Daveigh si risvegliò qualche
ora dopo. Come la volta precedente, non era rimasto nulla del passaggio di
Chloe. Nulla, a parte una nuova fasciatura, questa volta nel braccio sinistro.
L'incisione riportava una
delle ultime frasi che la bambina le aveva detto:
Tu sarai l'ultima, Daveigh.
La giornalista imprecò.
Prese il cellulare.
- Ellen? Sono Daveigh. - .
- Che succede? Ti sento
spaventata! - .
- Stamattina, alla villa,
mentre rovistavo tra le piante, ho trovato il diario degli "Angeli di
Lucifero" dell'annata 1994-1995. Dentro ci sono annotazioni agghiaccianti
sui riti dei satanisti, tra cui le vicende che interessano Chloe Morrell. - .
- E cosa hai scoperto? - .
- Chloe Morrell si è mangiata
tre bambini durante la sua prigionia. Probabilmente per non morire di fame. - .
- Oh Cristo! - .
- Dopo aver letto ciò, con
Kristen e due ragazzi di Davenport appassionati di paranormale, abbiamo
convenuto che Chloe è una specie di demone molto rara...e forse anche molto
pericolosa. - .
- È pericolosa e basta. - .
- E per scoprire la verità,
dobbiamo necessariamente... - .
- ...entrare nella villa. - .
- Esattamente. Due ragazzi di
Davenport, dei "Ghost Hunters" verranno con noi insieme a tutta la loro attrezzatura per aiutarci.
Penso che verrà anche Kristen, ovviamente. - .
- L'oca entra ed io no? Vengo
con te. Non me ne frega se crepiamo. Non la darò mai vinta a Kristen. - .
- La scelta è la tua. - .
- Vuoi coinvolgere anche il
tuo amico? - .
- Nathan? No, assolutamente.
Voglio tenerlo fuori da questa storia, nonostante mi abbia dato più volte una
mano durante questo periodo. - .
- Come vuoi tu. Quando si
parte? - .
- Sabato prossimo. Dobbiamo
essere a Farmington per il crepuscolo. Non dobbiamo farci vedere da nessuno. -
.
- Ottimo. A domani, Dave. - .
- Ciao, Ellie. - .
Qualche minuto dopo però,
neanche a volerlo, Nathan chiamò Daveigh.
- Ciao Dave, sono Nathan. - .
- Ehi! Dimmi pure. - .
- Come è andata con i ragazzi
di Davenport? - .
- Benissimo. Ci aiuteranno a
far luce sul mistero di Farmington; sabato andremo a Villa Floyd. - .
- Eccellente...ascolta Dave,
devo chiederti un favore io, stavolta. - .
- Certo, chiedi pure. - .
- Sabato dovrei incontrare
una ragazza, a Tekoa. Affari da nerd. Potresti darmi un passaggio almeno fino a
Farmington? - .
- Certamente, nessun
problema. - .
- Grazie mille! Beh...a
sabato allora. - .
- Yes. Ciao Nathan. - .
Un attimo dopo però le venne
un dubbio.
- Scusami Nathan, sono sempre
io. - .
- Dimmi. - .
- Di recente hai conosciuto
una ragazzina bionda, dagli occhi neri, età compresa tra gli undici e i tredici
anni? - .
- No, perché? - .
- Potrebbe essere Chloe. - .
- Dai Daveigh! Pensi proprio
che non ti avrei avvisato se l'avessi vista? - .
- Effettivamente...lascia
perdere. Ciao. - .
Daveigh non si fidava.
Anche Thomas Barrett era a
Farmington di passaggio, eppure si era scoperto essere la prossima vittima di
Chloe.
Non voleva che l'amico
facesse la sua stessa fine.
Martedì
Ellen era rinchiusa nel suo
studio. Nonostante la tarda ora, era rimasta sveglia a lavorare ad alcune foto
che, per un motivo o per un altro, non era riuscita a sistemare. Oltre a quelle
per il giornale, dovette ricontrollare le immagini del servizio fotografico che
aveva fatto la settimana scorsa.
Un rumore la fece sobbalzare.
Che siano ladri? Si chiese, impugnando la 9 mm che teneva in un cassetto.
Salvò il lavoro e uscì,
muovendosi nell'ombra.
Viveva in un appartamento, ed
i posti da controllare erano veramente pochi.
Setacciò cucina, sala e
bagno, non trovando nulla.
Andò nella sua camera.
Le cadde l'occhio su una
sagoma rannicchiata in un angolino.
Accese la luce.
Il suo volto era a un
centimetro di distanza da quello di Chloe.
Poteva sentire l'odore forte
di sangue uscire dalla sua bocca totalmente coperta del medesimo liquido.
- Mi vedi bene, adesso? -
disse la bambina.
Non fece neanche in tempo ad
urlare.
Il fantasma la colpì alla
gola.
E la fotografa cadde a terra
svenuta.
Mercoledì
- Caffè? - chiese Daniel a
Aaron.
- Perché no? - .
Il ragazzo diede la tazzina
all'amico.
Erano nel loro rifugio a
Davenport. Stavano discutendo sui casi di cui si sarebbero occupati.
- Allora, dato che sabato è
vicino, direi di esaminare il caso della signorina Carroll di Spokane. - disse
Aaron.
- Che problema ha? - .
- Dalla chiamata sembrava
esser la fantomatica ragazzina mangia-bambini di Farmington, che a detta della
Carroll si chiama Chloe Morrell. - .
- Ora ricordo. - fece Daniel,
bevendo il caffè.
- Sembra si tratti di un
demone molto raro, evocato sicuramente dagli "Angeli di Lucifero",
che ha preso possesso del corpo di Chloe. - .
- Ed uccide persone che
avevano circa la sua età al momento del decesso, ma anche persone più grandi, e
molte di esse hanno caratteristiche in comune con la bambina. - .
- Non è che la bambina sta
uccidendo tutte queste persone per poter, grazie a qualche oscuro potere, tornare in vita? - .
- Potrebbe, ma non ne sono
troppo convinto. In ogni caso, sabato andremo lì e... - .
Dong.
Il rumore di una campana si
propagò nella stanza.
Le luci si spensero.
Un canto si propagò nel buio.
Now be worried, 'cause I'm
here.
I can feel your pain and
fear.
I see you also if you don't
see me.
Now come and play with me.
- Chi c'è? - domandò Aaron,
preso dalla paura.
Dong.
Le luci si accesero.
Una bambina bionda, con occhi
neri, vestita di nero e la bocca sporca di sangue era di fronte a loro.
- Io sono Chloe. Il tuo
dolore e la tua paura. - disse Chloe.
Daniel cercò di afferrare un
coltello, ma la bambina lo immobilizzò.
- Non cercate di fermarmi.
Per me non c'è cura. - .
Dong.
Giovedì
Kristen aveva il turno di
notte al giornale online. Armeggiava al computer, trascrivendo sul pc le varie
veline che arrivavano.
Fortuna che domani è venerdì, pensò.
Mentre aspettava, però, il
sonno ebbe la meglio su di lei.
Si ritrovò in un bosco.
Camminava apparentemente
senza meta. La luce lunare che filtrava tra le foglie degli alberi illuminava
la sua via.
Continuò così per cinque
minuti, poi apparve Villa Floyd.
Fece per entrare, ma
l'edificio prese fuoco senza motivo.
Non puoi entrare.
Chloe la guardava a pochi
metri di distanza.
Devo farlo.
Non lo farai. Nè tu né
Daveigh.
La giornalista si risvegliò.
Cosa vuoi, Chloe?
Venerdì
Chloe se ne stava seduta sul
cornicione della villa. Aveva accanto a se un secchio contenente quel
poco che le era avanzato delle budella di Thomas Barrett. Ogni tanto affondava
la mano nel recipiente e mangiava qualche boccone, e nel mentre guardava il tramonto
tingere di rosso Farmington.
Continuava a pensare a quella giornalista, Daveigh, che, di punta in bianco, aveva cominciato ad interessarsi al posto dove dimorava il suo corpo e la sua anima.
Ma chi si crede di essere? si chiese, pensando all'incontro avuto lunedì con lei.
Per non parlare poi di quella
mostruosa oca ficcanaso della Rollins, ed il suo stupido ed inutile blog.
Brutti impiccioni
giornalisti. Pensò, sputando via del
sangue. Sempre a farsi gli affari di tutti meno che di loro stessi.
Ma l'avrebbero pagata,
insieme a quei fantomatici "Ghost Hunter" di Davenport e a quella
fotografa che non credeva nel paranormale.
- Vi sto aspettando, stronzi.
Io ho sempre fame! - .
E rise sadicamente, mentre il sole lasciava posto alle stelle.
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Salve a tutti, ragazzi!
Vi chiedo scusa per il ritardo, ma l'inizio della scuola ha rallentato ulteriormente la mia attività letteraria. Quindi, d'ora in poi, credo che aggiornerò più lentamente.
Alla prossima,
Frenz