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Autore: AlexVause    19/09/2015    2 recensioni
Chissà dove vanno i sogni che sogniamo e dimentichiamo: Atlantidi sommerse e perse che non visiteremo mai più.
È stato così anche con me Lexa?
I tuoi occhi freddi come il ghiaccio mi scrutano, mi feriscono ed io lì…a chiedermi ancora perché.
Una domanda a cui, forse, non potrò conoscer risposta.
CLEXA
(Scritta alla fine della seconda serie)
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5
 
Il mattino non tardò ad arrivare e, con esso, i preparativi per raggiungere Ton DC.
Usammo un piccolo carro trainato da un cavallo per portare Indra in sicurezza. Era l’unico modo per impedire alla ferita di riaprirsi.
Eravamo in viaggio da un paio d’ore, seguendo le indicazioni del secondo dell’Heda, quando fummo costretti a fermarci. Un albero caduto intralciava il nostro sentiero.
Alcuni soldati dell’Arca si avvicinarono all’ostacolo. Ad un vociare sommesso seguì lieve agitazione che m’insospettì.
- Cancelliere, l’ostacolo è stato abbattuto da mano umana.
Mia madre non fece nemmeno in tempo a rispondere al soldato che venne trafitto da una freccia, al petto, davanti ai nostri occhi.
I nostri uomini serrarono un cerchio attorno a noi per proteggerci.
Bellamy e alcuni dei 44 che ci avevano seguiti per accompagnarci, erano pronti a sparare con i fucili.
Il silenzio ci circondava.
Lincoln stava guardando ogni albero.
- Non sono grounders della Tri Kru.
Disse poi guardando i colori della freccia che colpì il soldato, ora a terra privo di vita.
Un’altra freccia abbatté uno dei nostri e le guardie dell’Arca iniziarono a sparare.
Eravamo circondati.
Alcuni di loro furono abbattuti dalle nostre armi.
Altri dei nostri invece furono uccisi per mano loro.
Sfoderai la pistola e uccisi il grounder che stava per attaccare Bellamy…di lì a poco qualcosa cambiò.
I nemici iniziarono a morire per mano altrui. Che stava succedendo?
Fu in quel momento che ti vidi. Brandivi la spada con una velocità e una maestria degne di te, Heda.
Elegante. Decisa. Letale.
Quando fummo certi di essere “al sicuro”, ti avvicinasti a me.
Alcuni terrestri tolsero l’albero che ci faceva da ostacolo.
Guardasti Indra accertandoti del suo stato di salute.
- Da qui in poi ci pensiamo noi a lei. Tornatevene a Camp Jaha.
Il tuo tono era freddo. Non mi guardavi nemmeno.
- Indra ha bisogno delle mie cure e voi, Heda, dovete essere visitata.
Ti rispose mia madre con tono gentile.
- Non ho tempo per questo. Devo preparare il mio popolo. Questi attacchi prima a me, poi a voi, è monito di guerra per la mia gente.
- La vostra gente allora dovrà affrontare questo nuovo nemico senza di voi. Il colpo che vi è stato inflitto alla testa, potrebbe causare una vostra prematura dipartita.
Mia madre fu dura con te, nella speranza di “spaventarti” almeno un po’. In realtà non pensava a nulla di grave, ma solo ingigantendo il fatto avrebbe causato in te qualche reazione.
Ti voltasti, dandoci le spalle per poi chinarti verso il soldato dell’Arca morto.
Togliesti la freccia dal suo petto.
- Andiamo. Il ponte che porta a Ton DC è stato abbattuto. Dovremo allungare il nostro viaggio. Fra qualche ora ci accamperemo. Ripartiremo domattina.
A queste tue parole guardai mia madre con un sorriso. Le ero grata.
 
Era tardo pomeriggio quando raggiungemmo uno spiazzo per poterci accampare.
I grounders piantarono qualche tenda ed io mi allontanai per starmene un po’ sola.
Mi sedetti su di una roccia, guardando in lontananza i movimenti nell’accampamento improvvisato.
Questa volta fosti tu ad avvicinarti a me. Il passo lieve e incerto come se fossi insicura sul da farsi.
Una lieve brezza m’inebriò del tuo profumo.
- Lexa, ho bisogno di farti una domanda. La risposta deve essere immediata e sincera.
Ti dissi voltandomi a guardarti.
Sembrasti sorpresa ma annuisti facendo un passo in avanti verso me.
- Se serve come aiuto nel districare i tuoi pensieri…
Adoravo la tua voce.
Chiusi gli occhi sospirando tristemente. Eri tu che occupavi la mia mente, sempre e solo tu.
Mi alzai fronteggiandoti. Eravamo lontane dagli altri, abbastanza da poter parlare senza esser disturbate.
Feci un passo verso di te. Eri immobile, sempre pronta ad affrontare qualsiasi cosa, vero Lexa?
- Guardami negli occhi e dimmi che non ricordi nulla di me. Dimmi che non rammenti cos’è accaduto tra noi…ho bisogno di saperlo.
Cercai il più possibile di non farlo suonare come una supplica…ma lo era.
- Se te lo dicessi, ti sentiresti meglio?
Ascoltai la domanda serrando la mascella. Cercai di controllare il nodo che mi chiuse la gola.
- Ho bisogno di saperlo.
Ripetei più a me stessa che a te.
Mi guardasti a lungo. Nei tuoi occhi non c’era nemmeno l’ombra di quel sentimento che vi lessi quel giorno quando mi chiamasti nella tua tenda….lo stesso che illuminava i tuoi occhi quando mi sorridevi.
- No, Clarke. Non ricordo nulla né di te, né tanto meno di un qualcosa che ci legava. Ciò spiegherebbe perché continui a chiamarmi per nome invece di usare il mio titolo come invece dovrebbe essere.
Come riuscivi a infastidirmi tu nessuno mai.
- Mi dispiace avervi mancato di rispetto Heda.
Sbottai con rabbia. Mi voltai andandomene ma mi afferrasti la mano trattenendomi.
- Cosa cerchi di dirmi Clarke?
La tua domanda sembrò così innocente.
- Niente Heda.
Tentai di liberarmi dalla presa, invano.
- Pensi che i miei modi siano duri ma è così che sopravviviamo.
Deglutii a quelle parole. Luogo e situazione diversi ma l’emozione, il momento, erano gli stessi di quel giorno.
Tentai.
- Forse la vita dovrebbe essere di più della mera sopravvivenza. Non meritiamo di meglio?
Ti chiesi distogliendo lo sguardo. Stavo vivendo un déjà vu…e avrei voluto viverlo sino in fondo.
Sentivo il tuo sguardo fisso su di me.
- Forse dovremmo.
Rispondesti con un tono quasi malinconico.
Alzai lo sguardo incatenandolo al tuo. Il mio cuore correva senza freno alcuno.
Fui io a baciarti questa volta, posando le mie labbra sulle tue.
Ricambiasti, ma non fu come il nostro primo bacio…fu diverso…più passionale.
Le tue mani si posarono sui miei fianchi approfondendo quel bacio. Sentii un vuoto nello stomaco quando la tua lingua cercò la mia.
La tua mano si scostò sul mio viso accarezzandomi la guancia, i capelli.
Le mie mani invece, poggiate sulla tua schiena, ti tenevano legata a me.
Ti scostasti all’improvviso, il tuo sguardo confuso.
- Scusa Clarke…forse non avrei dovuto.
Indietreggiasti quasi impaurita da ciò che era successo…ed io illusa che ti fossi ricordata di noi.
Alzai le mani davanti a me, forse per erigere una difesa contro l’ennesima batosta.
- Dimentica che sia accaduto, d'altronde questo ti riesce bene.
Sibilai per poi allontanarmi. Non potevo stare lì un attimo di più.
 
Il freddo della notte scese bruscamente.
Mi ero messa a dormire su di un paio di coperte accanto al fuoco.
Ultimamente faticavo a stare con chiunque. Preferivo la solitudine…ottima compagnia? Magari no, ma almeno non avrei ferito i miei amici con qualche cattiveria senza motivo.
Decisi di morire di freddo piuttosto che dormire accanto a mia madre. Volli evitare qualsiasi ramanzina sul mio comportamento.
Avevo bisogno di ritrovare il mio equilibrio e quel pizzico di felicità che non avrebbe di certo guastato.
Dei passi si avvicinarono a me.
- Stai gelando Clarke.
Bisbigliasti al mio orecchio facendomi sussultare, ma non mi voltai.
Spostasti la coperta. Il calore del tuo corpo a contatto con il mio era un toccasana in quel momento.
Le tue braccia mi circondarono la vita. Il movimento fu meno deciso dei passi che ti condussero da me.
Sentivo il tuo corpo aderire alla mia schiena. La tua fronte poggiava sulla mia nuca.
Mi lasciai inebriare dal tuo profumo, lo stesso che mi fece salire un nodo alla gola.
Non ti avrei permesso di vedermi piangere…no Lexa.
- Clarke…
Amavo sentirti pronunciare il mio nome. Suonava così speciale detto da te.
Sospirai.
- Perché sei qui Le…Heda?
Ti chiesi con tono severo.
L’unica risposta che ricevetti fu il tuo abbraccio accentuarsi stringendomi a te.
Tentai con tutta me stessa di mantenere la mia “aria da dura” in quel momento, ma cedetti al tuo gesto abbandonandomi fra le tue braccia.
- Mi dispiace…
Fu un sussurro il tuo.
Avvicinasti le labbra al mio orecchio. Le sentii sfiorare il lobo delicatamente prima che la tua guancia accarezzasse la mia.
- Mi dispiace aver dimenticato i mesi passati, ma soprattutto di aver dimenticato te.
Bisbigliasti tristemente.
Mi voltai a guardarti.
- Prima mi hai detto che forse non avresti dovuto baciarmi…cosa ti ha portato qui da me ora?
- Avevi freddo.
Rispondesti evasiva.
- Solo questo ti ha spinto qui?
Ti chiesi insistente per una risposta credibile.
- Cosa vuoi sentirti dire Clarke of the Sky People?
A quella tua domanda sospirai sconfortata.
- Nulla…Heda.
Mi voltai dandoti nuovamente le spalle.
Nonostante il silenzio, riuscivo comunque a sentirti rimuginare.
Cercai la tua mano. Era appoggiata sulla tua coscia. La strinsi portandola a cingermi la vita.
In fondo va bene così…un passo alla volta.
Ti avvicinasti stringendomi a te nuovamente.
- In realtà, vedo quanto starmi accanto ti faccia male. Non arrabbiarti con me, cerco solamente di capire.
Il tuo tono così sincero. Finalmente stavo parlando con la vera Lexa.
Mi girai nuovamente guardandoti negli occhi.
- Perché ora? Voglio dire, perché ora t’interessa ciò che ho da dirti?
Ti schiaristi la voce sgattaiolando via con lo sguardo.
- Ho mentito.
Ammettesti.
- Spiegati.
- Ogni tanto ho alcuni flash di cose accadute, credo, nei giorni dimenticati…e…
- E?
- Vedo solo te.
Il mio cuore ebbe un sussulto.
Quanto ti era costato dirmi una cosa simile Lexa?
Ti accarezzai la guancia prima di nascondere il viso nell’incavo del tuo collo.
Non sciogliesti mai quell’abbraccio.
- Cosa c’era tra noi Clarke?
Mi sussurrasti dolcemente. Così innocentemente da farmi sorridere.
In realtà non lo sapevo.
- Ho già risposto a questa domanda Heda.
Bisbigliai senza scostarmi da quella posizione.
- Non mi basta.
Mi spostai perplessa.
- Vuoi sapere di più intendi dire?
Ti chiesi per avere un chiarimento.
- Sì.
A quella risposta sospirai, scostai le coperte e mi alzai, indicando la tua tenda.
- Andiamo a parlarne altrove.
Alzasti un sopracciglio sorridendo compiaciuta per poi accompagnarmi dove alloggiavi.
M’indicasti il letto fatto di pelli d’animali.
Ah ha…ferma…a che stavi pensando? Credo tu abbia frainteso le mie intenzioni.
Ti guardai. Il tuo sorriso così dolce.
Solo in quel momento mi accorsi che, con le mani, mi stavo strofinando le braccia nell’intento di scaldarmi.
Sei sempre stata premurosa nei miei confronti.
Sorridendo timidamente accettai.
Il mio cervello avrebbe voluto raggiungere quel letto così confortevole, ma il mio corpo non accennava a muoversi. Mi persi nel tuo sguardo sempre così malinconico e fiero.
Le tue mani si posarono sulle mie spalle e, lentamente, mi tolsero il giubbotto lasciandomi solo con la maglietta azzurra.
Accarezzai il tatuaggio sul tuo braccio posando poi il mio sguardo sulle tue labbra.
Cercai di mettere insieme una frase. Forza Clarke…soggetto, verbo, complemento. Niente…vuoto totale.
Accarezzasti il mio viso. La mia mano ancora ferma sul tuo braccio.
Frugasti nei miei occhi come alla ricerca di un permesso. Te lo diedi senza esitazione.
Le tue labbra calde si posarono sulle mie. Erano così morbide.
Fu un bacio lieve, ma sentii tutto ciò che volevi trasmettermi.
Ricambiai avvicinandomi a te per avere maggiore contatto.
La dolcezza di quel momento la impressi nella mia mente per paura che potesse svanire.
Mi scostai lentamente, anche se contro voglia.
- Tra noi c’era questo…racchiuso ancora nella magia del primo bacio.
Ti vidi sorridere.
Andasti verso il letto tendendomi la mano perché ti seguissi.
Ti guardai. Il tuo sguardo gentile parlava di te.
Afferrai la tua mano e mi sdraiai tra quelle coperte calde.
Le tue braccia mi attirarono a te.
- Ora è meglio riposare un po’. Non sappiamo ancora cosa aspettarci da quei grounders.
Non ti risposi limitandomi a nascondere il viso nell’incavo del tuo collo stringendoti a me.
- Buonanotte Heda.
Sorrisi prendendoti un po’ in giro.
- Dormi bene Leader del Cielo.


Nota di Alex: Chi saranno questi soldati che hanno attaccato prima l'Heda e poi Clarke?
Siete sempre più numerosi , soddisfazione enorme :D Commentate in tanti mi raccomando.
Alla prox :)
  
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