Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Little_Lotte    17/09/2015    9 recensioni
"Credevo che essere un Cavaliere di Athena fosse la cosa più complicata di questo mondo, ma mi sbagliavo: essere una persona normale, probabilmente lo è ancora di più."
[ In tempo di pace, anche i Cavalieri di Athena hanno tutto il diritto di vivere una "vita normale".
Fra amori incompresi, segreti e bugie,partenze improvvise e intramontabili amicizie, saranno in grado di vivere come semplici ragazzini? ]
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Pegasus Seiya, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ritorno a Casa'
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<< Shunrei! Eccoti qui, tesoro mio... Che bello rivederti! >>

<< Caspita Jabu, quest' abito ti sta davvero a pennello! Bisogna ammettere che questo genere di abbigliamento si addice moltissimo alla tua figura. >>

<< Oh, Milady... Siete davvero bellissima questa sera. Sappiate che entro la fine della serata dovrete ballare con me, e non accetto un “no” come risposta. In fin dei conti, sono pur sempre il vostro maggiordomo. >>

Seiya non riusciva a smetterla di sorridere con entusiasmo.

La festa era iniziata da circa un paio d'ore e tutti gli invitati, dal primo all'ultimo, avevano l'aria di divertirsi moltissimo. Non vi era assolutamente niente che non fosse perfetto: La musica, le decorazioni, il buffet al quale tutti attingevano avidamente... Ogni cosa stava andando esattamente come da programma.

<< E dire che tu avevi paura di rovinare tutto! >> lo canzonò allegramente Shiryu, allungano una mano verso il tavolo delle vivande per afferrare l'ennesimo onigiri della serata << Sta andando tutto benissimo, amico, molto meglio di quanto sperassimo. Forse non sei un completo disastro, dopo tutto. >>

Shun, Ikki e Shunrei ridacchiarono sommessamente, mentre Seiya rivolse un'occhiataccia all'amico e storse il naso.

<< Molto spiritoso, Dragone. >> bubbolò << E' questo il ringraziamento per aver portato qui Shunrei? >>

<< Oh, in effetti Seiya non ha tutti i torti. >> intervenne la fanciulla, che per l'occasione aveva scelto di indossare un grazioso abito tradizionale del suo paese, di color lillà e azzurro, con una morbida fascia di seta attorno alla vita << Se non avesse organizzato questa festa, probabilmente tu ed io non ci saremmo visti per chissà quanto altro tempo ancora. >>

Shiryu guardò con dolcezza la propria innamorata e sospirò beatamente, per poi sorriderle.

<< Quanto sei saggia, tesoro mio. >> mormorò con voce morbida << Ancora non mi capacito di come abbia fatto a resistere tutto questo tempo senza di te. >>

Shunrei sorrise a sua volta e i due, noncuranti del resto, si abbandonarono per qualche istante ad una serie di tenere e soffuse effusioni.

<< Puah, ragazzi! >> protestò Ikki, distogliendo immediatamente lo sguardo << Vi prego, vi sembra questo il momento? >>

<< Eddai, Ikki... Lasciali stare. >> ribattè malinconico Shun, osservando i due innamorati con occhi ricolmi di velata tristezza << Non vedi quanto si vogliono bene? Io... Credo che sia bello avere la possibilità di trascorrere un giorno di festa con la persona amata. Non trovi? >>

Ikki annuì in silenzio, colto a sua volta da una leggera sensazione di malinconia.

<< Sì, io... Immagino di sì. >> bisbigliò.

Seiya guardò malamente i due amici ed intervenne immediatamente per risollevare loro il morale.

<< Su, che cosa sono questi musi lunghi?! >> esclamò << Siamo ad una festa, dobbiamo ridere divertirci! A proposito, Ikki... Non ti ho ancora detto che quel vestito ti sta veramente d'incanto? >>

<< Non provarci, Pegasus, nessuno mi vieta di usare le mie Ali della Fenice contro di te! >> rilanciò rabbiosamente Ikki << Fai un'altra battutina di questo genere e ti giuro che io... >>

<< Ragazzi, possibile che ogni volta che vengo a trovarvi Ikki debba essere sempre così arrabbiato? >>

L'intero gruppetto – compresi Shiryu e Shunrei – si voltò di scatto in direzione di quella voce tanto familiare alle loro spalle e nel trovarsi di fronte niente meno che il piccolo Kiki, nessuno riuscì a trattenersi dall'esprimere chiassosamente il proprio stupore.

<< Oh, miei dei... Kiki! >>

Seiya e Shun corsero ad abbracciare il bambino, tanto calorosamente da fargli quasi mancare il fiato.

<< Coff... Coff... Va bene, ho capito... Vi sono mancato! Adesso, per favore, vi dispiacerebbe farmi respirare? >>

<< Kiki, che sorpresa meravigliosa! >> esclamò felicemente Seiya << Che cosa ci fai tu qui? Non credevo che fossi a conoscenza della festa. >>

<< E' stato Shiryu il Dragone ad informarmi. >> rispose Kiki << Mi ha detto che tu eri talmente indaffarato con i preparativi che probabilmente ti saresti dimenticato di informarmi, così ci ha pensato lui. >>

<< Lieto di vedere che tu abbia accettato il mio invirto. >> rilanciò il Dragone, ammiccando in direzione del piccolo con fare allusivo.

Kiki ridacchiò sotto i baffi.

<< Deve essere stato un viaggio molto lungo e faticoso. >> intervenne poi Shun, col suo tipico modo di fare affabile e premuroso << Sei venuto dalla Grecia fino a qui tutto solo, senza nessun accompagnato? >>

<< Oh, no... In effetti c'era qualcuno con me. >> ribattè prontamente Kiki, guardando dietro di sé con la coda dell'occhio << Ed in effetti, quel qualcuno è ancora qui con me. Non è vero, amica mia? >>

<< Che cosa... >>

Seiya e gli altri si ammutolirono di colpo, nel momento in cui una giovane fanciulla vestita in abiti tradizionali fece il suo ingresso nel salone: la ragazza sembrava avere un fisico snello ed atletico – almeno, questo era quanto si poteva supporre nonostante i vestiti – ed il suo volto era coperto da un'antica maschera teatrale giapponese raffigurante il volto di una donna dallo sguardo cupo e triste.

Sembrava che stesse facendo tutto il possibile per mantenere celata la propria identità, ma Seiya non ebbe bisogno di più di una manciata di secondi per capire chi avesse di fronte.

<< Shaina. >> mormorò a mezza voce, il cuore che di colpo prese a battere all'impazzata dentro al suo petto << S-sei tu. >>

Shaina sorrise debolmente da sotto la maschera.

<< Ciao, Seiya. >> rispose con voce tremante << E' un vero piacere rivederti. >>

Seiya rimase come pietrificato, incapace di proferire parola e persino di muovere anche un solo muscolo.

Gli altri cavalieri e Shunrei osservarono la scena incuriositi, mentre il piccolo Kiki - chiaramente compiaciuto del fatto di essere finalmente riuscito a far incontrare i due - non riusciva a smetterla di sorridere malizioso.

Probabilmente quel siparietto muto sarebbe andato avanti ancora per molto tempo, se Shun non avesse preso in mano le redini della situazione bisbigliando a mezza voce: << Ehm, ragazzi... Io credo che sarebbe meglio lasciarli da soli. >>

Shiryu annuì in silenzio e prese per mano Shunrei, la quale a sua volta afferrò Kiki per un braccio, trascinando entrambi nell'altra stanza, immediatamente seguiti da Shun, Ikki e – pochi istanti dopo – da tutti gli altri ospiti, compresi Tatsumi e la dea Athena.

In men che non si dica, Seiya e Shaina si ritrovano da soli dentro a quell'enorme salone addobbato a festa.

<< Dunque... >> incominciò il Cavaliere, il capo rivolto a terra e gli occhi che continuavano a fissarsi intensamente le punte dei piedi.

Shaina soffocò un singulto.

<< Dunque... >> ripetè flebilmente, troppo imbarazzata per andare avanti.

I due sospirarono all'unisono, quasi con disperazione.

Non sarebbero andati molto lontano, se avessero continuato a parlare esclusivamente per avverbi o congiunzioni.

<< N-non mi aspettavo di vederti qui. >> disse infine il ragazzo, lasciandosi trasportare da un improvviso slancio di coraggio << Neanche sapevo che Shiryu ti avesse invitato. >>

<< Sì, beh... E' stata una sorpresa anche per me. >> ribattè la fanciulla, giocherellando nervosamente con i capelli << In effetti non ero neanche sicura di voler venire, ma Kiki ha insistito così tanto e allora... Insomma, sai com'è fatto Kiki! >>

<< Oh, sì... Lo so. >> rilanciò Seiya, continuando a guardare per terra.

Prima o poi avrebbe dovuto decidersi a guardarla negli occhi... In fin dei conti, che cosa sarebbe mai potuto accadere? Indossava persino una maschera, di certo non lo avrebbe pietrificato con il proprio sguardo o roba simile.

<< A che stai pensando, Seiya? >> domandò improvvisamente Shaina, avvicinandosi al Cavaliere di qualche passo.

Seiya sussultò d'istinto e a quel punto non potè proprio impedirsi di sollevare nuovamente il capo e soffermarsi a guardare la ragazza direttamente negli occhi.

<< Beh, io... Io... >> farfugliò nervosamente, in cerca delle parole giuste da pronunciare.

Avrebbe voluto dire un milione di cose, ma in quel momento si sentiva come se fosse incapace di articolare, ed il fatto che Shaina indossasse ancora quell'orribile maschera giapponese non aiutava affatto.

<< I-io... >>

Poi, all'improvviso, capì.

<< I-io... Vorrei tanto che ti togliessi quella maschera. >> confessò Seiya << Non riesco a guardarti negli occhi e questo mi infastidisce profondamente. >>

Shaina arrossì violentemente.

<< Cosa... Io... N-non posso levarmi la maschera. >> balbettò << N-non qui dentro, almeno, con tutti gli altri Cavalieri che... >>

<< Ci siamo solamente noi due, Shaina. >> la interruppe gentilmente Seiya, sorridendo sotto i baffi << Dubito che gli altri torneranno tanto presto ad infastidirci. >>

Shaina chinò velocemente il capo, cercando di evitare il più possibile il contatto visivo con Seiya.

<< C-continuo a credere che non sia il caso. >> insistette << Lo sai, Seiya, se un uomo dovesse vedere il mio volto io dovrei... >>

Seiya si avvicinò lentamente alla fanciulla ed allungò una mano verso di lei, sfiorandole delicatamente le dita e facendola sobbalzare. Shaina sollevò nuovamente lo sguardo e lasciò che le dita di Seiya s'intrecciassero pian piano con le sue.

<< Shaina. >> l'ammonì gentilmente il Cavaliere << Ancora con questa storia? Credevo che oramai avessimo superato quella fase. >>

Shaina soffocò una risatina nervosa.

<< Il fatto che fino ad ora non ti abbia mai ucciso non significa niente. >> dichiarò << E anche se non ho alcuna intenzione di farlo in futuro, anche se in più di un'occasione ho pensato di sacrificarmi per la tua salvezza, io non... >>

<< Ti prego, Shaina... Togliti la maschera. >> implorò Seiya << Ti supplico, io... Ho bisogno di capire alcune cose, e non posso farlo se tu non mi mostri il tuo volto. Per favore, Shaina... Togliti la maschera. >>

A quel punto, Shaina non poté fare altro che arrendersi.

Sapeva, del resto, di non avere alternative ed anche se in quel momento doveva mostrarsi molto più dura e forte di quanto non si sentisse realmente, anch'ella nutriva dentro di sé l'enorme desiderio di mostrarsi al Cavaliere in tutto il proprio splendore.

La fanciulla sospirò profondamente per farsi coraggio e poi, con un gesto lento e misurato, si privò finalmente dell'ingombro della propria maschera, mostrando agli occhi di Seiya un volto niveo e dai lineamenti delicati, le labbra rosee e carnose, due grandi occhi verdi ed un grazioso nasetto a punta che le conferiva un'aria gradevole e sbarazzina.

Seiya per poco non si sentì mancare il fiato: Non erano trascorsi molti mesi dall'ultima volta in cui aveva avuto il privilegio di mirare il volto di Shaina, eppure a fatica sembrava ricordarne l'innegabile bellezza.

<< Oh, Shaina... >> mormorò in tono estasiato << Sei bellissima. >>

Shaina arrossì ancora una volta e subito si voltò dall'altro lato per l'imbarazzo.

<< Beh, che cosa vuoi ancora? >> domandò con voce mesta e quasi impercettibile << Mi hai visto senza la mia maschera indosso e sai perfettamente che non oserei mai ucciderti. Che fai, ti prendi gioco di me? Continui a scherzare con i miei sentimenti, approfitti del fatto che sono sempre pronta ad accorrere in tuo soccorso nel momento del bisogno e poi... >>

<< Shaina, io ti amo. >>

Shaina ammutolì di colpo.

Rimase ferma nella stessa posizione per qualche secondo, incapace di dire o fare qualsiasi cosa, e solo quando la voce di Seiya ripetè nuovamente il suo nome – come a volerla esortare a rispondere – si voltò pian piano nella sua direzione e lo fissò confusamente, come se facesse ancora troppa fatica a credere a quelle parole.

<< Come... Che cosa hai detto? >>

<< Hai sentito bene, Shaina. >> Seiya afferrò entrambe le mani della ragazza e le strinse gentilmente fra le proprie, senza che questa avesse la possibilità di protestare << Ti amo e non nutro alcun genere di dubbio riguardo ai miei sentimenti. E' vero, all'inizio pensavo che tu fossi una specie di demonio e credevo di non potermi fidare di te, ma poi ho finalmente compreso che cosa si nasconde realmente dietro a quella maschera che indossi tanto gelosamente. >>

Shaina si morse il labbro inferiore e soffocò un singhiozzo.

<< E cosa... Che cosa si nasconde dietro di essa? >> domandò.

Seiya la guardò dolcemente, sorridendo con aria innamorata.

<< Coraggio. >> le rispose con voce morbida << Lealtà, un impareggiabile senso di giustizia e di devozione alla dea Athena. E poi dolcezza, un animo nobile e generoso, qualità che non possono mancare in una vera Sacerdotessa al servizio del Bene e dell'Umanità. >>

Shaina plasmò un leggero sorrisetto compiaciuto.

<< Tu... Tu vedi tutto questo in me? >> chiese, ancora visibilmente incredula.

<< Ammetto di averci messo un po' di tempo! >> esclamò a malincuore << Alla fine, comunque, è il risultato quello che conta... Non credi? >>

Shaina fece segno di sì con la testa, ridacchiando sommessamente.

<< Sì, credo di sì. >> rispose << Dunque, adesso... Che cosa ne sarà di noi? >>

Seiya si morse il labbro inferiore e si fece ancora più rosso, poi sospirò nuovamente e con voce rotta dall'emozione disse: << I-io penso che dovremmo provarci. A stare assieme, voglio dire. E' vero che per molto tempo io stesso ho avuto molti dubbi e timori al riguardo, pensavo che fosse difficile per due Cavalieri di Athena poter vivere serenamente una storia d'amore e... >>

<< Oh, lo è. >> lo interruppe Shaina, con una leggera malinconia << Aiolia e Marin ne sono la chiara dimostrazione: ogni nuova battaglia viene vista con terrore, si ha costantemente la paura che ogni giorno trascorso assieme possa essere l'ultimo e abbandonarsi ai sentimenti non è certo il modo migliore per servire al meglio la nostra dea Athena. Tuttavia... >>

<< Tuttavia? >>

Shaina sospirò profondamente, stavolta con fare romantico e beato.

<< Tuttavia, quando li osservo assieme e vedo il modo in cui si guardano, non posso fare a meno di pensare che ne valga realmente la pena. >> disse << La vita è un'enorme incognita che incombe su di noi, Seiya, e non possiamo trascorrere la nostra intera esistenza a domandarci come sarebbe andata se avessimo osato di più. Credo che l'amore sia un qualcosa di troppo grande ed importante da non essere vissuto, e non voglio ritrovarmi a dover rimpiangere, un giorno, di non averlo mai fatto. >>

Seiya annuì in silenzio, osservando intensamente Shaina con occhi rigonfi di gioia e amorevole orgoglio.

<< E' la stessa cosa che mi ha detto Shiryu. >> disse << E anche se in un primo tempo anch'io avevo troppa paura a lasciarmi andare, adesso ho capito di non poter fare altrimenti. L'ho imparato in queste ultime settimane, mettendo assieme ogni singolo pezzo di questa festa, e l'ho capito soprattutto questa notte, dopo aver rivisto il tuo bel volto e tutto ciò che si cela dentro ai tuoi occhi. Sono disposto a rinunciare a molte cose, Shaina... Ma non a questo. >>

Si avvicinò lentamente a Shaina ed allungò un braccio verso di lei, avvolgendole la vita gentilmente e attirandola a sé con un gesto deciso e calibrato.

<< Ci ho messo molto tempo, Shaina, e non ne vado certo fiero. >> mormorò con voce roca, il suo volto ormai a pochi millimetri di distanza da quello della ragazza << Adesso, però, ti chiedo di mettere da parte tutti i rancori e i dubbi del passato, e di essere semplicemente mia. So che lo vuoi anche tu. >>

<< Lo voglio. >> confermò Shaina, il volto paonazzo e la voce tremante << P-più di ogni altra cosa, Seiya. Ma sappi che ci sono alcune regole che dovrai rispettare. >>

<< Davvero? >> rilanciò il Cavaliere, sorridendo malizioso << Del tipo? >>

<< In primo luogo, non dovrai trattarmi come una docile e delicata fanciulla. >> disse lei, mentre le dita di Seiya giocherellavano distrattamente con i suoi lunghi capelli castani << Ricordati che sono pur sempre una Sacerdotessa di Athena e anche se ho acconsentito ad essere la tua compagna, non intendo certo tirarmi indietro di fronte ai miei doveri di Cavaliere. >>

<< Legittimo. >> approvò Seiya, con un sorrisetto sornione sulle labbra << Qualcos'altro? >>

Le sua dita continuavano a scorrere dolcemente lungo il volto di Shaina, cosa che rendeva molto difficile alla ragazza articolare un vero e proprio discorso di senso compiuto.

<< D-dovrai sempre lasciarmi fare di testa mia. >> proseguì << Quando si tratta di questioni importanti non amo farmi mettere i piedi in testa dagli altri, questo è bene che tu lo sappia sin dal principio. E poi... Poi... >>

Shaina non fece in tempo a concludere la propria frase, perché all'improvviso le labbra di Seiya si posarono sulle sue intrappolandole in un lungo e morbido bacio, al quale – ovviamente – la Sacerdotessa non osò in alcun modo sottrarsi; le braccia di Seiya stringevano dolcemente il corpo esile di Shaina, le cui mani risalirono fino al collo del ragazzo ed affondarono avidamente nei suoi capelli castani, i loro corpi stretti l'uno all'altro fino ai limiti dell'impossibile.

Continuarono a baciarsi a lungo, noncuranti di tutto il resto.

Neppure del piccolo Kiki che, dopo aver sbirciato un'ultima volta dallo spioncino, fece ritorno saltellando nell'altra stanza, esclamando in tono brioso e concitato: << Signora e Signori, Missione Compiuta! >>

*

Più tardi, dopo aver cenato tutti assieme – e dopo che tutti i cavalieri avevano imbarazzato Seiya per il fatto di non essere più l'appetibile scapolo di un tempo – i ragazzi si radunarono in una stanza per dare inizio al primo torneo di carte della serata. Saori non aveva mai imparato a giocare come si deve ( “E' un gioco troppo complicato, non lo capisco!”) e così, dopo l'ennesima partita ricominciata da zero perchè la signorina ancora non riusciva a comprendere le regole del gioco, Shun decise di filarsela e sgattaiolò in silenzio nel giardino, certo del fatto che, in mezzo a quella confusione, nessuno si sarebbe accorto della sua assenza.

Camminò a lungo per tutto il cortile, ammirando le mille luci e le decorazioni con cui Seiya lo aveva accuratamente adornato, e continuò a passeggiare in silenzio fino a soffermarsi sul pontile, da sempre il suo luogo preferito per guardare le stelle e dedicarsi alla meditazione.

Alzò gli occhi al cielo e sospirò profondamente: vi erano molte stelle nel cielo, quella notte, ma le troppe luci che adornavano il giardino rendevano quasi impossibile la loro identificazione.

Poco male.” pensò fra sé e sé il Cavaliere “La costellazione che mi interessa non è comunque visibile in questo periodo dell'anno.”

Tirò un secondo sospirò desolato e si raggomitolò su stesso, lo sguardo spento e perso nel vuoto.

<< Oh, Hyoga... Vorrei tanto che tu fossi qui. >> mormorò tristemente << Non è la stessa cosa senza di te, niente ha più lo stesso sapore! Se solo sapessi dove ti trovi al momento... >>

<< A dire il vero, non così lontano. >>

Shun trasalì e si voltò velocemente, un'espressione di pura sorpresa e di incanto che si dipinse sul suo volto nel momento in cui i suoi occhi verdi si posarono su quella figura fin troppo conosciuta.

Per poco non si sentì venire meno.

<< Hyoga... Sei tu. >>

Il Cigno sorrise ampiamente e Shun subito gli corse incontro, pronto ad accoglierlo con un caloroso abbraccio.

<< Oh, Hyoga... Sono così felice di vederti! >> esclamò con voce incrinata, gli occhi già lucidi e vicini alle lacrime << Quasi non mi sembra vero, io... Oh, pensavo che non ti avrei mai più rivisto. >>

Hyoga si morse mestamente il labbro inferiore ed istintivamente si aggrappò al corpo di Shun, con forza, quasi a volerlo rassicurare riguardo al fatto che – da quel momento in poi - non se ne sarebbe mai più andato.

<< Perdonami, Shun. >> disse infine il Cigno << So di averti ferito e deluso, e di averti praticamente abbandonato senza alcuna spiegazione. Sono un essere a dir poco spregevole e non sai quanto io mi detesti per tutto ciò che ho fatto. Mi auguro solo che un giorno tu possa perdonarmi. >>

Shun si staccò lentamente dall'abbraccio e per qualche secondo rimase in silenzio a fissare Hyoga, lasciandosi inevitabilmente sopraffarre dall'affetto e dai sensi di colpa; il Cigno aveva un'aria sinceramente afflitta e mortificata ed era piuttosto difficile pensare che quelle parole di pentimento non fossero veritiere.

<< Io ti ho già perdonato, Hyoga. >> gli rispose dolcemente << Non ho bisogno di ulteriori scuse, sono solo... Confuso. Vorrei capire che cosa è accaduto, Hyoga, perché hai deciso di andartene in Siberia senza fornire alcuna valida spiegazione? >>

Hyoga si morse il labbro inferiore e poi deglutì.

Sapeva che era finalmente arrivato il momento di essere sincero con Shun e dopo quella lunga, importantissima chiacchierata con Boris di pochi giorni prima, sapeva di non potersi più sottrarre ai propri doveri.

<< La verità è che ho avuto paura. >> disse << So che potrebbe sembrare una banalissima scusa, una di quelle sciocche giustificazioni che si danno quando si vuole far leva sul senso di colpa altrui, ma io ho davvero avuto paura. Di tante cose, Shun, ed in primo luogo dei miei sentimenti per te. >>

Shun ebbe un violentò sussulto.

<< I t-tuoi sentimenti per me? >> ripetè quasi incredulo.

<< Sì, esattamente. >> confermò Hyoga, completamente rosso per l'imbarazzo << E' da diverso tempo che convivo con essi, con la consapevolezza di provare per te qualcosa di ben più profondo di una semplice amicizia. A dire il vero, credevo che tu stesso lo avessi capito. >>

A quel punto, arrivò anche per Shun il turno di arrossire.

<< I-io... A dire il vero io non ne ero certo. >> farfugliò << Avevo capito di starti molto a cuore, ma ogni volta che provavo ad avvicinarmi a te tu mi respingevi brutalmente e ti comportavi come se volessi semplicemente tenermi alla larga. >>

<< Sì, certo... Perchè avevo paura! >> insistette Hyoga << Non riesci a capirlo, Shun? Dopo tutto quello che ho passato, dopo che tutte le persone a me care sono morte per colpa mia... I-io non volevo che ti accadesse qualcosa di male. >>

Shun continuava a fissare il compagno confusamente, rimettendo pian piano assieme tutti i pezzi di quell'intricatissimo mosaico.

<< Tu... Stai dunque dicendo che hai fatto tutto questo solamente per proteggermi? >> domandò perplesso << Hyoga, non ha alcun senso! Non avevi alcun motivo di tenermi alla larga, tu non sei certo pericoloso. >>

<< Credevo di esserlo. >> rilanciò tristemente Hyoga, gli occhi lucidi e la voce pesante << In fin dei conti, come potevo pensare diversamente? Mia madre è morta, i miei maestri sono stati uccisi per mano mia e la stessa cosa è accaduta ad Isaac, mio compagno di addestramenti. Magari tu la pensavi diversamente, Shun, ma per molto tempo io ho davvero creduto di essere un mostro. >>

Shun gli si avvicinò lentamente, posando una mano sulla sua spalla in segno di conforto.

<< E adesso non lo credi più? >> domandò.

Hyoga sospirò profondamente: << Diciamo che durante il mio soggiorno in Siberia sono successe alcune cose che mi hanno aiutato a capire. Non voglio annoiarti con tutta la storia di come ho perso la memoria e sono stato accudito da una famiglia russa... >>

<< Cosa... Hai perso la memoria? E adesso stai bene? >>

<< Shun, ti prego... Lasciami finire, di quello parleremo più tardi. >>

Hyoga prese un bel respirone d'incoraggiamento, prima di ricominciare.

<< Shun, sono accadute molte cose in queste ultime settimane e alcune di esse hanno contribuito a cambiarmi. >> il Cigno afferrò entrambe le mani di Shun e le strinse dolcemente fra la proprie, facendolo sussultare ed arrossire vistosamente << Non del tutto, a dire il vero, diciamo che continuo ad essere la solita persona di sempre, ma il punto è che... Finalmente ho capito! Ho capito che non devo più aver paura del mio passato, poiché esso non contribuirà a tracciare il mio futuro; ho capito che devo smetterla di sentirmi in colpa, che non posso trascorrere la mia intera esistenza a tormentarmi e che non posso più permettermi di mettere da parte la felicità, solamente per paura di quel che potrebbe accadere in futuro. >>

Shun lo fissò intensamente, con sguardo perso ed innamorato.

<< Wow... >> mormorò con voce sognante << … Ed è stata un'amnesia a farti capire tutto questo? >>

Hyoga ridacchiò dolcemente.

<< Quella ed un paio di persone veramente eccezionali. >> rispose << In ogni caso, Shun, credo di aver capito di non volermi più nascondere dietro a questo muro di ghiaccio. Non con te, almeno. >>

Shun avvertì un violento ed improvviso tuffo al cuore.

Sapeva che qualcosa di incredibile stava per accadere, eppure una piccola parte di lui ancora stentava a crederci.

<< Sai, Shun... Da quando ci siamo ritrovati durante la Guerra Galattica, io non ho mai smesso di pensare a te come ad una delle persone più importanti della mia vita. >> dichiarò solennemente Hyoga, con voce ferma e – tuttavia – chiaramente emozonata << So di non essere mai stato un tipo particolarmente socievole, ma tu hai sempre saputo come prendermi, mi sei stato accanto nei momenti difficili ed eri l'unico a capirmi veramente... Molto più di chiunque altro. >>

Shun arrossì per l'imbarazzo.

<< Ho sempre pensato che in te vi fosse molto di più della freddezza dietro alla quale ti nascondevi. >> disse << Ho capito sin dal principio che non avevi bisogno di altro che una persona amica che ti facesse sentire protetta e amata. In effetti, non era poi così difficile da capire. >>

Hyoga sorrise dolcemente, guardandolo con adorazione.

<< Visto? Tu lo avevi capito molto prima di me, Shun. >> mormorò << E credo che sia stato proprio questo a farmi innamorare di te. >>

Il cuore di Shun, a quel punto, sembrò fermarsi per pochi istanti per poi ripartire ad una velocità talmente elevata che il Cavaliere pensò di poterlo sentire scoppiare dentro al suo petto.

Quasi non gli sembrava vero: Hyoga, innamorato di lui.

Non poteva essere un'allucinazione, giusto?

<< Hyoga, tu... Davvero... Tu davvero... >>

Hyoga avvampò.

Non riusciva a credere alle sue stesse orecchie: Davvero era riuscito a lasciarsi andare fino a tal punto? Doveva essere davvero disperato.

O più semplicemente, davvero innamorato.

<< Sì, Shun. >> lo interruppe gentilmente il Cigno, posando due dita sulle sue labbra per zittirlo << E immagino di averlo sempre saputo, anche se è stato solo dopo il tuo salvataggio nella Settima Casa che ne ho avuto pienamente coscienza. So anche che avrei dovuto dirtelo prima, ma non ho mai trovato il coraggio né l'occasione giusta per farlo... Oltre al fatto che, naturalmente, pensavo che la cosa migliore da fare fosse ignorare i miei sentimenti e proteggerti da qualsiasi sventura. >>

Gli occhi di Shun si riempirono di lacrime e sul suo volto si fece strada un ampio, dolcissimo sorriso emozionato.

<< Sventura... >> ripetè a mezza voce << Come se tu potessi essere una sventura! >>

Hyoga ridacchiò nervosamente.

<< Questo devi dirmelo tu, Shun. >> rispose << Sei tu che hai rischiato la tua stessa vita, pur di salvare la mia. >>

Shun allungò una mano verso il volto di Hyoga e lo carezzò dolcemente con le nocche, senza smettere di sorridergli amorevolmente.

<< Sarei disposto a farlo ancora, se necessario. >> dichiarò fermamente, scostando un piccolo ciuffo ribelle dalla fronte del compagno << Sai, Hyoga... E' come hai detto tu: E' accaduto qualcosa quel giorno, qualcosa di veramente incredibile che ci ha cambiato per sempre, e credo che adesso sia il caso di smetterla di ignorare la faccenda. >>

<< Oh, sì... Lo credo anch'io. >> mormorò il Cigno in risposta, allungando a sua volta una mano verso Shun e carezzandogli dolcemente il viso << Sarebbe sbagliato e decisamente poco saggio disobbedire al volere degli dei. >>

<< E quindi... >>

<< Quindi... >>

I loro volti erano ormai talmente vicini l'uno all'altro da potersi persino toccare; Hyoga posò una mano su quella di Shun e velocemente fece intrecciare le loro dita, mentre i loro nasi si strofinavano l'uno all'altro e le loro labbra si sfioravano dolcemente.

<< Sai, Hyoga del Cigno... >> bisbigliò soffusamente Shun, socchiudendo i propri occhi per prepararsi al bacio << … Credo di essermi innamorato di te sin da quella prima volta in cui ti vidi combattere durante la Guerra Galattica. >>

Non ci fu bisogno di aggiungere altro.

Le loro labbra si unirono in un tenero bacio, i loro corpi si strinsero dolcemente ed i cattivi pensieri svanirono di colpo, come per magia. Erano state necessarie battaglie, una fuga in Siberia, un'amnesia e fin troppe lavate di capo, ma finalmente ce l'avevano fatta: finalmente erano insieme.

E non vi sarebbero mai più state paure o insicurezze in grado di separarli.

*

<< Per tutti gli dei dell'Olimpo, ragazzi... Quello è Hyoga! >>

<< Hyoga?! >>

Circa un'ora più tardi, Shun fece nuovamente ritorno dentro Villa Kido in compagnia di Hyoga, il quale – naturalmente – venne subito assalito da tutti i suoi compagni, sorpresi ma decisamente molto più che felici di poter rivedere ancora una volta il suo volto.

<< Hyoga, ma allora non sei morto! Come è possibile? >>

<< Pazzesco, e dire che neppure io stessa riuscivo più a percepire il suo Cosmo! >>

<< Si tratta di un miracolo, non c'è alcun dubbio. >>

<< Ed io invece lo sapevo, sapevo che eri ancora vivo! >>

Hyoga non riusciva a trovare il tempo di rispondere ad una domanda che subito ne arrivava una nuova; Shun osservò la scena con aria divertita, ridacchiando sotto i baffi, mentre Shunrei si avvicinava a lui e domandava curiosamente: << Dunque era come dicevi tu? E' ancora vivo! Shiryu mi aveva raccontato alcune cose, ma non sono sicura di aver capito. >>

Shun sospirò profondamente.

<< A dire il vero, Shunrei, neppure io ho capito granchè di tutta questa storia. >> rispose, guardando Hyoga in lontananza con aria sognante << Ma la cosa importante è che Hyoga sia finalmente tornato a casa. >>

Shunrei lo guardò dolcemente e sorrise, posandogli una mano sulla spalla in segno di partecipazione.

Hyoga, nel frattempo, era ancora intento a rispondere alle infinite ed assidue domande dei suoi compagni.

<< Dove sei stato per tutto questo tempo, amico? >> domandò severamente Seiya << Ci hai fatto spaventare a morte, non sai quanto siamo stati male per colpa tua! >>

<< Sì, lo so... Mi dispiace, ragazzi. >> gli rispose il Cigno, in tono sinceramente dispiaciuto << Giuro che prima o poi vi racconterò tutto, per il momento credo sia molto meglio lasciar... >>

<< ECCOTI QUI, MALEDETTO PENNUTO! FINALMENTE HAI TROVATO IL CORAGGIO DI FAR RIVEDERE LA TUA BRUTTA FACCIA DA QUESTE PARTI. >>

Hyoga si sentì di colpo raggelare il sangue nelle vene.

<< I-Ikki. >> mormorò terrorizzato, voltandosi molto lentamente in direzione della Fenice, il quale se ne stava in piedi nel bel mezzo della stanza, le braccia incrociate ed un'espressione a dir poco furente sul volto << A-amico, che piacere vederti! V-va tutto bene? >>

Si sentì come se la sua vita gli stesse praticamente scorrendo davanti agli occhi.

Aveva analizzato molti aspetti rischiosi della sua ipotetica storia d'amore con Shun, ma non aveva minimamente preso in considerazione il fattore “fratello maggiore troppo aggressivo e compulsivamente geloso”.

<< I-Ikki, parliamone. >> farfugliò nervosamente Hyoga, quando si accorse che il compagno stava iniziando ad avanzare minacciosamente verso di lui << Tu ed io siamo sempre stati buoni amici e non mi sembra il caso che per una sciocca incomprensione... >>

<< Tu hai fatto soffrire mio fratello. >> ringhiò rabbiosamente la Fenice << Dovrei spezzarti l'osso del collo per questa cosa, lo sai? >>

<< Ikki! >> lo ammonì a quel punto Shun, avanzando in difesa del povero Hyoga << Adesso smettila, ti stai redendo ridicolo! Hyoga ha commesso degli errori, è vero, ma ha già pagato a sufficienza per i suoi sbagli. Inoltre, le cose tra di noi vanno a gonfie vele, adesso. >>

Ikki guardò a turno prima Shun, poi Hyoga ed infine nuovamente Shun, con aria interrogativa.

<< Stai per caso dicendo che voi due... >>

Shun e Hyoga annuirono all'unisono.

<< DANNATISSIMO PENNUTO, ADESSO Sì CHE HO UNA VALIDA RAGIONE PER FARTI A PEZZI! >>

<< Dannazione, Ikki... Ma non ti va bene niente! Shun, aiutami! >>

<< Per favore, Ikki... Lascialo andare! >>

<< Ragazzi, dateci un taglio con le vostre discussioni! >> intervenne a quel punto Saori, freddando i suoi cavalieri con un'espressione arcigna e glaciale << Non avete visto che ore sono? Tra pochi minuti scoccherà la mezzanotte! >>

Ikki assunse un'espressione visibilmente contrita ed ammutolì seduta stante, ricevendo in cambio un'occhiatina di rimprovero da parte di Shun.

La Fenice sospirò profondamente.

<< E sia. >> cedette, allungando una mano in direzione di Hyoga affinché l'afferrasse << Ti concedo una tregua di ventiquattro ore. >>

Hyoga sospirò a sua volta, sollevato – era comunque molto più di quanto si aspettasse da Ikki.

<< Allora, ci muoviamo? >> strillò a gran voce Kiki, in tono spazientito << Manca pochissimo alla mezzanotte ed io voglio andare in giardino a fare i botti! >>

Seiya e soci ridacchiarono divertiti e poi, senza aggiungere altro, seguirono il piccolo Kiki in giardino con un ingente quantitativo di fuochi casalinghi per dare il benvenuto al nuovo anno. Furono necessari diversi minuti per montare tutto l'occorrente (“Accidenti, Jabu... Muoviti! Non voglio certo perdermi la mezzanotte per colpa tua!”), ma ad appena pochi secondi dalla mezzanotte l'intera comitiva era finalmente pronta a dare il benvenuto al Nuovo Anno.

<< Allora, siete tutti pronti? 10... 9... 8... 7... 6... 5... 4... 3... 2... 1... BUON ANNO NUOVO! >>

Jabu e Nachi fecero partire i botti come da programma e tutti i presenti scoppiarono in una applauso fragoroso, riempiendosi di baci ed abbracci per augurarsi reciprocamente i migliori auguri per un felice, promettente anno nuovo. Shiryu e Shunrei si appartarono in un angolino per scambiarsi tenere effusioni ed anche Seiya e Shaina, dopo qualche iniziale momento di reticenza, misero da parte l'imbarazzo e si lasciarono andare a loro volta.

<< Immagino che adesso dovrò farci l'abitudine, giusto? >> domandò divertito Seiya, sollevando lievemente la maschera di Shaina per scoprirle parte del viso.

La fanciulla sorrise di rimando.

<< Immagino di sì. >> rispose << Certo, a meno che tu non abbia già cambiato idea. In quel caso, Cavaliere, ti avverto subito che non... >>

Seiya interruppe le sue parole con un bacio appassionato ed ogni dubbio o incertezza, anche solo di passaggio, vennero così immediatamente cancellati. Nel frattempo, mentre tutti festeggiavano e ridevano in allegria, anche Hyoga e Shun si erano allontanati dalla folla, per godersi qualche tranquillo momento di intimità sopra il “loro” pontile.

<< Accidenti, certo che tuo fratello l'ha presa decisamente male! >> esclamò il Cigno, con un sospiro sconsolato << Per un attimo ho avuto davvero il terrore che volesse uccidermi. >>

Shun ridacchiò sotto i baffi, stringendosi al corpo di Hyoga con tutte le sue forze.

<< Non temere, ci penserò io a difenderti. >> disse, strofinando il proprio viso con quello del biondo << Non permetterò a Ikki di farti del male. >>

Hyoga sorrise debolmente, facendosi di colpo rosso in volto a causa del contatto così stretto fra lui e Shun.

<< Sai, Shun... Non sarà sempre così. >> balbettò << Voglio dire, sai quello che provo per te e non cambierà mai, ma io non sono un tipo molto... Espansivo. E' vero, ci siamo appena ritrovati e l'entusiasmo della serata è tanto, ma in futuro potrei non essere altrettanto... >>

Shun lo zittì con un dolce e rapido bacio sulla guancia.

<< Non preoccuparti, ghiacciolino. >> lo canzonò << Ti conosco fin troppo bene e sono disposto ad accettarti così come sei, pregi e difetti inclusi. L'importante, adesso, è che tu la smetta di scappare. >>

Hyoga sorrise ampiamente e voltandosi verso di lui rispose con voce morbida e sicura: << Non scapperò più, Shun, te lo prometto. >>

Shun sorrise di rimando e mettendo per un attimo da parte le obiezioni di Hyoga, si gettò di nuovo fra le sue braccia e si strinse a lui in un abbraccio caloroso. Hyoga ampliò il proprio sorriso e conferì maggior forza a quell'abbraccio, in una sorta di promessa silenziosa.

Non sarebbe scappato mai più, questo era poco ma sicuro.

Del resto, che motivo avrebbe mai avuto per scappare da casa sua?


 





N.d.A: Ed eccoci qua.
Lo so, stavate tutti aspettando questo momento e anch'io, motivo per cui spero tanto di non aver disatteso le aspettative di nessuno. Posso dire di averci messo giorni e giorni a scrivere questo capitolo, l'ho cancellato mille volte perchè nulla mi convinceva, e questo è il risultato finale.
Insomma... Che posso dire?
Niente, immagino, tutti i noti sono venuti al pettine e le coppie sono state riunite (persino Shiryu e Shunrei), ho persino fatto un breve omaggio ad Aiolia e Marin... Che altro posso fare? Sicuramente prima o poi Hyoga racconterà tutte le sue avventure, ma non volevo rischiare di essere troppo prolissa in questo capitolo, per cui potrebbe diventare un bel missing moment... E chissà che prima o poi io non ne scriva qualcuno, tipo spin off! :D
Per il resto (e soprattutto, per i sentimentalismi) aspetto il prossimo capitolo (l'epilogo), che sarà ufficialmente l'ultimo... Mi viene quasi da piangere. ç_ç
Ciao a tutti e felice weekend. :D
  
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