Serie TV > La Spada Della Verità
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Autore: 50shadesofLOTS_Always    23/09/2015    2 recensioni
Dopo la comparsa di Morgana,l'Impero di D'Hara comincia a vacillare,rischiando un vero e proprio crollo che sembra trascinare con sè anche il futuro delle Terre Centrali. Crollo che potrebbe sconvolgere anche il rapporto fra Richard e Kahlan,fra i quali si interporrà anche Cara fino ad ora rimasta in silenzio. Che cosa potrebbe accadere?
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Shota era in piedi di fronte a Richard e Zedd,in una tenda più grande. Attorno a loro erano state disposte molte candele,una ventina sui vertici della runa a forma di stella a cinque punte,inscritta in un cerchio a sua volta,racchiuso da un quadrato. Si erano riuniti per attivare l’incantesimo di protezione,grazie al quale avrebbero evocato gli spiriti favorevoli al loro scopo. Al centro del simbolo,tracciato con della sabbia nera e bianca,c’erano l’armatura del Generale Evremont e la Spada della Verità. Erano i canali che servivano all’incantesimo per diffondersi all’intero esercito. Ma una volta che i due oggetti sarebbero finiti in mani diverse dai loro possessori,l’incantesimo si sarebbe disattivato in un istante e tutti sarebbero morti,nle giro di qualche secondo. Kahlan assisteva in un angolo e Cara era in piedi,ad un braccio di distanza << Richard,ricordati quello che ti ho detto... >> lo redarguì Zedd. Il Cercatore lo scrutò e riuscì a carpire la preoccupazione sulle pieghe di quel viso segnato dal tempo e dalle esperienze di vita. Si voltò verso Kahlan e le accennò un sorriso << Andrà tutto bene >> disse muovendo le labbra,senza emettere un suono. Lei annuì,ma non ne era sicura. Aveva la sensazione che al momento della battaglia finale,sarebbe accaduto qualcosa di terribile. L’aveva già sperimentata: l’anno prima,al momento dello scontro con Darken Rahl. Non era convinta che anche quella volta,sarebbero riusciti a vincere tanto facilmente. Shota prese una mano a Zedd e l’altra a Richard << Ripetete dopo di me e non lasciatevi mai le mani. Restate concentrati – li guardò uno ad uno,poi chiuse gli occhi – Let vernium karalom rehe karalom. Let vernium karlaom rehe karalom... >>. I due Maghi ripeterono insieme alla Strega e dopo qualche minuto,la runa prese a brillare mentre l’aria sfrigolava invisibile. Kahlan era tesa e non riusciva a non guardare la scena. Il processo durò diversi minuti fino a che delle strane forme di polvere,si formarono nello spazio sovrastante il simbolo ed i tre sistemati in cerchio attorno ad esso. Poi un grido sembrò levarsi dal Mondo Sotterraneo e il pavimento prese a tremare. Richard,Zedd e Shota ignorarono tutto e restarono concentrati. Poi il silenzio totale pervase l’ambiente dopo il passaggio di un flutto energetico. I capelli di Kahlan si sollevarono leggermente a quello spostamento di molecole per poi ricaderle nuovamente sulle spalle. Richard riaprì gli occhi << Allora? >> chiese guardando Zedd un po’ perplesso << Ha funzionato... – rispose Shota,lasciando loro le mani – L’incantesimo durerà una settimana >> spiegò,ripulendo il pavimento dalla sabbia magica con un guizzo delle dita << Bene... – mormorò il Cercatore,voltandosi verso la Mord-Sith - Cara,di’ a tutti di prepararsi a domani. Il successo dell’imboscata di ieri notte non deve farli adagiare sugli allori,siamo ancora in guerra. Voglio che siano pronti allo spostamento del campo,di oggi verso est >> ordinò secco. Non voleva perdere un minuto << Sì,Lord Rahl >> annuì la bionda guerriera prima di allontanarsi.

****

Richard le girò intorno,tirandole i lacci dell’armatura. Ne aveva richiesta una metallica per lei,più leggera e meno ingombrante della propria. Voleva sapere che sua moglie era protetta dalle spade nemiche. Lasciò vagare le mani sulla corazza argentea,ascoltando il respiro calmo di Kahlan << Ora mi sento più tranquillo... >> disse con un sussurro,spostandole i capelli all’indietro. Lei si voltò e quegli occhi verdi,gli fecero saltare più di un solo battito. Prese il mantello sullo sgabello,lo sollevò alle sue spalle e glielo chiuse con un nodo appena sotto al mento << Ma io no. Devi ancora prepararti... >> rispose con un lieve sorriso,aggiustandosi il mantello e lo aiutò a vestirsi. Prima la divisa,la maglia di anelli metallici stretta in vita da un cinturino in pelle e la corazza metallica. Poi gli mise anche il mantello,sollevandone il cappuccio ed osservò come i lineamenti del marito,assumessero un’aria cupa ed inquietante una volta oscurati dal cappuccio nero. I suoi occhi grigi,in cui sembravano galleggiare nubi di tempesta,si distinguevano nettamente dal resto del viso che se non fosse stato per le candele,sarebbe stato completamente nascosto. Lui la imitò e le sollevò il cappuccio sulla testa,sistemandole i capelli. I suoni ovattati degli uomini che salivano a cavallo o parlavano fra di loro,sembravano lontani alle loro orecchie.
Richard la afferrò per i fianchi,per quanto gli fosse possibile e la avvicinò a sé. Kahlan abbassò il viso sui propri stivali,le cui punte toccavano quelle del marito. Non aveva il coraggio d guardarlo negli occhi. Il pensiero che una volta usciti di là,potevano non tornare insieme mano nella mano,la terrorizzava a morte. Se fosse morto lui,lei non sapeva se sarebbe riuscita a vivere. Non avrebbe avuto più niente da perdere e sarebbe rimasta sola,a governare un Impero vasto. Non riusciva ad immaginare un mondo in cui lui non c’era. Senza di lui,non aveva senso vivere. Chi l’avrebbe fatta ridere? Chi l’avrebbe abbracciata e consolata nel momento del bisogno? Sarebbe rimasta di nuovo sola. Non immaginava però che anche Richard,stesse affrontando i propri pensieri più pessimistici. Se lei fosse morta,lui avrebbe governato un Impero senza una guida. Senza una ragione per vivere. Un mondo senza Kahlan era come una zuppa di spezie senza spezie. Insipida ed inutile. Decise di interrompere quell’assordante silenzio << Kahlan... – bisbigliò,sollevandole il mento con due dita – Qualunque cosa accada,io sarò sempre tuo marito. E ti amerò con tutto me stesso,incondizionatamente... >> disse baciandola sulla punta del naso. Un gesto spontaneamente dolce,che serviva a smorzare quelle parole disperate << Richard,ti prego... >> singhiozzò lei << No,tesoro... Devi prepararti all’eventualità di non riavermi accanto – lei scosse la testa e cercò di tapparsi le orecchie,ma glielo impedì afferrandole entrambi i polsi – E’ così. Se io non dovessi sopravvivere,voglio che tu prenda in mano l’Impero di D’Hara >> disse serio << Non posso... >> gemette lei con un fil di voce << Sì,che puoi. Sei l’unica con le competenze necessarie e sei l’unica di cui io mi fidi davvero... >> ripetè lui,sperando di farla ragionare << Tu tornerai a casa,con me! >> ribadì Kahlan,alzando la voce come se non volesse ascoltarlo. Come se volesse obbligarlo. Richard aveva il cuore straziato,ma doveva dirle quelle cose o non se lo sarebbe perdonato << E devi... Guardami,Kahlan. Guardami! – la strattonò,costringendola a fissarlo negli occhi – Io voglio che tu ti trovi qualcun altro,che possa proteggerti anche meglio di me. E che possa amarti per il resto della tua vita... >> << Non posso amare nessuno oltre te,lo sai. E non voglio... >> rispose lei,col respiro strozzato << Voglio che tu ti rifaccia una vita e che,tu abbia tutti i figli che hai sempre desiderato... >> continuò lui irremovibile << Non se non saranno anche tuoi >> pianse lei,liberandosi dalla stretta. Richard le lasciò le braccia,ma le trattenne il viso vicino al proprio,cercando i suoi smeraldi << Kahlan,per favore,ascoltami! Se ami,devi farlo... >> le disse ferreo. Non gli piaceva incastrarla a parole,ma se voleva assicurare un futuro al popolo,quello era l’unico sistema << Posso parlare?! >> sbottò fra le lacrime. Lui le asciugò le guance << Sì,certo... >> consentì,con un amaro tono ironico << Promettimi,una sola cosa... >> disse afferrandolo per le braccia con una stretta tale da fargli male. Lui però non si lamentò << Una sola >> ripetè quasi a sé stesso << Promettimi che farai di tutto per non lasciarmi sola... Giuralo! >>. Sull’ultima parola,aveva messo più forza vocale << Lo giuro. – rispose lui,avvicinandola a sé - Combatterò fino a che avrò aria nei polmoni... >>. Kahlan gli aggrappò addosso,come se fosse l’unico appiglio in mezzo ad un torrente d’acqua. Si strinsero forte,più che potevano a tal punto che le armature,togliessero loro il respiro per la pressione fra i loro corpi. Richard voltò il viso,quel tanto che bastava per baciarla. Kahlan gli arruffò i capelli biondi dietro alla nuca,assaporando le sue labbra. Era un bacio sofferente,carico di quell’amore puro e incalcolabile,che li aveva sempre uniti fin dal loro primo sguardo dei boschi di Hartland.

****

Si sistemarono come di consueto,davanti ai soldati della Prima Fila. Kahlan in sella al suo stallone bianco,era fra Richard ed il Generale Evremont. Il Capitano Meyer avrebbe guidato la cavalleria,posta ai lati delle file dei fanti e nascosti sulle colline circonvicine,erano pronti gli arcieri del Comandante Trimack. Una volta che il nemico fosse avanzato,Zedd e Shota avrebbero guidato le Sorelle della Luce nello scontro. Li avrebbero circondati e massacrati. Le forze del D’Hara erano pronte,distanti poco più di settecento metri da Denna e dal suo esercito,pur sempre maggiore,di baneling. Non temeva la perdita. Sapeva di essere in svantaggio bellico per quanto riguardava la magia. Sapeva di avere una sola carta da giocare,quella vincente. Il suo asso nella manica che anche senza il proprio esercito di morti-viventi,le avrebbe garantito il successo se l’avesse usato nel momento opportuno. Estrasse le due Agiel contemporaneamente dai loro foderi,appesi su entrambi i fianchi e sollevò il mento,puntando i propri occhi su quelli del Cercatore. Sorrise beffarda all’indirizzo di Kahlan. Presto l’avrebbe fatta soffrire.
Il clangore metallico della Spada della Verità risuonò nell’aria come un presagio di vendetta. Richard inspirò lentamente e chiuse gli occhi,lasciando che l’ira dell’arma si insinuasse in lui. Seducente ed accattivante. Non la respinse,lasciò che fluisse in lui conquistandolo. Quando riaprì gli occhi,le sue iridi divennero metallo puro e freddo. Per un attimo,Denna sentì le proprie ginocchia tremare. Un debole ululato del vento fu l’unico suono udibile prima che le molecole d’aria venissero scosse da un urlo rabbioso di battaglia. L’esercito d’Hariano si lanciò sui nemici,sguainando le spade. Il rumore divenne fragoroso quando cominciarono a correre,facendo risuonare le corazze e gli scudi. Gli avversari si fronteggiarono,infervorati dal fuoco delle loro convinzioni che da ambo le parti,li facevano sentire nel giusto.
Richard mulinò la spada,spingendo il proprio stallone nella corsa mentre falciava vittime senza esclusione di colpi. Venne disarcionato,senza rendersene conto. Cadde a terra,sollevando una nube di polvere ma non mollò l’arma. Si rialzò con un balzo,evitando l’affondo di un nemico prima di ucciderlo. Attorno a lui,archi d’argento fendevano lo spazio mentre gli schizzi di sangue imbrattavano le divise dei D’Hariani.
Poco distante dal Cercatore,la Madre Depositaria lottava con altrettanta furia,uccidendo chiunque si trovasse nella propria traiettoria fatale. La cavalleria era entrata,schiacciando i baneling ed accentrandoli mentre. Una pioggia di frecce infuocate si sollevò dalle colline e si abbattè sui nemici. Poi una palla di fuoco magico,tagliò l’aria ed incenerì i baneling,senza interrompere il proprio volo.
Kahlan sgranò gli occhi vedendo il bagliore incandescente di retto verso di sé. Si buttò di lato e la evitò. Si puntellò sui gomiti,incurante della sabbia del terreno che le si era appiccicata al volto. Un movimento a pochi passi distante,attirò la sua attenzione. Si rialzò in fretta,scansando un’Agiel ricoperta dal cuoio nero << Finalmente,Madre Depositaria ho l’occasione di scambiare due parole con voi >> ringhiò Denna << Inchinati di fronte a me,stupida! >> sibilò Kahlan,senza pudore. La Mord-Sith si avventò su di lei,senza però colpirla. I pugnali di Kahlan avevano bloccato la sua verga a mezz’aria ,con estrema facilità. Il duello cominciò e nessuno sano di mente,osò intromettersi o passare loro vicino << Non capita tutti i giorni di poter sterminare l’ultimo Mostro Bianco delle Terre Centrali! >> disse Denna,menando un fendente. Kahlan si abbassò e bloccò un affondo della guerriera in nero << Prima devi riuscirci! >> la derise prima di mollarle un poderoso pugno. Denna si portò una mano al volto mentre il sangue le colava dal naso rotto. La Depositaria accennò ad un sorriso soddisfatto e parò i colpi di Denna,senza alcuno sforzo. La fissò mentre combattevano e pensò a Richard,a quello che gli aveva fatto. Fece ricorso a tutte le sue facoltà mentali e cercò di evocare il Con’Dar. Si distrasse un attimo di troppo e la Mord-Sith riuscì a colpirla alla spalla. Il dolore provocato dall’Agiel la costrinse ad inginocchiarsi. Non resistette ed urlò.
Richard riconobbe la sua voce e si voltò. Le pupille si dilatarono,inghiottendo le iridi grigie. La Spada della Verità si illuminò di rosso,arroventandosi e corse verso la Mord-Sith. Balzò,sollevando l’arma con entrambe le mani e la calò su Denna. Lei riuscì a fermarlo,ma per farlo,lasciò andare Kahlan che si accasciò sulla nuda terra. Le sue mani abbandonarono i pugnali mentre cercava di respirare. Riuscì a vedere il marito che si batteva,urlando di rabbia e menando la spada a destra e a manca. Le Mord-Sith fu costretta ad indietreggiare. Eccolo là,il suo momento << Richard,dove trovi tutta questa forza? – lo canzonò – Sei forse preoccupato per tua figlia? >> << Zitta! >> urlò il Cercatore,che proseguì nella sua danza della morte << O forse sei arrabbiato con te stesso perché non sei riuscito a proteggerla... – continuò la bionda guerriera,parando i suoi colpi – Cosa dirai a Kahlan se non la troverai? >>. Richard capì che non poteva permettersi errori,perciò non le rispose. Quella era la tipica tattica di Denna: distrarlo da ciò che era importante. Ricordò le parole di Zedd “Contempla solo il tuo compito”. Gridò di nuovo,scagliandosi su di lei << Le chiederai le tue solite scuse petulanti? Le dirai ‘Mi dispiace,amore mio. Erin,nostra figlia di appena pochi mesi,è morta’... – mormorò Denna e il loro combattimento si interruppe d’un colpo – Sai cosa ti risponderà “E’ colpa tua,Richard. E’ solo colpa tua”. >>. Richard compì un passo indietro,con le parole della Mord-Sith che gli riecheggiavano in testa. Si voltò,tenendo la spada in mano e incrociò gli occhi di sua moglie,seduta sulla terra che cercava goffamente di rimettersi in piedi << No,non darle ascolto! >> rispose Kahlan,col respiro affannato. Richard la fissò,incapace di reagire. Denna aveva ragione. Sua moglie non lo avrebbe perdonato in quel caso. Si sarebbero lasciati e lui sarebbe rimasto da solo. Perdere Kahlan sarebbe equivalso a firmare la propria condanna a morte. Il flusso dei suoi pensieri venne interrotto quando una violenta scarica di dolore lo colpì al fianco. La Mord-Sith lo aveva attirato nella sua tela e lo aveva colpito alle spalle,sfruttando le sue paure più recondite. Vide Kahlan protendere una mano verso di lui,tentando di raggiungerlo inutilmente << Noo! >>. Le sue urla d’angoscia non vennero udite da nessuno.
La battaglia infuriava attorno a loro,lasciandoli da soli contro un solo nemico divenuto inaspettatamente gigante.
La pioggia cominciò a cadere,gradualmente sempre più veloce e pesante.
Allungò una mano verso uno dei pugnali e provò a lanciarlo,ma il braccio venne attraversato da una violenta fitta lancinante e le ricadde a terra,abbandonando nuovamente l’arma. Le lacrime calde rotolarono sulle sue guance candide,sporche di terra e di sangue incrostati insieme mentre era costretta a guardare suo marito morire. Richard digrignò i denti e tese il collo nello sforzo di resistere all’Agiel. Trattenne il respiro,ma alla fine,troppo indebolito,lo lasciò andare. Le sue grida spaccarono i timpani di Kahlan ancora riversa a terra. Vide i suoi smeraldi offuscati dalle lacrime,il viso contorto in una smorfia di angoscia e terrore puro. I capelli le si erano attaccati alle testa,totalmente zuppi come il resto di ciò che portava addosso. Tremava dal freddo e voleva tanto consolarla. Dirle che stava bene e che tutto si sarebbe risolto,ma Denna lo teneva in pugno. La sua mente ed i suoi occhi si oscurarono,lasciandolo in balia di una nuova sensazione appagante.
Kahlan si gelò sul posto ed il cuore le si fermò nel petto. I begli occhi del consorte erano diventati completamente neri,come se si fossero coperti di una patina nera simile alla pece << Richard? >> provò a chiamarlo,ma non la sentì poiché la sua voce era solo un sussurro.
La pioggia continuava a cadere incessante,somigliando sempre di più ad un diluvio di aghi trasparenti. Il Cercatore,coperto dal suo mantello,era inginocchiato a terra con la Spada della Verità ancora in mano. Sollevò lo sguardo sulla Depositaria << Padrona Denna,ai vostri ordini... >> mormorò cupo,con una sola emissione di voce,in grado di fermare perfino lo scorrere del tempo.
   
 
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