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Autore: RobDowney    18/09/2015    3 recensioni
[Cast The Maze Runner]
« Cosa ti preoccupa? »
« La vera domanda è /chi/. La vera domanda è /cosa ho fatto/ e con /chi/. » Disse tutto d'un fiato, il tono di voce era roca quasi come un sussurro, guardando un punto imprecisato della stanza continuando a strofinarsi le mani, in quel momento voleva maledirsi. « Non pensavo di essere capace di fare una cosa del genere, e sopratutto con ... lui. »
« Lui chi? »
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cast The Maze Runner, Cast The Maze Runner
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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16/09/2015

New York - America: Ore 11:30 AM; 

« Quest'albergo è peggio di un labirinto, dov'è Cate? »

Il The Plaza Hotel, a Manhattan, è composto da più di duecento camere con la bellezza di ben sedici piani, e Dylan non potè non notare l'affluenza di ospiti e dipendenti dell'hotel  andare avanti e indietro; un vero e proprio labirinto umano. 
Si sentiva spaesato, l'ansia arrivargli fin sopra la testa e della sua manager, Cate Williams, neanche l'ombra. 
Entrò in uno dei tanti ascensori dell'albergo digitando il tasto -zero-, prese il cellulare dalla tasca dei suoi jeans, digitando poi il numero telefonico di Cate. 
Una malsana idea di uscire fuori all'albergo gli balenò nella sua testa, giusto per dare un'occhiata, ma quando arrivò al piano terra, al di fuori di quelle mura, milioni di fans erano fuori l'entrata aspettando il momento giusto di vedere DYLAN O'BRIEN. 
Ritornò indietro nell'ascensore, questa volta premendo con forza e con tensione il tasto 13. 
Al sol pensiero di trovarsi in un vortice di ragazze /pazze/ firmando autografi, facendosi foto, e le loro mani vogliose di toccarlo ovunque, gli vennero i brividi a fior di pelle. Però, ripensando alla sera prima, le famose farfalle nello stomaco presero il sopravvento. 
Non si aspettava una reazione del genere, e non si aspettava neanche che avrebbe fatto /qualcosa/ quella sera. 
Ecco, era di questo che voleva parlare con Cate e lo avrebbe fatto, al più presto. 
« Pronto? Dylan? Dimmi ragazzo mio. »
« Oh, Cate finalmente. Devo parlarti, è piuttosto urgente. Ti aspetto nella mia camera. »
« Okay, va bene. Arrivo tra mezz'ora, tu aspettami. »


Stanza 250: Ore 12:30 AM; 

« Allora Dylan, di cosa dovevi parlarmi? Ho ancora da fare moltissime fotocopie, riordinare alcuni registri, i tuoi appuntamenti e--- »
« Cate, per favore. Lascia perdere quello che stavi facendo e... siediti accanto a me. »
« E' successo qualcosa di grave? Ti fa male da qualche parte? Dylan lo sai che devi avvertirmi di tutto, vero? » disse la ragazza mora, sedendosi subito accanto all'attore con sguardo preoccupato. Infondo è la sua manager, e qualsiasi cosa gli accada doveva essere la prima a saperlo. Come una madre. 
« Nulla di grave, o almeno credo. Potrebbe non piacerti o piacerti, sono totalmente confuso Cate. » si strofinò le mani un po' sudaticce per via della tensione e ansia che si stava creando parola per parola. Non si era mai sentito così inerme. 
« Dylan mi stai facendo preoccupare, seriamente.  » poggiò la mano sulla spalla del ragazzo confortandolo e in cerca di qualche spegazione più dettagliata, capire cosa stesse passando l'attore. « Cosa ti preoccupa? »
« La vera domanda è /chi/. La vera domanda è /cosa ho fatto/ e con /chi/. » Disse tutto d'un fiato, il tono di voce era roca quasi come un sussurro, guardando un punto imprecisato della stanza continuando a strofinarsi le mani, in quel momento voleva maledirsi. « Non pensavo di essere capace di fare una cosa del genere, e sopratutto con ... lui. » 
« Lui chi? » 

Dylan fissò per un lungo periodo la sua manager, che poverina stava cercando di confortarlo, ma lui non aveva bisogno di carezze e conforto, aveva solo bisogno di qualcuno che lo comprendesse fino in fondo capace di capire quello che stava provando. 
Ansia, tensione e sopratutto le farfalle nello stomaco che non volevano andare via. 
« Thomas. » disse alla fine, senza distogliere lo sguardo da Cate. 
« Thomas? Thomas Sangster? -Cate stava pensando di tutto, ma di certo non il biondino inglese- e cosa avresti mai fatto con lui? Perché davvero... non riesco a capire cosa stai cercando di dirmi. »
Dylan sospirò guardando altrove, puntando i suoi occhi al soffitto che stranamente gli sembrava troppo bianco per i suoi gusti. « Sai, ti è mai capitato di incontrare qualcuno che ti faccia perdere letteralmente la testa, come se il mondo stesse girando per il verso giusto? »
« Questo lo si prova quando si è innamorati, Dyl. »
« Già, quando si è innamorati. » 
« Aspetta un secondo, non mi dirai che ... » 
« Che ho fatto l'amore con Thomas Brodie-Sangster? Sì. »






  
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