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Autore: Writer_son of Hades    23/09/2015    5 recensioni
Questa ff crossover mi è venuta in mente rivedendo questa mattina “Lemonade Mouth” il film della Disney che ha accompagnato la mia infanzia facendomi sperare di poter mettere su una band semplicemente credendoci e con dei perfetti sconosciuti (chi non l’ha visto vada a cercarlo si internet e rimedi).
Come mi è solito fare, mi sono immaginata i personaggi di Percy Jackson nello stesso contesto.
Ovviamente ho dovuto cambiare un po’ il film per adattarlo al meglio alle vite dei nostri semidei preferiti, aggiungendo anche dei nuovi personaggi (es: Will e Nico).
Spero che vi abbia incuriosito abbastanza e vi auguro buona lettura!
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jason/Piper, Luke Castellan, Nico/Will, Percy/Annabeth, Talia Grace
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il nome della band
 


Faceva davvero caldo dentro al capannone. Tutti quelle persone poi, non aiutavano a migliorare la situazione.
Piper cercò di farsi spazio fra la folla fino a raggiungere il furgone che avrebbe fatto da palco per l’esibizione imminente dei Mudslide Crush. Riuscì a distinguere Jason e gli si avvicinò con un sorriso. La ragazza gli scoccò un bacio sulla guancia per poi tornare a guardarlo.
                << Va tutto bene? >> gli chiese Piper vedendolo freddo.
Il ragazzo sbuffò. << È per la festa di Halloween. >> cominciò seccato. << Il preside ci ha detto che dovremmo dividere la scaletta perché c’è un'altra band. >>
                << Oh. Ma perché vi da così fastidio dividere la serata con un’altra band? Alla fine è solo metà scaletta… >> borbottò Piper.
                << Non è per quello. Era la nostra serata e ce l’hanno portata via. >> disse con tono duro. Piper non l’aveva mai visto così arrabbiato, ma questa cosa la seccava parecchio.
                << Bé, non ti farà piacere saperlo ma faccio parte di quella band. >> disse con una sicurezza nella voce che credeva di non avere. << Suono il basso e canto insieme ad Annabeth. E siamo davvero forti. >>
Jason la fissò per poi scoppiare a ridere.
                << Ma che hai? >> gli chiese Piper.
                << Eri seria? >> domandò sorpreso. La ragazza non staccò lo sguardo da quello di Jason. << Oh.>>
                << Già. Per cui vedi di fartelo andare bene, perché vi daremo filo da torcere. >> ringhiò seria per poi allontanarsi.
Sentì Jason correrle dietro, ma venne fermato da qualcuno, forse Luke, che lo chiamava. Uscì dal capannone che i Mudslide stavano suonando una delle loro canzoni e le urla delle ragazze riuscivano a sovrastare quello delle chitarre.
 
 
 
 
                << Mi spieghi perché tutti ci fissano così? >> chiese Talia a Percy.
Stavano camminando per i corridoi della scuola e da quando erano usciti dalla classe di biologia, non c’era stato uno studente che non li avesse guardati male.
                << Abbiamo rovinato la scaletta ai Mudslide Clash. >> le rispose il ragazzo tenendo gli occhi bassi.
                << E allora? >>
                << Allora loro sono i vincenti. L’orgoglio della scuola. >> fece gesti ampi con le mani in aria. << E noi siamo come le allergie: persistenti. >>
Talia ridacchiò e scosse la testa.
                Scesero nel seminterrato, ma prima di entrare presero una limonata (come una specie di tradizione). Quando aprirono la porta, gli altri erano già tutti in cerchio sui tavoli e stavano tenendo in mano una Mel’s Lemonade.
                << Okay, siamo qui per una riunione d’emergenza. >> enunciò Talia prendendo parola. << Siamo qui per una cosa importante. >>
Leo fece un rullo di tamburi battendo le bacchette sul banco.
<< Il nome della band. >> annunciò la ragazza. << Non possiamo partecipare senza un nome per cui avanti, fuori delle idee. >>
Tutti fecero delle facce concentrate mentre pensavano.
                << Umpa-Lumpa. >> se ne uscì per primo Leo.
Gli altri fecero delle facce schifate e venne eliminato subito.
                << Gli anarchici? >> propose Talia.
                << Deve essere un nome che ci rappresenti. >> sottolineò Piper.
                << Oh io ho un’idea! >> esclamò Percy cercando qualcosa nello zaino. Estrasse un quaderno per lo più bianco e cominciò a sfogliarlo alla ricerca di qualcosa. Lesse un paio di righe: << Ecco. >> disse infine. << Percy. >>
                << Percy? >> esclamò Talia stupita.
                << Scusate ma io ho bisogno di un’altra limonata. >> disse Annabeth alzandosi e uscendo.
<< Vuoi chiamare la band con il tuo nome? >> chiese Leo poco convinto.
                << Che c’è? Molte band si chiamano come i nomi propri di persona! >> si difese il ragazzo alzando le mani.
                << Va bene, ma non chiameremo la nostra band “Percy”. >> decise Talia.
                << Come volete… >> mormorò il moro.
                << Sparite dalla festa. >> esclamò Annabeth entrando.
Tutti la fissarono.
                << Ehm… non è un granché come nome. >> confessò Piper.
La ragazza bionda alzò gli occhi al cielo: << No, “Sparite dalla festa”. >> ripeté mostrando un foglio con scritte quelle parole a caratteri cubitali.
 
 
 
 
                << Sono state ritrovate delle gomme da masticare sotto agli spalti della nuova palestra. Chiediamo gentilmente di… >> diceva la voce del preside dallo schermo, altro generoso regalo da parte della Turbo Blust.
Piper si sedette ad un tavolo nella mensa ed estrasse il pranzo dalla borsa.
                << Ehi. >> la salutò la persona che si sedette di fronte a lei.
                << Vattene Jason. >> disse semplicemente lei continuando a scartare il sandwich.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo: << Che hai adesso? >>
Piper lo fulminò con gli occhi per un secondo, ma poi tornò a concentrarsi sul pranzo.
                << Non mi hai richiamata. >> sputò acidamente.
                << Amore, lo sai. >> cominciò lui con tono dolce. << Ho le prove con la band e gli allenamenti… >>       
                << Non dirmi che è la mia band il problema… >> lo bloccò.
Lui sbuffò, quasi annoiato e poi fece un cenno con la testa a qualcuno dietro di lei.
                << Ora devo andare. Ci vediamo. >> disse semplicemente alzandosi e lasciandola sola.
                << Sì, certo. >> mormorò la ragazza staccando un chicco di uva e ficcandoselo in bocca.
Qualcun altro si sedette davanti a lei. Vide dalle mani di chi si trattava.
                << Se un ragazzo non chiama per qualche giorno, una si deve preoccupare? >> chiese per poi alzare gli occhi su Leo. << Tu sei un ragazzo, no? >>
Il ragazzo ridacchiò: << Wow reginetta di bellezza, ti credevo più sveglia. >>
                << Non in quel senso, cretino. >> lo rimproverò lei sorridendo. << Tu sei mio amico. >>
                << Anche tu lo sei. >> disse lui con un sorriso rassicurante. << E non dovresti farti trattare così da quel pezzo di merda. >> continuò indicando Jason due tavoli più in là con Luke e gli altri della squadra di calcio.
                << Sì, è un bel pezzo di merda. >> sospirò. << Ma lo amo. >>
Ci fu un attimo di silenzio nel quale Leo si tormentò le mani di continuo.
                << Senti Piper… >> cominciò timidamente. << …ci sarebbe questa ragazza per cui ho una cotta da sempre… >>
Gli occhi di Piper si illuminarono: << Ti piace una ragazza? >>
Leo invece li tenne bassi: << …sì, è Calypso. Non so se la conosci. >>
                << Sì, è nel mio stesso corso di letteratura avanzata. Ma perché me lo dici? Hai bisogno di un consiglio? >> la ragazza era nel suo elemento quando si parlava di queste cose.
                << Vorrei chiederle di uscire una sera, ma ogni volta che la vedo vado nel panico più completo e tutto ciò che faccio è cominciare a balbettare cose senza senso. >> le guancie gli si colorarono di rosso. << Secondo te cosa dovrei fare? >>
                << Ehilà ragazzi! Di cosa state parlando? >> chiese un frizzante Percy Jackson sedendosi al fianco di Leo.
                << Oh, niente di che. >> disse Piper sbrigativa. << Oggi io e Leo andiamo a fare un po’ di shopping insieme. Devo aiutarlo con una faccenda particolare. >>
Leo la guardò ringraziandola.
                << Avete visto quei due? >> domandò Percy guardando dietro a Piper. Indicò con la testa Nico e Will che pranzavano insieme.  << Stanno facendo amicizia molto velocemente. >>
Piper guardò a sua volta e notò che nei loro occhi c’era qualcosa che andava molto oltre una semplice amicizia.
                << Sì, poi Will è davvero simpatico. >> constatò Leo.
Piper sospirò sorridendo: << Certo che voi siete proprio ciechi. >>
Entrambi i ragazzi la fissarono con aria interrogativa: << Come? >> chiesero all’unisono.
La ragazza stava per rispondere quando notò qualcosa di strano vicino alle macchinette. Annabeth aveva una bottiglia d’acqua in mano e intorno a lei, Luke con Drew e altri due ragazzi, si erano avvicinati troppo.
                << Ragazzi, andiamo. >> disse preoccupata alzandosi velocemente. << Annabeth è nei guai. >>
 
 
 
 
Annabeth aveva appena finito di leggere per la terza volta “Orgoglio e Pregiudizio”. Si era dunque concessa una piccola pausa. Si era avvicinata alle macchinette e si era presa una bottiglia d’acqua. Dopo essersi piegata a prenderla nello scomparto apposta, qualcuno gliel’aveva presa dalle mani. Quando si rialzò di scatto, si ritrovò la faccia di Drew a pochi centimetri.
                << Grazie, ne avevo proprio voglia. >> le disse con un sorrisetto falso stampato in viso.
                << Veramente… >> farfugliò Annabeth cercando di riprendersi la bottiglia.
Ma qualcun altro si mise in mezzo.
                << Ehi. >> le sorrise Luke appoggiandosi con una braccio alla macchinetta e guardando la ragazza dritta negli occhi. << Tu sei Annabeth, giusto? >> le chiese sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi-acchiapa-ragazze.
Annabeth non voleva ammettere che aveva una cotta per quel ragazzo da quando andava all’asilo. Ma era così, per cui ammettiamolo: si sciolse completamente quando cominciò a parlargli così, visto anche che non l’aveva mai calcolata fino a qual momento.
                << Ehm… Sì… >> balbettò perdendosi in quegli occhi azzurro elettrico.
                << Ho sentito che sei la cantante della nuova band. Quella che ci ha portavo via metà scaletta e che ci ha rovinato la festa di Halloween. >> potevano essere le peggiori parole del mondo, ma dette in quel modo sembra quasi poesia.
                << Perché non ci canti qualcosa? >> la sfidò. Dietro di lui gli altri ragazzi e Drew ridacchiarono.
                << Veramente io… >> cominciò Annabeth cercando una via di fuga.
                << Tu cosa? >> disse uno degli amici di Luke piazzandosi dietro di lei per non lasciarla scappare. << Non sai cantare? >> la stuzzicò.
                << Io… >> era in trappola. Sentiva che stava per svenire.
                << C’è qualche problema? >> la voce che pronunciò quelle parole sarebbe stata per sempre la voce del suo salvatore.
Percy si fece largo fra i ragazzi e recuperò Annabeth prendendole la mano. La ragazza corse fra le braccia di Piper che l’accolse.
                << Luke sei un deficiente. >> gli ringhiò contro Piper accarezzando i capelli ricci e biondi dell’amica.
                << Ti adoro anche io tesoro. >> disse facendole l’occhiolino.
Questo servì solo a far incazzare di più la ragazza.
                << Vedi di finirla Luke. >> si intromise Leo.
                << Perché? Sennò mi farai smettere? >> lo provocò avvicinandosi. Un braccio muscoloso lo bloccò prima che facesse un altro passo. Percy lo fissava in cagnesco.
                << Non avvicinarti ai miei amici, Luke. >> lo avvertì.
Il ragazzo biondo cominciò a ridere di gusto.
                << Sei incredibile, Jackson. Credi che suonare insieme delle stupide canzonette vi renda amici? >>
Percy stava per mollare un pugno in faccia al ragazzo, ma qualcuno lo bloccò. Gli occhi di Nico lo supplicarono di non farlo.
                << Ogni volta devi farti salvare dl fratellino. >> lo stuzzicò arricciando il naso. << Sei patetico. >>
                << Lui non può fare niente. Ma io sì. >> esclamò una voce.
Tutti si voltarono. Talia era ferma con una Mel’s Lemonade in mano.
                << E sentiamo, cosa faresti? >> la sfidò Luke incrociando le braccia al petto.
Talia gli si avvicinò. Quando si trovò a un metro da lui, disse: << Un secondo. >> alzò un dito in segno di attesa e prese un lungo sorso di limonata. Poi guardò Luke, e gli sputò in faccia tutto quello che aveva in bocca.
Il ragazzo rimase immobile con la bocca aperta. I suoi amici fissarono Talia come se fosse impazzita.
                << STAI SCHERZANDO?! >> gridò Luke dopo essersi tolto il liquido dagli occhi. << PRIMA QUELLO MI SPACCA IL NASO! >> ringhiò puntando Will.
                << Tu cosa? >> domandò Nico in un sussurro a Will.
                << Niente. >> rispose sbrigativo il biondo.
                << E ADESSO TU MI SPUTI LA LIMONATA ADDOSSO?! VOI VOLETE MORIRE!>> era fumante di rabbia, ma Talia non poteva far a meno di ridere.
Quello che successe dopo fu una serie caotica di eventi: Luke puntò a buttare a terra Talia, ma Percy lo bloccò in tempo facendolo cadere a terra. Un amico di Luke puntò a Leo, ma Piper gli si piantò davanti e lo fulminò con lo sguardo facendogli pentire di essere nato. Talia puntò a sputare in faccia a Drew. Annabeth, Nico e Will rimasero a fissare la scena attoniti.
                << Che succede qui? >> esclamò il preside richiamando l’attenzione generale.
Luke fu il primo che si fece avanti: << Signor preside, stavo prendendo una bottiglia d’acqua dalla macchinetta quando questa ragazza >> spiegò prendendo il braccio di Talia che teneva ancora in mano la Mel’s Lemonade. << è venuta ad importunarmi sputandomi la Mel’s Lemonade in faccia.>>
                << Oh, ma per favore! >> esclamò Talia.
                << Io propongo una punizione.>> continuò Luke.
                << Te la do io la punizione Castellan! >> ringhiò Percy.
                << Non è tollerabile un comportamento del genere. >> si aggiunse Drew.
                << Vedi di chiudere quella fogna Drew! Sennò vengo a chiudertela io. >> la minacciò Piper.
Sta di fatto che l’intera band, compresi Nico e Will, si prese una punizione per quel pomeriggio.
 
Ed ecco come trovarono il nome della band: LEMONADE MOUTH.






Nota dell'autrice: 
Avevo detto che avrei aggiornato per cui eccomi qui! Questa è la prima storia che ho ripreso in mano, adesso con calma mi metterò sotto anche con "L'Armata dell'Olimpo" (lo giuro). Non vi posso dire quando aggiungerò il prossimo capitolo perché i professori hanno già iniziato ad ucciderci (se volete potrei recitarvi a memoria l'intero primo canto della Divina Commedia.... -.-"). IN ogni caso cercherò di farlo entro settimana prossima, non vi farò aspettare troppo, promesso.
Ringrazio tutti quelli che sono ancora qui a segiurmi e che non mi hanno creduta morta!
Un bacione a tutti voi meravigliose persone
Silvia

P.s.: Se vi interessa sto lavorando ad altre 2 storie e risistemando una vecchia (perché sì, sono pazza). Per cui non stupitevi se vi ritrovate una nuova storia completamente a caso ;)
 
 
 
 
 
   
 
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