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Autore: lostwithharry    18/09/2015    0 recensioni
Lui, che giocò così tanto.
Lui, che mi guardò spesso come se potesse ricambiare l’infinità di sentimenti che provavo per lui.
Lui, che si divertì, ma che poi rimase solo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Avrai vinto quando guarderai dritto negli occhi chi ti ha uccisa e non sentirai più alcun dolore.”

 
 
Non saprei spiegare perfettamente a parole cosa di lui mi avesse colpita così tanto, probabilmente non saprò mai farlo, ma so solo che qualsiasi cosa fosse, fosse veramente qualcosa di speciale.

Forse furono i suoi occhi, castani, quasi color cioccolato e veramente tanto piccoli, apparentemente così banali, semplici, ma che se li si fissavano bene, come feci io per così tanto tempo, vi si scorgeva qualcosa di magico. Così espressivi, così lui.
Riuscivano ad ammaliarmi ogni singola volta e a farmi sorridere, così, senza motivo, soltanto osservandoli da lontano, quando i nostri sguardi si scontravano tra i tanti occhi della classe.

Forse, magari, fu il suo sorriso. Un sorrisino furbo, di chi sapeva di poter avere tutto tra le proprie mani. Un sorrisetto piccolo, impercettibile, che rimpiccioliva ancora di più i suoi occhi e creava delle rughette sulla fronte.

O forse, furono le sue mani.. delle mani piccole per un ragazzo, ma sempre calde, sempre combacianti con le mie. Era bello ciò che visivamente le nostre mani a contatto, unite, creavano , lui caffèlatte io semplicemente latte. Due mani piccole, insieme, che riuscivano a far scalpitare il mio cuore. A farlo uscire fuori dal petto.

Non era bellissimo, era solo lui.. uno stupido, stronzo, egocentrico ragazzo.
E mi piaceva, mi piaceva così tanto. Mi rendeva vulnerabile, mi faceva impazzire.
Soffrii tanto per lui, veramente tanto. Un anno e mezza di pura agonia, di limbo, di triangolo amoroso.

Non fummo mai solo io e lui. Ma sempre io, lui e lei.

Lei, che proprio come me fu una pedina nelle sue mani.
Lei, una mia cara amica, con cui spesso per lui litigai.
lei, che poi, proprio come me cercò di dimenticarlo.

Lui, che giocò così tanto.
Lui, che mi guardò spesso come se potesse ricambiare l’infinità di sentimenti che provavo per lui.
Lui, che si divertì, ma che poi rimase solo.

Ed io, io che piansi, urlai, mi disperai.
Io, che lo amai in silenzio lasciandolo giocare col mio cuore.
Io, che mi beai di tutte quelle stupide battutine scambiate con lui, quelle canzoni cantate insieme a squarciagola, quei piccoli passi avanti.
Io, che poi mi obbligai di scordarmelo.
Io, che ci riuscii.
 Io, che mi innamorai. Veramente.
Io, che trovai un ragazzo splendido. In grado di farmi battere forte il cuore quanto lui..o quasi.. o forse molto di più.
Io, che sorrisi veramente, smisi di piangere, vissi veramente.
Io,che fui felice, mai insieme a lui,ma con un altro.
Io, che lo sono ancora ora.
Io,che nel mio cuore serberò sempre il suo ricordo come un amore mai nato, ma che sarebbe potuto essere fortissimo.
Io, che adesso lo guardo e non soffro più. Solo una strana simpatia ed antipatia per un compagno di classe.
Io, che continuo a vivere, sorridere e amare l’unico ragazzo che in sedici anni mi abbia veramente resa felice.

Il mio lui.
Un vero lui.
Non un utopia di uno stronzo senza sentimenti.
 
 


 
  
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