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Autore: __aris__    20/09/2015    14 recensioni
Questa storia partecipa al contest del gruppo fb EFP famiglia: recensioni consigli e discussioni. il contest trattava dei vizi e delle virtù ed a me era assegnata l'accidia.
I pensieri di un padre assente davanti alla lapide della figlia. -- spero che la storia vi piaccia e che venga recensita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’è tempo. Lei è ancora una bambina, c’è tempo perché le faccia da padre.
Me lo sono detto per anni mentre mia figlia cresceva ed io ero troppo stanco o troppo annoiato per lei. Quando era piccola mi cercava per mostrarmi i suoi disegni, quando iniziò ad andare a scuola erano i bei voti delle maestre ed io le concedevo solo qualcosa che assomigliava troppo ad una smorfia annoiata; in cui non c’era molto dell’amore che provavo per lei. Mi aveva cercato quando il primo ragazzo l’aveva lasciata, quando si era diplomata, quando aveva trovato il primo lavoretto estivo ed anche quando era tornata dal primo viaggio all’estero per raccontarmi tutte le cose splendide che aveva visto.
Ma per me era ancora piccola ed io rimandavo costantemente il momento di ascoltarla e per fare il padre. All’epoca avevo sempre qualche altra cosa a cui penare, o non pensare, che mi teneva occupato. E mia figlia era ancora piccola, per noi i sarebbe stato sicuramente il tempo. Diviso tra un lavoro che non mi piaceva (che probabilmente facevo anche male) ed un matrimonio che non era andato come speravo, non vedevo che aveva già vent’anni anni, che era una donna bella come sua madre.
La realtà era che gli anni passavano, la vita di tutti attorno a me cambiava mentre io rimanevo immobile a contemplare qualcosa che non esisteva. E mia figlia cresceva inesorabilmente.
Quando nacque ero davvero felice. Promisi che sarei stato il miglio padre del mondo, poi … poi non so cosa successe. Ero sempre stanco, annoiato, così disinteressato anche di me stesso che quel proposito è sempre rimasto tale. Ma avrei davvero voluto essere un buon padre. Forse così non sarebbe morta a vent’anni perché qualcuno ha deciso che poteva guidare anche se era ubriaco. Forse non mi troverei da solo, inebetito davanti ad una lapide che non dovrebbe esserci.
È giovane, c’è tempo. Mi dicevo.
Sbagliavo.
Il tempo non è nostro, non ne disponiamo. Ci è concesso senza sapere quanto ne abbiamo. Possiamo solo vivere ogni istante perché potrebbero non essercene altri. Aspettare è inutile.
Io ho aspettato per tutta la vita. Ho aspettato che il mio matrimonio migliorasse mentre mia moglie mi lasciava. Ho aspettato una promozione in un lavoro per cui non sono tagliato e che mi piace ogni giorno di meno. Ho aspettato per essere un padre e non ho più una figlia. Ho aspettato la vita che volevo ed ora non mi è rimasto nulla.
Ho aspettato e mia figlia è morta.
Ho aspettato e non mi è rimasto nulla.
Cosa resterà di me senza lei? Di un uomo mediocre privo di talento? Chi si ricorderà che anch’io sono vissuto? Ci sarà ancora qualcuno con i miei occhi azzurri quando i miei saranno chiusi?
Per vent’anni quelli di mia figlia mi hanno cercato e amato, mi hanno implorato perché la guardassi con l’amore che riservo ad una lapide. Adesso non guarderanno più nessuno: né me, né un marito e nemmeno i suoi figli.
Ho aspettato e l’unica cosa che posso fare per mia figlia è posare il suo fiore preferito sulla tomba, un gesto che serve più a confortare me che lei. Ho aspettato e perso l’unica cosa che aveva valore nella mia vita, convinto che per noi ci sarebbe sempre stato tempo.
  
 
 
 
 
Nota dell’autrice: questa storia è stata indetta per l contest vizi e virtù del gruppo fb efp famiglia: recensioni consigli e discussioni. Il vizio capitale che mi era stato assegnato era l’accidia (torpore malinconico, inerzia nel vivere e nel compiere opere di bene, pigrizia, indolenza, infingardaggine, svogliatezza, abulia). Purtroppo il concetto di accidia non è ben definito come quello di altri peccati: al giorno d’oggi è associata alla noia ed alla depressione comprendendo uno stato di disinteresse generale. Spero di aver rispettato la consegna e che la storia vi sia piaciuta.
   
 
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