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Autore: thankyouzayn    19/09/2015    0 recensioni
Bradford, United Kingdom.
"Sembravano proprio una di quelle coppie delle riviste, quelle che se vai in prima pagina sei capace di fare il giro del mondo, quei giornali tanto importanti da avere un intero esercito di lettori ai loro piedi.
Insomma, capiamoci, erano una di quelle coppie che avresti voluto fotografare solo per cercare di riuscire a immortalare il modo in cui lo sguardo di Zayn si posava con adorazione sul volto e sul corpo di una Lilith che sorrideva, inconsapevole o meno dei sentimenti che si celavano dietro a quegli occhi tanto marroni quanto profondi."
© thankyouzayn | 2015
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Every Little Bit Of All Of It'
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ATTENZIONE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera dei caratteri di queste persone, né offenderle in alcun modo. Vorrei ricordare che il tutto, è solo frutto della mia immaginazione: ovviamente la realtà è ben diversa dai fatti raccontati!

02

La mattina seguente alle sette Zayn era in piedi, con un mal di testa tremendo ed un paio di occhiaie da far paura.
Era stata una pessima idea tornare a casa alle cinque del mattino, ubriaco per di più.
I piedi battevano sul pavimento freddo che lo fece rabbrividire ulteriormente, ma che parve risvegliarlo appena.
Aveva i capelli arruffati e la barba di qualche giorno a ricoprirgli le guance.
Quando giunse in cucina, non perse ulteriore tempo nell'afferrare la tazza blu e versarci dentro del caffè.
Si grattò distrattamente l'addome nudo e gli sembrò di congelare quando la sua mano fredda entrò in contatto con la pelle, ancora in parte calda.
Poi si voltò appena in tempo, giusto per rendersi conto che sua madre e la ragazza che solo la sera prima aveva incontrato al bar di Louis lo stessero osservando: la prima con aria curiosa, sorpresa che non le avesse notate e la seconda con un piccolo sorriso imbarazzato sulle labbra sottili e le guance leggermente arrossate.
«Zay, si gela. Perché non vai a metterti una maglietta?»
Trisha lo riprese amorevolmente prima di voltarsi alla sua destra.
«Lilith questo è mio figlio maggiore, Zayn. Zayn questa è Lilith e da oggi la nuova babysitter di tua sorella Safaa.»
Il caffè gli si bloccò in gola quando la madre lo avvertì di quel fatto.
Certo non che fosse sorpreso, lui e il babysitting non andavano molto d'accordo e con la scusa di essere spesso fuori casa la sua piccola sorellina doveva rimanere quasi sempre da qualche amica.
Almeno questo accadeva fino al giorno prima.
Guardò quindi per qualche istante la mano della ragazza. Era piccola e con le unghie smaltate di azzurro: colore insolito per l'inverno.
«È un piacere conoscerti», pronunciò a quel punto Lilith.
Zayn si limitò a stringere la presa, accennando un sorriso per poi sparire per il corridoio con la sua tazza tra le dita.
Erano le sette ed un quarto di mattina e lui aveva già avuto a che fare con degli umani ed in più se non si fosse dato una mossa sarebbe arrivato in ritardo. Improponibile.
Mezz'ora dopo l'auto stazionava davanti al Far Away, che anche quella mattina aveva già le saracinesche alzate.
Chiuse gli occhi per qualche istante prima di immergersi nel freddo rigido della città e correre al riparo.
Harry era fermo dietro il bancone sistemato all'entrata a chiacchierare con una loro collega quando entrò.
Lo accolse con un espressione a metà tra l'arreso e l'arrabbiato ma quando Zayn notò le sopracciglia aggrottate capì che prevaleva l'ira.
Lo sapeva di essere in ritardo, non aveva certo bisogno di lui per ricordarselo.
«Sei in ritardo», disse a quel punto.
L'altro sollevò lo guardo verso il soffitto e, senza rispondergli, andò dritto nella sua stanza.
L'unica nota positiva di lavorare in quello studio era di certo avere uno spazio per sé, per lavorare in pace.
I ricci dell'amico sbucarono poco dopo dalla fessura della porta, dopo aver bussato ovviamente, ora con un sorriso che sorgeva sulle labbra piene.
«Hai un cliente tra poco.»
Zayn annuì semplicemente e l'altro sparì.
Il Far Away era uno dei due studi di tatuaggi che si trovavano nella piccola città di Bradford e poteva vantare numerosi clienti.
Aveva le pareti bianche ricoperte da quadri in cui erano incorniciati i lavori più elaborati e difficoltosi che erano stati realizzati.
Zayn e Harry avevano deciso di aprirlo ormai due anni prima, quando capirono che non avrebbero voluto fare altro e da allora quindi si divertivano a riempire d'inchiostro le pelli altrui e quelle di loro stessi.
Era piacevole lavorare lì, Harry era un ottimo collega oltre che amico e sebbene qualche volta entrasse nella sua stanza quando stava lavorando tutto sommato riusciva a sopportare la sua presenza solo perché se ne stava in silenzio ad ammirare la macchinetta che lavorava sulla pelle.
Dunque quando anche quella volta l'amico si presentò nella sua stanza non si stupì più di tanto. Ma, a dirla tutta, questa volta, più che osservare il lavoro stava osservando attentamente la figura di Zayn.
Quest'ultimo qualche minuto dopo lasciò una pacca sulla spalla ad un suo, ormai, cliente abituale che gli promise che sarebbe tornato il prima possibile quando poi rivolse il suo sguardo all'amico seduto sulla sua piccola scrivania.
«Tutto bene, Haz?» Domandò quindi.
Gettò i guanti sporchi nel cestino e afferrò la bottiglietta d'acqua.
«C'è qualcosa che non so?»
Alzò gli occhi al cielo per la domanda e si posizionò esattamente accanto ad Harry, facendo una smorfia quando si rese conto di non essere molto comodo.
«Perché dici così?»
«Non lo so Zay, mi sembri diverso.»
Questo scoppiò a ridere, posandogli una mano sulla spalla. Era così tenero Harry, quando si concentrava.
«È tutto a posto, davvero.»
«Non penso sia così. Hai le occhiaie e di solito quando succede è perché ti sei sbronzato con Louis.»
«È vero. Sono stato con Louis fino alle cinque del mattino ma niente che non abbiamo già fatto.»
«Me lo diresti se qualcosa ti turba, vero?»
Zayn guardò Harry per qualche istante e sorrise nel constatare che fosse così preoccupato per lui.
Era vero quella mattina aveva un brutto aspetto, per quanto a uno come lui fosse concesso, ma a parte quello stava bene.
Era riuscito anche a vedere con una luce nuova quello che la madre gli aveva detto solo il giorno prima.
Aveva solo bisogno di dormirci sopra un altro po'.
Tuttavia non si sentiva ancora in vena di dare la notizia agli altri amici.
Magari l'avrebbe rimandato alla sera.
«Certo Harry. Ed ora vai a lavorare, scansafatiche!» Lo canzonò.
L'altro in risposta sollevò il dito medio per poi squagliarsela.
Quando poi nel tardo pomeriggio ritornò a casa, trovò Lilith indaffarata nell'aiutare la piccola Safaa a fare i compiti.
Poi, notò l'assenza delle restanti sorelle.
«Sono uscite», lo informò la ragazza.
Zayn allora annuì, mettendo a terra la bambina che gli era corsa tra le braccia e sparendo al piano superiore per fare la doccia.
Lo infastidiva la presenza di un'estranea in casa sua e lo infastidiva ancora di più che avesse capito i suoi stessi pensieri così velocemente.
Espirò l'aria dal naso mentre si affrettava ad accendere l'acqua, impaziente di sbarazzarsi del freddo che era riuscito a raggiungere quasi le ossa.
Nel momento poi in cui si sfilò la maglietta nera facendola cadere ai suoi piedi, la maniglia della porta si abbassò e la porta si spalancò troppo velocemente, rivelando la figura di Lilith.
«Uhm, scusa», balbettò decisamente a disagio. Si torturò con fare nervoso le mani per giusto un paio di secondi prima di parlare nuovamente. «Pensavo fosse la camera di Safaa.»
Zayn sollevò gli occhi al cielo perché questa ragazza era decisamente troppo invadente e aveva il maledetto potere di essere ovunque.
«È l'ultima porta a destra», la informò dunque, in tono freddo.
L'altra annuì, imbarazzata e sparendo di nuovo.
Zayn sperò di non rivederla fino al giorno seguente, poi borbottò qualcosa di insensato prima di infilarsi sotto il getto di acqua calda e dimenticarsi della ragazza ficcanaso.

Quando poi anche quella sera si chiuse la porta di casa alle spalle e camminò fino al K2O il solito tepore lo accolse, così come i suoi amici più sorridenti che mai.
Li osservò incuriositi e con un sopracciglio alzato per questa insolita versione di loro.
Louis fu più veloce di tutti gli altri a spiegargli la motivazione di tanta allegria.
«Sophia ha finalmente concesso un appuntamento al nostro Liam.»
Zayn osservò il ragazzo chiamato in causa, un sorriso luminoso si apriva sulle labbra e aveva una stana luce negli occhi che sarebbe stato in grado di illuminare tutta la stanza.
C'era da dire, a merito suo, che era più di un mese che tentava di combinate un'uscita con questa misteriosa ragazza che a Louis, Harry, Zayn e Niall era concesso di conoscere solo il nome.
Presentare gli amici prima di uscire era un passo troppo importante da compiere e poi Liam conosceva bene gli elementi a cui avrebbe dovuto metterla davanti e semplicemente aveva pensato di aspettare.
Zayn allora gli assestò una pacca sulla spalla, ricambiando il sorriso allegro.
«Era ora, diamine!» Esclamò anche.
Liam annuì, gioioso.
Stava gongolando, chiunque avrebbe potuto notarlo e per certi aspetti, avrebbe aggiunto Louis, a giudicare dalla sua espressione, era imbarazzante.
Poco dopo la figura di Lilith interruppe i discorsi che erano venuti a creare.
«Lou, mi servirebbero due birre.»
Louis non si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo perché sapeva bene dove fosse ciò che cercava eppure si ostinava a chiedere a lui.
Lei e Zayn si scambiarono una breve occhiata prima che ognuno ritornasse alla proprie attività.
«È più sfaticata di me», si lasciò sfuggire l'amico dietro il bancone. «Davvero. Non pensavo che esistesse qualcuno così.»
Niall a quel punto sollevò lo sguardo dalla sua birra e sfoderò un sorriso furbo, quasi da far paura. «Non dimenticarti di Zayn», borbottò.
Questo sbuffò appena e alzò il dito medio nella direzione dell'amico, facendolo ridere.
Quando poi finì la bottiglia si premurò di lanciargli anche le ultime gocce rimaste sul fondo.
Louis momentaneamente distratto da qualche cliente e da una pila di bicchieri da asciugare parve ritornare in sé solamente quando Lilith gli assestò l'ennesima pacca con il vassoio sul sedere, per poi limitarsi ad incenerirla con lo sguardo.
Era davvero una gran impertinente.
«Mi ha detto di aver trovato un altro lavoro per avere qualche soldo in più», parlò poi Louis.
Zayn a quella constatazione alzò frettolosamente gli occhi sulla figura del suo migliore amico cercando di non destare nessun sospetto.
Magari non aveva parlato di lui. Non avrebbe voluto di certo cominciare a discutere con Niall di quanto fosse fortunato a trovarsi a gironzolare per casa una ragazza di quel calibro.
Che poi..era fortunato?
Nel giro di poche ore era stata in grado di beccarlo senza maglia, aveva dovuto relazionarsi con lei nelle ore più cruciali della mattinata, era entrata nel suo bagno proprio quando stava per farsi una doccia e s'insinuava nei suoi pensieri con una facilità tale da fargli quasi paura.
No, non poteva di certo considerarsi fortunato.
Almeno non per il momento.
«Mi piacerebbe davvero sapere cosa combina fuori da qui.»
Sospirò felice che non dovesse intraprendere nessuna conversazione sul come aveva fatto ad arrivare a casa sua. Che poi, detto sinceramente, quello non lo sapeva nemmeno Zayn.
Se l'era ritrovata lì, tra quelle mura, in modo talmente improvviso che non aveva avuto nemmeno il tempo per farsi quella stessa domanda.
«Accidenti quant'è figa», commentò Niall.
Liam, accanto a lui, sospirò sconfitto e Harry rise appena e quando poi anche quella sera il K2O chiuse loro cinque stazionarono lì ancora per qualche ora.
Era sempre piacevole.
Louis da quando si erano accomodati ad uno dei tanti tavoli osservava Zayn con una strana espressione, forse di speranza, e lui sapeva bene cosa stava a significare.
Dopotutto non sarebbe stato male se l'avesse detto ai suoi amici.
L'amico percepì il sospiro arrendevole dell'altro e quasi gli si illuminarono gli occhi.
«Silenzio! Malik deve dare una notizia», tuonò anche.
Sbuffò per quella dannata mania di chiamarlo per cognome ma per quella volta cercò di non curarsene perché aveva cose ben più importanti a cui pensare.
«Mia madre aspetta un bambino», asserì finalmente qualche istante dopo.
A quel punto Liam divenne improvvisamente serio mentre Niall si limitò a troncare l'attacco di parlantina di cui sembrava affetto fino a poco prima.
Harry, seppur con qualche nota di delusione gli sorrise e gli occhi verdi si illuminarono.
Lui e la strana passione per i bambini.
«Oh mio Dio. Davvero?» Pronunciò Liam per primo.
Zayn annuì semplicemente, congiungendo le mani sul tavolo.
«Congratulazioni!» Trillò a quel punto un Niall totalmente entusiasta.
«Sapevo che era qualcosa di grande! È fantastico!» Esclamò invece Harry, probabilmente collegando i vari eventi.
Zayn si limitò quindi a sorridere impacciatamente e un leggero pizzico di imbarazzo a macchiate la sua persona. Era strano avere tutte quelle attenzioni concentrate su se stesso.
«Accidenti. Tua madre come sta?»
Non che avesse avuto modo di vederla molto spesso negli ultimi due giorni.
Quella stessa sera lei era appena rientrata quando Zayn era sulla soglia della porta, pronto per uscire.
Inoltre aveva sentito davvero troppe storie sulle gravidanze, sul fatto di quanto si stesse male e molte altre ma aveva sempre ritenuto insolito che a parte la stanchezza e qualche nausea ogni tanto per il resto Trisha sembrasse un fiore, raggiante più che mai.
Questo aveva potuto constatarlo con l'arrivo delle tre sorelle.
«Bene direi», si lasciò dunque scappare.
Liam, accanto a lui, annuì.
«Allora propongo un brindisi al prossimo Malik. Che ne dici, questa volta potrà esserci una svolta e sbucare fuori un maschio?»
Zayn rise appena a quello che Niall aveva balbettato ma scrollò semplicemente le spalle omettendo che anche lui avrebbe preferito di gran lunga avere un fratello, questa volta, ma che gli sarebbe andato bene ugualmente dover appendere un altro fiocco rosa alla porta.
Dopotutto è questione di abitudine.

Anche la mattina successiva, quando Zayn si alzò non si curò di portarsi una maglietta con sé, preferendo gelare piuttosto che cercarla nell'armadio incasinato.
Nel momento però in cui incontrò lo sguardo di Waliyha e di Lilith si pentì della sua scelta e capendo che d’ora in poi avrebbe avuto a che fare con delle persone ben prima dell'orario a cui solitamente era abituato.
Lui e sua madre non avevano avuto una chiara conversazione sul ruolo che avrebbe assunto quella ragazza ma gli era già parso chiaro che Trisha, almeno per il momento, di abbandonare il lavoro non ne aveva la minima intenzione.
Peccato.
Magari la sua presenza avrebbe reso più piacevole quella strana convivenza.
«Buongiorno», squittì dopo poco Lilith.
Zayn, ancora con l'idea di essere con la testa sul cuscino la osservò attentamente sfogliare uno di quegli stupidi giornali di gossip ma alla fine afferrò la sua tazza preferita e dopo averci versato dentro del caffè sparì nella sua stanza.
Nel frattempo la piccola Safaa che aveva incontrato per le scale accolse la ragazza con qualche gridolino e sentì l'atra sorella dire qualche parola sempre allo stesso soggetto.
«Non ti preoccupare. Fa così con tutti: alla mattina è un po' scontroso.»
Sbuffò perché non era mai possibile stare un po' in pace in quella casa.
Capì però che c'era qualcuno che apprezzava la presenza di Lilith.
Certo, era pur sempre un'altra donna.
Senza ulteriori pensieri scese frettolosamente le scale, catturando la sua sciarpa e cuffia per sparire oltre la porta, con il sottofondo delle sue sorelle che lo salutavamo.
Era già stufo di quella giornata. E avrebbe dovuto aspettare l'orario di chiusura del Far Away.
Il per tutto il giorno le ore non fecero altro che scorrere lentamente, quasi anche loro fossero state colte da un'improvvisa pigrizia.
Per questo parve a Zayn un miracolo quando l'orologio segnò le sei e mezza del pomeriggio e Harry girò la chiave per chiudere la porta e, con l'aiuto dell’amico, abbassare le saracinesche.
Si guardarono per qualche istante e dopo essersi rivolti un piccolo sorriso ed una pacca sulla spalla entrambi presero due direzioni diverse.
Nell'istante in cui, però, mise la mani nella tasca dei pantaloni per cercare le chiavi dell'auto si rese conto di averle lasciate sulla scrivania nel suo studio.
Chiuse gli occhi, e masticò qualche imprecazione giusto perché ci stava e solo quando ebbe chiuso nuovamente il negozio si preparò ad entrare in auto.
Tuttavia lui e quella sera non andavano decisamente d'accordo perché proprio dietro l'angolo sbucarono la piccola Safaa e Lilith, coperte con pesanti giubbini e cuffie e, a giudicare dal naso della bambina erano anche abbastanza infreddolite.
Quest’ultima, però, sembrava non curarsene e appena vide la figura di Zayn che le stava osservando corse verso di lui, entusiasta di poter raccontare a qualcuno, al di fuori della sua babysitter, la sua giornata trascorsa al parco giochi. Ma ancor prima che riuscisse ad iniziare il suo discorso il ragazzo invitò entrambe a salire sulla sua auto.
Almeno avrebbe ascoltato al caldo.
«Mi fa piacere che tu ti sia divertita.»
Sorrise amorevolmente alla bambina che, seduta sui sedili posteriori, aveva lo sguardo più luminoso di sempre.
«Zayn posso chiederti un favore?»
La voce angelica di Safaa irruppe nuovamente nell'abitacolo e Zayn abbassò quindi la radio per ascoltarla rivolgendole un'occhiata attraverso lo specchietto.
«Lilith può rimanere a cena da noi? La mamma questa sera arriverà tardi.»
Calò il silenzio e, ancora una volta, si rese conto di essere stato ingannato dalla vocina traditrice della sorella.
«La mamma arriverà tardi?»
Strinse distrattamente un po' troppo forte il volante mentre si accingeva a voltare a destra, dopo aver pazientemente aspettato al semaforo.
Lilith, che fino a quel momento se n'era stata in silenzio, si schiarì la gola, pronta a parlare al posto della piccola che evidentemente era meno informata.
«Ha avuto un impegno di lavoro all'ultimo minuto. Mi ha assicurato che ci avresti pensato tu a lei nel frattempo.»
Chiuse gli occhi, nuovamente perché lui, nella famiglia, era sempre l'ultimo a sapere le cose?
Poi, il solo fatto che sua madre non dovesse lavorare per così tante ore lo fece preoccupare.
«Papà?» Provò a chiedere.
«Da quello che mi ha detto tua madre non torna per cena nemmeno lui.»
Fantastico. Sarebbe stato bloccato in casa con le tre sorelle.
«Dai, Zayn, per favore!» Lo supplicò Safaa.
Aggrottò le sopracciglia e rimuginò a lungo, chiuso nel suo silenzio
«Non devi lavorare questa sera?» Tentò quindi.
Lilith scosse la testa. «Louis tiene il bar chiuso.» 
Serrò gli occhi perché ormai era bloccato su tutti i fronti e non aveva altra scelta. Alla fine le infinite lamentele e suppliche della bambina ebbero la meglio.
«Evviva!» Esclamò. Poi si sporse lievemente sul sedile e si rivolse alla ragazza stessa che, sulle labbra, aveva un piccolo sorriso divertito.
«Ti va bene?»
Lei annuì, facendo una carezza sulla testa della piccola e dicendole di sedersi meglio sul sedile. Safaa obbedì e poco dopo tornò il silenzio.
Fantastico. Sarebbe stato bloccato in casa con le tre sorelle e la babysitter.



Note autore:
Buongiorno mie care fanciulle!
Sei giorni dopo ho lo stesso coraggio di domenica scorsa di presentarmi qui e postare il secondo capitolo. Davvero non so il perché.
Sono comunque contenta perché nonostante la mia poca fiducia nella storia in sè la trama mi piace e mi affascina tanto da avvisarvi che non sarà di pochi capitoli come ho detto la scorsa volta ma bensì di un numero indefinito.
Abituatevi perché sarà possibile che dica una cosa diversa ogni volta.
In questo capitolo viene identificata meglio la figura di Lilith che si scopre che non affiancherà solamente il nostro Louis al K2O ma anche Trisha per occuparsi della piccola Safaa.
Ecco, a tal proposito, volevo anche dire che ne sono completamente consapevole che la piccola non abbia quell'esatta età, ovvero sette anni, ma davvero sono ossessionata all'idea che Zayn abbia una sorellina così piccola in casa.
Lilith è una ragazza un po' strana, che oscilla tra i momenti di timidezza, come quando lo incontra per la prima volta, e qualche momento di spavalderia. Ha un carattere strano ma, se vuole, sa come non farsi mettere i piedi in testa. Mi piace davvero che sia così.
La piccola Safaa viene subito conquistata da lei e comincia ad adorarla ancora prima di conoscerla veramente bene. Il loro rapporto è una delle cose più importanti per la storia: sarà una specie di pilastro.
Dunque nella prima parte oltre a scoprire qualcosa in più sulla nostra protagonista Zayn comunica finalmente ai ragazzi che ben presto avrà un nuovo arrivato all'interno della famiglia.
Ma, la cosa più importante, è che finalmente scopriamo che lavoro fa il nostro bel ragazzo.
Affiancato dal caro Harry gestisce un negozio che non dista molto da casa sua.
Zayn tatuatore mi ha sempre affascinato e lo vedo molto ben calato in questo ruolo.
Il nome sinceramente non so da dove sia saltato fuori ma fatto sta che quando finalmente l'ho trovato mi sono ricordata che Louis avesse un tatuaggio con la stessa scritta. Ho provato a cambiarlo ma ormai quel nome mi aveva colpita e questo è il risultato.
Scusate per la poca originalità.
Inoltre in questo capitolo compare anche la frase che ho utilizzato come introduzione e forse più avanti la cambierò ma per adesso mi piace perché dimostra come lui la pensi all'inizio di Lilith.
Volevo anche dirvi, ma penso che ve ne siate accorte anche voi, che c'è un piccolo accenno di Sophiam perché davvero li considero una coppia davvero tenera e bellissima e non potevo non inserirli.
L'ultima parte è lasciata poi in sospeso, ovvero manca il continuo che comparirà la prossima volta. Abbiate pazienza.
Bene detto questo penso di essermi dilungata troppo e quindi vi lascio in pace.
Vi ricordo, come ogni volta, che nel caso ci fossero eventuali errori ortografici provvederò al più presto a correggerli e mi scuso in anticipo. Inoltre vi dico che per leggere quello che ho scritto in questi mesi potete semplicemente cliccare 
qui e spero vivamente che vi piacciano perché in ogni cosa che faccio ci metto il cuore e che per contattarmi potete anche provare su Ask (anche se, come forse sapete, non lo uso molto e non mi piace nemmeno).
Ok, ora vi saluto sul serio e vi mando un bacio enorme. Alla prossima. xx
-Micol :)

  
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