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Autore: isa chan    23/09/2015    1 recensioni
Giulia ed Elena hanno la stessa età e frequentano la stessa scuola.
Giulia è una ragazza libertina, coraggiosa e trasgressiva. Adora giocare con la play station, ascoltare musica e leggere fumetti.
Elena una ragazza sognatrice, gentile e altruista. Adora andare a scuola, leggere libri e fare nuove amicizie.
Tra banchi di scuola, compiti a casa, feste e ragazzi, due ragazze così diverse scopriranno il vero significato dell'amore.
NOTA: capitolo 13 revisionato e rating cambiato in arancione.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 3 - PERIODO DI COMPITI
Passarono alcune settimane dall’inizio della scuola; per tutto il tempo Giulia ed Elena avevano cercato di evitarsi il più possibile per non litigare o finire di fare a botte. Talvolta si incontravano nel corridoio, ma non si scambiavano alcuna parola e in quelle occasioni Giulia voleva farle qualche scherzetto, fermata però da Sandra e quindi si limitava a darle nomignoli stupidi come “principessa della scuola” o “sua altezza reale”.
Poi ci fu la settimana dei compiti in classe per valutare se gli alunni si erano esercitati anche durante l’estate oppure no. Giulia naturalmente aveva sostituito i libri con la play station e infatti le sue prove risultarono piuttosto mediocri. La settimana successiva ci furono i scrutini e gli alunni di tutte le sezioni si ritrovarono davanti alle classi per parlare con i prof. Giulia stava appoggiata al muro con le braccia conserte aspettando il proprio turno, quando dalla classe uscì Sandra sorridendo.
-Che cosa ti hanno detto i prof?-
-Che non ci sono problemi e che le prove sono andate benissimo!-
-Quindi non dovrai fare il recupero pomeridiano a casa con qualunque alunno della scuola-
-No, ma penso dovrò aiutare qualcuno che presenta difficoltà nelle materie in cui vado meglio-
-Pensa se dovrai farmi la maestra! Ti immagini?-
-Con te bisogna partire dai concetti base della prima elementare!-
Le due risero di gusto finché uno dei prof chiamò Giulia all’interno della classe. Sandra le diede una pacca sulla spalla e si allontanò.
-Allora prof?- chiese Giulia sedendosi di fronte alla cattedra dei professori.
-Abbiamo corretto le tue prove e quelle di italiano, matematica e storia sono risultate davvero molto discrete-
La ragazza sbuffò ed incrociò le braccia al petto. Le vennero mostrati i fogli delle prove che erano stati tutti riguardati e corretti. Prese a parlare la prof di italiano.
-Visti i tuoi continui errori di grammatica e di sintassi, ho deciso di affidarti qualcuno che potrà aiutarti non solo in italiano, ma anche nelle altre materie in cui trovi più difficoltà-
-E chi sarebbe costui?-
-Ora la vado a chiamare-
La prof corse fuori l’aula e tornò pochi minuti dopo con una ragazza coi capelli rossi a suo fianco. Giulia si voltò verso di loro e sgranò gli occhi. Lo stesso fece la tipa.
-Che razza di scherzo è mai questo?- disse riportando l’attenzione verso gli altri prof e alzandosi di scatto dalla sedia. –Per caso c’è qualche telecamera a riprendere la scena? Perché se è uno scherzo, sappiate che non è divertente!-
-Intanto abbassa la voce di due toni e mezzo che non stiamo in un telefilm!- disse la prof di matematica –Noi abbiamo scelto di farti fare il recupero pomeridiano assieme ad Elena, perché lei ha i voti migliori nelle materie in cui tu sei carente. Infatti, oltre ad essere brava in italiano e storia, è molto brava anche in matematica-
-Lo credo bene! Lei ha voti così alti perché sua madre è una scrittrice!- disse Giulia ributtandosi sulla sedia. -Piuttosto affidatemi qualcuno di più umile, come ad esempio la mia compagna di banco Sandra!-
-Sappiamo che voi siete amiche e questo può portarvi a distrazioni. Elena invece, venendo da un’altra classe, ha i giusti requisiti per esserti una buona aiutante e con lei riusciresti a fare dei progressi ed anche a potenziare quelle materie dove vai un po’ meglio-
Giulia non fece altro che sbuffare mentre Elena se ne stava in silenzio.
-Comunque sia non lo trovo giusto farmi lavorare con lei che di certo è una raccomandata del cavolo-
-Eh no! Questo non te lo permetto!- disse Elena alzando la voce -Io non sono una raccomandata, ma sono un’alunna come tutti gli altri. La raccomandata, in questo caso, sembri essere tu mia cara, che da come ho intuito la cultura te la fai attraverso le cose superflue e che ti decidi  a studiare a fine anno scolastico per recuperare tutte le insufficienze! A differenza tua io la cultura me la faccio leggendo!-
Giulia la guardò a bocca aperta sentendosi spiazzata. Era la prima volta che qualcuno la affrontava così direttamente e la cosa la faceva sentire debole. Si alzò dalla sedia e senza dire una parola uscì dall’aula.
-Bè raccomandata… anche Giulia ha le sue qualità e quando ci si mette riesce a recuperare tutto. Però tu stai tranquilla! Lei è un osso duro, ma con quelle parole l’hai completamente messa a tappeto. Sei la giusta insegnante per quella ragazza-
-La ringrazio del complimento. Cercherò di fare il possibile con lei- disse Elena stringendo i pugni.
Così entrambe le ragazze ne discussero ed Elena disse che sarebbe passata da lei alle 16:00, nonostante Giulia non ne fosse d’accordo. Non voleva che andasse a casa sua per fare i compiti assieme.
Tuttavia la mattinata passò e finito di pranzare Giulia si chiuse in camera a giocare con la play, cercando di scacciare la rabbia e a non pensare a niente. Passò del tempo finché non suonarono al citofono e rispose sua madre che fece aprire il portone del condominio.
-Hey Giulia! Non mi avevi detto che ti sarebbe venuta a trovare una tua amica!- disse la madre raggiante affacciandosi nella stanza della figlia.
-Quella non è mia amica- rispose senza distogliere lo sguardo dalla televisione. –Anzi, avresti fatto meglio a mandarla via quella snob del cavolo-
-Scusami, ma non ho potuto dirle di no. E comunque mi ha anche detto che è qui per un corso di recupero o roba simile…Bè vieni almeno ad accoglierla e poi in caso ci parli-
-Non mi va. Pensaci tu-
In quel momento la donna di incavolò e minacciò di spegnere la televisione se non fosse andata subito in salotto. La ragazza sbuffando, salvò la partita e dopo aver spento la TV uscì dalla sua cameretta. In quel momento suonarono alla porta e la madre aprì.
-Buonasera!- disse Elena sorridendo.
-Buonasera a te cara! Accomodati pure!-
-Con permesso!-
La ragazza entrò ed educatamente salutò Giulia, che rispose al saluto in modo freddo e poco cordiale. Sua madre la guardò di traverso e lei le fece una smorfia.
-E quindi tu saresti la figlia della famosa Amanda Smith? E’ un vero onore averti qui a casa nostra!-
-La ringrazio signora!- disse Elena arrossendo per il complimento.
Le tre si guardarono e poi la madre afferrò la giacchetta dall’appendiabiti.
-Io devo andare  al lavoro, vi lascio fare le vostre cose-
-D’accordò mà- fece Giulia con il suo tono di voce appena alterato.
-Arrivederci signora- disse Elena sorridendo.
-A stasera ragazze- e detto questo chiuse la porta e andò via.
Le due erano rimaste da sole a fissarsi, quasi come a studiarsi l’una con l’altra. Giulia aveva assunto uno sguardo di superiorità ed aveva incrociato le braccia al petto mentre Elena era rimasta impassabile.
-Allora, invece di stare a fare le belle statuine, che ne dici di cominciare a fare qualcosa?-
La castana fece una smorfia per andare poi a prendere i quaderni. Tornò e si sedette al tavolo e la rossa si sedette di fronte a lei.
-Da che materia cominciamo maestrina?- chiese Giulia sfogliando svogliatamente un quaderno.
-Io proporrei da italiano-
-Ai suoi ordini, vostra maestà-
Elena batté le mani sul tavolo e guardò fissa la ragazza.
-Chiariamo subito le cose! Se sono venuta qui oggi l’ho fatto solo per volere dei professori e non per puro piacere personale. Non avevo nemmeno voglia di venire da te!-
-E allora perché lo hai fatto? Per toglierti lo sfizio? O per farti bella coi prof?-
-Niente di tutto questo, ma solo perché dopo i prof mi romperebbero le scatole se saltiamo queste lezioni pomeridiane, perciò comportati in modo serio e cominciamo a lavorare come si deve!-
-Parla per te! Io sto a casa mia e faccio come mi pare e piace! Tu sei solo la tipa delle ripetizioni, non una diva da red carpet, perciò piantala di darmi degli ordini!-
Elena prese il libo di letteratura e lo sbatté forte di fronte a lei.
-Ora mi hai veramente stufato, provincialotta del cavolo! Dovresti essermi grata; ti faccio lezioni completamente gratuite e tu continui ad insultarmi senza sosta. Vuoi farmi credere d essere una spaccona, ma non lo sei affatto e so benissimo come gestire la situazione! Quindi ora tu apri questo cavolo di libro e cominci a studiare seriamente, chiaro?- Elena aveva urlato talmente forte che di sicuro l’avevano sentita i vicini di Giulia.
La castana sbuffò.
-E va bene! Ma non chiamarmi provincialotta, per favore -
-E tu non chiamarmi più regina o principessa o qualunque altro tipo di nobile!-
Le due si calmarono e studiarono per tutto il pomeriggio. Ogni tanto Giulia si distraeva, ma Elena riusciva sempre a riportare l’attenzione su di lei.
-Ciao ragazze! Ma state ancora studiando?- chiese la madre di Giulia rientrando in casa. Elena guardò l’orologio. -Cavolo, ma sono le 20:00 in punto! Devo subito tornare in casa, altrimenti farò tardi per cena!-
Giulia tirò un sospiro di sollievo e chiuse tutti i libri. Elena riordinò con cura la cartella e si affrettò a mettersi il giacchetto. Poi si voltò verso Giulia.
-Allora ci vediamo la prossima settimana per il recupero-
-Si va bene-
-Arrivederci!- disse ad entrambe e andò via.
La donna portò l’attenzione verso la figlia che se ne stava ancora seduta a riposarsi.
-Comunque sembra simpatica, non trovi?-
-Si, quando ci si impegna sembra esserlo. Ma questo non deve farti credere che quella mi piacerà così facilmente-
Giulia afferrò tutti i libri e li riportò in camera sua. In quel momento il suo cellulare squillò. Lo afferrò e rispose.
-Ciao Sandra!- disse sorridendo.
-Buonasera maschiaccio! Un uccellino mi ha detto che per il recupero a casa sei stata affidata alla famosa Elena!-
-Wow! Già si è sparsa la voce in giro?-
-Certamente. Sai com’è quando si tratta di gente facoltosa… piuttosto che tipa è?-
-Diciamo che è abbastanza brava a spiegare i concetti, ma in simpatia lascia piuttosto a desiderare-
Sandra sospirò.
-Ma perché per una volta non la smetti di giudicarla e cerchi di farci amicizia? -
- Perché non mi è simpatica, lo sai-
-Se tu la piantassi di giudicarla e cominci a parlarci con naturalezza noterai che non è così male. Io ho parlato con alcuni alunni che frequentano la sua stessa classe e mi hanno detto che è davvero simpatica. Cavolo Giulia, non ti costa niente provare ad andare d’accordo con lei-
-E va bene! Se insisti così tanto proverò a fare così!-
-Brava! Così ti voglio!-
-Non scocciare!-
In quel momento sua madre la chiamò per la cena. Le due si salutarono e chiusero la chiamata.
“Se proprio devo, cercherò di fare in quel modo. Dopotutto se cambio atteggiamento di sicuro si rivelerà una persona simpatica”.
   
 
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