CAPITOLO 1: IL DIFFICILE COMPITO DI SEVERUS

“Severus, come ti ho già detto, i gemelli Potter stanno passando un momento difficilissimo! Hanno perso il loro padrino che rappresentava l'ultimo legame con la loro famiglia! Ti prego, vai a vedere come stanno!” quasi urlò Silente perché Piton si ostinava a non capire.

Ma si sbagliava: il professore capiva eccome...sapeva perfettamente cosa significava perdere le persone care e rimanere soli al mondo, ma non era pronto a rivivere il suo dolore infinito aiutando quei ragazzi. Si sentiva sempre colpevole, oppresso dal rimorso per essere stato lui ad aiutare Voldemort a uccidere Lily.

Eppure lo doveva loro...aveva pronunciato il “Voto Infrangibile” per il quale si sarebbe impegnato a proteggere i figli di Lily in ogni circostanza.

“Albus” aveva provato a ribattere, ma Silente prontamente aggiunto “Hanno i suoi occhi. Non puoi negarlo a lei!”. A questo punto Piton sentì che le forze lo avrebbero abbandonato presto; ma Silente aveva ragione: non poteva tradire Lily di nuovo rifiutando quell'incarico… sapeva che quegli occhi smeraldo non lo avrebbero mai perdonato.

Cedette così allo sguardo cristallino e soddisfatto del preside.

“Non posso credere di averlo fatto” continuava a pensare disperato Severus mentre usciva dall'ufficio di Silente.

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Intanto, a Privet Drive n°4, la casa stava lentamente andando a fuoco. Dentro sembrava non esserci nessuno, in realtà c'erano due corpi agonizzanti di due ragazzi.

Harry cercò di raggiungere la sorella che giaceva poco distante. Era coperta di sangue e sembrava priva di sensi. Lui invece era ancora cosciente, ma il suo corpo si era procurato grosse ustioni.

Le si avvicinò e d'istinto la abbracciò per proteggerla, come aveva fatto per 16 anni. Era la sua sorellina, la sua unica ragione di vita ora che anche Sirius li aveva abbandonati...non voleva perdere anche lei, il suo tesoro dai capelli rossi e gli occhi verdi, così tanto simile a sua madre.

Con la mano nella sua chioma vermiglia, posò un tenero bacio sulla sua fronte. Tornò a guardarla e sembrava ancora più piccola e fragile.

Non sapeva cosa fare: come avrebbero fatto a scappare da lì? Lei era svenuta e Harry troppo fragile per camminare e portarla in braccio. Mentre pensava ciò, il fuoco li stava raggiungendo e di lì a poco sarebbero morti bruciati.

Piton si smaterializzò a Privet Drive e la scena che li si presentò davanti agli occhi gli gelò il sangue nelle vene: la casa stava letteralmente bruciando!

Sembrava disabitata infatti non c'era nemmeno l'auto di Vernon. Questo significava che i Dursley se n'erano andati ma i gemelli Potter erano in casa!!! Se fossero usciti sarebbero stati scoperti perché avevano ancora addosso la traccia essendo minorenni e l'allarme imposto dalla protezione del sangue di Lily sarebbe scattato.

Severus era interdetto: non riusciva a fare nemmeno un passo. Ogni respiro per lui era diventato insostenibile...gli sembrava di essere tornato indietro di 15 anni a quella maledetta notte di Halloween in cui la sua amata perse la vita.

Le circostanze erano quasi le stesse: una casa che bruciava e l'odore della morte che aleggiava nell'aria.

Piton decise allora di entrare e di fare ammenda dell'errore commesso in passato. Questa volta, lo giurò, avrebbe dato il tutto per tutto e avrebbe salvato quei ragazzi.

FLASHBACK

Silente lo aveva appena informato di ciò che era accaduto a Godric's Hollow. Ancora non ci credeva: Lord Voldemort era venuto a conoscenza dell'abitazione dei Potter ma ancora non si sapeva chi fosse stato a rompere l'Incanto Fidelius tradendo la loro fiducia.

Severus corse velocemente verso la casa che stava andando in fiamme: sperava di essere arrivato in tempo, almeno per chiedere perdono a quella che un tempo fu la sua migliore amica. Ma quando entrò si rese conto di aver sbagliato. Il cadavere di Potter giaceva ai suoi piedi, gli occhiali storti sul volto che ostentava disperazione...non sembrava più James il Malandrino in quelle condizioni...sembrava quasi umano. Severus provò per quell'uomo un sentimento che credeva non esistesse. La pietà. Gli chiuse allora gli occhi e gli tolse i capelli dalla fronte.

Salendo poi le scale sentì il pianto disperato di un bambino e capì che forse qualcuno si era salvato in quella strage. Si precipitò nella cameretta dei piccoli e per un attimo il suo cuore si fermò.

La sua Lily era stesa a terra, il viso piegato in una smorfia di puro terrore. La bocca spalancata, quasi come stesse urlando nel momento in cui la Maledizione Senza Perdono l'ha uccisa.

Senza capire cosa stesse facendo, Severus si inginocchiò vicino a lei e la prese tra le braccia, come per percepire ancora un briciolo del calore che gli aveva sempre trasmesso lei.

Ben presto le lacrime cominciarono a rigargli il volto e in poco tempo si ritrovò a singhiozzare senza ritegno stringendo la donna che amava. Dopo aver esaurito tutte le lacrime si ricompose, diede un bacio sulle labbra fredde di Lily e si allontanò da lei.

Stava per uscire dalla stanza, quando si voltò verso la culla. C'erano due bambini: il maschietto urlava dato che aveva una profonda cicatrice sanguinante sulla fronte; la bambina invece non piangeva ma guardava interrogativa Severus e poi la madre, come se avesse intuito cos'era successo.

All'uomo, in tutta quella disperazione, non era sfuggito un particolare: entrambi i gemelli avevano ereditato gli occhi di Lily. La piccola poi presentava anche i capelli rossi, seppur di una tonalità più scura di quella della madre.

Li guardò ancora per poi andarsene e lasciare che gli Auror venissero a prendere i bambini.

FINE FLASHBACK

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Dopo un Alohomora, riuscì ad introdursi nella casa che ormai stava per essere divorata dalle fiamme. Istintivamente salì le scale ed entrò in una stanza che era stata sigillata con le catene.

Con immenso orrore si trovò davanti una scena racappricciante: Sarah Lily era priva di conoscenza e in una pozza di sangue. Il fratello invece stava raccogliendo le poche forze che gli rimanevano per tamponare la ferita all'addome.

Severus, senza farsi prendere dal panico, si fece svelto e le si avvicinò cercando di non spaventare il ragazzo che agiva meccanicamente senza capire cosa stesse succedendo, come se fosse caduto in una sorta di trance.

Vide che la sua allieva era in condizioni disperate, così la prese in braccio, prese Harry per una mano e più veloce che potè si materializzò al St. Mungo.