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Autore: elekus483    19/09/2015    2 recensioni
Immaginate: una sorella per Dean e Sam, un ciondolo avente una maledizione e un grande potere, una profezia scritta nel lontano medioevo, magia, angeli, misteri...e tanto tanto amore fraterno.
se vi siete incuriositi e volete saperne di più, dateci un' occhiata!! e naturlamente lasciate un commentino, tanto per sapere cosa ne pensate:)
Genere: Drammatico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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CAP.39

Una strana sensazione lo opprimeva al petto. Lo soffocava, quasi come se una pietra lo stesse schiacciando, spingendolo verso il basso e allo stesso tempo si sentiva annegare come se fosse immerso nell'acqua. Non riusciva ad aprire gli occhi e l'unica cosa che pensava era che presto avrebbe smesso di respirare tanto forte era quell'oppressione e la sensazione di avere l'acqua che gli entrava nei polmoni. Poi d'improvviso tutto sparì e con grande sollievo quel senso di soffocamento e annegamento scomparve. Aprì gli occhi come risvegliandosi da un brutto sogno e inspirò più che potè come se fosse stato davvero dentro l'acqua e non avesse avuto modo di respirare.
Si guardò attorno e si meravigliò nello scoprire dove fosse: su un prato con pochi alberi attorno, vicino alla riva di un lago. Forse stava davvero annegando e non se n'era nemmeno reso conto? Era perso nei suoi pensieri quando una voce lo raggiunse alle spalle.
"Sam!! Stai bene??”
"Dean?!” rispose sorpreso e non ancora del tutto consapevole della situazione.
“Che è successo? Dove siamo?”
“Non lo so...mi sono svegliato poco fa anche io accanto all'acqua. Non capisco. L'ultima cosa che ricordo è il motel dove alloggiavamo, vicino al parchetto, lo scontro con lo stregone, l'arrivo di quello strano tipo e ...ed Ele che è andata via” un'ombra scura passò sul suo volto e dovette voltarsi per non far vedere a Sam la sua preoccupazione. Sam lo comprese perfettamente poiché anche lui aveva ricordato tutto.
“Ok..ma” disse improvvisamente “perchè siamo qui? Cioè Castiel aveva accennato a solo un limbo temporale, non aveva fatto riferimento ad alcun spostamento spaziale.”
“Non lo so Sam, non lo so”
Si sedette sull'erba e si prese la testa fra le mani; per la prima volta Sam potè vedere quanto distrutto fosse suo fratello, quanto stanco di portare tutto il peso sulle sue spalle ma d'altra parte anche per Sam era lo stesso, anche se non lo ammetteva.
"Aspetta” disse Sam e un sorriso si aprì sul suo viso “Siamo vivi. Il nostro mondo è vivo, non è sparito! Ele ce l'ha fatta! Ha sconfitto il male nel Medioevo”
Ci volle un po' per comprendere quello che aveva detto Sam in quel momento ma poi quando se ne rese conto, un sorriso raggiante esplose sul suo viso seguito subito dopo però da un'altra apprensione.
"Ma allora perchè siamo tornati solo noi? Insomma lei dov'è?”
Anche a Sam il sorriso si spense al pensiero che Ele non era ancora tornata.
Non fece in tempo a rispondere al fratello che pochi metri innanzi a loro e al lago una luce bianca – azzurra li investì ma durò solo pochi attimi. E nel punto in cui scomparve lasciò lo spazio ad una nuova figura, una figura molto familiare per i due fratelli.
Entrambi si alzarono e si incamminarono verso Castiel impazienti di riabbracciare la loro sorellina, ma quando si trovarono a pochi passi dal messaggero si fermarono e la speranza di ricongiungersi alla sorella amata scomparve lasciando lo spazio alla paura e alla disperazione.
Il corpo della ragazza era tra le braccia del messaggero ed era pieno di ustioni e ferite presenti anche sul suo viso.
"Castiel …?” sussurrò Sam spaventato da quello che vedeva e timoroso di chiedere qualsiasi cosa, infatti lo sguardo con cui Castiel si stava loro rivolgendo era completamente differente da quello che aveva quando li aveva visti per la prima volta. Era triste e gli sembrava così difficile dire loro della sorella tra le sue braccia, all'apparenza addormentata.
“Mi dispiace...io...” non sapeva che cosa dire, non sapeva come dire a quei ragazzi che la loro amata sorellina era morta per salvare un mondo che non le apparteneva, che non era il suo.
“Per cosa ti dispiace? Cosa stai cercando di dirci?” chiese inaspettatamente Dean. Nel profondo sapeva cosa era successo, ma non lo voleva ammettere. Non voleva crederci.
“Sta solo dormendo vero? Ti prego..dimmi che sta solo dormendo” mormorò Sam con un groppo alla gola, esprimendo anche quello che suo fratello non riusciva a dire.
Sfortunatamente per loro Castiel scosse il capo e intanto appoggiò per terra il corpo della ragazza.
"Durante la battaglia il ciondolo ha preso pieno possesso del suo corpo e per quanto sia stata forte fino alla fine, il suo corpo non è riuscito a sopportare tutto il suo potere....”
"
No”
Castiel non potè continuare poiché venne interrotto dalla voce bassa e leggermente arrabbiata di Dean.
"Non...Dopo tutto quello che lei ha fatto per voi e dopo tutto quello che voi le avete fatto passare, non puoi venirci a dire che non ce l'ha fatta. Non puoi dirci che è morta solo per vincere una guerra non sua di un mondo che non le apparteneva!!!” disse Dean furioso, alzando sempre di più il tono della sua voce.
"Dean” disse Sam ma il fratello non riuscì a sentirlo, troppo acceccato dalla rabbia e dal dolore. Si avvicinò a Castiel, lo prese per le spalle e lo spinse contro il tronco di un albero vicino. Il messaggero non oppose resistenza, cosa che fece infuriare ancora di più Dean.
"Allora??Non hai niente da dire eh? Bastardo!!!” disse Dean, colpendolo al viso con un pugno.
"Dean!!!” gridò Sam, prendendolo per un braccio, cercando di fermare la furia di suo fratello.
"Se lei avesse perso la guerra, voi come noi e lei stessa non esisteremmo più. Saremmo morti tutti quanti. Invece in questo modo, grazie a lei, al suo sacrificio il nostro e il vostro mondo possono ancora esistere, possono ancora andare avanti e...”
"Allora era meglio perdere la guerra!! Come possiamo noi andare avanti sapendo che la persona più importante della nostra vita non esiste più? Sapendo che non possiamo più abbracciarla o parlarle, o ascoltarla? Eh? Come?” disse piano Dean, la disperazione nella voce e nello sguardo.
"Io non.....preferisco morire piuttosto che vivere senza di lei” concluse Dean, sorpreso di essere riuscito a sfogarsi davvero in quel modo ed esprimersi così tanto verso un perfetto estraneo quale era quel messaggero.
Castiel non seppe come ribattere e per la prima volta dopo tanto riconobbe quanto forte fosse il legame tra i tre fratelli, quanto amore scorreva tra di loro, quello stesso amore che aveva alimentato il ciondolo in tutti quegli anni e aveva reso il suo potere grande e invincibile.
"Mi dispiace” seppe dire solo questo, sapendo benissimo che non avrebbe mai potuto scusarsi abbastanza per quello che era successo a quella povera ragazza.
Dean si voltò dall'altra parte, incapace di guardarlo ancora e si inginnocchiò assieme a Sam accanto al corpo della sorella.
Sam voleva accarrezzarla ma temeva di sentire il freddo della sua pelle e rendersi davvero conto che non si sarebbe mai svegliata. Dean, invece, le mise una mano sulla fronte e gli occhi gli divennero lucidi. Senza pensarci poi la sollevò, abbracciandola e nascose il viso sulla sua spalla, versando lacrime di rabbia e di perdono. Non ci volle molto che anche Sam iniziò a piangere. Gli occhi gli caddero sul ciondolo, ancora appeso al collo della ragazza e stranamente senza nessun graffio o bruciatura, al che anche in lui la rabbia per quello che era successo lo colse ma al contrario di Dean riuscì a non esplodere e non scagliarsi contro Castiel o qualsiasi altra cosa. D'altra parte pianse ancora di più e più si disperava più il dolore al petto aumentava.
"Mi dispiace....mi dispiace..” Dean continuava a ripetere queste parole tra le lacrime e intanto stringeva sempre di più tra le sue braccia la sua amata sorellina, come se temesse che qualcuno gliela portasse via ancora.
Castiel rimase in disparte appoggiato al tronco dell'albero e guardava la scena con immenso dispiacere. Grazie alla sua abilità magica riusciva a sentire il dolore che stava lacerando l'anima di quei due fratelli e non poteva fare niente per impedirlo. Era un dolore indescrivibile, più forte di tutti quelli che aveva sentito; era una sofferenza atroce che sentiva anche nella sua stessa anima. Sebbene fin da quando avesse scoperto quell'abilità si fosse esercitato a non essere in qualche modo empatico verso le persone cui sentiva quello che provavano in un dato momento, per evitare di venire lui stesso sopraffatto dalle loro emozioni, quella volta non ci riuscì. Il dolore che provavano Sam e Dean in quel momento era così profondo, così grande che era impossibile non venirne risucchiati.
Doveva combattere contro quel dolore ma non ci riusciva. L'unica cosa che poteva fare era sopportare ma era come sopportare di stare distesi su un letto pieno di lame affilate.
Doveva pensare ad un'altra soluzione e forse c'era un'altra soluzione.
Forse avrebbe potuto alleviare il dolore a quei ragazzi e non certo con la loro morte. 


Buonasera! Lo so, sono terribilmente in ritardo ma tra impegni vari come al solito non sono mai più entrata in questo sito; inoltre ho trovato abbastanza difficoltà a scrivere questo capitolo perchè volevo cercare di descrivere e trasmettere nel miglior modo possibile quello che Sam e Dean hanno provato nello scoprire la morte della loro sorellina.  Spero di averlo reso bene, senza nemmeno rendere troppo OOC i due fratelli; quindi se vi va  lasciatemi un commentino giusto per sapere se sono riuscita bene nel mio intento!! :)) 
Alla prossima! Spero di non ritardare troppo :):) 

  
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