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Autore: Phobos_Quake 3    20/09/2015    1 recensioni
Misteriosi obelischi neri compaiono nelle città dove vivono Shinku e le altre Rozen Maiden. Non tarderanno a scoprire che sono ordigni esplosivi dall'enorme potenza e dovranno fare di tutto per disattivarli onde evitare la distruzione totale del Giappone. Capitolo finale, stavolta sul serio, della saga!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10:
 
Lima
 
 


Nella capitale peruviana, l'obelisco era nella Plaza Mayor. Quando Laplace arrivò, rimase stupito anche lui, come Kahori, nel ritrovarsi un'Alice versione bambola.
-Mi hai rubato l'idea? O è solo un caso?-
-Cosa posso dire... io e te siamo uguali. Siamo come "fratelli", quindi quello che pensi tu, lo penso anch'io!-
-Mi vergogno come un ladro ad avere una sorella come te...-
-Prenditela con nostro padre Rozen, allora!-
-Non osare nominare Rozen in mia presenza!-
-Una minaccia? Uh! Sono così spaventata!-
-Perché sei qui? Hai così paura di me che hai deciso di farmi fuori di persona?-
-Mi hai scambiata per l'Alice originale? Io sono solo una sua creazione che riprende il suo aspetto originale. Aveva creato solo sette Alice Maiden e non aveva certo pensato che Kahori tradisse e che tu tornassi in vita. Perciò ha mandato una sua copia versione bambola per sistemare sia lei che te!-
-Tsk! Quindi lei continua a stare rintanata al sicuro nel suo nascondiglio. Tipico di lei!-
Alice sorrise beffardamente. Laplace mi disse che all'inizio aveva timore di non riuscire a sopraffarla, ma scacciò subito quel pensiero immaginando di avere più chance ora che era una bambola. Confidava anche nel fatto che "bambola Alice" fosse inferiore a lui. O almeno ci sperava.  
-Basta chiacchiere! Diamoci da fare! Ho fretta!-
-La cosa non mi sorprende! Sei il bianconiglio, dopotutto!-
-Bella battuta!-
I due si misero in posa da combattimento.
-Sei tornato in vita troppe volte. È ora di chiuderla qua!-
-E tu sei sopravvissuta troppe volte. Anche per te è giunta l'ora che questa storia finisca una buona volta!-
-Ti ho già detto che non sono la vera Alice!-
-Ops...-
Alice fu la prima ad attaccare con un calcio rotante che buttò Laplace a terra. Lui, però, si rialzò senza fatica e si pulì lo smoking.
-Avevo dimenticato questo tuo atteggiamento!-
-Il pulirmi lo smoking? Che ha che non va?-
-Come lo fai è molto fastidioso!-
Stavolta, fu Laplace a stendere Alice con un calcio rotante così rapido e veloce che non era riuscita a vederlo. A quel punto, la bambola si rialzò, iniziò a fare capriole e una volta vicino a Laplace iniziò a colpirlo con pugni in faccia come se fosse un pugile col punching ball.
-Non è un punching ball la mia testa!-
-Davvero? Credevo di sì!-
Laplace parò i pugni, ma fu colto di sorpresa da una potente ginocchiata allo stomaco. Provò molto dolore, ma ringraziò comunque il cielo di essere diventato una bambola. Molto probabilmente, se era ancora un robot, si sarebbe trovato con un bel buco nel petto.
-Non ho finito!-
Infilò la sua testa tra le gambe, lo afferrò all'addome con entrambe le braccia, lo sollevò e lo scaraventò violentemente a terra.
-Hai osato farmi una Powerbomb?- disse dopo essersi rialzato.
-Vedo che ti intendi di wrestling!-
-Anche tu, purtroppo...-
Alice lo colpì con un calcio sul mento che lo fece barcollare. Mentre lo faceva, guardò l'orologio. Erano passati due minuti. Sospirò di sollievo.
-Non distrarti, feccia!- disse Alice e lo colpì con un montante che lo sollevò da terra e cadde pesantemente sulla schiena.
Laplace si rialzò e la colpì con un calcio in pieno mento, poi le afferrò il braccio sinistro, la tirò a sé e le diede una testata fortissima seguita poi da un braccio teso che la buttò a terra.
-Perché ho l'impressione che questa cosa andrà per le lunghe?-
Alice iniziò a ridere e gli lanciò un'onda energetica colpendolo in pieno. Smise di ridere quando scoprì che non gli aveva causato il minimo danno.
-Dannazione!-
-Anch'io lo so fare!-
Anche lui lanciò l'onda energetica, ma purtroppo anche lei non subì alcun danno. Neanche il più piccolo dei graffi.
-Ripeto quello che hai detto tu: dannazione!-
Alice rise.
-Non ridere! Sei irritante quando lo fai!-
Laplace la colpì con un montante seguito da un calcio rotante. Barcollò, quello sì, ma non cadde. Il mio amico, quindi, sbuffò.
-Adesso ti faccio vedere una cosa interessante!- le disse.
-Ovvero?-
Laplace si concentrò e disse sorridendo:
-Gravity Hold!-
Sollevò la mano destra in alto e Alice cominciò ad essere lentamente sollevata in aria da una forza invisibile.
-Ma cosa diavolo...?-
-Oltre ad aver acquistato un nuovo corpo, ho anche nuove abilità e questa è una di quelle!-
Abbassò la mano con violenza e anche Alice cadde violentemente a terra.
-Ma... maledetto conigliaccio schifoso...-
Laplace fece questo "gioco" con lei per ben sei volte. Per liberarsi, la nostra nemica giurata sparò un'onda energetica dalla mano che colpì Laplace in modo tale da fargli perdere la concentrazione e così tornò con i piedi per terra.
-Ok, basta giocare! Facciamo sul serio!- disse Laplace pulendosi lo smoking.
-È quello che voglio!-
Alice sparò un'altra onda energetica, ma senza successo.
-Eccoti un altro bel potere! Star Crash!-
Il corpo di Laplace fu avvolto da una serie di stelle dorate che gli ruotavano attorno. Un po' come fanno i miei petali insomma.
-Cosa credi di fare con quello?-
-Che domanda sciocca da parte tua!-
L'anello di stelle fu lanciata contro Alice che, però, lo evitò con un salto e atterrò alle spalle di Laplace. Fu allora che ne approfittò e la colse di sorpresa con una mossa che nel wrestling era stata chiamata RKO in onore del suo creatore Randal "Randy" Keith Orton. Alice si rialzò con una faccia alquanto stupita e al tempo stesso molto infuriata.
-Sei morto! Sei stramorto, ma ancora non lo sai!-
-Tsk! La peggior imitazione di Kenshiro che abbia mai visto!- disse Laplace ridendo.
Il corpo di Alice cominciò a brillare di arancione, lo stesso colore dei suoi occhi.
-Ti faccio a pezzi!-
Laplace ebbe il tempo di allungare una rapida occhiata all'orologio.
"Devo finire in fretta. Ho solo un minuto!"
Non appena riportò lo sguardo sulla sua avversaria, un enorme globo di energia, che sembrava un enorme arancio che gli veniva incontro ad alta velocità, lo investì causando una grande esplosione. Fortunatamente l'obelisco, anche se coinvolto nell'esplosione, restò in piedi e non scoppiò a sua volta. Alice, non vedendo più Laplace, pensò d'averlo annientato e cominciò a ridere.
-Finalmente è crepato e spero non tornerà mai più in vita!-
-Mi spiace darti questa delusione, ma sono ancora vivo e vegeto!- disse uscendo da dietro l'obelisco.
-Co.. co... come diavolo hai fatto a... va bene che l'obelisco ha resistito, ma tu... dovresti almeno avere qualche danno. È impossibile!-
-Lo Star Crash è anche una barriera. Lo hai detto anche tu, cioè, non l'hai detto, ma lo hai sicuramente pensato che fosse solo quello!-
-Che razza di...-
-Per regalo ti mostrò un altro mio attacco speciale!-
-Stai zitto!-
Alice lanciò innumerevoli sfere di energia dalle mani, ma Laplace li calciò via come se stesse giocando a calcio e stesse parando tutti gli attacchi meglio di un portiere professionista con l'unica differenza che usava i calci anziché le mani.
-Fortuna che non sei come l'Alice originale. Credo che altrimenti sarei già morto da un pezzo!-
-Come osi dire che sono debole?-
-Perché, non è vero? Odio ammetterlo, ma la tua creatrice è molto più forte. Tu sei solo una copia e le copie sono sempre inferiori rispetto all'originale!-
-Adesso ti tappo la bocca una buona volta!-
Alice corse verso di lui, ma Laplace la sorprese afferrandole il collo con una mano sola e la lanciò in aria.
-Cosa credi di fare, stupido?- le gridò mentre era sopra di lui.
Laplace chiuse gli occhi e, imitando Goku di Dragon Ball, lanciò un'onda energetica al suo stesso identico modo. Alice non fece in tempo a respingerla, la prese in pieno e andò distrutta. Di lei non rimase nulla, eccetto la Rosa Mystica che fluttuò per qualche secondo e poi... sì, esatto: esplose.
-Dannazione! L'obelisco!-
Guardò l'orologio. Doveva essere veloce come il vento. Corse verso l'ordigno infernale, usò la Gravity Hold e, con grande sforzo, lo lanciò nello spazio.
-Uff... è andata!-
Si sollevò leggermente da terra e volò via verso il Giappone. 
 


Nota 11: Il Gravity Hold e lo Star Crash sono i nomi di due armi del videogioco Mega Man 5
   
 
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