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Autore: ErikaScaletta    18/09/2015    1 recensioni
Mi chiamo Erika e ho il sogno di diventare scrittrice. Questa storia è una raccolta delle cose che scrivo, spero vi piaccia! :)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TI INNAMORI DEGLI ABISSI E TI DIVORANO GLI SQUALI.

L'acqua era limpida e cristallina. Era pura, come lei. Lei non era una "lei" qualunque, lei era diversa. A volte odiava il mondo intero, con tutte le persone che vi vivevano. Non si sentiva parte del genere umano, a volte. Si sentiva un pesce fuor d'acqua, e i pesci, appunto, devono stare in acqua. L'azzurro intenso dell'acqua la attirava, soprattutto quando era depressa, triste, quando si sentiva sola, quando litigava con qualcuno o quando le mancava una persona speciale. Era come la sua migliore amica. In quel momento aveva l'estate fuori e l'inverno dentro. Era nata a dicembre, forse è per questo che aveva il gelo dentro. Sapeva gia quale sarebbe stata l'unica cosa che avrebbe potuto tirarla su. Camminò a bordo piscina e salì sul trampolino. Alcune persone si spaventavano a tuffarsi, ma lei per niente. Non aveva nemmeno bisogno di tapparsi il naso o chiudere gli occhi. Senza esitare, si buttò. Nel momento in cui toccò l'acqua, la trasformazione avvenì all'istante. Tutte le sue preoccupazioni sparirono, tutte le sue ansie, tutti i suoi problemi, non esistevano più. Le persone che l'avevano delusa non importavano più. Una splendida coda da sirena sostiuì le sue gambe. L'acqua la avvolse e le tornò il sorriso: era di nuovo felice. Cominciò a nuotare. Le piaceva scendere in profondità, stare sott'acqua. Se avesse avuto le branchie ci sarebbe rimasta per ore. Succedeva qualcosa di magico, mentre nuotava. Era come volare, ma non poteva volare su nel cielo. Al posto di andare su le piaceva andare giù. Si innamorava degli abissi e la divoravano gli squali. Nella vita era così: non sempre era felice, a volte fingeva di esserlo. In certi momenti si perdeva in un abisso e andava giu, di morale ovviamente. Si deprimeva ed era capace di odiare se stessa più di qualunque altra cosa al mondo, si sentiva sbagliata, sapeva vedere solo gli aspetti negativi di ogni cosa. E in quei momenti, la divoravano gli squali. Gli squali erano i suoi mostri interiori, i suoi complessi, oppure erano le persone che a volte sanno essere davvero stronze. E lei si sfogava così, continuava a nuotare avvolta dall'azzuro...

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ciao lettori! Spero vi piaccia quello che scrivo. Fatemi sapere cosa ne pensate, per me è molto importante. :D
   
 
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