Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: cruelfeline    10/02/2009    6 recensioni
Dopo la battaglia con il Chimero dei sogni, Strawberry non riesce a smettere di pensare a Ghish, nonostante il suo amore per Mark. Cosa succederà, quando Ghish, ferito, si rivolge a lei per farsi curare, mettendo alla prova i veri sentimenti della ragazza? TRADOTTA DA BEBBE5
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note dell’autrice: Eccomi di nuovo qua. Spero di non avervi fatto attendere troppo, ma ho preferito dare la priorità assoluta all’altra fanfiction su Mew Mew che ormai, sigh, ho quasi terminato. Ok, passiamo ora all’

 

ANGOLO DELLE RECENSIONI:

 

SHIRONEKO: Beh, sono contenta che l’unica cosa che tu possa dire non sia negativa.

Spero che questo capitolo ti piaccia.

 

AINYMIA: Non ti preoccupare, la storia è già completata. Anche perché non è mia, ma di un’autrice straniera. Io sono solo la traduttrice.

Spero che continuerai a seguirla.

 

ANY IKISY: Eccoti il nuovo capitolo. Spero che i tuoi sogni siano sempre bellissimi. Lo so, anch’io me ne sono innamorata a prima lettura.

Spero che continui a piacerti.

 

CAOMEI: Non mancherò. Le mando una mail ogni tanto per aggiornarla sui progressi, quando risponderà posterò la risposta (con traduzione ih ih).

Buona lettura.

 

BILU_EMO: Vai tranquilla, anch’io ho avuto dei problemi con il computer. Grazie per le tue note e posso confermarti che i miei sono errori puramente di distrazione.

Grazie perché me lo fai notare, non hai idea del piacere che mi faccia questa cosa, perché vuol dire che sei molto attenta a quel che scrivo.

Grazie

 

E ora si comincia

 

 

 

 

Capitolo 4

Secondo l’orologio appeso al muro, erano le 11:46 quando Strawberry,  che stava  sonnecchiando un po’ sulla sedia della sua scrivania, fu svegliata da un lieve gemito proveniente dal letto. I suoi occhi, mezzi chiusi solo un istante prima, si focalizzarono immediatamente sulla forma di Ghish che si stirava, mentre le sue orbite dorate si aprivano. Immediatamente, un senso di intenso sollievo si impossessò di lei: solo guardando gli occhi dell’alieno, poteva vedere che era pienamente cosciente.

Rilasciò il respiro che non si era accorta di trattenere.

 

E’ sé stesso, sta bene, veramente, stavolta, tutto andrà bene’

 

Il Ghish di solo poche ore prima l’aveva angosciata più di quanto avrebbe mai immaginato: solo il vederlo in quello stato aveva potuto farle apprezzare la normalità.

Sfortunatamente, il marchio comune di Ghish aveva la capacità unica di trasformare la sua preoccupazione in imbarazzo ed irritazione.

 

Gli occhi dell’alieno osservarono attentamente la stanza, mentre si appoggiava ad un gomito, sussultando leggermente nell’azione, il suo sguardo cadde su di lei, tornò a studiare la sua posizione prona sul letto, poi scattò nuovamente verso di lei. Un sorriso, piccolo ma sornione, che gli scopriva i canini, gli sollevò le labbra.

 

“Dunque è così che tu giochi, eh micetta?” disse scherzosamente con una voce sempre rauca e debole, ma tracciata da una certa giocosità insinuante che fecero arrossire la ragazza e le strapparono un borbottio irato.

 

L’unica cosa che la trattenne dal dargli un ben meritato schiaffo fu il pallore che persisteva sulla sua carnagione.

 

Sta ancora male, anche se sta migliorando. E’ comunque una buona cosa. Sì, molto buona, molto, molto buona’

“Però bisogna giocare duro per ottenerlo, no? Insomma, se questo è ciò che devo fare per entrare nel tuo letto…”

 

Addio auto-controllo. Salutatelo mentre se ne vola via dalla finestra, ragazzi e ragazze.

 

“Razza di pervertito!!” strillò lei “ Mi sto mettendo in un mucchio di guai per.. per.. ASCOLTAMI!”

 

Il ragazzo stava ridacchiando per il suo scoppio improvviso, facendola solo innervosire di più, mentre si sforzava di riprendere il controllo della situazione.

 

Mentre stava quasi per perdere nuovamente la calma, Strawberry fu riportata alla dura serietà della situazione quando la risatina terminò in un sibilo di dolore da parte di Ghish, dato che la ferita gli aveva ricordato la sua presenza.

 

Strawberry quasi non se ne accorse, assorta com’era in quel momento, ma uno spettatore avrebbe visto la sua rabbia dissolversi con una rapidità sorprendente, lasciando persino il posto ad una più intensa preoccupazione, mentre lei chiudeva la breve distanza tra loro due, improvvisamente conscia che, pur con la sua stupidità ritrovata, il giovane alieno aveva ancora una tremenda ferita. Lo stesso pensiero sembrò attraversare la mente di Ghish, dal momento che il suo sorrisetto era diventato mesto e lui si era, con cautela, sdraiato nuovamente. Strawberry si sorprese quando lui parlò con una voce seria, tinta di… poteva essere.. malinconia? Tristezza?

 

“Non stavo mentendo, Strawberry.” In qualche modo, quando lui la chiamò con il suo vero nome, invece che con il soprannome, la ragazza sentì uno strano miscuglio di sensazioni. Questa volta però, dette la colpa a tutti gli angosciosi eventi che avevano caratterizzato la situazione. L’alieno prese un respiro profondo, o almeno profondo quanto poteva concederglielo quella ferita che si allungava sul suo petto, mentre i suoi occhi si riempivano di un certo rimorso per l’azione appena compiuta.

 

Prima che potesse continuare, Strawberry lo interruppe con una vocina così bassa ed esitante che le ricordò più la timida Lory che sé stessa. Se ci avesse fatto più attenzione, si sarebbe accorta che quella era la voce che usava di solito con Mark, nei momenti in cui il suo cuore batteva esageratamente e lei si trovava concentratissima sulle sue mani.

 

“Potresti… potresti stare qui.” Nonostante lei fosse stupita da quelle parole che le erano uscite dalla bocca, Ghish sembrava ancora più scioccato. Come per provare a scusarsi per la stupefacente affermazione, sbottò: “Solo finché non starai meglio.”

 

Invece del lascivo commento che si era aspettata (magari un prosieguo del precedente, od un’osservazione riguardo le…discutibili possibilità di una sua reclusione), Ghish rispose con il silenzio, mentre un sorrisetto sostituiva l’espressione sulla sua faccia. Si rilassò sul cuscino.

 

Strawberry si sedette nervosamente sulla sua sedia, dolorosamente conscia dell’imbarazzante situazione. Gli aveva appena chiesto di restare. Di restare, non di andarsene. Di restare come se… scosse la testa. Sì, quello era il punto. Azzardandosi a guardare nuovamente il volto dell’alieno, si accorse che la stava ancora fissando, e quel dannato rossore comparve nuovamente sulle sue guance. A quella vista, Ghish fece un altro sorrisetto, la sua risatina spezzò il silenzio, ma non si spinse oltre. Perché era troppo stanco (Sì, forse la discussione l’ha stancato un po’, pensò lei) o, forse, per gentilezza? Potrebbe essere possibile…. Forse?  Prima che potesse schiaffeggiarsi mentalmente e ricordarsi che quello restava pur sempre Ghish, una parola pronunciata lievemente, senza sarcasmo, immacolata da qualsiasi trucchetto o insinuazione, tagliò gentilmente il silenzio:

 

“Grazie.”

 

Dopo questo, lei immaginò che le sue forze fossero venute meno, perché l’alieno chiuse gli occhi, il suo respiro si fece regolare, e Strawberry rimase a contemplare, con gli occhi sbarrati per la confusione, le labbra tentate di sollevarsi in un sorriso, il senso di quello che era appena accaduto, il senso della selvaggia cavalcata che aveva appena sperimentato emotivamente e l’esatta natura di ciò che era ricaduto su di lei.

 

Dopo un paio di pensieri simili, si rese conto di quanto fossero futili. Tutto quello che poté fare fu controllare le bende dell’alieno dormiente, respirare di sollievo prima di lasciare la camera, per cambiarsi e lavarsi, e ritornare poi con un sacco a pelo felpato.

Ritenendo che la risposta non sarebbe arrivata magicamente, non importava quanto stesse sveglia, stese il sacco a pelo sul pavimento, coricandocisi il più comodamente possibile, e si addormentò prima che un qualsiasi altro pensiero le potesse infastidire la mente.

 

FINE DEL CAPITOLO

 

 

Vi è piaciuto? Spero sinceramente di sì. E’ un capitolo un po’ di transizione, credetemi i guai non sono nemmeno al loro albore.

A presto

Bebbe5

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: cruelfeline