Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: LittleHarmony13    19/09/2015    2 recensioni
"L'aria di Londra, quel tipico misto di smog, storia e grandezza mi entrava nelle narici, facendomi sentire viva, per una volta.
Non ho un bel rapporto con la vita. Nonostante i miei giovani diciassette anni sono piuttosto asociale. Non per scelta, ma per incapacità nei rapporti interpersonali.
Avevo ovviamente molti amici e molte amiche, ma il senso di solitudine e di incomprensione aleggiava sempre su di me. Potevo starmene chiusa in casa per ore, con la musica accesa, il computer sulle gambe, un libro sul comodino, e potete giurare che stavo da Dio, ma se tutto a un tratto mi veniva in mente di essere sola, era la fine. Mi piace stare da sola, ma essere sola, quella è tutta un'altra storia.
E' una cosa che mi fa sempre venire i brividi a pensarci.
Uno squillo di telefono interruppe il mio scorrere inesorabile di pensieri. Cavolo, ma quanto penso? "
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avvertenze: Come forse avrete notato, ho cambiato il rating della storia da giallo ad arancione. Non dovrebbe cambiare molto, ma visto che nei prossimi capitoli (a partire da questo) verrano trattate delle tematiche che possono contenere allusioni sessuali, preferivo avere la coscienza pulita. Non scriverò niente di scabroso o esplicito, solo riferimenti o accenni, ma magari qualcuno potrebbe non sentirsi a proprio agio, quindi ho preferito avvertire.
 



       


 
  17. Ringraziarti.

 
"I'm pushing through bodies,
avoiding me and talking 'bout you.
And you're cold and I burn,
I guess I'll never learn.
'Cause I stay another hour or two.
For crying out loud, settle down!
You know I can't be found with you.
We get back to my house, your hands, my mouth.
Now I just stop myself around you."
Settle Down, The 1975

 
 


Forse Henry aveva ragione. Forse non sarei dovuta uscire di casa alle cinque di un pomeriggio londinese, non dopo una nottata in cui ho avuto la febbre alta. Ma non mi interessa al momento. Sono determinata a ricevere delle spiegazioni da una certa persona, e spero vivamente che sia a casa, altrimenti dovrò aspettarla fuori dalla porta o peggio con i suoi e suo fratello in casa.
Io e Henry arriviamo a casa di Chris con la metro, ed Henry mi chiede ogni cinque minuti come sto. Alla quarta volta che lo fulmino con lo sguardo, il mio amico capisce che non è aria, e smette.
Arrivati alla fermata della metro dico ad Henry che casa di Chris dista solo tre minuti da qui, ma lui mi dice che voleva solo che arrivassi sana e salva, e che questa è una cosa che devo fare da sola.
Saluto Henry con un bacio sulla guancia.
“Domani mattina ci vediamo vero?” So benissimo che è l'ultima volta che avremo l'opportunità di realizzare uno dei punti della sua bucket list, perché Henry fra due giorni parte, e vuole usare dopodomani come il giorno per salutare le persone care e finire i preparativi. Mi prende già un grande mal di pancia all'idea di doverlo salutare di lì a due giorni, ma cerco di nasconderlo, visto che non voglio farlo soffrire più del dovuto.
“Certo che ci vediamo, Ivy. Se non ti riammali di nuovo.”
“Tranquillo, Henry, non c'è pericolo, so badare a me stessa.”
“Questo posso vederlo! Dio, ci pensi Ivy? Domani è l'ultimo giorno di questa pazza avventura. Sembra ieri che è cominciata.”
“Ci pensiamo domani, d'accordo Henry? Non mi vorrai mica fare intristire ora? Voglio lasciare le lacrime a domani. E a dopodomani, quando ti verrò a salutare alla stazione.”
Henry mi accarezza gentilmente la guancia, e mi guarda negli occhi quando mi dice: “Niente lacrime, altrimenti non ti faccio venire.”
Sono ancora più convinta quando gli rispondo: “Provaci!”
“Oh, no, davvero, non voglio metterti alla prova. Solo non voglio vederti star male per me.”
Le stesse parole che mi ha detto anche Chris. “Oh, ma smettetela di dirmi per chi devo stare male! Decido io!”
Henry scoppia a ridere e mi lascia un bacio sulla guancia, prima di dirmi: “Va bene, a domani Ivy.”
Lo saluto con la mano, mentre lo vedo salire sulla metro che lo riporterà a casa. “Ciao Henry! Scrivimi quando sei tornato.”
“Certo, Ivy!” Le sue parole vengono inghiottite dal rumore della metro che parte, ed io esco dalla fermata, avviandomi verso casa di Chris.

 

 

Sono sul marciapiede davanti a casa di Chris, e sembra che non mi decida a suonare il campanello. Non perché non sia decisa ad affrontarlo, o arrabbiata abbastanza, perché lo sono, davvero, ma qualcosa mi blocca dall'altra parte della strada che dà su casa sua.
Mi stringo nel golfino che sto indossando perché ho davvero freddo, e mi sente anche un po' la testa, ma non mi importa.
Sono immersa miei pensieri, quando sento una voce che mi riscuote.
“Ivy, cosa ci fai qui sola soletta davanti a casa mia?”
Sobbalzo, perché non mi aspettavo nessuno, ma quando mi giro e vedo Matty, il fratello maggiore di due anni di Chris, faccio un sorriso talmente grande che non mi sembra nemmeno reale. Non vedo Matty da almeno quindici giorni (da quando è cominciato tutto questo casino) e mi è mancato.
Matty è una delle mie persone preferite al mondo, e lui lo sa. Assomiglia terribilmente a Chris. Hanno il solito senso dell'umorismo, anche se Matty è decisamente più intellettuale e malinconico, ed entrambi condividono quei bellissimi capelli ricci e un po' lunghi. Matty li ha più scuri, e nell'ultimo periodo li sta portando più corti di Chris, ma tutti al momento portano i capelli più corti di Chris, visto che quel ragazzo fra un po' avrà li avrà lunghi quanto me.
Sono sempre stata l'amica di Chris che sta più simpatica a Matty, me l'ha sempre fatto notare. Penso che mi abbia preso sotto la sua ala protettiva e che mi consideri un po' come sua sorella minore. Ed io, essendo figlia unica, lo considero un po' come il mio fratellone, quindi siamo pari.
“Matty, Dio, che bello vederti!”
Matty mi abbraccia, quasi sollevandomi ed io scoppio a ridere. Quando mi rimette a terra,sempre con la mano sul mio braccio mi chiede: “Sei qui per Chris?”
“Beh, sì, più o meno.”
“Allora perché te ne stai sotto un lampione, sul marciapiede? Aspettavi che tornassi io a casa, per entrare?”
“E' una lunga storia Matty.” Il sorriso scappa dalle mie labbra, e il fratello di Chris sembra notarlo.
“Quanto è stato stronzo da uno a dieci?”
“Ventimila, Matty.”
“Oh, ora capisco il caratteraccio di Chris di questa mattina. Che dici, entriamo in casa? Almeno vai a parlargli? I miei non ci sono, stai tranquilla.”
“Entriamo, almeno posso fargli il culo!”
Matty mi guarda sconvolto, ma poi alza la mano per farmi battere il cinque. “Io l'ho sempre detto che sei la mia preferita.”

 

 

Appena entrati in casa Matty mi dice di andare pure in camera di Chris, visto che lui si trova lì, ma io mi sono già avviata su per le scale prima che lui possa dirmi qualsiasi cosa.
“Oh, vedo che conosci la strada. Perfetto. Ivy?”
Appena Matty mi richiama mi giro. “Dimmi!”
“Mi raccomando, arrabbiati veramente!”
“Tranquillo, non c'è rischio Matty. Sono determinata.”
Continuo a salire le scale con la risata di Matty nelle orecchie, fino a che non arrivo davanti alla porta chiusa della camera di Chris. Non busso nemmeno, tanto sono arrabbiata, ed irrompo nella stanza come una furia.
Chris sta ascoltando la musica, vedo che ha le cuffie, ed è davanti al portatile, seduto alla sua scrivania. Appena sente il rumore della porta che sbatte sobbalza e si gira a guardarmi. Si toglie in fretta e furia le cuffie e si gira verso di me.
“Vivi, cosa ci fai qui? Tu avevi la febbre ieri!”
Mi guarda con fare accusatorio ed allora perdo davvero la testa, perché non dovrei essere io a farlo arrabbiare, ma l'opposto.
Mi avvicino e cerco di mantenere un contegno per un secondo, ma è troppo difficile, e allora lascio che la rabbia mi prenda completamente e gli tiro un pugno sul petto (leggero, perché non sono in grado di picchiare nessuno seriamente).
Chris si porta una mano dove lo ho picchiato e mi guarda con gli occhi spalancati. “Ahi! E questo per cos'era?”
“TU, CHRISTOPHER DOUGLAS CAMPBELL SEI IL PIU' GRANDE STRONZO CHE ABBIA MAI INCONTRATO IN TUTTA LA MIA VITA.”
Chris sembra che abbia appena preso un pugno in faccia, forte, non come quelli che tiro io. “Ivy, mi dispiace, ti ho già spiegato stamattina che...”
Lo interrompo subito, perché questa farsa deve finire.
“Chris so tutto. Smettila subito!”
“Non so di cosa stai parlando, Ivy.”
“Oh, tu puoi non saperlo Chris, ma Miles lo sapeva perfettamente.
Vedo la consapevolezza farsi strada sul volto di Chris, come se avesse appena realizzato che il suo piano perfetto è andato in fumo.
“Io quello lo uccido.”
“Non serve, Chris. Quello che mi serve davvero è una spiegazione. E tu me la darai subito!”
Chris si rilassa un po', e fa un lungo sospiro prima di parlare.
“Sotto un certo punto di vista mi sono pentito subito di quello che ti ho raccontato, ma come ti ho detto questa mattina, io non ti merito. E dovevo convincerti di questo.”
Ma davvero? Ancora con questa storia? “Chris, questa è una bugia bella e buona. Non si misura l'amore per merito. Tutti facciamo degli errori.”
“Io ne ho fatti sicuramente più di te, tesoro.”
Ed è allora che capisco che devo parlare, che il grande elefante nella stanza deve manifestarsi. Non che mi senta in colpa per quello che è successo questo pomeriggio, dopotutto è stato Chris il primo a fare un passo falso, ma devo comunque rivelargli tutto.
“Oh non credo proprio! Chris io... io ho chiesto ad Henry di baciarmi oggi. E lui lo ha fatto, sebbene controvoglia.”
Chris sbianca, e si siede sul bordo del letto, ma nonostante tutto mi fa segno di sedermi accanto a lui. Io rimango in piedi.
“Me la sono proprio cercata, Vivi. Però devo chiedertelo. Ti è... ti è piaciuto?” Non lo ho mai visto così insicuro nei propri confronti, e sebbene sia arrabbiata con lui, voglio rassicurarlo.
“Nemmeno un po'. E' stato come baciare un fratello. E per lui è stato lo stesso. Dio, avrei quasi preferito baciare tuo fratello.”
Lascio andare una risata, così da spezzare la tensione, ma non sembra servire.
“Ci manca pure mio fratello in questo casino!” Questa volta però scappa da ridere anche a lui, e un po' mi rilasso.
Mi siedo finalmente accanto a lui, anche se continuo ad essere arrabbiata. Non mi piace per niente quello che mi ha fatto, ma anche io, con il mio comportamento l'ho fatto soffrire, e lo posso vedere sul suo viso.
Non sono meno arrabbiata di prima, anzi. So benissimo che Chris ha sbagliato ad inventarmi quella bugia, e so che non me lo meritavo, ma devo dirgli una cosa, perché ho paura che rimanga nell'aria fra noi, e che magari incrini un possibile futuro rapporto. Futuro, perché per ora deve passarmi la rabbia.
“Chris, io... Devi sapere che quel bacio con Henry non è contato nulla. Ero arrabbiata, e so che non mi giustifica, ma volevo dirti che non è stato per vendetta che l'ho fatto. E' stato solo perché volevo mandare via il dolore. Mi dispiace, davvero. Non volevo renderti infelice. Volevo rendere solo meno infelice me.”
Chris mi prende la mano e mi mette un dito sotto il mento, così da farmi alzare lo sguardo ed avere gli occhi alla stessa altezza.
“Vivi, tesoro, lo so. Vorrei poter arrabbiarmi per questa situazione, davvero, ma non posso. Sono stato io che ho sbagliato in primo luogo, e vorrei cancellare il passato ma non posso.”
“Non sono contenta per quello che mi hai detto, Chris, anzi. Al momento sono particolarmente arrabbiata, ma non ce l'avrò con te per sempre. Devi solo lasciare che mi passi un po'.”
Come se Chris non avesse ascoltato una parola di quello che ho detto mi abbraccia, così, all'improvviso, e non me la sento di staccarmi, perché è nelle sue braccia che voglio stare. Anche quando sono arrabbiata. Anche quando mi racconta delle bugie perché pensa di non meritarmi.
Chris mi fa sedere sulle sue gambe, senza lasciarmi andare, ed io affondo la testa nel suo collo.
“Senti, Vivi, io aspetterò tutto il tempo che vuoi. Aspetterò tutto il tempo che vuoi perché ti amo. E so che non me lo dirai adesso, non dopo la bugia che ti ho raccontato, perché so che sei arrabbiata e perché so che magari hai bisogno di tempo. Ma voglio stare con te. Voglio stare con te anche se non mi ami come ti amo io, perché sei la parte migliore di me, e ho deciso che non ti lascerò andare mai più.” Si sposta per guardarmi negli occhi.
“E ti prometto che ti farò passare l'arrabbiatura. Fosse l'ultima cosa che faccio.”
Scoppio a ridere, perché è la cosa più naturale per me in questo momento, e gli accarezzo una guancia.
“Sono sicura che ci riuscirai, Chrissy.”
“Ci sto già riuscendo un po' adesso?” Mi guarda in modo malizioso e mi metto di nuovo a ridere.
“No. Sono arrabbiata Chris, davvero. Ed ho il controllo della situazione. E deciderò io quando dirti quelle due parole. Un po' di vendetta non fa mai male!”
Chris mi guarda strabuzzando gli occhi, ed io capisco di aver fatto una gaffe. Gli ho praticamente rivelato quello che provo, d'accordo, sotto forma di uno scherzo, ma comunque gliel'ho detto.
Non gli ho detto “non te lo dirò mai” ma solo “aspetta che mi passi e ti dirò tutto quello che sento”. Sono una perfetta idiota. Non riesco nemmeno a nascondere quello che provo, nemmeno se sono arrabbiata.
Ma forse non lo sono davvero. Forse qualcosa dentro di me si è spezzato, perché all'improvviso non ho nemmeno più voglia di litigare. Realizzo che da quanto ci siamo confessati i nostri sentimenti non abbiamo fatto altro che litigare, senza apprezzare davvero quello che abbiamo costruito. Ed adesso non voglio litigare. O almeno non seriamente. Mai più.
“Sai che non ti metterei mai fretta. Lo sai vero? Puoi dirmi tutto quello che vuoi quando sarai più pronta.” La voce di Chris mi risveglia dai miei pensieri. Faccio girare i suoi riccioli intorno alle mie dita.
“Lo, so. Non dubito di te. Mai fatto e mai lo farò.
Avvicino il viso al suo e lo giro verso la sua guancia, per dargli un bacio, ma tutto a un tratto lui mi mette una mano sul viso e mi fa girare.
“Basta baci sulle guance, Vivi. Non siamo più due amici che hanno dei dubbi sui propri sentimenti. Tu sei sulle mie gambe, ed io ti sto stringendo fra le mie braccia perché ti amo. E sempre lo farò. Ti voglio molto di più di così.” Chris mi accarezza il viso e posa la mano vicino alle mie labbra. Non so cosa dire, perché non sono più sicura di avere un battito cardiaco regolare. Anzi, non sono più sicura di avere un battito cardiaco, punto.
“Posso baciarti, tesoro?”


Vorrei avere la forza di allontanarlo, vorrei potergli dire di no, ma non lo faccio, perché ha ragione lui. Il ragazzo di cui sono innamorata è qui davanti a me, ed è inutile perdere tempo in discorsi futili.
Non gli rispondo, perché sono io a prendere l'iniziativa. Lo bacio con dolcezza, e lui ricambia, accarezzandomi i capelli. Posa le mani sui miei fianchi e aumento il ritmo del bacio. Quando sono sicura che sia completamente concentrato, mi stacco un attimo per riprendere aria, ma lui è più veloce di me e riappoggia quasi subito le labbra sulle mie. Prima che me ne accorga siamo entrambi in piedi, e Chris mi sta tenendo in braccio. Quasi come mossa da una forza superiore allaccio le gambe intorno alla sua vita e in men che non si dica sono appoggiata alla parete della camera di Chris. Io e lui siamo alla stessa altezza adesso, e posso guardarlo dritto negli occhi, e lo vedo emozionato tanto quanto me. Le sue mani sono fra i miei capelli e mi rendo conto di quanto è bello, così, sotto la luce fioca della sua camera e il suo corpo sotto il mio.
Chris mi bacia sulla bocca, per poi passare alle palpebre, alle guance, ed infine al collo, il mio punto debole. Credo che lo sappia, perché i suoi baci sono delicati e terribilmente lenti, e le sue labbra morbidissime. Sebbene sia inesperta in questo campo sono ben consapevole del fatto che il mio corpo sta reagendo alla sua vicinanza e al suo tocco. Molto.
Muovo i fianchi verso Chris per avvicinare ancora di più i nostri corpi, e lo sento gemere, ancora con la bocca sul mio collo.
Sotto un certo punto di vista ne sono felice, perché in un certo senso voglio fargli provare fino in fondo cosa si perderebbe a stare senza di me.
Finalmente Chris alza il viso e guardandomi negli occhi con molta serietà, mormora: “Dio, Vivi, vuoi forse farmi impazzire?”
Sì, forse è proprio quello che voglio. Forse voglio che tutti e due ci perdiamo l'una nell'altra, fino a dimenticarci tutto il male che ci siamo fatti a vicenda.
“Sì, penso proprio di volerlo, Chris.”
Rido, ma nessun tipo di sorriso gli attraversa gli occhi quando mi risponde deciso: “Beh, ci stai riuscendo, amore mio.”
Amore mio. Non mi aveva mai chiamata così. Certo, Chris mi ha sempre chiamato con soprannomi particolari, come Vivi o tesoro, ma quelli esistevano già da prima. Questo era nuovo. Ed era immenso, intimidatorio e bellissimo. E forse è proprio questo a darmi nuova forza. Riprendo a baciarlo, e mossa da una forza che non conosco poso le mani sotto la sua maglietta e passo un dito intorno al suo ombelico. Sento il sangue ribollirmi nelle orecchie, e affluirmi copiosamente alla faccia, e sono solo vagamente consapevole del corpo di Chris che si irrigidisce sotto il mio.
Poi tutto d'un tratto, con delicatezza ma anche con decisione, stacco il viso dal suo e smetto di baciarlo. Capisco che se non smetto ora, non smetterò più. Non per molto tempo almeno. E non voglio che la nostra prima volta sia così. Non che non sia pronta, ma sento ancora troppa frustrazione e risentimento. E soprattutto voglio che sia una cosa romantica per entrambi, non semplice sesso riparatore contro il muro della sua camera.
Chris appoggia la fronte alla mia e riprende fiato. Sempre con le mani sui miei fianchi mi rimette in piedi e mi bacia in fronte.
“Basta, Chris! Credo che per oggi la temperatura nella stanza si sia alzata anche troppo.”
Chris ride e mi bacia il palmo della mano. “E non è nemmeno l'unica cosa, tesoro.”
All'inizio non capisco, credo di essere ancora un po' sottosopra da questo eccessivo attacco di affetto che abbiamo condiviso.
Ma poi realizzo.
Oh.
Oh.
A Chris è piaciuto stare con me, questo è quello che sta cercando di dirmi. Gli è piaciuto non solo emotivamente. Non sono sicura di voler andare avanti in questa conversazione, ad essere sincera, perché il mio viso sta andando in escandescenze.
Chris però sembra divertito, e mi sfiora la guancia in fiamme con le nocche della mano. “Guarda, stai andando a fuoco, Vivi. Ti ho messo in imbarazzo?”
“No, no tranquillo. Per niente.” Bugia.
Chris non se la beve e mi bacia dolcemente su una guancia. “Perché ti stupisci che ti voglia anche in quel senso? Mi sembra naturale. Amo ogni aspetto di te. Questo è solo un altro dei tanti.”
“Non mi stupisco. Mi stupisco solo che siamo riusciti a fermarci. O almeno che ci sia riuscita io.”
“Credimi, non è stato facile, tesoro. Ma non volevo che fosse così. Mai così. Sarà speciale. Te lo giuro, Ivy.”
Ho quasi le lacrime agli occhi e penso anche di non essere più tanto arrabbiata con lui, anzi. “Chris, certo che sarà speciale, perché tu sei speciale.”
Mi avvicino per lasciargli un dolce bacio sulle labbra, e lui reagisce subito, avvicinandosi a me. Lì, fra le sue braccia, capisco che è arrivato il momento di dire quello che provo. E al diavolo l'orgoglio, devo parlare adesso e non perdere altro tempo. Contro le sue labbra sussurro: “Chris, io ti...”
La porta di camera di Chris si apre senza troppa gentilezza. E soprattutto senza bussare. Mi giro e vedo Matty sghignazzare appoggiato allo stipite della porta.
Senza staccare le braccia dal mio collo Chris lo guarda con occhi omicidi.
“Cazzo, Matty, ma ti sembra il momento?”
Io, nel frattempo, nascondo il viso fra le mani e scoppio a ridere. L'imbarazzo non si affaccia nemmeno questa volta, perché mi viene solo da sorridere. Non mi voglio più nascondere, nemmeno da Matty, né da chiunque altro. Sono solo dispiaciuta che abbia interrotto quello che stavo per dire. Sembra esserci sempre qualcosa a fermarmi.
Matty mi strappa dalle braccia di Chris e mi mette un braccio sulle spalle.
“Oh, è sempre il momento per una bella scena d'amore, fratellino. Solo che Ivy è mia, quindi se la fai soffrire dovrai vedertela con me.”
Chris lo guarda con tanto d'occhi: “Ma sei mio fratello, Matty!”
“Continuo comunque a preferire lei. Sai, Ivy, io avrei potuto farti divertire di più.” Dio, io adoro Matty, davvero!
Appoggio la testa sul suo petto e lui mi bacia fra i capelli. “Sai, credo anche io di preferire Matty a te, Chris.”
Chris sembra quasi offeso. “Potete andare a fare i piccioncini fuori da camera mia?”
“Certamente, Chris, stavo appunto tornando a casa. Mi fa piacere esserci chiariti.”
Chris sembra tornare a sorridere: “Anche a me, tanto. Perché ci siamo chiariti vero?”
Matty sembra impaziente e si inserisce nella conversazione, sbuffando: “Oh, ma certo che vi siete chiariti. L'ho sentito io dall'altra stanza, quanto vi siete chiariti.”
“Ma cosa stai dicendo, Matty?” Okay, sono di nuovo arrossita.
“Scherzo, Ivy. Ti riporto a casa io, tanto devo andare da quelle parti. Almeno ti faccio anche il discorsino sugli anticoncezionali.”
“Oh, fantastico, non aspettavo altro. Va bene, Matty, andiamo.” Raccolgo la borsa e mi giro per salutare Chris.
“Ci sentiamo domani, d'accordo?”
Lui si sporge per baciarmi velocemente sulle labbra. “D'accordo. Se mio fratello ti dà fastidio dimmelo d'accordo?”
Matty alza gli occhi al cielo. “Ma per favore! Ivy non ha fratelli, io faccio solo quello che devo fare. Mi raccomando ragazzi, sempre il preservativo, perché è l'unico anticoncezionale che protgg...”
Un cuscino si abbatte sulla folta chioma di Matty e dopo che lui e Chris si sono fatti a vicenda il dito medio, finalmente ci decidiamo ad andarcene. Sorrido per tutto il tragitto verso casa.

 

 

Il giorno dopo.

Henry mi dà appuntamento ad Hyde Park, come le prime volte, quando avevamo appena cominciato questa avventura insieme. Nel tragitto a piedi da casa mia non posso fare a meno di pensare a quante cose sono cambiate in un solo mese, e mi stupisco. Ma la vita è così. Va più veloce di noi, e siamo noi che dobbiamo stare dietro a lei, non il contrario. La vita ha questa capacità di stupirci, e di farci trovare sempre il meglio da ogni situazione.
Anche se io, questa mattina, il lato bello della partenza di Henry non riesco proprio a trovarlo. Appena lo vedo, lì, appoggiato all'albero accanto alla panchina dove ci siamo messi d'accordo per la prima volta per questa pazzia mi si stringe il cuore. Appena arrivo vicino a lui lo abbraccio e lui mi stringe delicatamente.
“Se comincia a piangere già da oggi me ne vado subito, Ivy.”
Lo stringo un ultimo momento, e poi mi stacco.
“Ehi, io sono una ragazza sensibile!”
Vado a sedermi sulla panchina e Henry si siede accanto a me. “Allora, ultimo giorno, Ivy.”
“Ti prego, non lo dire!” Una fossetta si forma all'angolo della sua bocca.
“Va bene, non lo dirò. Se tu prometti di non piangere per tutto il tempo.”
“Non sto piangendo.” E' vero, ma ho già gli occhi lucidi, e non so per quanto tempo mi tratterrò.
“D'accordo, farò finta di crederci. Allora, come è andata ieri da Chris?”
Gli racconto tutto, beh, quasi tutto, ma poi mi fermo perché voglio che questa giornata sia solo per me e lui. Come quando ci siamo conosciuti. Per un po' voglio fare finta che non sia cambiato nulla.
“Allora, oggi che facciamo?”
Henry mi guarda, cercando di trattenersi dal ridere. “Niente.”
“Cosa vuol dire niente?”
“Vuol dire che purtroppo non ho molto tempo per trattenermi oggi. Devo andare con mamma in diversi posti, e devo preparare le valigie. Siamo un po' indietro. Ma non potevo evitare di vederti, e di darti una cosa. L'obiettivo di oggi è ringraziarti. Non avrei passato un'estate così bella senza di te, Ivy.”
“Mi avevi detto che non dovevo piangere.”
“Non devi, infatti. Per quello ci sarà tempo dopodomani.”
“Dopodomani posso piangere?”
“Definitivamente. L'importante è che tu non faccia piangere me.”
Henry tira fuori dalla giacca una specie di agenda, ma noto in seguito che è un piccolo quaderno, e me lo posa sulle gambe, aperto.
Sulla prima pagina c'è scritto “La mia bucket list.” E poi sotto “Con l'aiuto prezioso di Ivy Russ.”
Giro le pagine velocemente e trovo un resoconto dettagliato di tutto quello che abbiamo fatto, giorno per giorno, e quando è possibile, tutto è corredato da foto, come per esempio quelle al Glastonbury Festival.
Sull'ultima pagina vedo che Henry ha scritto “Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza di te. Volevo ringraziarti e lasciarti questo pensiero. Affinché tu ricordi. Io lo farò. Ti voglio bene e ti auguro il meglio, il tuo Henry.”
Una morsa mi stringe lo stomaco e mi stringo forte ad Henry, cercando di nascondere il viso sul suo petto, perché sto piangendo.
Henry posa il viso sulla mia testa e mi stringe senza dire niente.
Poi però rompo il silenzio, perché ho bisogno di non sentire quel peso aggravante sullo stomaco, e la sensazione di perdere un amico.
“Pensavi veramente che senza questo quaderno io non mi sarei ricordata di questa estate?”
“So che non lo avresti fatto, Ivy, ma volevo qualcosa di materiale a ricordartelo.”
“Ci sentiamo su Skype, vero Henry?”
“Tutte le sere se vuoi!” Mi metto a ridere e lo bacio sulla guancia.
“Non è un addio Henry.”
“No, infatti, perché anche se ora me ne vado ci vediamo fra due giorni alla stazione, no?”
Lo guardo storto. “Sai cosa intendo. Tornami a trovare.”
“Certo che lo faccio, Ivy. Certo che lo faccio.”
Mi tira di verso di lui e ce ne stiamo un po' abbracciati a guardare lo stagno davanti a noi. Non voglio rovinare il momento con parole inutili.

 

Arriva il momento in cui Henry mi deve salutare, e seppur con reticenza mi stacco da lui.
“Ci vediamo dopodomani, d'accordo? Fai venire anche Chris, mi farebbe piacere salutarlo.”
“Verrà con piacere Henry. Alla fine gli sei rimasto davvero simpatico!”
“Ci conto. E vi auguro tutte le belle cose possibili, ragazzi.”
“A dopodomani, Henry.” Mi lascia un ultimo bacio sulla guancia, e si avvia verso casa sua.

 

Anche io me ne torno a casa, sempre triste, ma decisa a non piangere. Le cose belle della mia vita devono darmi la forza di affrontare quelle brutte.
Faccio velocemente le scale che danno alla porta del mio appartamento, perché tutto quello che voglio fare è mangiare gelato e guardare Netflix in questo momento, ma appena arrivo noto una busta bianca che giace solitaria davanti alla porta.
La prendo in mano, pensando che sia una delle bollette, ma sul retro vedo scritto il mio nome, e la calligrafia è sicuramente quella di Chris, la conosco bene. Sotto il mio nome vedo scritto “Anche se cambiassi strada, i tuoi occhi mi porterebbero sempre a casa. E se tu mi conosci, come ti conosco io, dovresti amarmi e dovresti sapere che gli amici dormono in letti diversi e gli amici non mi trattano come fai tu. So che c'è un limite per tutto, ma i miei amici non mi ameranno mai come fai tu.”1
Con mani tremanti sto impalata a fissare la busta, perché ho un sospetto su quello che potrebbe contenere. E se la mia supposizione è giusta, allora giurerò amore eterno a Chris fino alla morte.



1. Traduzione della canzone Friends di Ed Sheeran.





Angolo Autrice: Buona serata a tutti! Eccomi con un nuovo capitolo! Spero che vi sia piaciuto! Vi ringrazio se siete arrivati fino a qui, come ogni volta, perché per me vuol dire tantissimo. Non ho mai tenuto a nessuna storia come tengo a questa. Purtroppo mancano solo tre capitoli alla fine (escluso questo) e mi viene già da piangere all'idea. Ma lasciamo perdere ;).
Voglio ringraziare tutte le persone che hanno recensito, o hanno inserito la storia fra le preferite, le ricordate o le seguite. E' anche grazie a voi se sono arrivata a questo punto. Un altro ringraziamento speciale va alle mie amiche del gruppo FB (voi sapete), che mi aiutano ogni giorno ed ascoltano i miei scleri. Siete speciali e lo sapete
.
Inoltre, in questo capitolo, ho alzato il rating, come ho scritto. Le motivazioni sono a inizio capitolo, e spero che non vi provochi nessun problema.
Sarei molto felice di sentire qualsiasi parere in merito abbiate da darmi, sarebbe davvero importante per me. Vi ringrazio in anticipo, di nuovo.
Un bacione, alla prossima.
S. <3

 


 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: LittleHarmony13