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Autore: Lady Stark    20/09/2015    1 recensioni
«In sei giorni, a partire da domani, ciascuno di noi tenterà di conquistare il cuore dell'umana.» il pollice del ragazzo si rivolse verso l'alto, in direzione dell'appetitoso battito cardiaco.
«Chi di noi prima riuscirà a farla innamorare, avrà il diritto di tenerla con sé per l'eternità.»
Sei giorni, sei vampiri ed una ragazza al centro di una sfida allettante in cui sguardi lusinghieri si sostituiranno ad emozioni pericolose.
Tutti desiderano vincere.
Tutti desiderano conquistare il cuore di Yui.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Day IV : Shuu 

La sfera infuocata del sole cominciò lentamente a scomparire dietro la morbida curva delle colline in lontananza, sfumando il cielo d'azzurro scuro. Le rabbiose, scarlatte dita del tramonto si allungarono sulle poche nuvole che fluttuavano in cielo, quasi a volerle rendere partecipi del suo doloroso assopimento. Yui osservava quello spettacolo dal letto della sua camera, attraverso l'ariosa finestra che si spalancava nel muro sulla sua destra; le cortine porpora non facevano altro che enfatizzare quell'esplosione mozzafiato di colori.

Sembra che il cielo stia piangendo sangue.” pensò con inquietudine, osservando i contorni delle nubi e le cime degli alberi ondeggianti. Le foglie sembravano appesantite da quella ferrosa, densa sostanza che poi scendeva, ruscellando, lungo le scanalature del tronco.

«Che cosa significa? Perché Yui ha il permesso di non partecipare alle lezioni?»

La voce ringhiante di Ayato sfondò il ligneo strato della porta chiusa, raschiando i timpani della ragazza raggomitolata sotto le coperte.

«Perché così è stato deciso, Ayato. Ed ora va a prepararti, la macchina partirà tra pochi minuti.» il tono inflessibile di Reiji stizzì il vampiro che, con una mezza imprecazione stretta tra i canini, si allontanò nel corridoio sbattendo i piedi.

Dopo qualche minuto d'immobile quiete, Yui si azzardò a tirare un sospiro di sollievo. La sua mano si accostò titubante ai gonfi segni che aveva sul collo, ricordo dell'ultima visita di Kanato.

La sera precedente, il ragazzino era sgusciato segretamente nella sua stanza, affondandole i canini nella curva del collo prima ancora che Yui potesse tentare d'opporsi. Il vampiro aveva bevuto il suo sangue con tanta avidità da farle perdere i sensi e, una volta rinvenuta, la ragazza non aveva neanche trovato la forza di alzarsi dal letto in cui lui l'aveva abbandonata.

Reiji, disgustato dal pallore mortifero della sua pelle, le aveva impedito di presentarsi in quelle misere condizioni nella rinomata scuola di vampiri in cui tutta la famiglia Sakamaki approfondiva le proprie conoscenze. Mano a mano che i raggi del sole si spegnevano dietro le erbose gobbe delle colline, le ombre si fecero più profonde ed i colori più intensi.

Il cielo si spogliò delle chiare vesti diurne, indossando al loro posto l'elegante abito da sera trapuntato di sfavillanti frammenti di stella.

Gli occhi della giovane si soffermarono sull'appannato spettacolo che le si dispiegava davanti e, inevitabilmente, sullo sfondo di quel cielo color carbone tanti ricordi tornarono a ripresentarsi, stringendole il cuore. Yui non ricordava con precisione quante notti lei e suo padre avessero passato a studiare il cielo, confrontando le costellazioni offuscate dall'inquinamento con quelle riportate sulle cartine stellari. Probabilmente, se lui fosse stato lì, lo sfavillio degli astri avrebbe suscitato la meraviglia della giovane, permettendole d'apprezzare la magnifica visuale.

Eppure, nell'ostile solitudine, persino le stelle sembravano essersi trasformate in gelidi pezzi di ghiaccio.

Il loro continuo ammiccare non riusciva a rassicurarla, rovesciandole addosso un inesplicabile senso di disagio.

Un freddo improvviso si impossessò della sua pelle malgrado fosse interamente coperta dallo spessore soffice della trapunta. Rabbrividì nel setoso pigiama, sfregandosi le mani contro le braccia nella speranza di scacciare quella formicolante sensazione.

Ho bisogno di rilassarmi un po'. Un bel bagno potrebbe farmi bene.” pensò, scalciando via le coperte. Attraversando la stanza, Yui raccolse dal mobiletto tutto il necessario per il bagno, selezionando con particolar cura i prodotti che avrebbe usato per togliersi di dosso quell'angoscia morbosa. Il coraggio le venne a mancare nel momento in cui, spalancando la porta della sua stanza ben illuminata, si ritrovò di fronte ad un oceano di scure ombre dai contorni frastagliati. La casa era vuota, ovviamente, e la famiglia Sakamaki sembrava non essersi preoccupata della loro inquilina umana. Chiudendo gli occhi, la ragazza camminò a testa bassa nel corridoio scuro mantenendosi il più possibile vicino alle finestre; la luce lunare, unica fonte d'illuminazione, scivolava sul pavimento, permettendo alla ragazza di non inciampare nelle numerose pieghe del tappeto.

Il bagno non era poi tanto distante dalla sua camera, ma il corridoio attraverso il quale doveva passare era, forse, uno dei luoghi più agghiaccianti della villa.

Le alte pareti erano costellate da centinaia di quadri di piccole o medie dimensioni, tutti riportanti sorrisi di creature mefistofeliche; i loro occhi di brace sembravano seguire Yui mentre camminava spedita lungo il corridoio, bramosi di legare la sua anima ad un girone infernale. L'ultima volta che si era soffermata ad ammirare una di quelle tele ad olio, aveva avuto l'impressione che una delle creature mostruose si fosse mossa in un sibilante contorcersi di spire. Da quel giorno, Yui non aveva più osato sollevare lo sguardo, mantenendo gli occhi rigorosamente incollati alla punta delle sue scarpe. Una volta che la porta del bagno si richiuse, la giovane donna premette ambo le mani sul cuore martellante, tirando un sospiro di sollievo. La luce era già accesa e le piastrelle bianche che decoravano il muro l'avvolsero in un abbraccio rassicurante.

Il bagno, esattamente come il resto della casa, era arredato secondo il più fine senso del gusto che, a partire dalla raffinatezza della maiolica, si estendeva ai mobili di legno di ciliegio e al marmo dei servizi igenici. Sulla destra, al fianco di una toeletta straripante dei più svariati prodotti e profumi maschili, vi era un panciuto vaso antico. Dal bordo arrotondato spuntava un mazzo di freschissime rose bianche e rosse; il loro profumo era inebriante e Yui resistette con difficoltà alla tentazione di sfiorare le corolle con le dita.

Sulla sinistra invece, sopra il lavandino, spiccava un gigantesco specchio dalla cornice dorata, molto simile a quelli utilizzati nelle antiche corti vittoriane.

Piccole gocce di condensa scivolavano lungo la superficie appannata, distorcendo il riflesso della ragazza. Yui corrugò attonita le sopracciglia, toccandosi il viso con dita titubanti.

Com'era possibile che l'aria fosse già così calda ed umida? Qualcuno aveva forse dimenticato il flusso dell'acqua calda acceso?

D'improvviso, un orrido presentimento le attanagliò il cervello, congelandola al suo posto.

Era davvero sicura che tutti i membri della famiglia fossero usciti per dirigersi all'istituto scolastico?

La ragazza si girò fulminea verso la porta, ma prima ancora che potesse fare un passo avanti, una voce pericolosamente familiare la catturò nella sua rete.

«Si può sapere cosa ci fai tu, qui? Non dovresti essere a scuola con gli altri?»

Yui si girò lentamente, cercando di cancellarsi dal viso il timore che sentiva scolpito nella cartilagine. Quando si girò però, tutti i suoi pensieri vennero spazzati via dalla figura statuaria del vampiro di fronte a lei.

Shuu era in piedi al fianco della vasca di marmo, situata a qualche metro dall'ingresso e addossata alla parete sinistra del locale. I folti capelli color sabbia si erano incollati alla sua fronte e alla nuca a causa dell'umidità; piccoli diamanti liquidi sfavillavano tra le crine.

Goccioline d'acqua rigavano l'affascinante viso immortale, ruscellando lungo la curva della sua mascella per poi staccarsi e piombare nel vuoto. Il vampiro indossava unicamente un paio di stinti pantaloni neri e nella mano destra reggeva un umido panno di tessuto bianco.

Yui cercò di distogliere il più velocemente possibile lo sguardo dai muscoli scultorei del suo petto, cercando di focalizzare la propria attenzione su qualcosa di diverso; qualcosa che non fosse il suo ventre tonico o le spalle definite.

«Ti ho fatto una domanda.»

«Non mi sono sentita bene..perciò..» Yui biascicò la risposta con difficoltà, mordicchiandosi le labbra nell'attesa che lui la cacciasse malamente dal bagno.

«Capisco.» la voce pacata di Shuu si affievolì, sostituita dal ritmo cadenzato dei suoi passi sul pavimento piastrellato.

Yui trattenne il fiato, impartendosi di non indietreggiare.

Il sangue prese a rombarle nelle orecchie, sospinto dal timore e da un sentimento strano, che la stessa ragazza non riuscì bene ad identificare.

Brividi freddi si rincorsero sulla sua pelle accaldata, confondendo i pensieri che le vorticavano in mente. Shuu fece un altro passo avanti, portandosi ancora più vicino, ed in quel momento Yui perse la presa sulle redini del proprio coraggio. Arretrò, cercando di mantenere una certa distanza di sicurezza tra lei ed il vampiro ma, nel farlo, urtò la schiena contro la porta chiusa.

«Tu, invece? Non sei andato con gli altri?» osò chiedere, cercando di sostenere lo sguardo magnetico del vampiro di fronte a sé. Shuu sembrò colpito dalla domanda e si chinò in avanti, finché i loro occhi non furono alla medesima altezza. I loro visi erano così vicini da permettere alla ragazza d'avvertire il soffio del respiro di lui sulle guance.

«Io sono libero di fare ciò che voglio. Quella scuola mi annoia.»

Yui abbassò lo sguardo, cercando di comprendere quanto fosse distante la maniglia della porta dalle sue mani, schiacciate contro il legno.

«Mi.. mi dispiace di averti disturbato. Tolgo immediatamente il disturbo.» balbettò la ragazza dopo un lungo istante di silenzio. Le sue dita si chiusero attorno alla maniglia ma il vampiro distese un braccio, appoggiando tutto il suo peso contro la porta.

«Chi ti ha dato il permesso di andartene?»

Lo stomaco della ragazza si contrasse nervosamente, impedendole di proferire risposta.

«Le tue scuse non sono sufficienti.» Il secondo braccio del vampiro scivolò avanti, posizionandosi a destra del viso di Yui. La ragazza si ritrovò dunque imprigionata tra le braccia del ragazzo, a diretto confronto con il suo sguardo magnetico; l'oceano sembrò sommergerla, annegandola.

Non ottenendo risposta, Shuu si chinò in avanti socchiudendo appena le labbra.

I canini scintillarono dietro l'invitante promessa delle labbra, simili a diaboliche e letali lame d'avorio.

Proprio in quel momento, il cervello di Yui sembrò tornare a funzionare.

La ragazza emise un lento gemito d'agonia, premendo le dita contro i gonfi segni nascosti dai capelli chiari; al solo toccarli, il suo viso si contrasse per il dolore.

Shuu si bloccò istantaneamente, rimanendo immobile come la statua di marmo di un predatore.

«Che cosa c'è?» il suo tono era tanto basso che, per un attimo, la giovane credette d'averlo immaginato. Distolse lo sguardo ed inglobò con il palmo della mano le slabbrate ferite, quasi vergognandosi d'esporle agli occhi dell'altro vampiro.

«Nulla.»

Shuu afferrò con innaturale delicatezza il polso della giovane scostando la sua mano senza la minima difficoltà. Il ricordo del morso di Kanato spiccò in tutta la sua macabra bellezza nelle tonalità del violaceo e del blu. Il versamento si era ulteriormente espanso e lambiva un centimetro di pelle attorno al foro, cicatrizzatosi grazie ad una particolare medicina datale da Reiji.

«Quanta violenza.» commentò pacatamente, sfiorando con la punta del dito la superficie scabrosa, tesa. Yui intercettò immediatamente la sua mano, intrappolando le dita affusolate e pallide tra le sue. «Il gattino sfodera le unghie.» un mezzo sorriso arricciò le labbra di Shuu, disperdendo sul suo viso una spruzzata di divertimento.

«Non toccarmi.»

«Io potrei far svanire il dolore di quei morsi, Yui.» la voce di Shuu vibrò nel pronunciare il nome della ragazza che, attonita, rimase immobile mentre lui la conduceva verso il bordo della vasca colma di acqua bollente. Sulla superficie, galleggiavano nuvolette di schiuma profumata e per un attimo, la giovane fu tentata di sprofondare in quel cristallino stagno d'acqua.

«Solleva i capelli.» ordinò il vampiro, spingendola appena per le spalle di modo che lei si mettesse seduta sul bordo.

«Cosa hai intenzione di fare?»

«Fidati di me.» gli occhi del ragazzo vennero attraversati da un lampo e, per quanto titubante, la ragazza non trovò il coraggio d'opporsi al suo comando. Con un rapido gesto, Yui raccolse i capelli tra le mani scoprendo così la curva delicata del collo ed i macabri sfregi che ne distruggevano la grazia. Il vampiro osservò per un altro istante la brutta ferita e, nel frattempo, l'umana serrò gli occhi. Shuu passò la mano nell'acqua calda per poi adagiare le proprie dita attorno al collo di Yui; il dolore fu fulminante, quasi come se una lama di fuoco le si fosse conficcata nel collo.

Dopo qualche istante però, l'effetto dell'acqua calda sembrò lenire la sofferenza ed il vampiro, accortosi del cambiamento sul suo viso, si chinò piano in avanti, depositando sulle ferite un leggerissimo bacio.

«Non c'è un vero rimedio per il gonfiore dei morsi, ma l'acqua calda permette alla pelle di rilassarsi.» rivelò, scoccandole un'occhiata indecifrabile dal basso.

Yui sentì il proprio fiato mancare nel momento in cui, le labbra dell'uomo scivolarono di nuovo sulla sua pelle catturando una tiepida stilla d'acqua.

«Kanato è stato davvero irruento.»

«Non ti ho detto che..»

«Ormai riconosco le tracce lasciate dai miei fratelli. Ognuno di noi ha una sorta di..firma

Shuu abbassò nuovamente il viso, scrutando famelico il collo della giovane.

«La mia non ti avrebbe mai sfigurata così.»

Il braccio dell'uomo scivolò dietro alla sua schiena, tirandola più vicino a sé.

«Hai un profumo delizioso, piccola Yui.»

Il cuore della ragazza cominciò a galoppare, rinchiuso nella gabbia formata dalle sue costole. Il sangue sembrava essersi trasformato in lava, ed il respiro non era altro che un fievole rantolo.

La ragazza desiderava disperatamente fuggire, ma dall'altra un qualcosa la tratteneva dal respingere l'abbraccio dell'uomo.

Il suo odore era squisito; l'immortale bellezza l'aveva stregata.

Yui si sentì come una farfalla invischiata nella filamentosa tela di un ragno.

Più cercava di liberarsi da quella sensazione, più questa le affondava gli artigli nel petto.

«Hai paura? Essere qui con me, tutta sola..» il naso del ragazzo le sfiorò la pelle ma Yui non riuscì ad articolare parola.

Tutto il suo essere fremeva sotto al leggerissimo tocco del vampiro.

«Lì dove il silenzio impera, è il tuo corpo a parlare.» mormorò, affondando le dita nel fianco della giovane.

«Shuu..»

«Il tuo sangue canta per me, scorre veloce nelle tue vene come il suadente richiamo di una sirena.» Il vampiro le afferrò il mento sollevandolo, di modo che i loro sguardi si intrecciassero ancora una volta e lui potesse stregarle l'anima.

«Non ho mai sentito melodia più bella, piccola Yui.»

La giovane perse d'improvviso l'equilibrio, scivolando nella vasca da bagno.

Quelle parole mormorate si persero nello sciabordio dell'acqua.

La ragazza tossicchiò un po' di sapone, alzando lo sguardo.

Shuu era svanito.

Yui si strinse le braccia attorno al corpo, domandandosi se il vampiro avesse davvero pronunciato quell'ultima, dolcissima frase.

   
 
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