Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
Ricorda la storia  |       
Autore: garakame    11/02/2009    4 recensioni
Maya non riesce a diventae la Dea Scarlatta, perchè la sua mente e il suo cuore sono altrove. Riuscirà a mettere in scena il suo sogno? Personaggi: un po' tutti. Storia lunga.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il teatro è la mia vita Disclaimer:
Tutti i personaggi di Garasu no Kamen, il grande sono di Maya sono di proprietà di Suzue Miuchi e degli aventi diritto. Non li uso a fini di lucro ma soltanto a scopo ludico.
Buona lettura

Il teatro è la mia vita


Atto I scena I



Maya stava seduta sulla panchina del parco, dopo le prove sempre più sfiancanti, le piaceva distrarsi nella quiete del verde, stare in mezzo alla natura la rilassava.
Presto i colori delle foglie sarebbero cambiati.
L’autunno stava arrivando, sentiva già il cambiamento di stagione, l’aria era più fresca, non più così calda e afosa dei mesi precedenti.
Erano quasi le sei di sera e il sole stava tramontando, I suoi caldi raggi si riflettevano sui capelli castani di Maya, dandole riflessi ramati.
Intorno a lei bambini di tutte le età giocavano rumorosi, in attesa che le loro mamme e papà andassero a prenderli per riportarli a casa.
Maya non li sentiva.
Lo sguardo fisso nel vuoto, come se si trovasse in un altro mondo, non si accorgeva di quello che la circondava.
I suoi pensieri erano rivolti a quello che era successo poche ore prima alle prove e subito dopo.
Si trovava nel Kid Studio, stava provando con Sakurakoji l’ultima scena della Dea Scarlatta.
Le loro mani unite come i loro sguardi, ma anche questa volta c’era qualche cosa nella scena che non andava.
Il regista fermò gli attori, gridando:
“No Maya, non ci siamo, cosa combini? Isshin è l’uomo che ami, sembra che tu stia guardando un tonno da un quintale al mercato del pesce.”
Maya arrossì e si scusò con il regista e il compagno di scena, sospirò sconsolata.
“Va bene, per oggi è tutto, visto che non si riesce a cavare un ragno dal buco, finiamola qui.” Disse il regista piuttosto scocciato.
Maya e Sakurakoji scesero dal palco, salutando regista e attori, si avviarono verso l’uscita insieme.
Il ragazzo alto e bruno si chiedeva cosa avesse la sua amica.
Lui le voleva bene da tanto tempo, aveva cercato in quelle settimane di dimostrarglielo in ogni modo. Era giunto il momento di chiarirsi con lei.
“Maya ti va se andiamo a bere qualche cosa al Bar”.
Maya lo guardò con aria sconsolata, ma assentì e si diressero verso un bar all’angolo della strada principale.
Mentre aspettavano una bibita e un caffè, Sakurakoji fissò il viso pallido della ragazza.
“Maya, cosa c’è che non va? Come mai non riesci a recitare? Non ti sembro abbastanza veritiero come Isshin”? Maya lo guardò stupita, non era quello.
Abbassò gli occhi:
“Non sei tu Yu, sono io che non vado”.
“Maya, chi è che ti sta facendo soffrire così tanto?”
“Come dici?” spalancando gli occhi.
Yu le prese le mani, tra le sue.
“Maya, io ti amo, non voglio vederti soffrire così.”
“No, Yu ti prego di non dirmi queste cose.” Questa volta due grosse lacrime rigarono il suo viso, e continuò:
“Voglio essere sincera con te, ti prego di ascoltarmi senza arrabbiarti.
Anche se questo forse significherà che avrò soltanto il tuo odio e perso il mio partner sulla scena." Lui ritrasse le mani e pallido iniziò ad ascoltarla.
“In queste settimane mi hai fatto veramente stare bene, con te mi sono sentita protetta, coccolata. Ci siamo divertiti tanto, noi due insieme.”
Si toccò il piccolo ciondolo a forma di delfino che aveva al collo.
“Per un momento mi sono illusa di poterti considerare il mio fidanzato, pensavo che per riuscire a diventare la Dea Scarlatta mi sarei dovuta innamorare di te anche nella vita reale.
Ma non posso, mi dispiace” Maya guardò Yu negli occhi, lui deglutì, pallido, aspettando il seguito.
“Scusami se ti sto facendo soffrire, ma il punto è proprio questo.
L’amore non è un dovere o un’imposizione, nasce spontaneo.
In questo periodo mi sono sforzata di fare la parte della brava fidanzata, ma non voglio costringere te e me a vivere in un’illusione.”
Yu si alzò in piedi facendo cadere la sedia, stava tremando di collera:
“Vuoi dire che non potrai mai amarmi, Maya…?”
“Non come intendi tu, Sakurakoji, perdonami, io ti considero un caro vecchio amico.
Tutto quello che abbiamo fatto insieme, mi ha fatto molto piacere.
Per un momento mi è sembrato di avere la famiglia che non ho mai avuto, mi sono sentita attratta dal calore del tuo amore e di quello di tua madre.
Ma non riesco a considerarti in maniera diversa che da un amico.
Per me sei molto importante, ma l’amore è altro.”
Sakurakoji , chinò il capo, aveva un’espressione triste sul bel viso pallido, non si era aspettato tutto questo da Maya.
Aveva sperato fino all’ultimo che lei contraccambiasse i suoi sentimenti e ne era quasi convinto.
“Ti prego di scusarmi, ma ho preferito essere il più sincera possibile con te, perché la mia vita mi sembra fin troppo una farsa, in questo momento.
Non te lo meriti Sakurakoji.” Dicendo queste ultime parole, Maya si alzò e fece per andarsene, ma si sentì prendere per un gomito.
“Io non posso credere a quello che mi stai dicendo, eppure eravamo così vicini, Maya.”
La ragazza si divincolò dalla sua presa e gli disse:
“Tu eri convinto di questo, Yu, che ti potessi amare, e con il mio comportamento ti ho fatto illudere sempre di più.
Ti prego di perdonarmi. Ma non posso amarti.”
Le lasciò il braccio abbassando la testa, aveva capito che non c’era nulla da fare.
In fondo era stato meglio così che illudersi, come le aveva detto.
Uscirono dal Bar e si incamminarono verso la strada principale.
Entrambi avevano un peso nel cuore, ma Maya sembrava più serena, perché aveva finalmente fatto chiarezza nei suoi sentimenti.
Yu mise un braccio sulla spalla della ragazza facendola girare verso di sé:
“Chi è Maya? Chi è che ti ha rapito il cuore, devo saperlo!”
Lei spalancò gli occhi ed impallidì
“Si vede così tanto?”
“Sembri un’anima in pena, non fai altro che sospirare…Sei sempre triste.
E se non sono io, purtroppo, sarà pur qualcun altro.
Visto che mi consideri il tuo migliore amico, voglio sapere chi è. E’ un mio diritto.”
“No, Sakurakoji, non posso dirti chi è. Il mio amore è senza speranza, perché lui non sa che io lo amo, al contrario è convinto che lo odi.
Lui non mi vede neppure come una donna, mi considera soltanto una ragazzina.
Ma io lo amo con il cuore e con l’anima.”
Sakurakoji, guardò l’amica e notò che dicendo quelle parole, i suoi occhi si erano illuminati e le sue guance erano diventate di porpora.
Rimase stupito dalle sue parole e dall’espressione.
Un amore impossibile come quello di una dea verso un mortale.
Un amore impossibile come il suo per Maya e come quello di Maya per questa persona.
“Maya, ci sei… E’ in questo modo che devi interpretare Akoya.”
La prese di nuovo per le braccia
“Cosa?”
“Tu non ti sei vista, ma non appena hai iniziato a dirmi che lo amavi, hai cambiato espressione, ti sei illuminata.”
Il ragazzo tornò per un momento triste, ma finalmente aveva capito come aiutare la sua amica.
“Maya, quando reciti Akoya, ti prego cerca di vedere in me l’uomo che ami.”
Maya, stava per controbattere dicendogli che lei non lo amava, ma lui la interruppe, mettendole un dito sulla bocca.
“Non ti sto dicendo di amarmi, nella vita reale, ora che so che sono solo un amico per te, accetto la tua scelta, ma sforzarti di vedere in me l’uomo che ami sul palco.”
Lei sembrava non capire.
“Immagina che sul palco al mio posto, ci sia questa persona, che non sia io che ti tengo stretta o che ti sussurro parole d’amore, ma lui”.
Maya arrossì solo all’idea, poi balbettò un:
“Ma sei sicuro che funzionerà?”.
“Domani, Maya, ti prego fai questo piccolo sforzo e andrà tutto bene.”
Yu abbassò la testa sconfitto, si rese conto che con queste ultime parole il suo sogno di essere amato da lei svanì completamente.
L’idea lo ferì a tal punto che sentì il bisogno di scappare da lei.
Fece per allontanarsi, ma Maya gli prese una mano per fermarlo.
Lui si girò e la vide piangere:
“Grazie, Sakurakoji. L’unica cosa che mi rimane è questo amore infelice ed il teatro.”
“No, Maya, ricordati che ti rimarrò sempre amico.
E quando vorrai rivelarmi il nome del tuo amore, andrò a prenderlo a calci, perché non ha capito proprio niente di te.”
Le lacrime di Maya scesero copiose dal suo viso, iniziò a singhiozzare e Sakurakoji la strinse in un caldo abbraccio, sospirando.
Aveva perso il suo amore, ma avrebbe fatto di tutto pur di vedere la sua amica serena.
I passanti guardavano incuriositi la strana scena che gli si presentava, un ragazzo e una ragazza che si abbracciavano in mezzo al marciapiede.
Forse due innamorati che avevano fatto pace.
Su una bianca limousine di passaggio, un uomo in completo blu, guardava la scena, fumando nervoso una sigaretta.
Ordinò all’autista di portarlo in ufficio, sentì una fitta di gelosia attanagliargli il cuore, sospirò, corrugò la fronte.
Forse era arrivato il momento di sapere.
Telefonò alla sua segretaria chiedendo di annullare tutti gli appuntamenti che aveva nel tardo pomeriggio e chiese all’autista di farlo scendere.
Doveva sapere cosa era successo tra quei due.
   
 
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Il grande sogno di Maya / Vai alla pagina dell'autore: garakame