una puntina di malizia e cattiveria fece capolino dalle parole di Lunastorta.
“Che bastardo!” scherzò giocosamente Padfoot lanciandogli un cuscino in piena faccia.
“Ehy!” Protestò l’altro tirandogli un altro guanciale di rimando. “Malandrino non sono diventato mica per niente!”
“Ovvio. Quando vuoi puoi! Ma Peter come ci è finito con noi?” Chiese pensoso tirandogli ben due cuscini.
“è un buon palo” giustificò Remus ritirandogli i candidi e soffici involucri di piume in testa.
“AH, ma vuoi la guerra!?” gridò giocosamente Padfoot prendendo un cuscino e porgendone un altro a Moony, in un chiaro invito a continuare quella lotta.
“Fatti sotto!” lo sfidò provocatorio il Licantropo sbattendogli il cuscino sul fianco.
 
Ecco! Era partito tutto dall’indipendenza al tè della professoressa di Divinazione, poi si era passati alle minacce e dopo alle cuscinate.
Quanto era passato 10 minuti? Mezz’ora?
Un colpo anche troppo forte fece finire Sirius a terra, che di riflesso, si aggrappò alla prima cosa trovata… cioè Remus, che lanciò uno strillo sentendosi tirare giù per la cintura.
“AHI!” il guaito proveniva da Sirius che si era preso una mezza ginocchiata nel fianco rispondendo con una cuscinata ben piazzata, spruzzando piume candide ovunque; come se non ce ne fossero già abbastanza in giro.
Quel cagnaccio con un colpo di reni salì a cavalcioni sullo stomaco dell’altro parando e distribuendo cuscinate.
Remus dal canto suo non era da meno, si divincolava come un’anguilla sbatacchiando il guanciale a destra e a manca.
Evidentemente si divertivano un mondo.
La lotta continuava imperterrita. Chi fosse entrato in quel momento avrebbe scorto due figure ai piedi del letto che si rotolavano come bestie in gabbia tra piume e roba appiccicosa e sbuffante di sbrilluccicanti robine svolazzanti, proveniente dalle sfere rotte.
“… Aspetta! Aspetta!” Sirius, ora sovrastato dalla minuta figura non poi così debole dell’altro, prese una grossa e rumorosa boccata d’aria.
“OH MIO MERLINO! Che casino abbiamo fatto!?” Remus era esterrefatto.
 Guardò la stanza con le sopracciglia che sfioravano l’attaccatura dei capelli per la realizzazione: lo strano liquido appiccicaticcio si estendeva a macchia d’olio sul pavimento impregnando anche il tappeto; le piume di almeno cinque cuscini svolazzavano leggere per la stanza posandosi un po’ ovunque.
Ne osservò atterrito una che andò a sistemarsi proprio sulla terza sfera in bilico sul bordo del letto…
SCRASCH!
“E anche questa è andata…” sussurrò ipnotizzato dall’appiccicume nuovo sul pavimento e alla nuvola di brillanti che si espandeva per la stanza come una piccola nuvoletta.
“oh-oh” fu l’unico commento di Sirius steso sotto di lui come una stanchissima stella marina, “La resistenza di questi cuscini fa schifo” esordi poi, dopo un attimo di silenzio.
Remus si girò di scatto verso di lui, con l’intento di sgridarlo un poco, come se fosse tutta colpa sua, ma ehy! Aveva iniziato lui!
Aprì bocca ma… ma niente. Rimase a bocca aperta, cercando di assimilare la scena.
Allora, calma:
Sirius aveva i capelli disastrati e sconvolti, un nido di Ippogrifo in poche parole.
Nel suddetto nido di Ippogrifo si aggiravano tante piume quante ne potesse avere un gufo sulla coda.
Un bottone della camicia era inesorabilmente saltato e perduto.
 Il nodo alla cravatta era sparito e la succitata camicia era stropicciata all’inverosimile.
Ma la cosa più sconvolgente era che… brillava… Sirius sbrilluccicava come una palla da discoteca.
Era troppo per lui.
Scoppiò a ridere forte. E quando dico forte, intendo proprio forte! Le risate rimbombavano per tutta la stanza senza freni.
“Che hai da ridere Lupastro!?” Sbottò Padfoot, tirandosi a sedere e cercando in tutti i modi di rimanere serio, ma già una parvenza di risata compariva e scompariva sulle sue labbra, increspando gli angoli della bocca.
 “Sei… sei… sei tutto un disastro… sei inguardabile…” ansimò Remus tra una risata e l’altra tenendosi la pancia.
Sirius si offese un poco per quella specie di insulto e gli punto un dito contro, accusatorio.
Davvero, ce la mise tutta per cercare di sembrare arrabbiato e minaccioso ma, per sua sfortuna, la risata di Moony era contagiosa e alla fine scoppiò.
“Guarda che neanche tu sei messo meglio” riuscì a dire, una volta che entrambi ebbero finito di sbellicarsi. “E… credo di avere anche qualche piuma nelle mutande” Aggiunse.
Era malizia quella?
“Vuoi che dia una controllata?” sussurrò il Licantropo, posando leggero una mano sul torace dell’altro, all’altezza del cuore.
“Oh… non sarebbe una cattiva idea” si sentì rispondere, in un sussurro tanto malizioso quanto incredibilmente sensuale; soffiato a pochi millimetri dall’orecchio.
Quasi non se ne accorse neanche.
Due mani vogliose gli strinsero i fianchi, possessive, ribaltando le posizioni mentre una lingua capricciosa gli si ficcava prepotentemente in bocca.
D’istinto, artigliò i capelli dell’amante strattonandoli e sconvolgendoli ancora un po’.
Affogando in quel bacio insapore e tiepidamente eccitante.
Sentì quelle mani aggrapparsi alle sue cosce, quasi volessero scavare nella carne, tirandole su per invogliarlo ad allacciare le gambe alla vita del proprietario e contemporaneamente trascinarlo più vicino.
Dopo aver tolto il maglione a Remus, Sirius prese a rifagli quei strani giochi con la lingua che gli provocavano improvvise vampate di calore al bassoventre… lo faceva impazzire.
 Il Licantropo iniziò a slacciagli la camicia, impaziente.
Anche Padfoot cominciò a darsi da fare, armeggiando con la cintura del compagno, mentre ancora le lingue si scontravano in una specie di umida rissa.
Un ideuzza elettrizzò la mente di Moony inducendolo a metter freno a quel bacio troppo azzardato e a ribaltare le posizioni, con l’eccitazione che forava tutte le vene.
Un po’ ansimante rivolse un’occhiata eccitata a Sirius, mettendosi più comodo a cavalcioni sulle cosce del compagno, molto, troppo vicino al suo inguine.
Remus, con uno scintillio estasiato negli occhi, prese a mordergli e leccagli il collo, stringendo le ciocche scure del compagno con una mano, mentre l’altro si dilettava a stuzzicare la zip dei sui pantaloni.
Sirius sapeva di buono. Sapeva di vivo, di pelle, di carne. Remus poteva sentire tutte le vene del collo dell’amante pompare caldo icore rosso; la pelle tirarsi sotto i sui morsi e i respiri lungo la trachea, trattenuti a forza.
“…sei. Una… Una fottuta sanguisuga…” ringhiò roco Sirius intrufolando le mani sotto la camicia dell’innamorato premendo forte sulla pelle ormai bollente, provocandogli accese scosse in tutti i muscoli del corpo.
“Slacciati questa dannata cintura. Sono… un po’ occupato… non credi?”
Sibilò Remus, leccandosi le labbra ora gonfie e rosse, ansimandogli sul collo; smettendo di giocare non la zip e la cintura.
Trattenne a stento un ghigno sentendo i bassi e roghi gemiti dell’amante mentre gli torturava il collo e strusciava i fianchi contro i suoi.
Ondate di intensa cupidigia pizzicavano entrambi, sempre più impazienti.
Un ringhio sfuggi anche a lui quando sentì le mani dell’amante infilarglisi nei pantaloni.

“OHMIODDIO! MA CHE STATE FACENDO!?”

Il mezzo grido li fece staccare violentemente e voltandosi di scatto si accorsero con terrore di non essere soli.
Moony si portò di riflesso le mani alla bocca coprendola fino al naso e serrandosi la mascella, con gli occhi spalancati dal terrore mentre Sirius deglutiva a vuoto, il labbro inferiore tremava leggermente.
Gli altri due malandrini erano lì, davanti alla porta chiusa, uno accanto all’altro.
James sbatteva a ripetizione le palpebre con la bocca spalancata e il respiro a metà in un’espressione scioccata e sbigottita.
Peter era immobile come una statua, granitico e con una mano di Prongs sugli occhietti acquosi.

“Cazzo…”
 
 
 
 
 
Intanto, nella sala comune Grifondoro:

Ehi!!! Sono tornata! Più pimpante e scalmanata di primaaaaa!
Allora come va?
Non mi sono fatta sentire molto in ‘sti tempi eh?
Ma posso giustificarmi con:
-È iniziata la scuolaaaaaa… e il classico prende tempo prezioso per scribacchiare-_-
-Non avevo voglia di scribacchiare.
-Dovevo prepararmi psicologicamente a sentire il pavimento freddo alle 6 di mattina.
-Durante la mia non proprio sentita assenza (grazie a Instagrammmmm) ho fatto la gradita conoscenza di tante personcine fantasticose amanti di HP e non solo *-*
  
Comunque! Come vi sembra? Shoccante vero?
Poveretti, che figura.

JAMES: Devo imparare a bussare prima di entrare in casa mia a quanto pare…
REMUS: Sempre. Soprattutto se c’è anche Peter ù.ù

Sapete… in realtà non so se continuarla o lasciarla qui così in sospeso, mi piace molto anche così!
Beh, che dire… è la prima volta che scrivo roba così “spinta”, spero di non aver superato i limiti dell’Arancione^^
Non credo… inzomma… mica li ho fatti scopare selvaggiamente ;)
Remus mi pare anche troppo intraprendente però :I

 Alla prossima cari!!

Sono gradite recensioni, amici shoccati o robine sbrilluccicanti se preferite ù.ù

 
  
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