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Autore: Shayleene    17/09/2015    1 recensioni
Mi chiamo Anis.
Sono un'arma a cui manca solo l'anima di una strega per diventare finalmente Death Scythe.
Ecco perché sono venuta a Death City: per trovare un Maestro d'Armi che mi aiuti in questa impresa.
Credevo sarebbe stato facile, ma a volte bisogna stare attenti in chi si ripone la propria fiducia...
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

Era lì, appoggiato al muro che guardava con aria pensierosa il terreno. Mi avvicinai fermandomi davanti a lui con le braccia incrociate per evitare di strangolarlo. 
-Si può sapere che vuoi?- chiesi freddamente.
Kazuhiko sollevò lo sguardo verso di me e sul suo viso comparve un'espressione dispiaciuta. 
-Senti Anis... lo so che sono stato davvero uno...- cominciò lui con voce malferma.
-Uno stronzo.- completai io squadrandolo malissimo.
-Ecco, appunto. Ti giuro che non volevo farlo, é che in quel momento mi sono sentito così impotente che non riuscivo più a rispondere delle mie azioni!- 
Non aprii bocca, fingendo di trovare estremamente affascinante un insetto non ben identificato che girovaga vicino ai suoi piedi.
-E capisco che tu ora sia arrabbiatissima con me, ma ho davvero bisogno del tuo aiuto! Sei la migliore arma che abbia mai avuto, inoltre non sei solo abile, ma anche una persona fantastica.-
"Aha, continua pure mio caro, i complimenti fanno bene per l'autostima" pensai, ma in parte sentivo di averlo già perdonato.
Vedendo che non reagivo il suo sguardo si fece ancora più spento. Poi allungò la mano verso di me. 
-In ogni caso volevo darti questo, sperando che tu possa perdonarmi.- 
Presi quello che mi stava porgendo: era un semplice braccialetto di fili intrecciati con un piccolo ciondolo a forma di pugnali incrociati. Rimasta in silenzio ancora per qualche secondo.
-Sappi che con quel gesto mi hai davvero offesa...- iniziai, puntando il dito indice sul suo petto. -...ma questa volta ti perdono solo perché anch'io credo che la nostra sia una buona squadra.-
Indossai il suo braccialetto sollevando braccio per mostrarglielo. Sentii una strana sensazione di gelo, ma sul momento non ci feci caso.
-Ti ringrazio infinitamente, sei la migliore!- esultó lui stringendomi in un abbraccio che duró qualche secondo di troppo. -Speravo davvero che facessimo pace, perché ho una cosa molto importante da dirti.- aggiunse poi, tornando tremendamente serio. 
-Che cosa?- 
-Mi sono reso conto che se non siamo riusciti neppure a colpire Kid una volta le missioni di grado A non sono alla nostra portata.- affermó amareggiato.
-Questo significa semplicemente che dobbiamo allenarci di più.- risposi io serafica. 
-Ese avessi trovato un modo per farci diventare fortissimi in un solo istante?- 
Ma dove voleva andare a parare? Era impossibile! A meno che non si fosse usato un catalizzatore come...
-Oh no. No no no, te lo scordi!- 
-Potremo perfino accettare missioni di grado S o , capisci?! Il libro di Eibon è la soluzione immediata ad ogni nostro problema!- esclamò mettendomi le mani sulle spalle, senza ascoltarmi.
-Non capisci che se l'artefatto è stato sigillato dentro una stanza della Shibusein ci sarà un motivo? É pericoloso!- sbottai.
Stavo iniziando a preoccuparmi: il ragazzo che si era presentato a me con la timida era scomparso, lasciando il posto ad uno troppo pieno di ambizione e pronto a tutto per ottenere ciò che voleva. Kasuhiko fece qualche passo verso di me e io trasformai immediatamente il braccio in lama. O meglio, ci provai, perché non accade assolutamente nulla. 
Senza nemmeno avere il tempo di reagire mi ritrovai contro il muro con le braccia bloccate sopra la testa.
-Forse non hai capito che la mia non era un'idea, ma un ordine? E mi dispiace dirti che il braccialetto al tuo polso ha bloccato la tua capacità di trasformarti.- mi sussurrò avvicinandosi terribilmente al mio viso.
Stavo per aprire la bocca e gridare aiuto, ma senti la pressione di una lama sulla gola.
-Ah ha dolcezza, solo una parola e questo coltello ti farà molto molto male, capito?- subiló lui.
"Che fine patetica, uccisa da una lama..."
Probabilmente chiunque altro sarebbe stato terrorizzato, ma in quel momento non provavo altro che rabbia verso me stessa per essere stata tanto stupida.
-Non preoccuparti, adesso vieni con me e vedrai che quando ne riparleremo con calma cambierai idea...- sogghignó premendo più forte il coltello sulla gola. -...ma anche se non lo dovessi fare eseguirai comunque i miei ord...-
Qualcuno lo aveva colpito in piena faccia con un pugno facendolo schiantare sul portone. Un'altra figura sbucó dal buio con un ringhio, puntandogli la lama di una falce sul petto. Ebbi un tuffo al cuore: Soul!
-Ah ah ah! E Black Star é stato fantastico come sempre! Vero Anis?- esultó Black Star, trionfante. 
-Brutto idiota, accompagnala immediatamente a casa mia mentre io porto questo bastardo dallo Shinigami!- urló Soul dando a Kazuhiko un forte pugno in testa tramortendolo. Se lo caricò in spalla e scomparve nella notte, dopo avermi lanciato uno sguardo di incoraggiamento.

Fu solo nell'abbraccio consolatorio delle mie amiche che scoppiai a piangere disperatamente, rendendomi conto che ancora una volta il destino aveva voluto che restassi sola. Anzi no, non del tutto: avevo trovato delle persone speciali che era certa non avrebbero mai abbandonata, e si trovavano lì attorno a me.

   
 
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