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Autore: Eden_9489    17/09/2015    2 recensioni
Adesso lo so e, se potessi tornare indietro, se avessi la possibilità di rivivere questi 173 anni, li vivrei esattamente allo stesso modo, perché tutto mi riporterebbe a quella notte.
Tutto mi riporterebbe ad Elena.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutti! Ho scritto queste piccole considerazioni di Damon tempo fa e mi piacerebbe condividerle con voi. In cuor mio so di aver fatto un disastro! Damon è un personaggio complicato, ricco ed io spero di avervelo fatto ricordare almeno un po' con questa piccola storia. Aspetto i vostri commenti :)
 


Pensieri di Morte


Vi è mai successo di aprire gli occhi la mattina e aver pensato: Oggi potrebbe essere il mio ultimo giorno? Oggi potrei morire? A me personalmente no, né nella mia vita da umano, né tantomeno nella mia lunga vita da vampiro. Che razza di idiota si sveglia la mattina e pensa roba simile?

Eppure, la morte arriva quando meno te l'aspetti.

Sono morto, per ben due volte, e non credo che sarebbe cambiato qualcosa se avessi fatto quel determinato pensiero. Non si scappa dalla morte, io lo so bene.

Si trovano delle scorciatoie, alle volte. Io ho preso quella scorciatoia, ed ho vissuto per altri 173 anni.

Sono stato più fortunato di altri, ma non lo capivo, ero un uomo diverso. Stupido, orrendamente ingenuo. Innamorato di una donna che mi ha solo usato, un diavolo.
Ai tempi non me ne rendevo conto, ma ero già caduto all'inferno prima ancora di poter bussare alle porte. E tutto a causa sua, tutto per lei. La competizione con mio fratello, gli scontri con mio padre, la mia morte.

Mio fratello, il mio povero fratello. Lui non sapeva quello che faceva, lui era soggiogato, io no. Per cui posso ritenermi miseramente stupido al quadrato.
Non ho chiesto io di sfuggire alla morte, non è stata una mia scelta, ma, dopotutto, sono contento di essere diventato un vampiro. Sono cambiato, in meglio ovviamente, anche se qualcuno ha qualcosa da ridire su questo, e forse ha ragione.

La mia anima si è sporcata tanto tempo fa, ed ho continuato a sporcarla negli anni senza mettere un freno. Ho lasciato che l'oscurità prendesse il controllo. Non si può resistere all'oscurità, prima o poi ci caschi dentro, riemergerne non è impossibile, ma è difficile.

Il problema è che una volta provata, una volta che inizia a piacerti pensi: Perché uscirne? Il potere che ti da' è quasi paragonabile all'eccitazione che ti da' il sangue. Le cose sono collegate, in un certo senso, sta a te decidere. Ed io avevo deciso. Avevo raggiunto quella stessa oscurità che aleggiava tutt'intorno a Katherine.

Il mio amore per lei si era amplificato, era tutto quello che volevo, ed ero come lei. Immortale. Libero. Spietato. All'inizio credevo fosse morta, bruciata, in cenere. E' questo l'effetto che fa l'inferno no? 

Quando ho scoperto che Katherine fosse viva, mi son messo alla sua ricerca, un'ossessione che mi ha perseguitato per decenni e mi ha riportato dritto a Mystic Falls.

Ricordo ancora quella notte, la notte in cui credetti di averla trovata. Quella notte, ho trovato molto di più.

Stesso fisico, stesso viso, stessi capelli, una sua copia identica, tranne che per gli occhi. Quelli non potevano mai essere gli occhi di Katherine. C'era luce in essi, vita. Quella vita che avevo abbandonato tantissimi anni prima.

Elena.

Quella fu la notte in cui vidi la mia Elena per la prima volta. Mi ci volle solo uno sguardo per capire quanto fosse diversa da Katherine, anche se erano identiche esteriormente. Ricordo ogni parola, ogni sorriso, ogni occhiata, poi andò via. Le cancellai la memoria, e tutto svanì.

Il mio obbiettivo non era cambiato, avrei trovato Katherine a tutti i costi, ma dentro di me, dopo quell'incontro, nacque un piccolo puntino di luce. Può un puntino essere così tanto grande? Ho combattuto con quel piccolo barlume di luce per tanto tempo.

Me l'aveva lasciato dentro, e una parte di me l'odiava per questo, l'altra, però, non riusciva a toglierla dalla testa, ero così incuriosito da lei. Ho iniziato a seguirla, tenerla d'occhio, anche a spaventarla, ma questo fa parte del mio essere.

Cominciò a piacermi e vederla con mio fratello mi infastidiva. Allo stesso tempo però continuavo ad odiarla, odiavo il modo in cui mi giudicava , o forse odiavo solo me stesso perché sapevo che lei avesse ragione. Fortunatamente sono sempre stato bravo a mascherare le mie emozioni. Ho sempre girato tutto a mio vantaggio, ho sempre fatto la parte del cattivo, di quello a cui non importa niente di nessuno, ho indossato il costume che mi hanno cucito su misura. Perché? Perché era comodo, perché per me era, ed è molto più naturale.
Poi la notte finivo in camera sua e la guardavo dormire, l'accarezzavo, immaginando a come ci si sente ad essere amati da una donna come lei. E se mai io avrei potuto essere amato in quel modo da Katherine.

Più la conoscevo, più le stavo accanto, più lei diventava importante, ed io non me ne rendevo nemmeno conto. Imparai ad esserle amico, avevo bisogno di una persona come Elena nella mia vita in quel momento, anche se non l'avrei mai ammesso. 
Poi scoprì davvero di cosa fosse capace Katherine, scoprì di quanto fosse cattiva, squallida, doppiogiochista, infida.

Tutto cambiò.

Ho fatto tanti sbagli nella mia lunga e tormentata vita, sono impulsivo, egoista. Ma ogni mio sbaglio, da quando son tornato a casa, è sempre girato intorno ad Elena.

Quando ho capito di amarla, tutto ha avuto senso, anche se mentre io la amavo  lei continuava ad odiarmi. E' che io non sapevo come comportarmi con lei, continuavo a farle vedere quello che tutti credevano che fossi e non quello che stavo diventando  grazie a lei. Era più semplice, più facile, ed io non ho mai amato le cose complicate.

L'unica volta in cui le ho detto che l'amavo, le ho fatto dimenticare ogni cosa, un'altra volta. Mi sembrava giusto così, credevo di fare la cosa giusta, io che ho sempre fatto le scelte sbagliate. Perché come ho detto prima sono egoista, perché credevo e credo tutt'ora di non meritarmi una ragazza meravigliosa come lei.

Più i giorni passavano, più la sentivo ridere, più mi innamoravo. Un amore folle. Solo un folle come me si innamorerebbe di una persona come Elena e credere che lei potesse ricambiarmi. Ma mi son convinto che non mi importava, io l'avrei amata comunque. Avrei scelto lei a qualunque costo, in ogni situazione, l'avrei protetta dal mondo cattivo che la circondava, ho cercato di proteggerla persino da me, ma non ha funzionato.

La notte in cui ho rischiato di morire, la notte in cui credevo di fare la stessa orrenda fine di Rose lei mi è stata accanto, ho dei ricordi confusi, le allucinazioni erano terribili, ma ricordo le sue labbra premute sulle mie e quel mio "Grazie" detto in un sospiro. La bellezza in un momento tanto macabro.

Da quel giorno il nostro rapporto è cambiato, lei è cambiata. Si è legata a me in modo diverso. Siamo diventati una squadra, uniti, anche se è stato solo un effetto collaterale del riportare a casa l'amore della sua vita. Mi son sentito in colpa anche quando non avrei dovuto. E non mi son sentito in colpa quando invece avrei dovuto. L'ho baciata quando non era giusto farlo, e le ho voltato le spalle quando invece aveva più bisogno di me. L'ho amata ogni secondo sempre di più e i suoi sentimenti sono cambiati. Mi ha baciato quando non era ancora giusto e poi l'ho persa, o almeno credevo di averla persa. In ogni modo possibile. E' tornata da mio fratello, l'ha scelto, ed è morta.

Diventare come me, diventare un vampiro, ha avuto i suoi vantaggi. E' diventata una donna, sicura di se, bella, forte. Certo, ci ha messo un po' per capirlo, per capire come vivere la sua non vita. Ma nonostante tutte le difficoltà, lei ne è sempre riemersa più splendida di prima. 

Amarla, da vampira, è stato ancora più naturale.

Ricordo ancora la prima notte in cui facemmo l'amore, come dimenticarla? Come dimenticare la sua pelle bollente, il gusto delle sue labbra, l'odore dei nostri corpi intrecciati, uniti come lo eravamo noi. Una delle notti più belle della mia vita.

Quel piccolo momento di felicità durò poco, distrutto da quella stupida teoria dell'asservimento che poi non si è rilevata così stupida. Ed ecco che prendevo di nuovo le distanze da lei, ecco che tutto svaniva, come un sogno.

Ma siamo riusciti a superare anche questo, insieme, come ogni cosa.

"Ti amo Damon"

Tre parole, dieci lettere, e tutta la mia vita finalmente aveva un senso.

Felicità. Una parola che mi è stata sconosciuta per anni, ma che Elena è riuscita a farmi vivere a pieno.

E non mi importa niente del destino, dell'Universo, che si fottano!

Non mi importa delle scelte giuste e di quelle sbagliate, siamo vampiri, siamo uno scherzo della natura, non dovremmo esistere, siamo sbagliati a prescindere.

Non mi importa del bene e del male, non mi importa più di niente ormai.

Perché lei  è la mia vita, perché io la amo con ogni cellula del mio corpo, perché amarla è giusto, amarla mi rende un uomo migliore, amarla mi fa sentire vivo. Lei è il bene ed io ho bisogno del bene nella mia vita, io ho bisogno di lei.

Saremo pure tossici, saremo rotti, ma, finalmente lo capisco, siamo reali.  

Lei è di gran lunga la cosa migliore che mi sia capitata nei miei 173 anni su questa terra. Sapere di essere stato amato non da chiunque, ma da lei, la mia Elena, è l'esempio perfetto di una vita piena. Non avrei potuto avere di meglio, ho avuto il massimo.

Avrei voluto che sentisse le mie parole, che capisse, ma non è andata così.

Ho dovuto dirle addio troppo presto, ho dovuto lasciare la mia piccola, dolce Elena troppo presto.

La morte porta a questo, e questa volta non ci sono scappatoie.

Ma non ho rimpianti. Ho avuto tutto quello che desideravo.

Adesso tocca a lei continuare a vivere la sua vita, so che è forte, so che ce la farà.

Un tempo avrei pensato che non fosse giusto morire così,  non avrei mai capito cosa volesse dire sacrificarsi per amore.

Adesso lo so e, se potessi tornare indietro, se avessi la possibilità di rivivere questi 173 anni, li vivrei esattamente allo stesso modo, perché tutto mi riporterebbe a quella notte.

Tutto mi riporterebbe ad Elena.
 
  
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