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Autore: kotoko    04/03/2005    2 recensioni
Omicidio ... è il primo lavoro che ho il coraggio di pubblicare, siate sinceri per favore
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Normal blood

“Chiuse gli occhi inspirando profondamente l’odore acre che saliva dal cadavere accasciato ai suoi piedi. L’odore del sangue. Sangue sul suo stiletto. Sangue sui suoi vestiti. Sangue sulle sue mani.”

Impallidii ripensando al mio primo omicidio, al taglio tremolante che avevo inciso sulla gola della mia prima vittima, al suo sangue che,ricordo come fosse ora, riscaldò il mio corpo quando fu invaso dal soffio gelido di una morte immeritata. Già,perché forse mio padre non meritava affatto di morire. O almeno questo era quello che voleva farmi credere mia madre appena scoprì il cadavere dell’uomo che amava steso ai miei piedi. Ricordo che mi tirò uno schiaffo,ricordo che pianse,ricordo l’odio per quella donna che mi maltrattava crescere e ricordo il suo seno candido tingersi di rosso scuro mentre vi infilavo il coltello.

“La giovane donna si legò i capelli,ironicamente bianchi,e osservò la sua vittima: un solo,piccolo, taglio,fondo quel tanto che bastava per recidere la carotide. L’uomo era steso a terra. Era morto senza dire una sola parola,d’altronde lo sapeva,mai insultare un assassino della Gilda,ma,molto stupidamente,si era azzardato a schermire un giovane tirocinante e aveva pagato con la sua vita,questa era la legge degli assassini…e gli assassini dettavano,in segreto, le leggi del mondo intero. Indossò il manto nero e si coprì la fronte con il cappuccio,osservò ancora una volta l’uomo... poi i suoi occhi si posarono su una donna,legata ad una sedia,stava zitta,aspettando con estrema calma il suo turno.”

Non mi sentivo mai pienamente a mio agio quando compivo un omicidio,ma durante…niente era più bello dell’odore del sangue fresco,di vedere la vita scomparire a poco a poco negli occhi del morente,occhi che sembrava mi volessero scrutare nell’anima,occhi che volevano una vera ragione per spegnersi. Ed io che,freddamente,sorridevo…di certo a quel tempo avrei considerato la morte come una cosa piuttosto divertente…ma ora,mentre la vedo avanzare,così simile a me,così ubriaca di morte come lo ero io,non posso fare altro che tacere e pensare a tutti i crimini che ho commesso…crimini dovuto al mio sangue meticcio,se mio padre non mi avesse rinfacciato in modo molto offensivo il mio essere mezz’elfo forse non l’avrei ucciso…come aveva detto?ah si: “lurido essere meticcio…tu sei stata la mia disgrazia…un lurido mezz’elfo…un cane bastardo…a cosa può servire?”

“Pulì accoratamente lo stiletto su di uno staccio che stava sul pavimento freddo. Un piccolo rivolo di sangue scese dalla punta dell’arma,lo leccò con mal celata goduria,poi tornò a fissare la donna,le si avvicinò scegliendo mentalmente il punto in cui l’avrebbe colpita…voleva fare in fretta,la lama sarebbe penetrata nel petto,dritta, nel cuore. Sorrise freddamente e passò lo stiletto sulle labbra della ragazza che le stava di fronte tagliandole superficialmente. Nessun cambiamento sullo sguardo della sua vittima,sempre riflesso nel suo,era lo sguardo di chi sapeva cosa gli aspettava e lo accettava in quanto pienamente cosciente dei suoi peccati.”

Ho imparato,vedendola riflessi negli occhi delle mie vittime,che in tutti gli sguardi c’è una piccola scintilla che si accende non appena ti rendi conto che quel determinato giorno e in quel determinato momento, la morte, sarebbe venuta a prenderti…di certo non avrei mai pensato di vedere la mia scintilla riflessa nello sguardo del mio aguzzino…è giunto il momento di espiare i miei peccati…oggi la morte ha fatto la sua scelta…tocca a me.

“La lama penetrò nel petto della ragazza,un sorriso le comparve sulle labbra mentre vedeva il suo sangue sgorgare,un sorriso che pareva dire: vedi papà…il mio sangue,è pur sempre dello stesso colore del tuo…”

  
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