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Autore: Ulissae    11/02/2009    6 recensioni
Si può quantificare l’amore che io provo per te? Cercare minimamente di definirlo con una parola? No, non credo.
Non posso dimenticare tutto quello che ho passato con te, sentendo, almeno per poco, quel soffio di vita che Dio mi ha donato, e che un mio simile mi ha tolto brutalmente. Perché tu, ne sono sicuro, sei un angelo mandato da Dio.
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Esme Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Coi Piedi Per Terra ~
[A Esme and Carlisle tribute]
{Modena city Ramblers}



Ti ho amato attraverso giorni
Di buona fortuna e di festa


Si può quantificare l’amore che io provo per te? Cercare minimamente di definirlo con una parola? No, non credo.
Tu, mio angelo dai capelli chiari e caldi, con occhi dolci e amorevoli.
Che mi rendi figlio, marito e padre.
Non posso dimenticare tutto quello che ho passato con te, sentendo, almeno per poco, quel soffio di vita che Dio mi ha donato, e che un mio simile mi ha tolto brutalmente.
Perché tu, ne sono sicuro, sei un angelo mandato da Dio.

Ti ho amato attraverso giorni
Di mare agitato e tempesta

Come scordare il giorno in cui quei due ragazzi sono giunti alla nostra porta.
Sporchi, con i vestiti stracciati, ma con la loro straordinaria bellezza. Come sempre ti ho stretto per le spalle, mentre tu, con un sorriso, li facevi entrare.
Ti preoccupava il volto di lui, segnato da uno sforzo che solo con gli anni avremmo compreso, tormentato e confuso; probabilmente ancora non si fidava di quella piccola “peste” che lo affiancava.
La prima volta che la vedesti sorrisi, era tutto ciò che volevi: piccola, spigliata, sicura, con quel barlume di vitalità che invadeva tutto e tutti, perfino quel ragazzo solo che era il nostro primo “figlio”.

Ti ho amato attraverso gli anni
Le strade, gli oceani e le terre

C’è gente che crede che sia l’immortalità a rendere il tempo veloce, infinitesimale, nessuno sa quale sia la vera ragione.
Per me sei tu.
Perché un anno non è che un giorno se è la tua voce a cullarlo, le notti niente se non  stelle accompagnate dal tuo sorriso, i mesi, i giorni, gli anni le ore, nulla.
Non esistono luoghi brutti o dolorosi, non se li ho passati con te. Non se almeno una parte di noi è rimasta là ad attenderci al nostro ritorno.

Attraverso i momenti felici
Le gioie, i pianti e le guerre


Esiste felicità più forte di vedere ogni anno Rose con il suo sorriso unico e smagliante attraversare quel lungo corridoio della chiesa? O lo sguardo imbarazzato, una volta ogni tanto, di Emmett mentre sua mogli avanza verso di lui?
La presa stretta intorno al mio braccio quando ci avviciniamo sempre di più all’altare, il tuo sguardo commosso, quello compiaciuto di Alice, la pacatezza di Jasper.
L’ultima volta, però credo, sia stata la migliore.
Perfino Edward si è concesso un sorriso mentre si caricava sulle spalle la piccola Nessie per farle vedere meglio il matrimonio della sua zia preferita.
E poco importa quanto abbiamo dovuto lottare per far invitare pure il caro Jake, niente può appagare questo senso di “famiglia” che si espande per tutto l’ambiente.

Abbiamo girato paesi
E ascoltato le orchestre suonare


La ricordi quella melodia? La notte prima della trasformazione di Emmett.
Era dolce, armoniosa, in ogni nota trapelava felicità.
La mia. La tua. La nostra.
Perché non esiste più un “me” ed un “te”, ma solo un noi. E così sarà per sempre, per l’eternità.
Sugli accordi della nostra canzone.

Abbiamo guardato persone cadere
E fucili sparare


Non potrò mai scordare quel pomeriggio, quando ti trovai all’angolo di un bosco a consolare Jazz, ricordargli che lui, no, non era un mostro.
Poco importava il suono dei fucili durante la guerra, gli insulti, la cattiveria che aveva riversato.
Il sapore del veleno con il quale feriva i suoi nemici, il rumore della pelle di marmo lacerata dai denti.
Rimasi in silenzio, osservandoti, come rapito da tanta bontà.
Stavi interpretando la parte migliore che un commediografo possa scrivere, inventare: te stessa.
Perché non esiste nessuno migliore di te.
La mia adorata moglie.

E riso e scherzato
Sperando che il tempo non dovesse finire


Mi vergogno a confessarlo, ma per un periodo di tempo ho creduto di perderti.
Ho passato anni con il timore che da un momento all’altro tutto quello che eravamo, che avevamo costruito, dovesse scomparire, nel fumo del tempo.
Non riuscivo a capacitarmi che finalmente, dopo anni di sofferenze e solitudine, io, che tanto avevo penato, fossi riuscito ad avvicinarmi a qualcuno.
E se quel qualcuno eri tu, potrai ben capire che il mio terrore era puro.
Al punto di passare le notti tormentato cercando una soluzione a questo problema; succedeva però che nel momento in cui sorgeva il sole, e tu comparivi insieme ad esso, tutti i miei dubbi sparivano, sciogliendosi nei tuoi occhi ambrati.

E bevuto col nodo alla gola
Guardando gli amici partire


Ho odiato una sola volta nella mia vita Edward, e ancora oggi non lo voglio ammettere, ne pensare, per paura che lo sappia. Quando ci ha abbandonato per cercare se stesso, confuso e arrabbiato con noi, per averlo tolto dalla sua natura, ho provato un moto di rabbia, non dettato dall’orgoglio, ne dal fatto che avrebbe ucciso vite umane.
Per te.
Perché vedevo il tuo sguardo straziato ogni volta che ricordavamo il suo nome, le tue lettere confuse e scritte mentre eri in preda a crisi di malinconia, le quali rimanevano in un angolo della casa a riportarci alla mente quel fatto così doloroso.
L’ho odiato per questo semplice motivo.
Detestato con tutto me stesso, perché ti faceva soffrire, disperare.
Te, il mio angelo, la mia fonte di vita, si stava appassendo poco a poco; per poi risorgere, rifiorire con forza nuova a e potente, al suo ritorno.
Come fa la natura in primavera, dopo aver sopportato le fatiche e le privazione dell’inverno…

Mi hai dato conchiglie
Per farmi ascoltare i racconti del mare


Vedo il mondo solo grazie a te, afferrare i colori del mondo, renderli tali, come poesia tra le note di una canzone.
Come lo scrosciare delle onde, così la nostra vita insieme.
Dolce, ritmica, misteriosa.
Nessuno saprà mai chi siamo, come ci amiamo.
Perché noi siamo parte di un intero così particolare da essere unico.
E ti amo, ti amo più della mia esistenza stessa.
 
Mi hai dato un tamburo
Per battere il tempo e sentirlo passare


Delle volte, sotto la luce della notte, quando il tempo lo permette, appoggio la mia testa sul tuo petto in religioso silenzio, è in quei momenti che riesco a sentire un battito lieve.
Sembra una preghiera del tuo cuore morto, che urla di voler ritornare se stesso.
Altre volte, però, ho il dubbio che sia il tempo che ci scorre intorno, come vento che ulula al suo passaggio.
Per un attimo cado nello sconforto, pensando che di colpo finirà, poi, appena la mia mente si schiarisce, riesce a tenere a bada quel fumo inebriante che è l’amore incondizionato che provo per te, mi rendo conto che non è così, che la nostra pace è destinata a durare in eterno.

Mi hai dato parole e storie
E un bicchiere robusto e profondo
Per poterci raccogliere dentro
Le grida e il dolore del mondo


Non esiste ora, minuto secondo della mia vita che non vorrei passare con te.
Perché sei l’acqua che pulisce le mie ferite, il balsamo che allieva il mio dolore.
La luce che illumina la mia strada, la gioia che vive dentro la mia. Oppure sono io che vivo nella tua? Grazie alla tua?
Non lo saprò mai, come non so molte cose.
Ma sembrano superficiali ed inutili accanto a te, come se si sciogliessero, dileguassero al tuo arrivo, alla tua calma, alla tua dolcezza.
E non posso credere che grazie a te riesco ancora a sorridere, ad essere ancora capace di dire la parola “amore” darle un significato, credere di non essere un mostro per il semplice fatto di amare, di amare te. L’essere, la persona, più meravigliosa di questo mondo.
Ed agire in modo tale da essere ricambiato. Amarti è la cosa migliore che io possa fare.


Puoi prendere un fuoco
Ed accendere i sogni di chi ti sta intorno

Amo il modo in cui accendi gli occhi di Alice con un semplice commento, con una semplice parola che per lei diviene vitale.
Amo il modo in cui con un gesto involontario, come se la tua natura fosse quella di rendere felice la gente, fai rischiarare il volto di Jasper grazie alla presenza di un sorriso.
Amo il modo in cui fingi di non vedere i falli di Emmett, quando tutti insieme giochiamo.
Amo il modo in cui il tuo sguardo si riempie di orgoglio alla vista di Rosalie, che le concede, almeno per poco, di ritornare la cara ragazza insicura a cui tutti, nel profondo, vogliamo bene.
Amo il mondo in cui stringi le mani commossa quando Edward suona, e di come con ogni movimento del tuo corpo ti avvicini a lui e gli infondi amore, stringendogli le spalle e avvicinandolo a te, come se fosse un bambino.
Amo il modo in cui sorridi se Bella non riesce in qualcosa, ma silenziosa, affiancandola ed aiutandola con la piccola Reènesme.
Amo il modo con cui giochi con tua nipote, riempiendola di baci e carezze la fai sentire unica ed amata, ancora più di quanto non lo sia.
Amo tutto di te. Amo te.
 
Puoi aprire la mano
E raccogliere tutti i colori del giorno


Se nella mia mente dovessi creare un’immagine unica, precisa, incancellabile di te, le tue mani sarebbero in avanti, e tu chinata, sempre pronta ad aiutare.
Perché sai bene che chi aiuta, sarà aiutato.
Che ogni tuo gesto, disinteressato, provoca la gioia e la tranquillità di chi ti sta intorno.
Sai che i loro sorrisi sono il tuo nutrimento, il colori con i quali dipingerai la nostra vita.
La nostra esistenza.
Insieme. Per sempre.

Puoi fare un castello
Con legni spezzati e barattoli rotti

Come posso non adorare la dedizione con la quale ti dedichi a tutti, la tua capacità unica di rendere anche la più buia delle notti la giornata più luminosa e viva della storia?
Di come allieti ogni giornata con la tua presenza, la tua forza, la tua prontezza?
Di come mi consoli ogni qual volta un paziente mi lascia, tenendomi la mano stretta, riversando su di me un’energia d’animo inaspettata da una persona pacata come te?
Ricordandomi che non è una mia colpa, ma di qualcosa più grande di noi.

Puoi trovare una stanza grigia
E riempirla del blu della notte


Ti ricordi la prima volta che ti ho visto? Che ci siamo visti?
Era la festa di tua sorella, la gente ballava presa dalle musiche allegri e frizzanti. Tu eri silenziosa, stavi seduta su una panca osservando tutti con sguardo criptico.
E non scorderò mai il momento in cui i tuoi occhi si sono scontrati con i miei, come sei trasalita, il tuo viso arrossarsi di colpo, l’odore del tuo sangue scappare dalla pista da ballo ed arrivare a me.
Portavi un vestito blu, come la notte, come quella meravigliosa notte.

Ti ho amato attraverso giorni
Di buona fortuna e di festa

E’ mai esistito nella storia un giorno migliore di quello del compleanno di Nessie?
La gioia che ognuno di noi sprizzava, la passione che mettevi nel preparare ricette inutili per noi, ma così deliziose, come i nostri amici lupi sembravano volerci comunicare facendole sparire?
Non credo.
Così come non esiste uomo che possa amare una donna più di come io lo possa fare con te.

Ti ho amato attraverso giorni
Di mare agitato e tempesta


Amarti in ogni mio più piccolo gesto, ecco quello che voglio.
Farlo mentre fuori infuria la tempesta, mentre la gente si uccide, i nostri simili combattono.
Essere almeno per un attimo egoista verso il mondo, per concedermi di amarti.
E non posso negare quanto adori il tuo odore, il tuo profumo appena dopo aver fatto l’amore nel silenzio della foresta.
Delle tue braccia che mi stringono, della tua voce che mi culla, che mi tranquillizza, che mi rende capace di affrontare tutto e tutti.
Tu, sì, tu sei la mia dose di amore.

Ti ho amato per quando mi hai preso
E portato vicino a una stella

L’uomo può essere felice con poco, i vampiri, invece, mi hanno sempre detto, non sono così fortunati, non riescono a cogliere le gioie semplici che gli umani vivono con la loro breve vita.
Io, però, con te ho scoperto cosa vuol dire vivere, imparare a scoprire gli altri, non soffermarsi solo alla solitudine al quale ognuno di noi è schiavo.
Ogni volta che mi stringi la mano, che la prendi con la tua presa gentile ma allo stesso tempo decisa, mi fai arrivare fin sopra alle stelle, lasciandomele toccare, come si può fare con un bambino curioso.
Quando cade una stalle loro credono un desiderio si avveri, io il mio lo ho accanto, ogni notte, ogni giorno, ogni istante della mia esistenza.

E per quando mi hai preso per mano
E tenuto coi piedi per terra
Coi piedi per terra….



[Note dell'autrice: Come sempre scrivo cose assurde su canzoni semisconosciute dei miei adorati MCR (L).
Dopo che un ragazzo mi ha dato buca, inventandosi una scusa semicredibile. Ecco cosa succede... -_________- scrivo storie al limite delle carie -.- (ç____ç)
Bene, una dolcissimissima, mielosa, diabetica songfic sui carissimi Esme e Carlisle. Ho voluto rivedere un pò tutta la vita della famiglia Cullen attraverso gli occhi di lui e le azioni di lei. Come quando Alice e Jazz sono arrivati, le azioni quotidiane di tutti...
Volutamente il nome di lei non è mai pronunciato. Anche la ricorrenza con il tema di Dio, dopo tutto Carlisle è un pastore protestante.
Spero sia in minima parte arrivata nei vostri cuoricini ^w^]
   
 
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