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Autore: Shakarian02    18/09/2015    2 recensioni
"Un movimento veloce ed avrebbe smesso di soffrire, per sempre..."
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cullen, Inquisitore
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Una serata come le altre. 
Il vento non tirava molto, nonostante ciò, però, la luna era celata da diverse nubi scure. 
Il cielo era sistemato, non più squarciato, era un nuovo inizio; doveva solo essere colto nel modo giusto, anche se, ovviamente...Era troppo da chiedere. 
I politici dovevano per forza rendere le cose difficili, sennò il piacere dove stava? 

Lei, lei che aveva sottratto alla morte il mondo. Lei che aveva sconfitto un Dio Autoproclamato...Adesso era lì, sotto quella luna celata nell'ombra.
Accucciata, con la schiena poggiata sul tronco di un albero di Skyhold, situato nel giardino, la mano sinistra l'unica fonte di luce in quella zona buia. 
Una luce provocata dal dolore, ormai abituale.
-Non l'ho mai voluta. - Borbottò tra se e se, sfoderando lentamente il pugnale dalla fodera utilizzando la mano destra. 





Cullen era sveglio, era ancora presto, andare a dormire era fuori discussione. 
Lavorare? Se avesse provato anche solo ad avvicinarsi ad un rapporto non sarebbe finita bene, la sua lucidità mentale in quel momento era andata a
farsi benedire.

Decise di uscire a far una passeggiata, ne sentiva il bisogno, qualcosa gli diceva di farlo...Sentiva di doversi addentrare in quella piccola banalità.

 Si rivestì rinfilandosi la solità armatura, con tanto di pellicciotto. Le guardie notturne lo avrebbero visto, era il comandante. Non poteva permettersi di girare per Skyhold vestito da civile...

Ci vollero un paio di minuti ed il comandante fu pronto, mise il pellicciotto  mentre si avviò verso la porta in legno. 
Una volta uscito si indirizzò sui bastoni per riprender fiato e respirare un po d'aria fresca. 

Si fermò ed indirizzò lo sguardo verso il cielo, cupo, tenebroso...Quasi sinistro, ma, nonostante ciò... Molte stelle brillavano, un fenomeno più unico che raro. 
Le varie nubi scure coprivano la luna, la sua luce era semipercettibile. 

Distolse gli occhi dalla volta Celeste ed abbassò lo sguardo.  Scrutò in lontananza una luce verdognola, spiccava nell'oscurità.

-E se fosse lei?- Pensò Cullen fra se e se; riconoscendo quella luce...Tanto familiare. 

Decise di approssimarsi verso quella fonte luminaria. 


 


Lavellan estrasse il pugnale per poi strigerlo con tutta la forza che le possedeva, rimase diversi minuti a ragionare sul da farsi. 

-Sono un Eroe di guerra.- Iniziò a pensare.

-Si...Un eroe di guerra in tempi di pace, però.-

Mantenne lo sguardo basso.

-Il mio lavoro è finito. Io non servo più, ho salvato il Ferelden...L'Orlais, e non vale niente.
Com'è che si dice? 
Ah, già... "Dai del cibo alle scimmie...E quelle si lanciano la merda addosso." Se non era così, era quasi sicuramente qualocosa di simile; ed è la mia situazione attuale.-  Sospiro e si sentò stringere la gola, le mancò il fiato.

Gridò accasciandosi sul prato,  il marchio aveva provocato un'altra fitta, più forte del solito. 
Gemette tentando di trattenere le urla, ottenendo un risultato negativo. Maledizione, era tarda sera, non poteva fare tutto quel casino!
Sentì dei passi veloci in lontananza, ma non se ne curò; di certo,  non ne era nelle condizioni. 
Il dolore era maggiore del solito, o almeno, ogni volta che si riproponeva era sempre più lancinante, quel male andava aumentando lentamente, non ebbe nemmeno più la forza di gridare. 

Le urla le morirono in gola.

Afferrò il coltello, ma cedette...Si ritrovò a pancia sotto sul prato, tentò di rialzarsi mentre strinse saldo il coltello.
Slanciò il braccio verso di se, indirizzando la punta della lama contro il petto. 
Un movimento veloce ed avrebbe smesso di soffrire, per sempre...
Un magone alla gola, bruciava, strinse i denti, mancava poco... Bisognava solo trovare il coraggio per attuare il gesto.

-Smettila di fare la codarda, idiota!- Pensò lei stringendo i denti. 

Andò per affondare il colpo.

Il coltello era a poca distanza della ragazza, quando d'un tratto...Una mano le acchiappò il polso da dietro, con sicurezza, lo strinse. La ragazza chiuse gli occhi, aveva l'adrenalinia a mille...
 Il respiro affannoso riempiva quel sinistro silenzio. Le mancò il fiato quando vide quella figura ponersi davanti a se, accovacciandosi di scatto. 

Gli occhi sconvolti, sbigottiti...Preoccupati. 

Quegli occhi mielati che l'avevano guardata tante volte...Con diverse emozioni. 
Felicità, sollievo, amore, passione...Desiderio, addirittura.
Adesso erano lì, Angustiati, terrorizzati. 

L'uomo si limitò a scambiarle quello sguardo, rimanendo a bocca aperta; lui stesso tremava, anche essendone inconsapevole.
 le tenne saldo il polso,  stando attento a non farle del male o procurarle dolore...Semplicemente le immobilizzò l'arto. 

Lavellan si sentì mancare, quasi perse un battito. I suoi occhi si arrossarono per poi annacquarsi. 
Non voleva la vedesse così, no...Nessuno doveva vederla in quello stato, nemmeno Cullen...Sopratutto Cullen.
Cosa avrebbe pensato adesso di lei? Che era una debole, ecco cosa...La testa le si  annebbio mentre il gesto a venire le venne  quasi naturale, semplicemente spontaneo. 

Si gettò verso di lui, lasciandosi andare in un pianto isterico e liberatorio. 

Fanculo l'orgoglio.

Il dolore del marchio era statico, ma in quel momento non ci pensò minimamente, la testa era occupata da altre tipologie di  pensieri. 
Si indirizzò completamente verso il petto dell'uomo, il quale, le lasciò il polso per accoglierla tra le braccia.  La strinse a se, con tutta la forza di cui disponeva. 

Il marchio continuò ad illuminarsi, ribbellarsi...

Lavellan si limitò a sfogarsi. 

Pianse per diversi minuti mentre Cullen tentava inutilmente di tranquillizzarla con delle carezze, lungo i capelli, lungo laschiena...
 Ad un certo punto non ce la potè più, la prese saldamente per le spalle e la guardò nuovamente negli occhi. 
Il rossore, le lacrime...Le facevano risaltare il verde dello sguardo, normalmente ilare; adesso, così  tormentato.

Vederla in quello stato era straziante, tutti pensavano fosse indistruttibile...Ma non sapevano che perfino lei, perfino "l'araldo di Andraste" aveva le sue debolezze, i suoi dubbi. 

-Lúthien. - Le sussurrò con un fil di voce, la chiamò per nome, era alquanto raro. 
Normalmente proferiva con "Inquisitrice", "Lavellan"  o come nomignolo affibbiatosi da Cullen..." Amore Mio". 
Allo stesso uomo gli venne un groppo in gola, tentò di darsi un contegno, di certo non poteva scoppiare a piangere insieme a lei... Doveva darle forza. 
Come Lùthien aveva sempre fatto con lui. 
Lei tenette gli occhi bassi, tentando di calmarsi, ogni tanto le scappava un singhiozzo.
Era seduta sul prato, lui  inginocchiato davanti a lei.
Con l'indice le alzò il mento, per guardarla negli occhi.

Esitò un attimo perdendosi nel suo sguardo, mantenendole il mento tenuto le diede un bacio, delicato. 
Quelle labbra...A bocciolo di rosa. 

Le parole gli uscirono di bocca quasi in un sussurrò.

-Lúthien...Vuoi sposarmi?-








\Buongiorno! O buonasera...Per i notturni!
Questa FanFic è alquanto particolare, me ne rendo conto...Anzi, a dir il vero non volevo nemmeno caricarla inizialmente...Ma alla fine ha vinto la curiosità di conoscere il pensiero della gente riguardo a ciò che scrivo.

Spero vivamente vi sia piaciuta! Se è così ( o se vi ha fatto schifo O se avete qualche consiglio xD) contattatemi con una recensione, ci tengo a conoscere il pensiero di altre persone, dato che nessun mio conoscente o amico è al corrente di questa mia passione...Non ho molta gente con cui esprimermi, parlare, o anche semplicemente fidarmi! Quindi...Bhe. Nessuno che conosco l'ha mai letta, come tutto ciò che scrivo d'altronde xD
Ciao, e spero alla prossima! //
   
 
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