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Autore: Nuel    19/09/2015    2 recensioni
James Sirius Potter e Rozelyn Nott Lengyel non hanno nulla in comune, se non Augustus Flint.
Un pomeriggio di shopping a Diagon Alley potrebbe forse far nascere tra loro un'alleanza inaspettata...
◊ Serie: Imago Mundi - Questa storia contiene Spoiler! per i lettori di "Il Fuso delle Fate".
♣ Questa ff si è classificata terza e ha ottenuto il premio speciale "Miglior titolo" nel contest "Diamo lustro al personaggio originale" indetto da LadyRiddle sul forum di EFP.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Imago Mundi ϟ'
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L'alleanza del passero
 
 


 

Diagon Alley era affollata come solo alla fine di Luglio poteva essere. La strada lastricata che si snodava storta e nascosta nella Londra Babbana era meta privilegiata dagli studenti che, liberi dagli impegni scolastici e complice il bel tempo, si rincorrevano per la via, mentre i frequentatori abituali si guardavano dall'attraversarla se c'era, nei paraggi, qualche ragazzino scalmanato che avrebbe potuto travolgerli nella propria folle corsa.
    «Non ho mai visto kuesta strada kosì affollata!», esclamò Rozelyn mentre passeggiava apparentemente da sola. Il suo interlocutore, carico di sacchetti, camminava un metro e mezzo abbondante dietro di lei, con un'espressione scura sul volto, che non lasciava dubbi su quanto fosse entusiasta di essere lì.
    Rozelyn si girò, un sorrisetto divertito e le sopracciglia sottili perfettamente arcuate. «Kosa succede, James? Perké resti kosì indietro?», lo apostrofò divertita. In realtà, Rozelyn Nott Lengyel sapeva benissimo che James Potter non era affatto contento di farle da accompagnatore e si stava divertendo un mondo a farlo correre da un negozio all'altro.
    «Scusa, Roze», masticò lui, cercando di sbrogliare un polso dal manico di una borsa che gli stava bloccando la circolazione e facendo cadere un sacchetto di carta i cui manici sembravano fatti apposta per tagliare le mani. «Non sei ancora stanca di fare shopping?», le chiese tra lo speranzoso ed il disperato, e lei si divertì a spingere l'asticella del suo umore verso il “disperato”.
    «Vorrai skerzare! Abbiamo appena kominciato!», rise, scoprendo i denti candidi, dietro le labbra sottili, perfettamente disegnate e truccate di rosso ciliegia. «Augustus mi porta sempre a fare spese da Madama McKlan. Ho proprio voglia di uno o due o tre vestiti nuovi». Si girò facendo ondeggiare all'indietro la lunga chioma corvina, mentre si tratteneva dal ridere sentendolo bofonchiare “o quattro o cinque”.
    Se James Potter le stava facendo da chaperon era unicamente per compiacere Augustus, e Rozelyn sapeva che nominarlo era come esercitare un piccolo ricatto morale sull'ex Grifondoro.
    «Non potremmo fare una pausa?», pigolò James, una volta adocchiata una caffetteria.
    La giovane sbuffò, più per fare scena che per fastidio, e annuì, occhieggiando i sacchetti che il ragazzo le stava portando. Caracollò sui tacchi alti che slanciavano ancora di più la sua figura già alta e sottile fino ad un tavolo all'aperto: il clima uggioso dell'Inghilterra aveva lasciato spazio ad una timida e gradevole estate, un po' umida, ma sovente beneficata da una brezza tiepida che increspava la superficie del Tamigi.
    «E kosì...», iniziò mentre James un po' deponeva e un po' faceva cadere i suoi acquisti, «tu e Augustus state assieme». Gli rivolse un ampio sorriso malizioso che si allargò ancora di più vedendo arrossire il ragazzo. A Rozelyn, James Potter piaceva. Le piaceva tanto da volere che Augustus si impegnasse seriamente con lui ed era convinta che il piccolo Jamie avesse tutte le carte in regola per far capitolare Flint il terribile.
    «Qualcosa del genere», bofonchiò James, accigliandosi.
    La risata di Rozelyn, cristallina, eppure impostata, lo fece sobbalzare. «Non dirmi ke sei timido! Se kosì fosse non staresti kon lui. Ci vuole… koraggio per stare kon Augustus», disse con assoluta convinzione, tirando fuori dalla borsetta un pacchetto di sigarette lunghe e sottili. Osservò James fissarla un po' stranito e ne accese una con un lieve colpo di bacchetta. «Sei sorpreso ke io fumi?», gli chiese con sguardo divertito.
    «No, cioè… sì, ma… da quant'è che conosci Augustus?», cambiò argomento, scoprendo la propria incertezza.
    Rozelyn assottigliò lo sguardo, occhi di civetta che sembravano poter penetrare qualunque mente, eredità materna di cui andava molto fiera. «Da tutta la vita», gli rispose con tono quasi annoiato, osservando James incassare il colpo. «Suo padre e il mio sono molto amici, anke se non si vedono spesso. Quando Augustus era pikolo veniva ogni anno a trascorrere l'estate nel kastello della mia famiglia. Poi ha kominciato Hogwarts e l'anno dopo anke io ho kominciato Durmstrang, kosì abbiamo kominciato a vederci solo a Luglio. Un anno lui viene da me, e l'anno dopo io vengo qui, da lui».
    La giovane prese un'altra boccata dalla sigaretta, senza aspirare realmente il fumo: il suo era più un vezzo, teneva la sigaretta sottile tra le dita affusolate, dalle unghie lunghe e lasciava che un sottile filo di fumo aromatico si sollevasse pigro fino a consumare il mozzicone, che poi lasciava cadere a terra con indifferenza. «Io faccio il tifo per te, James. Possiamo essere alleati», gli disse allora e James sgranò gli occhi nocciola, come se non credesse alle proprie orecchie.
    «Io pensavo che tu…», iniziò James, ma Rozelyn lo interruppe con una risata artificiosa.
    «Ho un amico in Bulgaria. Lui non piace molto ai miei genitori, ma noi ci amiamo», disse con tono grave. Rozelyn sapeva parlare la lingua paterna perfettamente, ma le piaceva la cadenza dura che il bulgaro imprimeva all'inglese, le piacevano le pause nette che interrompevano l'andamento melodico come scogli che infrangono le onde, come un solfeggio stentato battuto col palmo della mano, ma nel pronunciare quelle parole la sua voce scivolò su note dolci e toni bassi. Poi sorrise, vedendo James arrossire come se avesse colto qualcosa di troppo intimo per un estraneo.
    «Mi...», si schiarì la voce James, «mi dispiace... che lui non piaccia alla tua famiglia».
    Rozelyn lo fissò per qualche istante, chiedendosi quanto James potesse realmente comprendere della labirintica politica matrimoniale Purosangue e se iniziasse a capire il senso della sua presenza in Inghilterra. «So per certo ke Augustus tiene molto a te...», lo spronò a parlare, ma James scosse la testa, stringendo i pugni sulle cosce fasciate dai jeans babbani.
    «Allora ne sai più tu di me», le rispose con tono amaro, deglutendo in modo tanto palese che Rozelyn si chiese se quel ragazzino cocciuto non si sarebbe messo a piangere di fronte a lei. «Noi...», si zittì, incapace di andare avanti.
    «Voi vi incontrate solo tra le lenzuola, vuoi dire?», rise saputa, mentre James diventava rosso come lo stendardo di Grifondoro. «Lascia ke ti dika una una kosa, James: Augustus Flint non perde tempo con kuello ke non gli interessa. Forse non sa ankora kuanto tu gli interessi, ma puoi fidarti se ti diko ke tiene molto a te». Rozelyn avrebbe potuto dirgli molto di più, ma, in un certo senso, la divertiva vedere Augustus giocare con le sue prede, soprattutto quando le prede avevano le qualità necessarie per metterlo nel sacco.
    In effetti, non era capitato quasi mai che qualcuno catturasse l'attenzione del suo amico d'infanzia al punto da rigirarselo sulla punta delle dita, cosa che James avrebbe anche potuto fare, se fosse stato un po' più furbo e un po' più sicuro di se stesso, ma James non lo era e, probabilmente, non lo sarebbe stato mai, regalando ad Augustus gioco, partita e incontro.
    Gli sorrise benevola, anche se non del tutto onesta. «Ti sei riposato abbastanza?», gli chiese accavallando le gambe lunghe, come a sottolineare che quella coi tacchi alti era lei e non si era ancora lamentata dei piedi che le facevano male.
    «Rozelyn...», disse, invece, lui, «credi davvero che...?». Di nuovo arrossì e non riuscì a terminare la frase e lei avrebbe anche potuto trovare il suo imbarazzo tenero e persino divertente, se non avesse conosciuto Augustus abbastanza bene da sapere che quell'atteggiamento avrebbe finito per indisporlo. Si sporse verso James, attendendo che lui facesse altrettanto, prima di parlare.
    «Lo ami, James?».
    James mostrò la propria ascendenza Weasley arrossendo fino alla punta delle orecchie. Strinse le labbra, ma non abbassò lo sguardo, anzi: la fissò con espressione risoluta, anche se gli occhi divennero un po' lucidi.
    «Allora dillo! Digli kuello ke vuoi, kuello che ti aspetti da lui. Non restare ad aspettare ke sia Augustus a indovinare i tuoi desideri perké non lo farà», gli disse con enfasi.
    «Perché mi dici queste cose?», chiese James, «Perché vuoi aiutarmi?».
    Rozelyn sorrise, raddrizzandosi di nuovo sulla sedia. «Perké Augustus è mio amiko, naturalmente», disse, assuefatta alle piccole menzogne quotidiane, alla verità soggettiva pedissequamente sostenuta da ogni Purosangue degno di questo nome. «Io voglio ke voi siate felici, ke Augustus apra gli occhi e scelga kualkuno ke lo ama veramente, kome te, James», rimarcò, allontanando i pensieri del ragazzo dai propri interessi personali.
    James Potter sembrava più giovane e più smarrito di quanto avrebbe dovuto essere un ragazzo della sua età e Rozelyn sapeva che gran parte dei suoi più recenti problemi erano stati causati con scrupolosa intenzionalità da Augustus; non di meno, sapeva che Augustus Flint aveva un cuore, da qualche parte, sepolto da strati di ambizione e di rancore, e che non faceva parte dei suoi piani innamorarsi, ma era successo: l'aveva visto nei piccoli gesti, nel modo in cui stringeva James, negli sguardi brucianti di desiderio che gli rivolgeva e nel modo in cui lo difendeva dalla propria rabbia.
    Certo, Augustus Flint lo stava usando e, talvolta, lo feriva. Lo ingannava quasi ogni giorno, esattamente come avrebbe fatto con una moglie, ma con un riguardo che non avrebbe mai mostrato per una consorte imposta. Augustus era stato allevato per perseguire degli obiettivi precisi e, seppure per strade non convenzionali, puntava dritto verso la meta. James Potter era semplicemente capitato lungo la strada, e Augustus lo avrebbe usato come avrebbe fatto con chiunque altro.
    Rozelyn sospirò, mascherando di romanticismo quel senso vago di dispiacere e divertimento che sentiva nei confronti del ragazzo. «Ah! L'Amour!», proclamò in francese. Anche lei, in fondo, era stata cresciuta come Augustus e non si sarebbe fatta scrupoli ad usare James per i propri scopi, come un bufaga dal becco rosso. Era fortunato, il giovane Potter, che i loro interessi coincidessero perfettamente, perché gli avrebbe fatto male solo un po'.
«Saremo alleati, tu e io!», stabilì, senza rivelargli la complicità con Augustus: non era necessario che James sapesse, in fondo; era perfetto così.
    Il ragazzo le sorrise grato e ingenuo, e Rozelyn si compiacque della sua riconoscenza, convinta, in effetti, di meritarla. «Dopo Madama McClan, ci sono altri negozi in cui vuoi andare?», le chiese rimettendosi in piedi, animato da nuovo entusiasmo.
    «Io no», gli rispose lei, dondolando la caviglia, «ma tu sì». Gli sorrise in tralice vedendo la confusione sul suo viso e si alzò in piedi: avrebbe dovuto lavorare un po' per rendere James il ragazzo per cui Augustus avrebbe sfidato la sua famiglia e le convenzioni. Forse, Flint sarebbe caduto in battaglia, prima o poi, portando i colori del giovane Potter come un cavaliere d'altri tempi e, a lei, sarebbe sicuramente dispiaciuto, ma... beh, sarebbe stato un piccolo sacrificio a fronte di un grande risultato; un grande risultato, per lei, naturalmente.
    
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Note:
  • Bufaga: la bufaga è un passeraceo che si nutre dei parassiti presenti sul mantello degli animali su cui si posa. Al fine di aumentare la quantità di parassiti di cui nutrirsi, però, lacera la pelle degli animali, favorendone la riproduzione.
  • Questa ff si è classificata terza e ha ottenuto il premio speciale "Miglior titolo" nell contest "Diamo lustro al personaggio originale" indetto da LadyRiddle sul forum di EFP. Il contest prevede il mantenimento del POV dell'OC per tutto il tempo della narrazione; che l'OC si relazioni ad un personaggio ufficiale e che la storia sia contestualizzata nel mondo di HP.
    Il personaggio originale che presento qui è: Rozelyn Nott Langyel, che comparirà prossimamente nella serie "Imago Mundi", di cui, per ora, è disponibile il primo capitolo: "Il Fuso delle Fate", dove compare il personaggio originale Augustus Flint.
    Maggiori informazioni sul personaggio e sul seguito della serie saranno presto a disposizione sulla mia pagina FB.

     
   
 
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