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Autore: FrenzIsInfected    23/09/2015    3 recensioni
Daveigh Carroll è una giovane giornalista di Spokane(WA), ed Ellen Clark una sua collega fotoreporter. Insieme, indagano sulle vicende che dagli anni '80 sconvolgono la tranquilla città di Farmington(WA). Sembra che in una villa abbandonata
fuori paese immersa tra gli alberi, Villa Floyd, siano scomparsi giovani di tutte le età. Le due chiamano come rinforzo
Kristen Rollins(giornalista e horror blogger), Daniel Reed e Aaron Turner(appassionati di paranormale) e Nathan Wilson, nerd amico di Daveigh. Cosa cela quella villa a Farmington?
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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La paura cresce

Daveigh si risvegliò qualche ora dopo. Come la volta precedente, non era rimasto nulla del passaggio di Chloe. Nulla, a parte una nuova fasciatura, questa volta nel braccio sinistro.

L'incisione riportava una delle ultime frasi che la bambina le aveva detto:

 

Tu sarai l'ultima, Daveigh.

 

La giornalista imprecò.

Prese il cellulare.

- Ellen? Sono Daveigh. - .

- Che succede? Ti sento spaventata! - .

- Stamattina, alla villa, mentre rovistavo tra le piante, ho trovato il diario degli "Angeli di Lucifero" dell'annata 1994-1995. Dentro ci sono annotazioni agghiaccianti sui riti dei satanisti, tra cui le vicende che interessano Chloe Morrell. - .

- E cosa hai scoperto? - .

- Chloe Morrell si è mangiata tre bambini durante la sua prigionia. Probabilmente per non morire di fame. - .

- Oh Cristo! - .

- Dopo aver letto ciò, con Kristen e due ragazzi di Davenport appassionati di paranormale, abbiamo convenuto che Chloe è una specie di demone molto rara...e forse anche molto pericolosa. - .

- È pericolosa e basta. - .

- E per scoprire la verità, dobbiamo necessariamente... - .

- ...entrare nella villa. - .

- Esattamente. Due ragazzi di Davenport, dei "Ghost Hunters" verranno con noi insieme a tutta la loro attrezzatura per aiutarci. Penso che verrà anche Kristen, ovviamente. - .

- L'oca entra ed io no? Vengo con te. Non me ne frega se crepiamo. Non la darò mai vinta a Kristen. - .

- La scelta è la tua. - .

- Vuoi coinvolgere anche il tuo amico? - .

- Nathan? No, assolutamente. Voglio tenerlo fuori da questa storia, nonostante mi abbia dato più volte una mano durante questo periodo. - .

- Come vuoi tu. Quando si parte? - .

- Sabato prossimo. Dobbiamo essere a Farmington per il crepuscolo. Non dobbiamo farci vedere da nessuno. - .

- Ottimo. A domani, Dave. - .

- Ciao, Ellie. - .

Qualche minuto dopo però, neanche a volerlo, Nathan chiamò Daveigh.

- Ciao Dave, sono Nathan. - .

- Ehi! Dimmi pure. - .

- Come è andata con i ragazzi di Davenport? - .

- Benissimo. Ci aiuteranno a far luce sul mistero di Farmington; sabato andremo a Villa Floyd. - .

- Eccellente...ascolta Dave, devo chiederti un favore io, stavolta. - .

- Certo, chiedi pure. - .

- Sabato dovrei incontrare una ragazza, a Tekoa. Affari da nerd. Potresti darmi un passaggio almeno fino a Farmington? - .

- Certamente, nessun problema. - .

- Grazie mille! Beh...a sabato allora. - .

- Yes. Ciao Nathan. - .

Un attimo dopo però le venne un dubbio.

- Scusami Nathan, sono sempre io. - .

- Dimmi. - .

- Di recente hai conosciuto una ragazzina bionda, dagli occhi neri, età compresa tra gli undici e i tredici anni? - .

- No, perché? - .

- Potrebbe essere Chloe. - .

- Dai Daveigh! Pensi proprio che non ti avrei avvisato se l'avessi vista? - .

- Effettivamente...lascia perdere. Ciao. - .

Daveigh non si fidava.

Anche Thomas Barrett era a Farmington di passaggio, eppure si era scoperto essere la prossima vittima di Chloe.

Non voleva che l'amico facesse la sua stessa fine.

Martedì

Ellen era rinchiusa nel suo studio. Nonostante la tarda ora, era rimasta sveglia a lavorare ad alcune foto che, per un motivo o per un altro, non era riuscita a sistemare. Oltre a quelle per il giornale, dovette ricontrollare le immagini del servizio fotografico che aveva fatto la settimana scorsa.

Un rumore la fece sobbalzare.

Che siano ladri? Si chiese, impugnando la 9 mm che teneva in un cassetto.

Salvò il lavoro e uscì, muovendosi nell'ombra.

Viveva in un appartamento, ed i posti da controllare erano veramente pochi.

Setacciò cucina, sala e bagno, non trovando nulla.

Andò nella sua camera.

Le cadde l'occhio su una sagoma rannicchiata in un angolino.

Accese la luce.

Il suo volto era a un centimetro di distanza da quello di Chloe.

Poteva sentire l'odore forte di sangue uscire dalla sua bocca totalmente coperta del medesimo liquido.

- Mi vedi bene, adesso? - disse la bambina.

Non fece neanche in tempo ad urlare.

Il fantasma la colpì alla gola.

E la fotografa cadde a terra svenuta.

Mercoledì

- Caffè? - chiese Daniel a Aaron.

- Perché no? - .

Il ragazzo diede la tazzina all'amico.

Erano nel loro rifugio a Davenport. Stavano discutendo sui casi di cui si sarebbero occupati.

- Allora, dato che sabato è vicino, direi di esaminare il caso della signorina Carroll di Spokane. - disse Aaron.

- Che problema ha? - .

- Dalla chiamata sembrava esser la fantomatica ragazzina mangia-bambini di Farmington, che a detta della Carroll si chiama Chloe Morrell. - .

- Ora ricordo. - fece Daniel, bevendo il caffè.

- Sembra si tratti di un demone molto raro, evocato sicuramente dagli "Angeli di Lucifero", che ha preso possesso del corpo di Chloe. - .

- Ed uccide persone che avevano circa la sua età al momento del decesso, ma anche persone più grandi, e molte di esse hanno caratteristiche in comune con la bambina. - .

- Non è che la bambina sta uccidendo tutte queste persone per poter, grazie a qualche oscuro potere, tornare in vita? - .

- Potrebbe, ma non ne sono troppo convinto. In ogni caso, sabato andremo lì e... - .

Dong.

Il rumore di una campana si propagò nella stanza.

Le luci si spensero.

Un canto si propagò nel buio.

 

Now be worried, 'cause I'm here.

I can feel your pain and fear.

I see you also if you don't see me.

Now come and play with me.

 

- Chi c'è? - domandò Aaron, preso dalla paura.

Dong.

Le luci si accesero.

Una bambina bionda, con occhi neri, vestita di nero e la bocca sporca di sangue era di fronte a loro.

- Io sono Chloe. Il tuo dolore e la tua paura. - disse Chloe.

Daniel cercò di afferrare un coltello, ma la bambina lo immobilizzò.

- Non cercate di fermarmi. Per me non c'è cura. - .

Dong.

Giovedì

Kristen aveva il turno di notte al giornale online. Armeggiava al computer, trascrivendo sul pc le varie veline che arrivavano.

Fortuna che domani è venerdì, pensò.

Mentre aspettava, però, il sonno ebbe la meglio su di lei.

Si ritrovò in un bosco.

Camminava apparentemente senza meta. La luce lunare che filtrava tra le foglie degli alberi illuminava la sua via.

Continuò così per cinque minuti, poi apparve Villa Floyd.

Fece per entrare, ma l'edificio prese fuoco senza motivo.

Non puoi entrare.

Chloe la guardava a pochi metri di distanza.

Devo farlo.

Non lo farai. Nè tu né Daveigh.

La giornalista si risvegliò.

Cosa vuoi, Chloe?

Venerdì

Chloe se ne stava seduta sul cornicione della villa. Aveva accanto a se un secchio contenente quel poco che le era avanzato delle budella di Thomas Barrett. Ogni tanto affondava la mano nel recipiente e mangiava qualche boccone, e nel mentre guardava il tramonto tingere di rosso Farmington.

Continuava a pensare a quella giornalista, Daveigh, che, di punta in bianco, aveva cominciato ad interessarsi al posto dove dimorava il suo corpo e la sua anima.

Ma chi si crede di essere? si chiese, pensando all'incontro avuto lunedì con lei.

Per non parlare poi di quella mostruosa oca ficcanaso della Rollins, ed il suo stupido ed inutile blog.

Brutti impiccioni giornalisti. Pensò, sputando via del sangue. Sempre a farsi gli affari di tutti meno che di loro stessi.

Ma l'avrebbero pagata, insieme a quei fantomatici "Ghost Hunter" di Davenport e a quella fotografa che non credeva nel paranormale.

- Vi sto aspettando, stronzi. Io ho sempre fame! - .

E rise sadicamente, mentre il sole lasciava posto alle stelle.

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Salve a tutti, ragazzi!

Vi chiedo scusa per il ritardo, ma l'inizio della scuola ha rallentato ulteriormente la mia attività letteraria. Quindi, d'ora in poi, credo che aggiornerò più lentamente.

Alla prossima,

Frenz

  
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