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Autore: il dolce bacio di Harry    19/09/2015    2 recensioni
Stephanie trema di paura al sol pensiero che lui, la sua unica ragione di vita possa andarsene e lasciarla senza un motivo preciso tanto da chiedersi cosa fare, dire e di conseguenza come agire.
Tom non facilita decisamente le cose, anzi...
Esce di casa in piena notte di fretta e furia e girovaga per la città senza una meta o una data destinazione.
Lei è lì ad attenderlo; non vede l'ora di riabbracciarlo e di riabbracciarlo piena di sogni, speranze ed aspettative di vita.
Cosa dovrà dirle Tom alla persona più importante della sua vita?
E perché si sente un emerito vigliacco a dover dire quelle fatidiche parole alla sua Steph?
E lei che da sempre lo segue e lo ama come reagirà ad una notizia inaspettata?
Quando ami ti perfori l'anima, è inutile.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi guardo intorno cercando di capire e scoprire finalmente quale sia la causa di questo mio malessere interiore.
Ma niente.
Solo bambini e genitori al parco che ridono felici e contenti, come in una scena di un film.
Poi dall’altra parte, come in un film completamente diverso, ci sono io.
Che sbuffo nervosa e mi volto in continuazione per scrutare ogni fottuto dettaglio e particolare come una specie di ossessa.
Non scherzo quando dico che è tutto il giorno che mi opprime l’ansia e questo è perché si tratta di una dannata verità.
Quasi incontrastabile direi.
Giuro che questa cosa dell’ansia incondizionata mi sta mandando in tilt portando i miei nervi a crollare definitivamente.
Onnipresente in ogni fottuto secondo da quando mi sono alzata fino a questo momento.
E ancora non mi spiego il motivo di tutto ciò.
E questa cosa non fa altro che mandarmi in bestia.
Guardo Harry che invece scatta delle foto al paesaggio circostante e mi ritrovo ad invidiarlo per la felicità che emana da tutti i pori.
È calmo, rilassato come se niente potesse rovinare tale momento idilliaco e catartico.
Insomma l’esatto contrario di come posso sembrare io adesso.
< Dai Stephanie, sorridi! > mi sprona Harry prima di voltarsi e scattare delle foto che ovviamente vengono male visto la mia faccia da zombie.
< Perché quella faccia? > mi domanda Harry sorridendo mentre appoggia la macchina fotografica sulle sue gambe.
< Mha…Così > dico vaga e poco decisa.
< Il tuo ‘mha così’ non mi convince proprio > afferma il riccio facendomi l’occhiolino.
Sbuffo e confesso sentendomi leggermente una stupida < è da stamattina che l’ansia mi divora e non so perchè…È come se tra un minuto tutto il mondo dovesse finire o che >.
< Sei tragica > scherza Harry dandomi una spallata.
Lo guardo e con gli occhi sbarrati esprimo < grazie tante, mi sei stato veramente di grande aiuto; vedo che mi prendi molto sul serio >.
< Prego > asserisce divertito Harry prima di voltarsi e vedere una mia reazione che non arriva, così si avvicina al mio viso e mi sussurra < ti prendo sul serio Steph, è solo che non so come posso esserti di aiuto se nemmeno tu sai da cosa dipende questa tua ansia >.



Giustamente.



Ha ragione cavoli.
Se non so nemmeno io da cosa dipende come posso pretendere che sia lui a farlo?
< Effettivamente hai ragione > sbotto scuotendo la testa.
Harry mi guarda beffardo e giudica < io ho sempre ragione >.
Rido divertita e soffio leggermente prima di contraddirlo < bhè l’altro ieri avevi torto, quindi mi dispiace dirtelo: non hai sempre ragione >.
< Quello dell’altro ieri è stato un episodio a parte, per il resto ho sempre ragione > dice Harry annuendo con la testa come se volesse convincermi della sua teoria.
Scuoto la testa come a ribadire la mia opinione e mi volto dalla sua parte quando mi domanda deciso < sei sicura? >.
< Riguardo cosa? > chiedo sgranando gli occhi leggermente.
< Riguardo al mio avere sempre ragione > riconferma Harry sorridendo appena.
< Sono non sicura, sicurissima… > dico prima di essere interrotta dal solletico che purtroppo soffro.
Rido a crepapelle ed imploro di smetterla fino a che Harry mi intima autoritario < devi dirmi che ho sempre ragione e poi smetto >.
< Non lo dirò mai > dico tra una risata ed un’altra.
< E allora non mi fermo > sbotta Harry continuando a torturarmi i fianchi come se non ci fosse un domani.
Poi al limite della sopportazione urlo < ok, ok lo ammetto! Hai sempre ragione! >.
< Questo volevo sentire, brava piccola > dichiara Harry scostandomi una ciocca dal viso.
< Sei cattivo > confesso mettendo su un finto broncio.
Poi senza aspettare che mi dica qualcosa e che quindi controbatta sussurro < non ti perdonerò mai >.
< Mhh ne sei sicura? > domanda malizioso Harry avvicinandosi al mio volto con fare sensuale.
Annuisco convinta ma rabbrividisco quando sento le sue labbra quasi a contatto con le mie.
Non può vincere così; per lo meno non con me.
Devo vendicarmi in un modo o nell’altro.
Quindi senza aspettare un secondo di più gli stampo un bacio sul naso e mi alzo divertita mentre Harry mi guarda tra lo scioccato ed il divertito.
Mi raggiunge e prendendomi per i fianchi afferma amareggiato < però non puoi fare così, io ci speravo >.
< Ben ti sta, la prossima volta impari > dico beffarda come non mai.
< Quindi niente bacio?! > domanda ironico guardandomi attentamene.
< No, assolutamente; vediamo se a fine giornata te lo meriti > dichiaro sorridendo mentre lo vedo sbuffare.
Poi dopo essersi ripreso mi chiede < che ne dici se andiamo a fare una passeggiata? >.
Annuisco entusiasta ed intreccio la mia mano con la sua mentre mi lascio trascinare lentamente verso il centro del parco in cui ci troviamo.
< Si sta veramente bene oggi, non credi? > chiedo sorridendo mentre osservo i bambini che giocano sull’altalena.
Harry annuisce e domanda < ti piacciono i bambini? >.
Lo guardo e faccio un breve cenno con la mano come a volermi accertare della natura della sua domanda.
< Nulla ero curioso > confessa alzando le spalle.
< Comunque sì mi piacciono molto > asserisco scrutandolo meglio mentre si sistema un riccio ribelle dietro la testa.
Poi domando < e a te? Piacciono? >.
Annuisce e mi guarda felice prima di chiedere quasi senza rendersene conto < e a te e Tom è mai capitato di… >.
< Di? > chiedo guardando per un secondo i bambini prima di riprendere la parola < di pensare a dei bambini? >.
< Esatto > dichiara Harry mentre si lascia sfuggire una stupida risatina.
Tanto oh, alla fine bisogna sempre e comunque arrivare a parlare di Tom.

Santa Maria aiutami tu!

Cioè io bho, non posso stare mai tranquilla e serena che tanto qualcuno deve metterlo in mezzo e nominarlo.
Che coglioni…
< Bhè sì, ogni tanto ne abbiamo discusso ma non l’abbiamo presa mai in considerazione veramente > giudico il più sincera possibile.
< Anche io e la mia ex ne abbiamo discusso e devo dire che era meglio che non lo facessimo… Problemi su problemi e relative discussioni che ovviamente potevano essere benissimo evitate > confessa Harry mentre calcia un sasso con il piede sinistro facendolo rotolare sull’erba asciutta.
Poi prima che possa fare qualsiasi domanda o che asserisce sicuro come non mai < pensa che una volta abbiamo rischiato di averlo seriamente >.
< Un bambino? > chiedo allarmata mentre mi volto per guardare di fronte a me.
Sento Harry parlare ma non presto più attenzione a quello che dice perché la mia attenzione viene catturata da una coppia con un bambino molto piccolo che strilla tra le braccia del papà.

Saresti stato sicuramente un bravissimo papà.
Ne sono convinta Tom.

Con tutte le tue stranezze e le tue stramberie da megalomane lo avresti amato come non mai facendolo sentire protetto e sicuro tra le tue possenti braccia.
Gli avresti insegnato tutto, dalle cose più semplici a quelle più difficili facendo sì che imparasse a stare al mondo e a comportarsi di conseguenza.
Ricordo quando ti feci lo scherzo in quel pomeriggio uggioso di gennaio.
Ricordo benissimo la tua faccia spaventata e soprattutto le parole che mi dicesti quando ti confessai che avevo un ritardo.
Sorrido mentre ripenso alla tua faccia bianca come uno straccio e al tuo fare avanti e indietro per casa tra un’imprecazione e l’altra mentre fumavi come un ossesso in preda all’agitazione, una caratteristica che non ti è mai appartenuta.
Poi dopo un’ora passata in silenzio a rimuginare te ne uscisti con delle bellissime parole tanto da farmi commuovere ‘sai che c’è? C’è che tra mille ostacoli, mille problemi non me ne frega niente se diventerò padre così presto e sai perché?
Perché ci sei tu al mio fianco, ad illuminare il mio cammino come una stella luminosa e se ho te sono sicuro di farcela e di affrontare tale sfida.
Mi basta sapere che tu sarai lì a spronarmi, a darmi il bene che mi serve per poter essere un buon padre, ad insegnarmi le cose più importanti della vita come l’amore; del resto me ne sbatto altamente te lo giuro.
E tutto perché sono follemente ed incondizionatamente innamorato di te Stephanie’
.
Ti giuro che con quel discorso mi hai fatta piangere perché con delle semplici parole mi hai reso la ragazza più felice di questo miserabile mondo.
Con quelle parole mi hai dato una nuova forza per combattere contro tutti e tutto e non è stato poco, credimi.
Proprio per questo sono sicura che saresti stato perfetto.
E non lo dico così tanto per dire, ma se lo dico è perché lo penso veramente visto le tue dimostrazioni.
Guardo la coppia così innamorata e felice e poi mi soffermo sul bambino così piccolo ed indifeso in confronto a tutto ciò che lo circonda.
Dai loro occhi traspare amore, gratitudine ma soprattutto voglia di vivere e combattere per un futuro migliore.


Proprio come eravamo io e te Tom.

 

Come eravamo una volta.

Si amano proprio come noi abbiamo fatto.


Guardano il piccolo come se niente attorno a loro potesse fargli del male; lo proteggono, lo circondano con le loro braccia forti ma allo stesso tempo così leggiadre e soprattutto lo aiutano ad imparare le diverse cose della vita quotidiana raccontando semplicemente la loro storia.


Sarebbe stato bellissimo veramente.

Ma purtroppo le cose sono andate diversamente ed io mi ritrovo a sognare delle cose irrealizzabili.
Totalmente fasulle.
Quasi inutili rispetto alla vera realtà di come stanno le cose in questo momento.
Io esco con Harry, tu con Katherine.
Nessun Tom e Stephanie insomma.



Non più.



< Stephanie? Mi ascolti? > mi chiede Harry portandomi una mano davanti agli occhi per farmi ritornare al presente.
< Mhh? > chiedo sbattendo velocemente le ciglia per riprendermi dal sogno ad occhi aperti che stavo facendo.
< Mi ascolti? > domanda Harry scrutando davanti a sé.
Annuisco e ritorna a concentrarsi sulla sottoscritta chiedendo < bhè, che ne pensi? >.
< Su cosa? > chiedo allarmata per non saper rispondere alla sua domanda.
< Riguardo al bambino Steph > sbotta Harry sbuffando velocemente.
< Al bambino? > chiedo ancora più confusa e disorientata di prima alzando un sopracciglio.
Harry scuote la testa e poi asserisce < stavamo parlando del fatto che una volta ho rischiato di diventare padre >, poi senza esitare ulteriormente mi domanda onesto e sincero < mi stavi ascoltando? >.
Lo guardo per dei secondi e poi ammetto la verità < in realtà no Harry, scusami ma ho visto quella coppia con quel bambino e mi sono incantata letteralmente >.
< Ambè, quindi non hai sentito proprio nulla del mio discorso? > chiede abbastanza perplesso.
Sbuffo e dico < no, in effetti no >.
< E me lo dici così? > domanda aggrottando la fronte.
Poi fermandosi si volta verso me e dice tra sé e sé < scommetto che non hai ascoltato nulla di tutte le cose che ti ho detto in questi giorni >.
Lo guardo accigliata dopo aver sentito la sua teoria e rispondo leggermente offesa < ehi, non è vero! Ascolto sempre tutto, è stato solo un attimo >.
< In più occasioni ti ho vista distante da me e mi chiedo quale sia il motivo > confessa Harry grattandosi nervosamente la mano intrecciata con la mia.
< Il motivo? Bhè… > inizio a dire prima di bloccarmi.
Non posso di certo uscirmene con ‘ehi Harry molte volte mi ritrovo a pensare a Tom, ma non farci caso mi passerà’.


Proprio no.


Quindi mi preparo a raccontare una storia abbastanza credibile ma la mia mente è letteralmente vuota.
Una fottuta tabula rasa insomma.
< Katherine?! > urla Harry prima di andare in contro ad una figura di fronte a noi.
Mi volto e rimango sorpresa quando vedo di chi si tratta: la ragazza che ho di fronte è la stessa che mi ha aperto la porta quella sera.
Quindi se lei è qui, c’è anche lui.
Bene…


Eccolo.


< Ciao > asserisce Tom facendomi un cenno con la mano mentre mi avvicino.
Lo saluto anche io e poi dico ad Harry < vi conoscete già voi due? >.
Katherine annuisce e guarda Harry sorridente prima di dire entusiasta < ci conosciamo eccome, mi sembra una vita dall’ultima volta che ci siamo visti >.
Annuisco perplessa e mi volto verso Harry che mi chiede sorridendo < ti va di passeggiare tutti e quattro insieme? >.
Strabuzzo un attimo gli occhi per la proposta fatta ma dopo essermi ripresa asserisco < certo, non c’è nessun problema >.
< Ma che mi dici? Dai raccontami tutto cavoli! > chiede euforico Harry a Katherine mentre aumentano il passo distanziandoci di qualche metro.
Cioè questa cosa è veramente umiliante.
Io e Tom che camminiamo insieme dietro a coloro che dovrebbero essere i nostri ‘frequentatori’.
Strano.
< Sembra che Harry sia molto felice > confessa Tom guardando i due ragazzi davanti a noi.
< Bhè anche Katherine non mi sembra da meno > affermo sarcastica e beffarda.
Vedo Tom annuire leggermente prima di affermare < certo che è veramente strano, ci ritroviamo qui con le nostre nuove fiamme e alla fine ci lasciano letteralmente da soli >.
< Nuove fiamme? Ma come parli? > chiedo ridendo per la sua descrizione appena fatta.
< Non è così?! > mi chiede ironico come non mai.
Lo fulmino con uno sguardo e dico seria < pensa per te e Katherine >.
< Lo faccio ma anche tu e Harry siete nella nostra stessa situazione > afferma Tom guardandomi in viso.
< Di che situazione parli? > chiedo mentre diversi dubbi mi vorticano nella mente.
< Bhè vi state frequentando > mi confida il mio ex ragazzo con tutta la leggerezza possibile.
Aggrotto la fronte e dico di sasso < tu non sai proprio un bel niente quindi ti prego di farti gli affaracci tuoi >.
Ride e poi dichiara < non sei cambiata per niente >.
Lo guardo come a dirgli ‘senti chi parla’ ed aspetto paziente la sua spiegazione sul non essere cambiata.
< Neghi l’evidenza dicendomi che non ti stai frequentando con Harry > mi rimprovera Tom abbastanza confidenziale.
< Io non nego proprio un bel niente > sputo furiosa.
< Ah no?! > chiede Tom ridendo apertamente prima di guardare di fronte e dire semplicemente < ci hanno lasciato definitivamente >.
Sto per insultarlo per la storia del non essere cambiata ma sono costretta ad accantonare l’idea perché c’è una questione da risolvere.
Dove sono finiti quei due?
Possibile che debba passare altro tempo con questo idiota?
< Devono parlare di un bel po’ di cose mi sa > sbotta Tom visibilmente stressato da tutto quello che sta succedendo.
Annuisco titubante e poi giudico < certo che tutte a noi devono capitare è?! Mai una volta che la tranquillità regni suprema sulle nostre vite >.
Tom ride e indica qualcosa che purtroppo non vedo inizialmente.
Aguzzo la vista e vedo di cosa si tratta e per poco non mi prende un colpo.

Sta indicando la coppia con il bambino.


Cristo!


Siamo anche telepatici adesso?!
Ho paura, sul serio.


< Belli, non trovi? > mi chiede dolcemente.
< Eggià, proprio una bella famiglia > asserisco speranzosa di cambiare al più presto argomento.
Cosa che non accade visto che mi domanda < ti ricordi quando hai finto di avere un ritardo? >.
Annuisco ormai frustrata e rispondo cercando di mantenere la calma < sì me lo ricordo bene; non posso di certo dimenticare la tua faccia >.
Alza le sopracciglia con fare drastico e mi chiede < in che senso? >.
< Bhè sai com’è… Sei stato per più di un’ora a fare avanti e indietro per casa fumando come un turco con una faccia bianca peggio di un fantasma > rimembro abbastanza divertita.
< La colpa è stata tua, mi hai fatto morire > emette puntandomi contro un indice accusatorio.
Mi indico e poi chiedo cercando di assumere un’aria indifesa < che ho fatto di male? >.
< Lo sai bene cosa hai fatto, non negare > asserisce con un’espressione a dir poco buffa.
< Ok, ok sono stata abbastanza… > dico prima di essere fermata da Tom che finisce la frase < stronza >.
Lo guardo allibita e gli tiro un buffetto sulla spalla prima di esclamare < come ti permetti! >.
Ride e scuote la testa prima che io chiarisca la cosa una volta per tutte < hai ragione, sono stata stronza nel vero senso della parola ma era per metterti alla prova e capire >.
< Cosa volevi capire di preciso? > mi chiede sincero prima di accendersi una sigaretta.
< Se mi avresti abbandonato una volta detto che forse saresti diventato padre > confesso rossa per l’imbarazzo.
< Ma sei matta?! > chiede voltandosi e sbuffandomi il fumo in faccia.
< Attento a come parli > lo ammonisco puntando l’indice sul suo petto.
< Comunque non l’avrei mai fatto > dichiara serio mentre aspira avidamente il fumo.
< Cosa? > chiedo mentre mi sposto una ciocca di capelli dal viso.
< Abbandonarti > spiega scrutando il mio volto per leggere una qualsiasi emozione.
Deglutisco e rispondo < ah, ora ho capito… >, poi pensando un secondo gli chiedo sincera < perché non lo avresti mai fatto? D’altronde sei una superstar e rivelarti di aspettare un figlio sarebbe stato un dramma in quel momento >.
Mi guarda e scuotendo la testa asserisce serio da far paura < perché si trattava pur sempre di te Steph >.

Ah.

Ora capisco...


Annuisco e gli sorrido prima di chiedere preoccupata < non sarà meglio che andiamo a cercare gli altri due? >.
Tom annuisce e butta il mozzicone di sigaretta ormai finita in un cestino prima di appoggiare la mia decisione < hai perfettamente ragione, ormai sapranno vita, morte e miracoli delle loro rispettive vite quindi possono ritornare con noi >.
< Esattamente > sussurro mentre lo seguo.
< E comunque ancora non mi spiego come facciano a conoscersi quei due > sbotto camminando lentamente a fianco del mio ex ragazzo.
< Gelosa? > domanda Tom malizioso mentre si lecca le labbra.
< No, andiamo non sono gelosa… Mi pongo solo delle domande tutto qua > giudico mentre gioco con l’elastico che porto al polso come una bimbetta vergognosa di raccontare la verità ad un genitore.
Mi guarda alzando un sopracciglio e poi dice ironico e sarcastico < tu che non sei gelosa! Questa è buona! >.
< Non lo sono > sibilo a denti stretti guardandolo in malo modo.
< Mha sarà, con me lo eri però > dichiara Tom alzando le spalle incurante.
Scuoto la testa e preciso < non è assolutamente vero, stai solo dicendo queste cose per farmi arrabbiare e lo sai >.
Vedo Tom scuotere la testa e mi arrabbio come non mai prima di puntare un indice accusatorio nei confronti del chitarrista che messo alle strette confessa alzando le mani < no, ok hai ragione. Sei stata una ragazza super permissiva e non gelosa e possessiva >.
< Ecco, sarà meglio! > esclamo ridendo apertamente.
< Era solo per farti arrabbiare > esprime la sua Tom mentre gioca con il piercing alle labbra.
Mi soffermo solo un attimo sul piercing e poi guardandolo asserisco < come d’altronde hai sempre fatto >.
Ride e prova a dire < non è vero > ma si rende conto dell’assurdità e quindi scoppia a ridere provocando una mia risata contagiosa.

Lo guardo e lui mi guarda.

Scuoto la testa e Tom sta per dire qualcosa quando la voce di Harry ci richiama alla realtà < ragazzi eccovi! >.
< Siamo stati sempre qua > diciamo in coro io e Tom guardandoci velocemente.
< Scusate è che io e Harry dovevamo parlare di alcune cose e non ci siamo resi conto che si è fatto veramente tardi > dichiara Katherine sorridendo a Tom apertamente.


Una fitta all’interno del mio stomaco.
Una fitta di non so cosa.


‘Oh lo sai bene Stephanie’ mi rimprovera la mia coscienza facendomi sentire una perfetta nullità.
< Bhè che vuoi fare Steph? > mi domanda Harry sorridendomi dolcemente.
Cioè è stato via per quasi mezzora ed ora torna qui come se niente fosse?
Non si può proprio.
< Io in realtà vorrei tornare a casa, sono stanca e stasera devo aiutare Julia a casa con delle cose quindi andrei verso la macchina > dico scrutando i presenti.
< Oh bhè, allora andiamo > dichiara Harry prima di voltarsi verso i due ragazzi e salutarli.
Mi volto e li saluto anche io con la mano ed annuisco quando vedo Tom chiedere con il labiale un ‘va tutto bene?’.
Poi senza aspettare che Harry sia al mio fianco mi incammino verso la macchina abbastanza incazzata.
Una volta lì dico seria < apri la macchina che ho freddo >.
< Che succede? > domanda Harry una volta entrato in macchina.
< Nulla > sbotto furiosa non degnandolo nemmeno di uno sguardo.
< Questa non è nulla > afferma divertito Harry prima di avvicinarsi e stamparmi un bacio all’angolo della bocca.
Sbuffo e mi volto per osservarlo prima di dire semplicemente le cose come stanno < potevi anche non sparire per tutto quel tempo… Sai com’è, è stato imbarazzante ritrovarsi a passeggiare con Tom come due perfetti amici >.
< Hai ragione, è solo che era da tanto tempo che non vedevo Kat e quindi ne ho approfittato > si scusa Harry prendendo una mia mano prima di accarezzarla leggermente.
Lo guardo ed aspetto che si scusi ulteriormente < dai Steph, non volevo ti giuro! >.
< Solo questo? > chiedo alzando un sopracciglio.
Mi guarda e scuotendo la testa prima di riprovarci < ascolta Stephanie, non so come dirtelo io ti giuro che mi dispiace davvero tanto essermene andato così senza dire niente ma io e Kat pensavamo che foste dietro a noi >.
< Kat, Kat e sempre Kat > sussurro storcendo gli occhi drammaticamente.
< Sei per caso gelosa? > chiede Harry prima di ricevere un due di picche come risposta < no, non lo sono. So solo che ho passato tutto quel tempo con una persona che in teoria dovrei dimenticare >.
Harry ritenta più volte e alla fine sfodera l’asso nella manica pronunciano vincitore < se devo contestare tutte le volte che sei assente allora?! Sei sempre con la testa per chissà quali viaggi >.

Sbam!

Con questa purtroppo non posso più ribattere.
La storia finisce qui che lo voglia o meno perché ha fottutamente ragione.

Sto sempre a pensare.

Sempre a pensare a Tom per la precisione.


< Ok, hai ragione > dico sconfitta prima di guardarlo sorridere come un bambino che apre l’uovo di Pasqua.
< Ecco ora per questo motivo devi farti scusare > mi incita il riccio beffardo.
< In che modo? > chiedo piuttosto scettica.
Mi guarda ed ammicca mentre si avvicina al mio viso sussurrando < io un modo ce lo avrei >.
Detto ciò mi bacia prima lentamente quasi volesse gustare il momento, poi sempre più profondamente sperando in un bacio più intimo che non avviene perché viene fermato dalla sottoscritta che intima di partire e subito. 
< Certo che sei veramente difficile è?! > domanda ridendo.
< Chi io?! > chiedo stupita prima di osservare le sue mani grandi che cambiano la marcia.
< Esatto, proprio tu > afferma mettendo su un finto broncio.
Poi sussurra un < sei crudele >.
< Ah così sarei crudele è?! Vediamo se la pensi ancora così > dico indicandoli il ciglio della strada.
< Poi vedendo che non ha capito gli urlo < fermati! Devi accostare >.
Mi guarda scioccato mentre mi avvicino e con un movimento dolce gli stampo un bacio quasi casto direi.
Poi lo provoco un po’ con la mia lingua e gli lecco sensualmente il  labbro inferiore come a chiederne l’accesso.
All’inizio non da segni di cedimento ma alla fine mi afferra dolcemente i capelli prima di schiudere lentamente le labbra per dar inizio alla danza passionale tra le nostre lingue.
Sento il suo sapore e lo imprimo mentalmente come a volerne fare tesoro.
Un mix tra la menta forte e la salvia precisamente, fatto sta che mi fa impazzire.
Sorrido quando dopo dei secondi che mi sembrano un’eternità scende a torturarmi il collo con morsi e baci piuttosto decisi che mi provocano dei leggeri fremiti.
Porto la testa all’indietro per stare più comoda mentre sento lambire e succhiare la pelle con dei leggeri schiocchi.
Già presumo che dovrò andare in giro con i maglioni a collo alto per coprire i vari succhiotti che sta imprimendo e rido mentre mi do mentalmente della cretina per i pensieri che mi tartassano.
Poi si avvicina e mi cattura le labbra donandomi un ultimo bacio prima di asserire soddisfatto < con questo sei più che perdonata >.
Rido e dandogli un colpetto sulla mano esclamo un < adesso vai idiota! >.

 

 

 

  
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