Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: Mars_    10/02/2009    1 recensioni
Bill sta male e annullano il concerto.
Bene perfetto, faremo anche senza di loro
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 4

Ebbene si, signori e signori, dopo una vita di assenza, sono tornata ad aggiornare! XD
chiedo scusa per il ritardo nell'aggiornare e tra l'altro il capitolo non è nemmeno granchè, ma meglio di niente ù.u
Per il prossimo capitolo penso che avrete molto ad aspettare perchè a quanto pare le mia ispirazione sembra aver preso delle ferie e fatto un viaggio alla Hawaii e non è ancora tornata... denuncerò la scomparsa alle autorità ù.u 




_______________________________


Milano 7-4-08 ore 8:00


Caroline, Federica e Sara erano già all’aeroporto da circa un ora, una macchina appositamente mandata dall’Universal a prendere loro era passata alle sei e mezza e adesso stavano aspettando l’arrivo di –Mariagrazia da Torino, che sarebbe arrivata a momenti.
Infatti poco dopo videro un uomo arrivare con un borsone con la scritta enorme sopra MARS in color oro e le varie dediche e scritte, fecero capire alle tre ragazze che doveva appartenere alla loro amica.
Caroline, che vide3 il bagaglio ma della proprietaria nessuna traccia, chiese gentilmente all’uomo dove si fosse cacciata la ragazza.
Il tipo si voltò a guardarla e le indicò, un ombra scura che avanzava come gli ebrei durante la traversata del mare, solo che invece delle acque a spostarsi erano i viaggiatori.
Le tre ragazze subito si spaventarono, ma poi riconobbero l’ombra come la loro amica che le raggiunge sussurrando un flebile < Buongiorno > e poi si accasciò su una poltroncina a dormire < Minchia Mars, sei a conoscenza del fatto che ha terrorizzato mezzo aeroporto? > chiese la Sara sedendosi vicino alla ragazza, chiedendosi, come cavolo si era seduta.
< normale amministrazione Sara > rispose Mars soffocando uno sbadiglio < mi sono svegliata alle 4:00 stamattina per prendere il treno delle 5:30 per Milano, anzi ringrazia che sono riuscita a darmi una sistemata in macchina altrimenti vi sareste spaventate pure voi >
< ma sinceramente io inizialmente ho pensato che fossi un demone oni, mandato per ucciderci tutti, solo quando ti sei avvicinata ti ho riconosciuta > disse la Fede sedendosi dietro Mars e anche la Caroline la imitò sedendosi dietro la Sara < ma va va… mica sono Bill di Kokeshi my doll.. poi meglio così, la gente deve avere paura, così non rompe i ciglioni, ci ho messo una vita per imparare a terrorizzare così la gente >
< ah e ne sei contenta?bisogna aiutare il prossimo! > rispose la Carol
< nah….la ma mattina a scuola mi evito tante scocciature, hanno pure smesso di interrogarmi la prima ora, che persino i prof avevano paura>
< tu.. tu…sei ‘na roba impressionante! > la Sara era allibita
< Sara, fa’ tanto la dura, ma poi è una tenerona (al prosciutto cotto e formaggio XD ndA) , fidati > rispose la Fede
< ahahah…non ci credere, sono capace di darti in pasto ai tuoi fan…ricordati che da quando hai fatto il concerto sono triplicati e tutto grazie a me > la ragazza aprì gli occhi per guardare la Fede e per un attimo ebbe seriamente paura < Mary… sai che per questo tu rischi ancora la vita vero? Momentaneamente sono indecisa se strozzarti o buttarti dal primo ponte/fossa/pozzo che capito >
< se se… non lo faresti mai >
La scrittrice fece una risatina sarcastica < non mi conosci… io avrei paura fossi in te! >
< sono abituata alle minacce di morte, non sai quante me ne hanno fatte i my friends il giorno del concerto, quando li ho lasciati soli a sistemare e poi smontare tutta l’attrezzatura per il concerto >
< eh ci credo! Fossi stata io ti avrei fatta a pezzi o peggio… mi sarei fatta pagare! > rispose la Sara sedendosi più comodamente sulla sedia
< basta questa conversazione mi sta troppo impegnando cerebralmente. Mi sto chiudendo >
< tu sei chiusa nel cervello! È una conversazione sconclusionata e senza senso, come fa’ a impegnarti cerebralmente? > sbottò la Fede esasperata
< si ma la mattina le mie capacità intellettive sono limitate >
< giusto, Fede non farle spremere quell’unico neurone che gli gira in testa >
< eh già Carol… guarda che bisogna avere una buona capacità di ragionamento per sparare cazzate come le mie >
< dimmi un po’ … ma il tuo neurone, che gira imperterrito nella tua testa, fa’ come nella pubblicità dell’acqua lete e ogni tanto grida “non c’è nessuno?” > chiese la hime seriamente interessata alla risposta. Mars ci pensò un attimo poi rispose < No…però fa’ come nella pubblicità della Coop, quella con i carrelli che si schiantano verso il muro…solo che io ho un solo carrello e si schianta contro il mio cranio. Ad ogni botta esce una cazzata >
Fede aprì la bocca per ribattere, ma oltre al pensiero “la faccio fuori” non le venne in mente nient’altro da dire < basta io con te non ci parlò più…mi hai rotto>
< Ecco, che io ti conosco, poi in aereo diventi logorroica e io voglio dormire, mi siedo vicino alla Sara, almeno lei è un po’ intelligente e mi lascerà dormire >
< ah col cazzo, tu ti siedi vicino a me e soffrì con me! Tutto ‘sto macello è successo per colpa tua e ti subisci le conseguenze >
< nooooo…io posso diventare violenta se non dormo! Ho dormito solo 3 ore stanotte, posso farti fuori seriamente > poi guardò la Fede fare un sorrisetto diabolico e si girò a guardare la Carol con i lacrimosi agli occhi < Caroline… ti prego.. aiuto! > l ragazza fece una risatina, poi cercò di convincere la Hime a lasciarla riposare in aereo
< a proposito…a che ora si parte? Sono le 8:30! >
< non ne ho idea… Alex ha detto ci vengono a chiamare >
< e chi è Alex? >
< Mary… Alex e il cameraman che ci ha filmati il giorno del concerto>
< perché c’è anche lui? >
< si che ci sono anch’io! Rincoglionita ti ho pure accompagnato dalla stazione all’aeroporto! >
L’uomo in questione era appena venuto a chiamarle
< Ma va? Non me ne sono accorta >
< Avevo questo dubbio, visto che per tutto il tragitto mi hai chiamato con 50 nomi diversi >
< che ci vuoi fare, ho dei seri problemi a ricordare i nomi delle persone >
< Se se… io mi chiedo coma hai fatto ad organizzare quel concerto, mi sembra impossibile che la tua testolina abbia sfornato un idea del genere >
La ragazza si alzò in piedi < che è tutta ‘sta confidenza scusa?! Porta rispetto per la mia mente geniale >
< non preoccuparti Alex, ce lo chiediamo ogni giorno anche noi > risposero in coro le altre tre ragazza.
Mars si voltò scioccata a guardarle < ahò!! Che è sta mafia?!? > poi si abbassò ad abbracciare il piccolo peluche a forma di orsetto che teneva attaccato alla borsa piagnucolando
< Gus…le altre sono cattive e mi prendono in giro… meno male che ci sei tu! >
Caroline guardò seriamente preoccupata la ragazza < Mars… perché hai chiamato Gustav quel peluche? >
< perché è piccolo carinissimo, morbidoso e ispira tanta tenerezza proprio come il batterista >
Federica prese il cellulare in mano e cominciò a comporre un numero
< ok adesso chiamo il 118 e chiedo di passarmi un manicomio, ‘sta qui ha bisogno di uno bravo >
< ha parlato quella che per il compleanno vuole in regalo un pony rosa > rispose Mars
< Intanto tutti quanti vorrebbero un pony rosa in casa, poi non mettiamo a confronto il mio cervello con il tuo neurone >
< Appunto non confondiamo la merda con la cioccolata! >
< tu saresti la merda vero? > disse Alex intromettendosi nel discorso beccandosi uno scappellotto dalla ragazza
< comunque ragazze dobbiamo andare che l’aereo per Berlino ci aspetta >
Le ragazze presero le loro valige e cominciarono a seguire l’uomo che le stava accompagnando verso il metal detector < oh cazzo, adesso ci metto una vita, prima di togliere tutta la roba si fa’ notte, ma porca puttana >
< sah, muovi il culo che stiamo aspettando te > le disse Alex
< tu, cominci a starmi sul cazzo, ti stai prendendo troppe libertà alla terza comincio a insultarti eh > rispose Mars mentre risistemava tutto quello che aveva tolto e riprendeva il borsone
< si ma l’aereo parte fra 10 minuti, se non ti muovi rimani qui! >
< a te licenziano poi! E io ci godo, perché mi stai dando sui nervi > la Fede tirò una botta alla ragazza < wè stai calmina eh >
< si si, andiamo che altrimenti perdiamo il coso lì >
< coso lì sta per aereo? >
< coso lì. Aereo, è la stessa cosa, non possiamo soffermarci su tutti i particolari… questi sono dettagli! >
< ma muoviti và… > disse la Sara ficcandogli una spinta.
Arrivati davanti all’entrata n 48300 diretto a Berlino, Alex le salutò augurandogli buon viaggio e le ragazze andarono a sistemarsi nei loro posti, rigorosamente in prima classe
< io vicino al finestrino! > gridò la Mars correndo a prendere il posto
< ma che bambina… > disse la Fede beccandosi il posto sul corridoio
< solo perché l’idea è venuta prima a me! >
< appunto, quindi sloggia e lasciami il finestrino >
< no non posso dormire sul corridoio con la bocca aperta e la bavetta di lato.. che figura ci faccio? >
< quella della cogliona che se >
< oh ma l’hai finita di maltrattarmi?! Quando arriva Tom che così rompi i ciglioni a lui? > la Hime scoppio a ridere < altro che rompergli i ciglioni, probabilmente lo violenta > disse la Sara dai posti dietro < può anche essere! >
< ahhhhhhhhh > strillò la Caroline facendo sobbalzare tutti
< Cosa? Quando? Come? dove? Carol non urlare così che mi fai prendere un infarto > disse Mars
< ma che figata, ci sono i pulsantini per muovere il sedile! >
< davvero?? Dove???? > rispose tutta felice
< sulla destra , vicino al telefono e alla presa per la spina! >
< trovati! > strillo Mars cominciando a giocare col sedile
< c’è pure quella per l’imbottitura del sedile!! Oddio che figata! > la ragazza continuava tranquilla a giocare col sedile, non notando la vena sulla tempia della Hime che pulsava
< ma porca troia!! Piantala con ‘sto coso o ti tiro una botta che senza che te n’accorgi ti ritrovi a Berlino, non volevi dormire?!? E allora DORMI!! > urlò la Hime spaventando persino la hostess che spiegava come allacciare la cintura. Mars tolse la mano dal sedile come se si fosse appena scottata si allacciò la cintura e non fiatò per il resto del viaggio.
La hime prese il suo vanity fair in lingua tedesca e soddisfatta si mise a leggere mentre l’aereo partiva.



Berlino, casa dei Tokio Hotel ore 12:00

David Jost era appena arrivato davanti alla casa dei ragazzi per assicurarsi che fossero pronti ad accogliere le ragazze italiane.
Appena varco la porta di casa le urla stridule dei due gemelli gli invasero le orecchie.
< Tom!! Dove cazzo hai messo la mia matita nera per gli occhi?? Devi piantarla di farmi questi scherzi, altrimenti giuro che ti rovino il prossimo appuntamento o peggio… ti sputtano davanti alle ragazze italiane!! >
< tsk, questo è il ringraziamento per averti imboccato coi gli omogeneizzati della plasmon queste due settimane? E anche per averti regalato quella lavagnetta fashion di Hello Min… ehm Hello Kitty?! >
< mi spieghi cosa cazzo faccio me ne faccio ora di quella mischia di lavagnetta adesso? Tira fuori immediatamente la mia matita… e anche la piastra! >
David nel frattempo si addentrava sempre più nell’appartamento e mano a mano che avanzava il suo viso perdeva colore
< non ho tempo devo sistemarmi i rasta >
< non me ne frega un emerito cazzo dei tuoi salsicciotti che hai attaccati ai capelli, quelle fra un po’ arrivano e io non sono ancora pronto >
< piantala di urlare come se stesero uccidendo un maiale, guarda che io non le ho prese le tue cose, hai solo da non lasciare in giro la tua roba >
L’appartamento era disseminato di abiti ovunque, maglie di Tom sopra il divano, cinture di Bill sulla televisione, calzini sulle sedie, bracciali collane e anelli sul tavolo e persino un paio di boxer sul lampadario “ma come cazzo sono finiti lì?” pensò il manager, cominciando a fare dei grossi respiri per controllarsi e non uccidere subito quegli idioti
< ah certo adesso viene a dire che non li hai visti, ma racconta meno balle! >
< ti ho detto che io non ho idea di dove siano! Per una volta che non te le ho nascoste con me te la prendi? >
David una volta superato il salotto dei ragazzi e entrato nel corridoio che portava elle camere, il suo viso aveva perso ogni piccola traccia di colore.
“questa casa è un macello! Porco cane tra un ora arrivano quelle quattro e la casa è in queste condizioni?!giuro che è la volta buona che li uccido!”
Il manager si diresse a passo spedito verso la camera di Bill. Appena mise piede in camera uno stivale passo di striscio sopra la sua testa.
< ma dove cazzo ho messo quella dannata piastra! Porca la miseria, non posso restare con questi capelli > e un altro stivale fu lanciato
< ahhhhhh trovata!!! Perfetto adesso mi devo fare i capelli! > il vocalist della band si alzo tutto convinto di poter arrivare in bagno sano e salvo, ma si ritrovò davanti il suo manager e per un attimo, penso seriamente di essere in pericolo di vita.
L’uomo disse solo una frase < e si volto per precederli lì, mentre il ragazzo andava a chiamare gli altri.
Una volta che tutti e cinque si ritrovarono in salotto David cominciò con la sua predica < porca la miseria, ragazzi, mi ero raccomandato solo di tenere in ordine per oggi e voi cosa fate? Lo incasinate ancora di più?! Non ho mai visto l’appartamento in queste condizioni! Mi spiegate come cazzo ci sono finiti questi boxer sul lampadario!? Io adesso esco da questa casa, vado a prendere quelle ragazze e per quando torniamo, questo appartamento deve brillare! Altrimenti giuro che vi ritroverete tante di quegli impegni che non saprete più dove sbattere la testa e come minimo vi farò passare due ore al giorno con quelle ragazzine urlatrici che avete come fan! Parola mia! >
I visi dei ragazzi sbiancarono < no le bimbeminchia no! Tutto David, ma le bimbeminchia no! >
< no? Dite? Scommettiamo? Io vi ho avvisato… vedete di ordinare tutto o sapete cosa succede > furono le ultime parole del manager prima di uscire dall’appartamento e dirigersi verso l’aeroporto.
< ragazzi abbiamo più o meno un ora per sistemare. Bill prendi la tua roba portatela in camera e poi finisci di prepararti che non ti voglio più sentire urlare, Tom datti una mossa e poi vieni a sistemare, che sto macello è colpa vostra e poi dobbiamo essere io e Gus a mettere sempre tutto a posto! > disse Georg un po’ scazzato, mentre lui e il batterista cominciavano a mettere a posto la casa.

Berlino Aeroporto ore 12:00

L'aereo proveniente dall'Italia aveva appena toccato il caldo asfalto del suolo germanico, provocando nella quattro ragazze un subbuglio di emozioni.
Eccitazione, paura, felicità, agitazione...
Mars era in preda ad una smania di scendere, volare le piaceva, ma presto l'eccitazione della partenza si sostituiva al mal di testa per il cambio di pressione e il viaggio non era più tanto eccitante.
Appena scesa dalla scaletta e mossi i primi passi sulla terra ferma si inginocchio gridando < Grazie, signore per aver messo fine a questo strazio! > 
< Dai Mars, alzati che le tue sofferenze non hanno ancora fine.. ci aspetta il bus che ci porterà dalla pista all'aeroporto, stipato di gente e con una puzza di sudore che ci provocherà dei connotati di vomito > le disse la Fede che comincio a ridere vedendo le facce sconvolte delle sue amiche < Suvvia scherzavo! probabilmente David avrà mandato un macchina a prenderci! >
Infatti videro comparire un enorme macchina nera da cui scese il manager dei Tokio Hotel in persona insieme a qualche guardia del corpo che si diresse verso l'addetto ai bagagli.
Le ragazze guardarono avvicinarsi il manager ad occhi sgranati < parli del diavolo e spuntano le corna > disse la Mars, subito corretta dalle amiche < ma quale diavolo.. quello è un angelo >
L'uomo era coperto da un vestito dal taglio classico, probabilmente cucito da un sarto italiano. La camicia aveva sbottonati i primi bottoni lasciando vedere uno spettacolo che le ragazza classificarono "eccitante" . 
Nel lasso di tempo che le ragazze si lasciarono trasportare nei loro viaggi mentali il manager le aveva raggiunte fermandosi davanti a loro, sfoggiando un sorriso brillante come quello della pubblicità Colgate. Era Bill ad avere quello della Mentadent.
In un inglese perfetto il signor Jost diede loro il benvenuto a cui le ragazze risposero in un altrettanto perfetto tedesco, stupendo l'uomo che aveva di fronte ( e anche l'autrice ndA).
< Non credevo parlaste tedesco! > ( e manco io ndA) esclamo il manager < mi ero già prodigato per trovare un traduttore che fosse disposto a seguirvi per tutta la vostra permanenza qui! >
< Credo di parlare anche a nome delle altra ragazze, ringrazionandola per tutto quello che avete fatto per noi, una macchina per arrivare fino all'aeroporto, dei posto in prima classe e adesso siete venuto voi stesso in persona a prenderci, le siamo infinitamente grate per questa possibilità di realizzare il nostro sogno > disse la Fede con un bellissimo sorriso in visto
< no ragazze, grazie a voi, per quello che avete fatto, la vostra idea di realizzare un concerto sostitutivo è stata a dir poco grandiosa, avere rissolevato il morale dei ragazzi e avete permesso a molte fan di dimostrare il loro sostegno, il tutto accentuato dalla vostra giovane età! non mi sono neanche informato se avete i permessi dei vostri genitori per essere qui.. non vorrei poi affrontare una legione di avvocati per aver rapito quattro minorenni italiane! >
e i sorrisi sui volti delle ragazze si spensero e ciò non sfuggi al manager < beh, avete le autorizzazioni no? > 
"ti prego signore fai si che abbiano i permessi!"
La ragazza dai capelli corti si fece avanti < ehm... veramente signore... noi saremmo tutte maggiorenni>
Mars e le altre guardano arrossire il viso del manager < ah.. beh, che ne dite di andare verso la macchina? >
una volta che tutti salirono in auto David si voltò a chiedere alla ragazze se avevano qualche domanda e Mars ne approfittò per togliersi un dubbio < Signor Jost.. >
< chiamami David > e le sorrise < si ehm.. David... mi chiedevo.. se il traduttore che avevate trovato fosse carino, perché altrimenti sa, potrei avere qualche problema con il te... > ma non riuscì a finire la frase aggredita dalle altre tre ragazze e facendo ridere David.

Berlino, casa dei Tokio Hotel

Adesso le ragazze si trovavano di fronte all'entrata dell'appartamento che condividevano i ragazzi e il manager si apprestava ad aprire la porta, pregando in tutte le lingue che conoscevano che l'appartamento fosse in ordine
< Bene ragazze... vi presento i Tokio hotel! >

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Mars_