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Autore: Lapis 89    23/09/2015    0 recensioni
Nel mondo di Vespro l'equilibrio delle risorse naturali è regolato da cinque Pietre Nere dai poteri mistici. Quando esse vengono rubate dalle torri che le custodivano, il giovane Seppia viene incaricato di recuperarle. Avviso al lettore: attualmente la sto scrivendo dal cellulare quindi mi è difficile pubblicare un capitolo completo alla volta. Il capitolo due è incompleto. Chiedo scusa per il disagio. Lapis 89
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Questa nostra società si basa sul mantenimento delle Pietre Nere nei loro Contenitori- il vecchio si accarezzò la barba grigia -soltanto quando essi sono insieme, la Pietra e il Contenitore, si ottiene l'effetto di risonanza tanto benefico sull'ambiente, come tu ben sai, ragazzo mio.
  -Sì, maestro-
  Seppia si chiese quanto a lungo il vecchio intendesse proseguire con quella farsa. Sapevano entrambi per quale motivo era stato convocato nello studio del Maestro Custode della Torre Est: la Pietra che proteggevano era stata rubata.
  -Ebbene, ragazzo mio, mi duole ammettere che la Pietra custodita in questa torre è stata rubata-
  Seppia spalancò gli occhi -No-
  -Ebbene, ragazzo mio, temo proprio di sì-
  -Oh- si sforzò di tenere lo sguardo basso -Quindi come intendete procedere, maestro? -Semplice, mio caro ragazzo: invierò qualcuno a recuperarla-
  Il fuoco nel camino crepitò.
-No.-
-Tu, ragazzo mio, andrai a cercar -No!-
  Il vecchio aggrottò le sopracciglia -È vero, mio caro ragazzo, che secondo le nostre tradizioni il Maestro Custode, cioè me medesimo, dovrebbe essere responsabile di recuperare la Pietra mentre l'allievo anziano, cioè tu, dovrebbe restare a gestire i nostri... affari qui alla Torre- trasse un sospiro, i piccoli occhi nocciola fissi su Seppia.
  -È tuttavia l'età me lo impedisce! I miei acciacchi, sai. E poi i dottori mi hanno vietato di muovermi troppo. Aaaah, sì. Aaaah, lo so, lo so cosa pensi. Tu pensi che io stia fuggendo le mie responsabilità, non è forse così, ragazzo mio?
  - Non oserei mai, maestro.
  -Sì, sì tu pensi che il vecchio Hana sia un rammollito, ch'io abbia paura a lasciare i miei appartamenti alla Torre, il mio cubicolo. Ah, gioventù ignorante! Cosa puoi saperne tu della mia ernia! Dei miei funghi ai piedi! Delle mie vene varicose! Del mio mal di schiena! Della mia emicrania! Del mio...- E andò avanti dieci minuti a elencare i malesseri che colpivano le persone di età avanzata. - Tu mi capisci, giusto, ragazzo mio?
  Seppia guardò il vecchio con disgusto, mentre questi si sistemava la tunica.
  Sì, maestro, capisco perfettamente.
   
 
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