Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Mitrion    20/09/2015    2 recensioni
Riflessione personale, non so neanche perché la pubblico. Scrivo e poi...boh, magari ho bisogno di una qualche forma di riconoscimento. Mi dovrei vergognare ahahah
E poi prendo in giro le dodicenni, quando c'è una dodicenne in me che è anche peggio.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Solo.
A volte fa bene stare da soli, aiuta a conoscersi meglio. Si scava più a fondo, si ricordano cose da tempo dimenticate. Si prendono dure decisioni, si capiscono meccanismi e relazioni fino a quel momento ignorati. I medici dovrebbero prescrivere ogni tanto qualche ricetta a base di solitudine.
Altre volte…
Uno non vuole stare da solo per niente al mondo, ma è il resto del mondo che ti abbandona, o almeno quella parte di mondo che conta davvero.
Perché?
Un giorno chiedo per me, uno in cui spero di non dover chiedere…uno su trecentosessantacinque, *sessantasei nei bisestili! Non insisto mai, neanche con chi vorrei. Eppure, proprio quel giorno, mi lasciano solo. Sì, certo, circondato da parenti, cugini, zii, ma aldilà di quei pochi che sono veramente importanti, io mi sento solo.
I miei amici mi hanno lasciato solo il giorno del mio compleanno.
Come incolparli d’altro canto?
La metà è partita, dispersa in varie città italiane.
In realtà la colpa è mia.
Non ho voluto festeggiare.
Perché?
Non mi piacciono i compleanni, non più almeno. Potresti pensare sia perché mi senta più vicino alla morte, ma no. Non è quella che mi spaventa, ci arriveremo tutti. Mi spaventa la vecchiaia, quel momento in cui il corpo e la mente non saranno più quelli di adesso. Se da un lato avrò l’esperienza, dall’altro non avrò le forze. È angosciante. Io sono angosciante.
Però speravo che lo capissero. Odio le riunioni coi parenti, speravo mi salvassero.
Ma forse…sono stato io ad impedirlo.
Alla fine lo stavano per fare, ma ho detto: “Non è necessario”. Non volevo insistere? Non potevo.
Forse non sono loro ad avermi lasciato solo, sono io che mi sono fatto lasciare da solo.
La cosa mi rende triste.
Se poi ci aggiungi il non aver ricevuto gli auguri da una certa amica… per forza di cose siamo distanti da tempo, però io aspettavo un suo messaggio. Anche uno sterile “auguri”.
Dopotutto, gli altri non sono stati da meno. Abbracci asettici, pochi esclusi.
C’è quell’amica che da lontano, con una stramaledetta registrazione, ti fa scaldare il cuore.
Poi c’è quell’altra che, anche se è colpa mia se non ci sentiamo più, sa perdonarmi e sorridermi.
Ma come dimenticare quella che ti salta addosso e ti ringrazia, non per qualcosa ma per tutto.
E poi c’è lui, niente di particolare. Un abbraccio carico del nulla assoluto, quando avrei voluto non lasciarlo più, perché mi manca.
Meno di poche ore alla fine del “grande giorno”, il MIO giorno. Ed io mi sento solo.

Con un acquazzone che piange al posto mio,
benvenuti diciannove anni.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Mitrion