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Autore: YusukeItami    21/09/2015    0 recensioni
Un bambino, con la sua storia, le sue perdite, le sue vittorie e le sue sofferenze
cresce, si sviluppa e viene a conoscenza di una cosa chiamata Mondo.
Ma dentro di se ha qualcosa che gli impedirà di andare avanti.
Riuscirà a lottare e vincere contro il suo male interiore? lo scopriremo.
Genere: Angst, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Foresta Okami, la foresta dei lupi, si chiamava in tanti modi prima della tragedia.. Uno scienziato aveva ritrovato nella foresta un bambino in una pozza di sangue. Respirava a malapena, lo prese con se facendo attenzione a non ferirlo ulteriormente. Mentre se lo poggiava sulle spalle, una scia di sangue si formava dietro di loro fino alla sua capanna, dove bendato e medicato il bambino, fu messo a letto. La capanna era situata in mezzo alla foresta, su una pianura con gli alberi che facevano quasi da cornice al recinto che segnava l'estendersi della casa. Poco dopo, un temporale batté violentemente sulla capanna, così che alcune travi di legno del tetto si incrinarono facendo colare acqua dentro casa, il vecchio scienziato uscì indossando un impermeabile per fermare la perdita, ma appena mise un passo fuori dalla casa si accorse che un branco di lupi spuntava lentamente dagli alberi tutt'intorno all'abitazione. Percependo il pericolo rientrò velocemente in casa e si chiuse dentro. Alla chiusura della porta i lupi assaltarono l'abitazione caricando su finestre e porta, sfondando le finestre riuscirono a irrompere in casa. Una volta entrati nella casa, i lupi non degnarono nemmeno di uno sguardo l'uomo ma si avventarono sul ragazzo gia ferito in precedenza, come per voler finire il lavoro che avevano iniziato. L'uomo fissava la scena quasi sconcertato e spaventato dalla ferocia di quei lupi su un povero bambino ferito. Il sangue iniziava sempre più a sporcare il letto dove il bambino poggiava. Quando improvvisamente le braccia del ragazzo esplosero come una bomba distruggendo metà del letto e ustionando i lupi che senza vita caddero per terra. Lo scienziato, spaventato ma allo stesso tempo curioso, si avvicinò al bambino per controllarlo. In un primo momento l'uomo pensò che erano delle bombe messe artificialmente nel corpo del ragazzo, ma non c'erano segni di bruciature, solo segni dei lupi che avevano strappato la maggior parte della pelle dalle braccia del ragazzino. Per salvarlo dal sanguinamento e per salvargli le piccole braccia del bambino riuscì a sostituire la pelle mancante con pezzi di ferro. Dopo una settimana a letto il ragazzo riaprì gli occhi fissandosi le mani si spaventò a tal punto che cadde dal letto. "Oh ti sei svegliato..." disse il vecchio signore con il camice. "Cosa...cosa mi è successo? " rispose timidamente il ragazzino risalendo sul letto. Il vecchio signore si sedette su una sedia li vicino e sospirando iniziò a raccontargli il momento in cui si sono incontrati, della pozza di sangue, dei lupi, e di quell'esplosione. Il ragazzino non si capacitava di tutta la situazione e saltò dal letto, quando si trovò sull'uscio di porta una frase lo fece bloccare. "Cosa...sei?" la voce proveniva da una bambina che era nascosta dietro le gambe dello scienziato che indicava la folta coda arruffata del ragazzino. "Yoko!" lo scienziato sgridò la bambina quasi terrorizzato che il ragazzo poteva fare qualcosa contro di loro. Il giovane che era fermo sull'uscio di porta si voltò verso la ragazzina e si avvicinò a loro, l'uomo quasi spaventato prese la bambina in braccio e iniziò ad indietreggiare, il ragazzo si fermò davanti a loro, e quando alzò lo sguardo l'uomo fu colpito al cuore come da un senso di colpa per aver pensato che fosse malvagio. Il ragazzo scoppiò in lacrime cadendo in ginocchio "Io non lo so! Non so cosa sono...vi prego...aiutatemi...io...io...ero un lupo...". Passarono mesi da quel momento. Sia l'uomo che la ragazzina si erano abituati alle orecchie di lupo sulla testa del bambino e alla folta coda, ma quando andavano in pubblico cercavano sempre di nascondergliele, "Tu non hai un nome ragazzo?" disse il signore, "Cos'è un nome..?" rispose curioso il ragazzo. "Mhh..vediamo un po'..allora ti chiamerò Wolf!" disse soddisfatto lo scienziato. "Papà...non hai proprio fantasia....glielo do io un nome..mmh...che ne dici di....Yusuke! come il peluche che mi tiene compagnia la notte e non mi fa fare brutti sogni!" rispose la figlia "Ah e io non avrei fantasia poi..." il padre si mise accovacciato tristemente, "Allora facciamo che mi chiamerò Yusuke Wolf!" urlò il ragazzo scodinzolando, "O-oh..ma non suona bene..vediamo...Wolf Y. Itami....Yusuke W. Itami...ci sono! Yusuke W. Itami! Prendi il mio cognome 'Itami'!" lo scienziato si alzò felice prendendo le mani del ragazzo. "Si!" risposero in coro i 2 bambini scoppiando a ridere. Yoko, la figlia dello scienziato e Yusuke diventarono amici, come fratello e sorella. Era la fine dell'autunno ma intorno alla casa c'era già tanta neve, un giorno... "Waah! Quanta neve è scesa! Yusuke vieni a vedere!" gridò a squarciagola la ragazzina con un sorriso stampato in faccia. "O-oh..s-si arrivo..." Il ragazzino uscì dalla casa cercando di mettersi un buffo berretto in testa per nascondere le orecchie da lupo, mentre la coda era infilata goffamente nel pantalone. Appena il ragazzo fissò il cielo i suoi occhi iniziarono a brillare, quei piccoli fiocchi di neve che cadevano dolcemente sugli alberi imbiancandoli e il sole che sembrava essere l'unica fonte di calore in mezzo a quella neve gelata, facevano da contorno al leggero fumo che faceva il fiato del giovane per via del freddo. Una palla di neve improvvisamente gli fu lanciata dalla amica. "Yusuke! Ti muovi?! Dai!" disse tutta euforica, Yusuke si aggiusto il berretto pulendosi dalla neve e si tuffò su di lei "Me la pagherai, scema!" disse sorridendo e rotolando per tutta la distesa ghiacciata. Il vecchio signore uscì dalla capanna stiracchiandosi e tossendo "Ragazzi non allontanatevi, rimanete dove posso vedervi." Mentre i ragazzi giocavano nella neve, l'uomo rientrò in casa e il telefono suonò improvvisamente. L'uomo rispose e dall'altra parte della cornetta si sentì dire "Allora, Itami-sensei? Io ti ho avvisato. Se non paghi, noi ci prenderemo tua figlia e ci giocheremo insieme hehehe..." Senza aspettare un attimo di più l'uomo gli sbatté la cornetta in faccia. Quegli uomini dall'altro lato del telefono non la presero molto bene e dopo che posarono il telefono, si misero delle pistole nei taschini, aprirono il portone della loro grossa villa ed entrando in delle auto uscirono dal cancello principale, con intenzione di far pagare al povero scienziato questo terribile affronto nei loro confronti. In tutto quattro auto nere che contenevano nove uomini tutti vestiti di nero. Il vento nella foresta dove i due bambini giocavano si alzò d'improvviso, lo scienziato uscì dalla casa con due valigie e urlò ai due ragazzini di seguirlo in fretta. L'uomo sudava, sapeva che sarebbero arrivati e avrebbero ucciso sia lui che sua figlia e lo strano ragazzo che stava ospitando ormai da mesi. Presero una stradina ancora innevata e molto stretta nascosta da vari rovi, alberi e cespugli. Non l'avessero mai presa...sarebbe stato molto diversa la storia. Sbucarono proprio davanti alle persone in nero, che avevano bucato una ruota e la stavano cambiando. I nove uomini uscirono lentamente dalle auto togliendosi cappelli e occhiali da sole, e uno di loro iniziò a parlare con lo scienziato. "Ma guarda.. come sei gentile a non scomodarci venendo tu da noi.." Tirò fuori la pistola, l'uomo andò in panico "vi prego! Farò tutto ciò che volete ma lasciate stare i miei figli!!" Era in lacrime mentre stringeva al petto i 2 ragazzi, ma mentre Yoko era spaventata e si stringeva al padre, Yusuke non capiva. Fissava quegli uomini vestiti di nero, curioso di sapere cosa volessero. Non sapeva ancora niente del mondo, di come girasse, del contrabbando, delle gang. Uno di quei uomini prese Yoko strappandola dalle braccia del padre, la bambina piangeva, il padre disperato urlava di lasciarla stare, per zittirlo uno di loro lo colpì con il manico della sua pistola facendolo svenire. "Cosa hai fatto a Itami-san...?" disse timidamente Yusuke. "Mh..un altro bambino...non ne ero a conoscenza. Cosa sei un suo lontano parente venuto in visita?" rispose prepotentemente lo stesso tizio che ha colpito lo scienziato. "Cosa volete..fare a Yoko?" il bambino continuava a fissare la bambina che veniva svestita tra le sue urla disperate e i ghigni soddisfatti degli uomini in nero. "Che mi ignori ragazzino?! sta fermo se non vuoi fare la stessa fine del ve-" Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che con un pugno ben assestato il ragazzino trapassò lo stomaco dell'uomo che poco a poco cadde a terra perdendo i sensi. Gli uomini al sentire il silenzio del loro compagno si fermarono e si voltarono a vedere attoniti la scena, non potevano crederci, un bambino di non più di 10 anni aveva trapassato il ventre di un adulto con un solo colpo. "Questo è per aver colpito Itami-san..." disse il ragazzino con una strana voce. Tutti gli uomini in nero si allarmarono e lasciarono la ragazzina, ormai svenuta, sul cofano dell'auto. Nella foresta era calata la notte, improvvisamente si innalzò un freddo pungente, gli uomini tremavano, ma non per il freddo.. ma per ciò che videro.. "Cosa....volete.....fare........a Yoko...?" Il corpo del bambino iniziò a battere più forte del normale e una miriade di peli iniziava a crescere su qualunque parte del suo corpo. La bocca e il naso diventarono simili ad un muso, i denti crebbero e diventarono aguzzi e sporgenti, come gli artigli sulle sue mani. I piedi rimasero umani ma diventarono cosi grandi da rompere le piccole scarpe che indossava, mentre il resto dei vestiti si strapparono quasi del tutto per l'aumento di volume del suo corpo. Gli uomini furono colti alla sprovvista e quindi iniziarono a sparare a raffica sul ragazzino, ormai divenuto una belva feroce e quasi il doppio di loro. Yusuke si protesse con le sue braccia di ferro coperte da pelo che gli facevano da scudo e si lanciò all'attacco, squartò e infilzò uno dopo l'altro tutti gli uomini senza che riuscissero a fermarlo. Era troppo veloce, nonostante la sua stazza era velocissimo e non riuscivano a stargli dietro. Pochi attimi dopo il silenzio piombò in quella foresta, l'unico rumore che restò fu il rumore delle foglie color rosso sangue e della neve che cadeva dagli alberi, era da poco finito l'autunno e le foglie stavano finendo di cadere dagli alberi. il giovane ancora trasformato prese la bambina e lo scienziato portandoli a casa, chiuse la porta uscendo, si girò verso il bosco tornando alle sembianze di un bambino e svenne sulla neve poco sotto un albero. Dietro l'albero davanti al ragazzo si notò la figura di qualcuno che si fermò in piedi davanti a lui sghignazzando...
   
 
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