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Autore: _Sherazade_    23/09/2015    2 recensioni
Sel ha sempre sentito di appartenere al mare, e il richiamo dell'acqua, di anno in anno si è sempre fatto più forte.
Il giorno del suo ventunesimo compleanno, la famiglia le rivela la verità sulle sue origini, e la ragazza decide di intraprendere un viaggio per ricongiungersi al padre creduto morto.
Un viaggio per poter conoscere la sua vera casa: l'oceano.
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sel


Era come se l'acqua avesse su di lei una presa tale da farle dimenticare tutto il resto.
Fin dalla più tenera età Sel aveva sentito di essere diversa, e il suo attaccamento all'acqua era stato talmente viscerale da far preoccupare i suoi genitori. Al punto di trasferirsi in montagna dove i piccoli corsi d'acqua non sembrano rappresentare un grosso problema.
Sel non aveva amici. Sel non giocava mai con gli altri bambini.
Se ne stava sempre ferma ad ammirare il vuoto se non poteva sguazzare nell'acqua. Anche se ghiacciata per lei era splendida.
Lei con i suoi capelli scuri con i riflessi che richiamavano all'oceano più oscuro e le iridi azzurre.
I suoi occhi che cambiavano colore influenzati unicamente dall'umore. Se Sel era felice, gli occhi erano chiari come le acque cristalline, se era invece arrabbiata, diventavano del colore degli abissi più profondi, mentre se era giù di morale si tingevano del colore del mare notturno.


Sel sentiva che qualcosa non andava, sentiva che quello non era il suo mondo.
Provò a parlarne ai genitori, ma a nulla valsero i suoi tentativi: loro non volevano sentire storie. Arrivò però il giorno in cui dovettero mettersi a parlare con la figlia.


Arrivò il ventunesimo compleanno della ragazza, sembrava una mattina come tante... finché Sel non andò in bagno per lavarsi.
Un urlo di puro terrore si levò alto nella casa, facendo accorrere i poveri genitori sull'uscio: Sel se ne stava immobile a fissare l'acqua che usciva dal bocchettone del rubinetto come un tentacolo, faceva strani movimenti davanti a lei. Non appena i suoi genitori la presero per allontanarla l'acqua riprese a scorrere dal rubinetto come se niente fosse accaduto.
I due coniugi si scambiarono allora un'occhiata d'intesa: era arrivato il momento di dire a Sel la verità, una verità che mai avrebbero voluto rivelarle.


Sel apprese così che la defunta sorella di sua madre, di cui sapeva solo che era morta molti anni prima, era in realtà la sua vera madre e che morente l’aveva affidata alle amorevoli cure degli zii.
C'era un motivo se lei si sentiva diversa, se l'acqua per lei era un richiamo irresistibile, se l'acqua ghiacciata le dava conforto: suo padre era dalle profondità marine che proveniva, un JellyMan, un uomo Medusa, di nome Sylph. Lei e l’acqua era connesse profondamente.
L'aspetto molto simile a quello umano, anche se la pelle era di un delicato azzurro, le iridi di tutti i medusiani erano del colore dei mari, e le lunghe chiome fluenti erano scure.
Questi esseri strani godevano di una longevità tale che potevano definirsi quasi eterni.
Sel non avrebbe mai potuto resistere da piccina in quel mondo, per quello i suoi genitori, a malincuore, avevano deciso di separarsi fino a che Sel non fosse stata pronta per vivere laggiù.
La madre della ragazza, Kathy, aveva deciso di sottoporsi a un duro rito che le avrebbe permesso di poter vivere per sempre accanto al suo amato, ma il prezzo da pagare era alto: rinunciare per sempre alla superficie.
Sfortunatamente la bimba era stata concepita prima che la trasformazione di Kathy fosse stata completata, per questo, poche ore dopo che la donna ebbe raggiunto l'amata sorella per chiederle di accudire la bambina fino a che il mare e la sua famiglia non l'avesse reclamata, morì.
Kathy morì fra le braccia di una sorella tanto devota, lasciandole in affido quanto di più prezioso avesse avuto, la figlia nata dal grande amore che aveva nutrito per Sylph.
Marion, la zia che per anni aveva cresciuto e amato Sel come se fosse stata sua figlia, era distrutta per quanto accaduto, e si era ripromessa che mai quegli esseri disgustosi l'avrebbero privata anche della nipote.
Lei e il marito, che era un pescatore, si trasferirono in un altro porto, molto lontano dalla loro terra d'origine, nella speranza che il padre di Sel non si facesse vivo.
Purtroppo però avevano notato in Sel una particolare attenzione che la piccola rivolgeva verso il mare, per questo decisero di trasferirsi.


Le acque, che tanto davano conforto a Sel, erano un tentativo del padre di mettersi in contatto con lei, ma era la ragazza troppo lontana e troppo giovane per riuscire a comprendere.
Ora che era matura l'oceano la reclamava, a lei sarebbe spettato scegliere da che parte stare.


Sel inizialmente arrabbiata per le bugie. Poi però capì che dietro a quei silenzi, a quelle mezze verità e atteggiamenti severi, c'era un grande amore.
Sel decise allora di tornare là dove tutto ebbe inizio, tornò sulla spiaggia dove i suoi genitori si erano conosciuti, e dalla quale era riemersa per l'ultima volta sua madre.
Lì ad aspettarla c'era suo padre, che la prese per mano e la condusse nel loro regno, là le racconto di com’era nato l'amore fra lui e la madre di Sel e di come la donna fosse fermamente convinta di voler vivere per sempre nelle profondità marine con lui.


Sel conobbe quindi l'anziana Merry, che la mise a conoscenza di un fatto che la rese molto felice, al punto di voler immediatamente riemergere per parlare con gli zii.
Tornò quindi in superficie accompagnata dal padre, chiamò immediatamente gli zii che arrivarono pochi giorni dopo.
Sel, avendo mezza anima mortale e mezza medusiana, poteva tranquillamente dividersi fra i due mondi, vivere un po' nell'uno e un po' nell'altro. Amava i suoi zii, ma il richiamo del mare aveva una forte presa su di lei.
Voleva ancora sentire l'affetto di quelli che per lei erano i suoi genitori, ma voleva al contempo conoscere meglio il suo padre biologico e quel mondo che l'aveva subito affascinata.


Sel si divise così passando una metà dell'anno con gli zii, e l'altra metà negli abissi, e così sarebbe stato fino a che non si fosse sentita abbastanza grande da decidere davvero dove vivere, senza per questo scordarsi dell'altra metà.


Lei non era né Sel l'umana, né Sel la medusiana.
Lei era semplicemente Sel, ora davvero completa.



 
L'angolo di Shera ^_^

Salve a tutti, tranquilli che non mi son scordata di Lux Averni, semplicemente, volevo postare questa vecchia storia che non mi ha mai convinta più di tanto, ma che ho in mente di sfruttare per una long futura.
Come storia me lo dico da sola, non ha il solito sentimento, era più un esperimento, una sfida anzi.
Una ragazza che io e il mio ragazzamo seguiamo per i favolsi disegni, ha pubblicato un giorno un disegno, questo: https://ladypan.wordpress.com/2015/01/27/medusa-jellyfish/ 
E il mio ragazzo ne è rimato talmente affascinato da lanciarmi una sfida: creare una storia ad essa dedicata. La voglia di creare una long ce l'ho da qualche mese, dopo Lux Averni, se non mi decidessi a revisionare in bilico o i primi capitoli della nuova torre, potrei imbarcarmi in questa nuova storia ;)

Grazie a tutti voi che continuate a seguirmi e incoraggiarmi, un abbraccio
Shera ♥
  
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