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Autore: Nerhs    18/09/2015    1 recensioni
"E' stato solo un angelo che ha sfiorato le mie labbra"
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«Io non volevo deluderti Cal. Cosa posso darti? Sarebbe tutta un'immensa bugia»
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Day 3
 
                                                                               Musica: Ludovico Einaudi – Oltremare
 
Mi trovavo seduta sul cornicione di un grattacielo, con i piedi che penzolavano sul baratro e le ali che uscivano dallo squarcio del vestito. Le avevo utilizzate per ripararmi in questo angolo di mondo irraggiungibile e avevo dimenticato di mandarle via, sebbene non avessi la minima idea di come fare, il giorno prima erano scomparse da sole.
L’unica cosa che forse odiavo di più dell’essere diventata un angelo, era il fatto che gli angeli non potessero piangere. Avevo così tanta voglia di sfogarmi e non ce la facevo più. Dovevo piangere e forse anche prendere qualcuno a cazzotti. Ero stata costretta ad un’esistenza inesistente, poter essere vista da una sola persona che però non doveva sapere della mia presenza. Mi mancava parlare con le persone, ridere con loro, vedere i loro sorrisi e magari esserne la causa.
Iniziai a prendere a pugni il cemento sul quale ero seduta e odiai Calum, per un piccolo secondo.
 
Ero di nuovo in città, anche quel giorno. Me ne stavo andando in giro spensierata, consapevole di non poter esser vista. Volevo giocare, volevo vedere cosa la gente faceva, volevo godermi il mio status da “mosca”.
Iniziai a saltellare in giro, spiando le conversazioni altrui e sentendo cosa la gente si diceva.
Pettegolezzi, novità, cose tristi. La gente parlava così tanto. E pensava. Mi sentivo la testa piena dei loro pensieri, sovrapposti e confusionari. Una parola da uno, una frase da qualcun altro. Fin quando non mi accorsi di una voce che conoscevo fin troppo bene e l’unica della quale mi dovesse importare qualcosa.
Voltai lo sguardo per notare Calum che passeggiava insieme ad un suo amico. Quello aveva dei bizzarri capelli colorati e mi ricordai di averlo già visto al centro commerciale. La sua voce era sempre rumorosa e rideva molto.
Mi ritrovai a costeggiare il marciapiede e ad ascoltare indisturbata la loro conversazione.
Parlavano della festa a casa di Austin che si sarebbe tenuta la sera dopo e mi battei la mano sulla fronte. Me ne stavo per dimenticare. Calum assentì e si disse presente, così come quello che scoprii essere Michael. Si diedero appuntamento per la sera successiva e dopo essersi bevuti una birra in una pizzeria, si dileguarono, ognuno nella propria direzione.
Io mi trovavo appoggiata ad una panchina fuori dalla pizzeria, pronta a fuggire nel momento esatto in cui Calum fosse uscito, ma calcolai male i tempi.
Quando il ragazzo aprì la porta del locale, facendo per andarsene, il suo sguardo incontrò il mio, che era intento a fissarlo. Allarmata boccheggiai e mi girai frettolosamente mentre sentivo i suoi pensieri confusi, chiedersi cosa ci facessi nuovamente alle sue calcagna.
 
 
Avvertii un’ondata di energia, posarsi con poca grazia al mio fianco. Mi girai e trovai Ashton fissare il vuoto sotto di noi. Mi guardò e sorrise radioso, ricambiai. Si voltò di nuovo e prese a guardare la sera che ormai giaceva sopra di noi e sembrava perso in quella bellezza di luci e rumori che era la città.
Ashton era un angelo bellissimo. Aveva i capelli biondi e mossi, lunghi fino al collo, ma non gli stavano male, anzi. Aveva dei magnifici occhi verdicci che cambiavano colore con la temperatura, assumendo sfumature di marrone negli ambienti più freddi. Le labbra erano piene e contornate da adorabili fossette ogni qual volta sorridesse. La pelle era liscia e raramente era cosparsa da un lieve accenno di barba.
 
«Ti diverti a valutare quanto io sia bello?» mi chiese fissandomi negli occhi, con un sorriso malizioso
«Ashton» arrossii e lui rise di gusto, abbracciandomi
«Scherzo, Pich! Sono venuto perché ho sentito che volevi parlarmi» disse
«E da chi? Sei l’unico con cui io abbia parlato negli ultimi tre giorni»
«Ho le mie fonti- sorrise- Cosa vuoi dirmi?»
«Si, ho delle domande, ad esempio come mandare via queste ali o se quando Calum starà male anche io starò così, o il perché io non possa piangere…» diedi il via ai miei dubbi e lui mi accarezzò la schiena con la mano
«Le ali puoi mandarle via quando vuoi tu. E’ semplice come farle apparire- alle sue parole quindi, mi concentrai e chiusi gli occhi, desiderando che le ali si ritirassero e con un fruscio, la mia schiena fu di nuovo priva di piume- Visto? Per quanto riguarda Calum, si. Se lui si sentirà solo, o triste, o tradito, o infastidito, tu avvertirai dolore fisico, ti è già capitato?»
«Si, mentre litigava con la sua fidanzata mi sono sentita come se un coltello mi trapassasse da parte a parte. E’ stato orribile» biascicai in preda ai ricordi
«Lo so, non è piacevole, ma è così. Poi, per quanto riguarda il pianto, noi non piangiamo. Gli angeli in quanto creature di Dio, che provengono dal Paradiso e sono stati nominati tali in base ai loro atti di generosità, sono disposti solo a provare sentimenti positivi. Quindi le lacrime non sono accettate, in un certo senso. E’ normale che ora tu ti senta così, “arrabbiata” diciamo, ma passerà, devi solo calmarti ed abituarti a tutto ciò»
«Io non sono capace, Ash. Sono una schiappa! Penso che Calum già abbia dei seri dubbi su di me, mi sono già fatta riconoscere. Ho paura» Ashton, guardandomi, mi strinse più forte a se, facendomi poggiare la testa sul suo petto e passando le sue mani tra i miei capelli
«Non devi averne, piccola. Non ne hai motivo. Anche io ero spaventato, ma passa. Sei coraggiosa, molto, e se Calum scoprirà chi sei, dovrà solo ritenersi fortunato ad averti…io mi ci sentirei» mi scostò per guardarmi
«Ti sentiresti cosa?» chiesi ingenuamente
«Fortunato ad averti»
 
Mi strinse le mani e poi si alzò. Prima che potessi replicare alle sue parole, un paio di ali molto più grandi delle mie, gli spuntarono da dietro la schiena e lui volò via, lasciandomi lì, da sola.



Nerhs's box.
Due cose veloci e poi scappo:
-Cambio il giorno dell'aggiornamento, dal mercoledì al venerdì, per motivi miei.
-Spero la storia e la musica vi piacciano veramente!
Baci xx

 
  
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