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Autore: Vallellata    24/09/2015    2 recensioni
Salve!
Questa fanfiction racconta le disavventure di Hyoga che, nel tentativo di dichiararsi alla persona che gli piace, ne combinerà di cotte e di crude.
Ma chi sarà questo ragazzo fortunato?
(Avviso: I Gold Saint sono tutti tornati in vita ed è ambientata dopo la sconfitta di Hades)
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Dragon Shiryu, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un telefono cominciò a suonare, nella casa del cavaliere del Pegaso.
Uno, due squilli. Poi Shiryu, che, nel frattempo che aspettava notizie di Hyoga, si era appisolato sul divano, prese l’apparecchio, posato sul comodino in mano.
-Pronto…? Hyoga?- disse, con una voce molto bassa, che lasciava trasparire il fatto che prima stesse dormendo.
- No, non sono Hyoga, sono Mur.- rispose la voce dall’altro capo della cornetta.
Il cavaliere del dragone si mise seduto sul divano, guardando l’orologio.
-Mur… sono le due della mattina…- disse assonnato prima di recepire le proprie parole, ragionandoci un po’ sopra. –Mi sono addormentato a casa di Seiya! Perché lui non mi ha avvisato?-
“Forse perché non voleva disturbarmi mentre dormivo.” Si ritrovò a pensare tra sé e sé, sorridendo, dopo aver notato di essere stato avvolto in una coperta per non prendere il raffreddore.
Seiya era molto premuroso e dimostrava apertamente il suo affetto per il prossimo, prendendosi cura degli altri, là dove poteva. Questo era uno degli aspetti che Shiryu preferiva del proprio migliore amico.
-E’ l’ultima cosa di cui dovresti preoccuparti, al momento.- disse la voce dal telefono con un tono piuttosto serio.- Hyoga si trova adesso alla casa di Camus.-
-Camus? Che cosa ci fa lì? Sta bene?- domandò preoccupato, scattando in piedi, pronto a dirigersi verso il santuario nel caso fosse stato necessario.
-Adesso sta bene, ma ciò che gli è successo prima penso che lo abbia scosso molto. Nemmeno io so i dettagli, so solo che era in un commissariato di polizia, nudo e mi hanno pregato di teletrasportarlo al grande tempio.-
A Shiryu venne quasi un infarto, mentre nella sua mente cominciavano a comparire le più disparate immagini che avrebbero potuto giustificare la nudità del proprio amico e il motivo per cui era sotto shock.
Era stato picchiato da qualcuno, che lo aveva privato dei vestiti? Qualcuno lo aveva portato a letto? Lo avevano rapinato, fregandogli anche gli indumenti?
-Mur, ti prego, fammi venire lì, andrò io ad aiutarlo e a confortarlo.- disse con un tono supplicante, mostrando tutta la preoccupazione nei confronti del suo amico.
-Non ce n’è bisogno. Come ho detto, Camus lo sta aiutando.- Tentò di confortarlo il cavaliere dell’ariete perché era stufo di fare favori ai suoi colleghi, che non venivano mai ricambiati.
-Digli allora di chiamarmi non appena si sente meglio, per raccontarmi tutto.- “Se no qui finisce che muoio dalla preoccupazione” avrebbe voluto aggiungere.
-Glielo dirò.- E dopo averlo salutato, mise giù la cornetta.
A quel punto Shiryu si diresse verso il letto di Seiya, dove il cavaliere di Pegaso dormiva da solo, dato che Aiolia era tornato alla quinta casa poco dopo l’arrivo di Milo.
-Seiya…- gli accarezzò delicatamente la spalla scoperta, nel tentativo di svegliarlo.
Tentativo che stranamente funzionò.
-Hm…? Shiryu? Cosa succede?- sbadigliò sonoramente, guardando l’amico con un occhio semiaperto.
-Volevo dirti che mi sono arrivate notizie di Hyoga. E’ stato trasportato alla undicesima casa da Mur dopo averlo trovato privo di vestiti in una stazione della polizia.- cercò di essere il più calmo possibile, per non mettere in allarme l’altro, ma non ci riuscì. –S-Seiya sono preoccupato.- aggiunse, sospirando pesantemente.
-Shiryu, Hyoga è forte, non gli sarà successo niente di grave o di irreparabile.- gli sorrise, dandogli una pacca sulla spalla.
-Sarà come dici tu, ma io sono lo stesso preoccupat…- ma non riuscì nemmeno a terminare la frase perché, nel giro di qualche istante, si trovò sdraiato di fianco a Seiya.
- Shiryu, lo so che tieni a Hyoga ma, credimi, è capace di cavarsela. Vedrai che il fatto che sia stato trovato nudo in un commissariato non è dovuto a nessun tipo di violenza che è stata perpetrata nei suoi confronti.- concluse accarezzandogli il viso. –E adesso dormi, io ho sonno.- aggiunse infine, stringendolo a sé.
-Spero che tu abbia ragione, ma… puoi lasciarmi. Torno a dormire sul divano.- affermò venendo subito zittito dall’altro.
-Shiryu, ti conosco. Se ti lasciassi andare di là non dormiresti e continueresti a tormentarti.- affermò, mettendogli una mano tra i capelli e accarezzandoglieli con molta dolcezza.
-Mi conosci troppo bene, Seiya.- constatò il cavaliere del dragone, arrendendosi alla prospettiva di dormire con l’altro.
-Non a caso siamo migliori amici.- mormorò il castano poco prima di ricadere nel Morfeo, con un sorriso sulle labbra, mentre abbracciava l’amico .


_________________________

“Mi sento in colpa per aver lasciato da solo Hyoga nel momento del bisogno.” Aveva cominciato a pensare Milo, dopo essere rincasato sei ore più tardi al suo ‘tentativo di aiuto’ , visto che Mur, quella volta, si era rifiutato di teletraportarlo, forse schifato del suo comportamento. “Che cavaliere d’oro sono? Fuggendo come un vigliacco, ho abbandonato un amico in un momento di difficoltà. Sono il peggiore”
Poi si ricordò di aver non solo deluso Hyoga, ma anche Aphrodite, che aveva riposto la sua fiducia in lui.
Deciso, quindi di scusarsi con il proprietario della dodicesima casa per primo, Milo salì le scale che lo separavano.
Arrivato però alla casa dell’acquario, sentì qualcosa di strano.
Il suo sesto senso, anche chiamato, nel suo caso, “C’è qualcuno che ronza attorno a Camus-detector” cominciò a suonare, avvisandolo che il cavaliere dell’Acquario non era a casa da solo.
Velocemente ma senza far rumore, si avvicinò ad una porta semi aperta del corridoio, che dava sul salotto, dove il cavaliere suo amico era solito a fermarsi il pomeriggio per leggere.
“Devo controllare cosa sta succedendo.” Pensò, accostandosi alla parete e spiando dalla fessura.
Camus era seduto su una poltrona mentre un ragazzo biondo era di fronte a lui…NUDO! (veramente aveva le mutande addosso. Ndme)
Tutti gli istinti omicidi di questo mondo cominciarono a confluire nel suo corpo, tanto che la cuspide scarlatta era uscita da sola ed era pronta a colpire, però l’ultimo briciolo di autocontrollo gli suggerì di stare fermo e guardare cosa sarebbe successo.
-Hyoga, quante volte ti ho detto di non ascoltare quel decerebrato ignorante buzzurro di Milo?- disse il padrone di casa dopo un minuto buono di silenzio.
-Lo so, maestro, non avrei dovuto dargli ascolto, ma pensavo che avesse una buona idea in mente e che non mi lasciasse da solo, alla fine.-
“OH! Quindi è Hyoga” la cuspide si ritrasse e Milo cominciò a risentire i sensi di colpa che prima lo stavano attanagliando, senza lasciargli alcuna tregua. “Chissà cosa gli sarà successo dopo. Quando sono scappato non mi sono mai voltato indietro per vedere cosa fosse successo.”
-M…maestro, lo so che non dovrei chiederglielo, perché sono un uomo adulto e un cavaliere, ma… potrebbe consolarmi?-
“EH?” avrebbe voluto urlare Milo, non appena vide Hyoga catapultarsi tra le braccia del proprio maestro con solo le mutande addosso.
-Non ti avevo dato il permesso.- lo ammonì il cavaliere d’oro.
“Sì, Camus, adesso caccialo. Nessuno può starti così vicino!” Milo guardò speranzoso di vedere quella scena da lui tanto sperata, che, però, non si presentò mai.
Anzi il cavaliere dell’acquario lo lasciò fare, accarezzandolo sulla testa, mentre il cigno singhiozzava.
Poi gli tirò su il viso “Che cosa fai? Camus che cosa stai facendo?” I capelli biondi, molto vicini al volto di Aquarius, ricoprirono la visione del viso di quest’ultimo. Poi si sentì uno schiocco singolare.
SI ERANO BACIATI?
Milo si voltò morendosi tutte le unghie contemporaneamente a causa dello stress.
“Ho capito! Ho capito tutto! Dato che gli ho fatto fare una figuraccia davanti al suo amore, si vendica spingendo Camus a coccolarlo e a baciarlo addirittura?”
-Questa non te la faccio passare liscia, parola di Scorpio, mi vendicherò!- purtroppo si accorse troppo tardi di aver urlato quelle parole, perché le due persone all’interno della stanza si alzarono.
-Milo, sbagli. Sono io che non ti farò passare liscio questo tuo affronto!- disse con un tono glaciale Camus, spalancando la porta. -Aurora Execution!-
Fortunatamente Milo, che aveva qualcuno che vegliava su di lui dall’alto dei cieli, schivò il colpo e senza permettere all’altro di colpirlo nuovamente, corse verso la propria casa alla velocità della luce.
Certo, lui sarebbe dovuto andare dal cavaliere dei pesci, ma per tornare alla propria casa avrebbe dovuto ripassare per la undicesima casa e Camus non sembrava dell’umore di accoglierlo a braccia aperte.
Era il caso di lasciarlo perdere un po’, in attesa che placasse i suoi ‘bollenti’ spiriti.
Intanto avrebbe avuto tutto il tempo per pensare a come sabotare Hyoga, il traditore che aveva osato toccare il suo Camus.

____Punto di vista di Camus___
Non credevo che mi sarei mai trovato in una situazione del genere, a dover rincuorare una persona che soffriva per amore e che aveva anche rinunciato alla propria dignità per dichiararsi a qualcuno, soprattutto se questa persona in particolare era Crystal, colui che era riuscito ad apprendere lo zero assoluto.
Come smosso dalla pietà e da un istinto quasi “materno” nei suoi confronti, lo avevo lasciato piangere sul mio petto, accarezzandogli la schiena, nel tentativo di consolarlo almeno un po’.
Io, in quel genere di cose, non ero proprio portato. I sentimenti erano una cosa che rifuggivo, per cui non conoscevo neanche un modo per farlo tornare non “felice” ma quantomeno indifferente.
Però dovevo fare qualcosa, non lo avrei lasciato da solo a compiangersi. Doveva riacquistare la freddezza necessaria per ragionare e io lo avrei aiutato a trovare un modo per dichiararsi.
Gli alzai il viso e dopo avergli asciugato le lacrime con il dito, appoggiai il mio naso sul suo, in modo da poterlo vedere negli occhi da più vicino.
-Ti aiuterò io, Hyoga, per cui non preoccuparti.- mormorai a voce bassa, ricevendo come risposta un “grazie maestro”. (E’ il suono della parola “maestro” detta a bassa voce che produce un rumore simile allo schiocco di un bacio.)
-Questa non te la faccio passare liscia, parola di Scorpio, mi vendicherò.- Questa era la voce di Milo.
Cosa ci faceva lì? Li stava forse spiando?
Poco importava.
Gli avrebbe dato una lezione che non si sarebbe dimenticato facilmente.
-Milo, sbagli. Sono io che non ti farò passare liscio questo tuo affronto!- dissi, dopo aver fatto scendere dalle gambe Hyoga e raggiungendo la porta dalla quale si riuscivano ad intravedere i capelli blu oltremare del cavaliere dello scorpione.
La spalancai, fissando negli occhi il mio collega, facendogli capire che la mia intenzione era di farlo diventare una scultura di ghiaccio.
A quel punto gli lanciai contro una Aurora Execution con tutta la forza che avevo in corpo, ma non avevo tenuto conto di una cosa. Milo era molto veloce ed, intuendo l’attacco, lo schivò, tagliando infine la corda.
Nonostante fossi molto adirato, riuscii a trattenermi dal corrergli dietro per tutte le altre dieci case per ucciderlo. Non ne sarebbe valsa la pena.
Dopotutto avevo altro da fare: Hyoga era lì con me, bisognoso del mio aiuto, anche se non me lo aveva ancora chiesto a parole, per la sua dichiarazione.
Rientrai nella stanza e dopo due minuti di silenzio, passati più che altro a guardarci l’un l’altro, ruppi io il ghiaccio, ordinandogli di seguirmi.
-Non posso lasciarti andare in giro in questo stato.- mi giustificai con un tono piuttosto serio, come il mio solito, passandogli un completo simile a quello che vestiva abitualmente.
-Spero che ti vada ancora bene. Lo avevi dimenticato l’ultimo giorno di allenamento in Siberia e non avevo ancora avuto la possibilità di ridartelo.-
“Lo hai davvero conservato per tutto questo tempo per me?” era la frase che leggevo dai suoi occhi, grandi e umidi come due pozze d’acqua.
Minacciava di commuoversi e di scoppiare, di nuovo, a piangere.   
-G…Grazie, maestro.- disse, però, ricomponendosi, senza che io potessi ammonirlo e indossando i vestiti che gli avevo passato. Incredibilmente gli andavano ancora bene, nonostante fossero passati diversi anni.
-Hyoga, lo sai che io non sono un granché in amore o in qualsiasi cosa nella quale centrino sentimenti, ma, visto che sei un mio allievo, non posso rimanere fermo senza aiutarti.
Ho trovato tempo fa un diario, nella mia biblioteca, scritto dal mio predecessore, Degel, nel quale era riportato come uno dei suoi commilitoni si era dichiarato a lui. Potremmo cercare di usare lo stesso metodo.-
Il mio allievo, toccato nel profondo da questo mio gesto, mi sorrise, reprimendo però qualsiasi altra esternazione dei propri sentimenti.
Sapeva che a me bastava quello come segno di riconoscenza e che, se avesse ecceduto, non avrei gradito.
Una decina di minuti dopo, eravamo a mettere a soqquadro la biblioteca alla ricerca del quaderno perduto e dopo una buona mezz’ora lo trovammo, in mezzo ai libri di Shakespeare.
Lo sfogliai velocemente, fino a capitare al punto da me desiderato dove avevo lasciato un piccolo segnalibro rosso.
“Ma perché ho messo il segnalibro lì? Forse perché, in fondo in fondo, speravo che qualcun altro lo leggesse e mi facesse una sorpresa simile…” subito mi diedi dello stupido, a causa di quel pensiero, e mi diedi uno schiaffetto sul viso “Che cosa diavolo stai pensando Camus? Non è da te! Tu sei freddo e distante e non hai tempo per pensare all’amore!”
-Maestro… tutto bene?- mi chiese perplesso Crystal, pensando che fossi impazzito.
-Sì,sì… leggiamo!-


14 Dicembre 17XX
Oggi è successo ciò che aspettavo che accadesse da anni: Kardia, il cavaliere dello scorpione, di cui mi sono innamorato da molto tempo /ma tu dovresti saperlo molto bene, diario/ si è fatto avanti.
Lo ha fatto in un modo molto particolare, inatteso, facendosi aiutare un po’ da tutti quelli del grande tempio.
Prendendo spunto dalla mia commedia preferita, “La dodicesima notte”,  hanno fatto uno spettacolo bellissimo. Sage faceva il narratore, Manigoldo aveva interpretato magnificamente quel “manigoldo” di Sir Tobia, come d’altronde anche Albafica era azzeccatissimo nel ruolo di Maria, la cameriera. Sisifo, che era il Duca Orsino era stato bravissimo e che dire…la Viola della situazione era stata carina, sebbene avesse spesso la testa tra le nuvole (Regulus) e avesse baciato con un po’ troppo trasporto il suo amato Duca/zio.
La cosa che mi colpì di più, però, fu quando Kardia che, alla fine dello spettacolo, sul palcoscenico, con tutti gli altri dietro e con ancora indosso il suo costume da Sir Andrea, aveva fatto un discorso breve ma molto conciso su ciò che voleva da… noi: “Il mio unico desiderio è fidanzarmi con te e vivere insieme il maggior tempo possibile, cercando un lieto fine.”
Io, commosso, ho acconsentito. E abbiamo passato il resto della giornata da soli (anche se un anonimo leoncino troppo curioso non faceva altro che seguirci a distanza.).
Adesso vado a coricarmi. Domani continuerò a appuntare il continuo del nuovo capitolo della mia storia qui, sulle tue pagine, diario.
Sempre tuo,
Degel.


-Mi piace questa idea.- ammise il mio allievo, leggendo nuovamente le parole di Degel. –Ma come faccio? Io non posso organizzare una recita da solo e poi… mi scoprirebbe subito.-
“In effetti ha ragione, devo trovare un modo…”
Fortunatamente mi venne un’idea. Presi il mio telefono, gentile concessione del grande sacerdote, e composi il numero di Lady Isabel.
-Pronto? Mi servirebbe un favore da lei, nobile Atena. Hyoga vorrebbe mettere su una recita teatrale coinvolgendo tutti i saint tranne me, per cui volevo chiedervi se avrebbe potuto trovare un pretesto per poterla fare, un luogo adatto dove poterla mettere in scena , perché il copione lo abbiamo già ma va un po’ rivisitato…-
La dea Atena, probabilmente in un giorno “sì”, accettò la proposta e informò Camus che avrebbe fatto fare a Mylock il tutto entro mezzogiorno.
-E questa è fatta- chiusi il telefono, soddisfatto.

____________

Poco dopo mezzogiorno tutti i cavalieri, Gold Saint e bronzini, si ritrovarono nella sala riunioni, alias il planetario della residenza di Nuova Luxor, per discutere di questa iniziativa.
-Buona giorno a tutti, cavalieri. Oggi siete qui riuniti perché devo finanziare un progetto per la costruzione di una casa per altri orfani. Quella che abbiamo già è piena e,ospitare ulteriori bambini nella struttura, creerebbe problemi alle ragazze che si prendono cura di loro.
La mia idea era creare una rappresentazione, al fine di invogliare gli spettatori, la maggior parte industriali molto famosi, affinché facciano una donazione. Qualche domanda?-
Ci fu un momento di completo silenzio, che venne interrotto da Seiya che, perplesso, chiese: -Gli attori chi sarebbero?-
-Ovviamente voi.- disse, come se fosse la cosa più scontata del mondo.
-Senza offesa, ma io mi rifiuto di recitare.- affermò Ikki, alzandosi in piedi. –Bambini bisognosi o meno, io non mi metterò in costume per fare una scenetta ridicola. Al massimo, se proprio devo fare qualcosa, posso fare da regista.-
-Ottima idea, Ikki. Serviva un regista. Prendi il libro che ti consegnerà Camus e, dopo aver trascritto i nomi di tutti i personaggi, assegna i ruoli e fai una sintesi del carattere di tutti i personaggi. Dato che lo spettacolo sarà questa sera, cerca di fare veloce e non servono le battute, tutto quello che faranno gli altri sarà improvvisare.-
I presenti nella stanza si guardarono l’un l’altro con delle facce ancora più attonite e incredule.
-Senti, Saori, va bene tutto ma io sono un cavaliere, ok? Non un attore- affermò Deathmask, alzandosi in piedi, pronto ad andarsene. –Per cui non prenderò parte a questa carnevalata.-
-Excalibur non è fatta per recitare. Chiedo perdono, nobile Atena.-
-Io un po’ di armature da sistemare, non credo di essere libero questa sera.-
-A me sembra un’idea carina, in questo modo potrò mettere in mostra le mie doti recitative nascoste.- Ovviamente era stato Aphrodite a dire quella frase e tutti i presenti non poterono fare a meno di guardarlo storto. –Che c’è? A me piace mettermi in mostra, lo sapete.-
-Io devo meditare per raggiungere il Nirvana.-
-Io ho di meglio da fare.- disse Kanon, facendo lo stesso degli altri, ossia dirigersi verso l’uscita, ma tutti si bloccarono non appena udirono Saori pronunciare la frase: -Peccato, e io che volevo concedere ai partecipanti di esprimere un desiderio a loro scelta. Qualsiasi cosa sia.-
Per qualche strana ragione, tutti infatti, tornarono a sedersi.
Ci fu un momento di silenzio quasi totale, intervallato dalle risate di Seiya che aveva trovato divertente il fatto che tutti avessero accettato a causa di quel compromesso.
-Allora Ikki, adesso è tutto nelle tue mani. I ruoli sono scritti tutti all’inizio. Decidi chi sarà chi.
Hai esattamente un’ora e venti minuti da adesso.- affermò Saori, guardando Ikki che già si era messo al lavoro.
Con molta attenzione lesse tutta l’opera, appuntando anche su un foglietto alcune annotazioni riguardante al carattere dei personaggi.
Intanto tutti gli altri si erano divisi in cinque gruppi: Seiya, Andromeda, Camus, Aiolos e Aiolia si erano piazzati dietro ad Ikki e fissavano ciò che stava facendo, il ‘tre dell’Ave Maria’, alias Aphrodite, Shura e Deathmask si era piazzato in un angolo e parlavano più o meno rumorosamente su cosa avrebbero fatto con il premio concessogli da Atena, gli altri cavalieri d’oro si stavano più o meno fissando l’un altro, scambiandosi qualche parola, Asher stava tessendo degli elogi ad Isabel per la sua bellissima idea e, infine, Shiryu e Hyoga erano usciti un attimo fuori a prendere aria.
-Hyoga..- ruppe il ghiaccio il cavaliere del dragone, appoggiandosi alla ringhiera del balcone. –Potresti raccontarmi cosa ti è successo? Mur mi ha chiamato nel cuore della notte e non mi ha dato tante spiegazioni.-
Crystal lo guardò, leggendo la preoccupazione nei suoi occhi.
–Diciamo che il piano di Milo era quello di farmi fare uno spogliarello…però, non solo non ho ottenuto il risultato sperato, ma una donna voleva uccidermi, Milo mi ha abbandonato, portandosi dietro i miei vestiti e sono stato portato ancora in commissariato per accertamenti.
Scommetto che, la prossima volta che ci andrò, l’agente addetto alla sorveglianza mi domanderà ‘ancora qui?’-
-Non ne combini una giusta.- esclamò la voce di Aphrodite che era appena uscito dalla stanza, ma che aveva origliato il discorso. Prima che gli altri potessero controbattere, però, si rimise a parlare –Sono venuto qui perché volevo ancora scusarmi per due piccoli incidenti. Il primo era quel problema dei fiori. Ho scoperto, indagando a fondo, che Shun era allergico ai fiori di acacia. Purtroppo non ne ero a conoscenza e l’ho appreso poco fa, parlandone con lui. Secondariamente… volevo scusarmi per l’intervento di Milo.-
-In che senso vuoi scusarti per Milo?- domandò Hyoga, non capendo.
-Sono stato io a spingerlo affinché ti aiutasse. Gli ho raccontato della tragedia con i fiori e, poi, ho domandato se poteva continuare la mia opera, riuscendo dove io ho fallito.- disse passandosi una mano tra i capelli.
-Capisco. Quindi tu avevi fiducia in lui? Credevi anche tu che la sua mente avesse potuto scaturire una buona idea?-
-Veramente no. Conosco Milo abbastanza bene e sapevo che ci sarebbero state poche le possibilità di successo.-
-Allora perché lo hai chiesto a lui?-
-Perché Camus non era in casa, Shura era andato ad allenarsi con Deathmask e, poi, perché nel momento in cui sono arrivato all’ottava casa, lui stava facendo il bagno e speravo che non mi avrebbe cacciato via prima sciacquarsi il corpo dal sapone.-
La risposta del cavaliere dei pesci lasciò senza parole i due bronzini.
-Ovviamente sapevo che la bellezza del suo corpo nudo non sarebbe mai potuta essere paragonabile alla mia però…-
-Va bene così, non entrare nei dettagli!- lo bloccò Shiryu, prendendo poi Hyoga per il braccio. –Penso che sia ora di tornare dentro. Ikki avrà finito il suo lavoro.-


Esattamente dieci minuti prima del termine concessogli dalla sua dea, Ikki si alzò e, tenendo tra le mani un foglio abbastanza scarabocchiato, prese la parola.
-Adesso vi assegnerò i ruoli- disse, venendo inaspettatamente ascoltato da tutti i presenti.
-Sarò il protagonista, vero?- domandò Seiya, eccitato.
-No- fu la risposta secca, che mise a tacere il “capo” dei bronzini, suscitando l’ilarità di Asher, che, per una volta in vita sua, aveva visto rifiutare qualcosa al preferito della sua dea. –Statemi ad ascoltare. Oltre al vostro ruolo, vi consegnerò dei fogli con su scritto a grandi linee il carattere dei personaggi. Fate il piacere di leggerlo.
Il primo ruolo, quello del duca Orsino di Illiria, il protagonista maschile della vicenda, sarà affidato a Shaka.-
Il biondo si avvicinò il foglio da Ikki, andandosi poi a risedere sulla sua sedia.
-Mur, visto che sei l’unico ad avere una motivazione decente per non recitare troppo, avrai un ruolo secondario, sarai Curio, il fidato servitore di Orsino.
Per quanto riguarda il ruolo di Valentino, secondo servitore di Orsino, sarà Milo…-
-Milo non c’è.- lo interruppe Shun.
-Come non c’è? Quando se n’è andato?- urlò Ikki, cominciando ad adirarsi.
-Non c’è mai stato e penso di sapere anche perché- disse Camus, facendo la faccia più indifferente che potesse.
Il cavaliere della fenice emise un rumoroso sospiro, prima di riprendere a parlare. –Valentino allora lo farà Kiki, consegnagli il foglio appena lo vedi, Mur.
Il primo e il secondo ufficiale saranno affidati ad Aiolos e a Saga. Siete quelli che riesco a vedere meglio in una divisa. Cercate di non rubare troppo la scena agli altri.-
-M…ma come? Io non starei bene in divisa?- si lamentò Seiya, contrariato.
-Non ho detto questo! Tu hai un ruolo più importante. Infatti sarai Antonio, l’uomo che salva il fratello della protagonista.-
-Wow! Ma allora sono un cavaliere anche in questa rappresentazione.-
-…Andiamo avanti! Shun, tu sarai Viola/Cesario, la protagonista femminile.- porse al fratello il foglio, quello che era più scritto.
-COSA? Perché io?- piagnucolò il cavaliere di Andromeda.
-Perché è il ruolo più adatto a te, credimi. Non perché è donna, ma per il carattere che avete. Prendi il foglio.- il ragazzo fece come gli aveva detto il fratello, nonostante non fosse molto contento.
-Shiryu, per quanto riguarda te, avrai un ruolo importante. Sarai Sebastiano, il fratello gemello di Viola. Leggi bene cosa devi fare, perché è di vitale importanza che tu non sbagli.-
-Puoi contare su di me, Ikki.- esclamò il cavaliere del dragone, sentendosi orgoglioso di essere stato investito in un importante ruolo della commedia.
-Hyoga! Anche tu avrai un ruolo fondamentale.- gli occhi del ragazzo con i capelli biondi cominciarono a brillare come mai in vita loro.  -Infatti sarai Olivia, nobildonna di cui è innamorato il duca Orsino.-
Qualcuno alle spalle del cavaliere si mise a ridere (ovviamente Seiya) -Hyoga con un ruolo femminile.  AHAHAH Shun ci può anche stare ma lui non me lo sarei proprio aspettato. AHAH.-
-Ikki si vede che stai cercando di salvaguardare tuo fratello.- affermò Asher, causando ulteriore imbarazzo a Hyoga che stava diventato, al posto che rosso, pallido e una rabbia incontrollabile ad Ikki.
-Stai cercando di vendicarti o… forse geloso?- fu la goccia che fece traboccare il vaso (di modeste dimensioni tra l’altro) e che spinse Ikki a prendere il tavolo enorme della sala riunioni tra le mani, sollevandolo da terra e a spaccarlo in testa al cavaliere dell’unicorno.
-Sapete cosa vi dico? Arrangiatevi. Io la mia parte, per il momento l’ho fatta, per leggere dei ruoli scritti con un pezzo di carta non ci vuole né una laurea né un’armatura d’oro, per cui potete farlo benissimo da soli.- e detto ciò, se ne andò via dalla stanza, sbattendo, infine, la porta alle proprie spalle.
Ci fu un lungo momento di assoluto silenzio, interrotto poi dalla voce di Shun che implorava qualcuno dei presenti di dargli una mano a salvare il povero Asher, che sembrava un fiore, poiché la sua testa era esattamente incastrata nel centro del tavolo.

__________Diverse ore dopo__________

Il luogo che era stato affittato da Lady Isabel per la rappresentazione era il teatro principale di Nuova Luxor, un edificio imponente situato nella via principale della città, a meno di dieci minuti di macchina dalla Villa Kido.
Erano le otto meno un quarto e, nonostante mancassero ancora quindici minuti all’inizio, tutto il teatro era pieno. Molti, addirittura, a causa della mancanza dei posti sia nella platea che sui balconi laterali, erano stati fatti accomodare lateralmente alle poltrone (in barba alle norme di sicurezza perché, in caso di incendio, avevano a disposizione un Saint pronto a ghiacciare l’intero teatro) su delle seggiole prese dai camerini degli “attori”, in modo che non dovessero sedersi per terra.
In prima fila, proprio nel mezzo, c’erano due posti riservati. Il primo spettava di diritto a Lady Isabel, mentre l’altro apparteneva a Camus, che era l’unico cavaliere d’oro non disperso ad avere il diritto di starsene seduto in pace, mentre i suoi compagni si spaccavano la schiena per mettere su quel teatrino.
Nel frattempo, Mylock, ossia il narratore, si era accampato in una stanzetta sopra il sipario, in modo da poter vedere il pubblico e, allo stesso tempo, avere una visione anche del palcoscenico tramite un apposito schermo.
Lui era anche incaricato a cambiare la musica e a sistemare le luci. Un lavoro arduo, ma allo stesso tempo molto importante, poiché l’esito dello spettacolo dipendeva anche da quello.
I cavalieri, invece, dietro al sipario, si stavano mettendo i vestiti di scena e guardando, grazie alla supervisione di Ikki, che nel frattempo si era sbollito, l’ordine di uscita e di comparsa all’interno delle scene.
-Non vi preoccupate, comunque.- affermò per placare l’ansia di tutti e, in particolare di suo fratello, che sembrava sul punto di svenire a causa dello stress. –Se rimanete seduti dove vi ho detto, verrò a chiamarvi personalmente, in modo da evitare qualsiasi inconveniente.-
-Ho una domanda!- disse Seiya che, per farsi notare da Ikki, aveva anche alzato la mano e la stava sventolando come se fosse una bandiera. -Se avessi fame durante lo spettacolo, cosa dovrei fare?-
Il cavaliere della fenice lo guardò storto.
Possibile che non potesse mai fare una domanda intelligente?
-Dato che non ci sono domande sensate, direi che è il momento di cominciare con la presentazione.
Kiki, dato che puoi teletrasportarti, vai da Isabel e dille di salire sul palco.-
-Agli ordini!- e detto ciò il fratellino di Mur scomparve, per poi riapparire dopo un paio di minuti.
Nel frattempo, alcuni di quelli che stavano dietro le quinte (Asher in particolare) si nascosero nei piccoli corridoi che separano il palco dai camerini, in modo da poter assistere al discorso di apertura.
Lady Isabel, con la calma e l’eleganza che la caratterizzavano, salì sul palco grazie a degli scalini laterali e, non appena il pubblico si zittì, cominciò a parlare.
-Signore e signori qui presenti, vi ringrazio solennemente per la vostra partecipazione a questo evento, annunciato con così poco anticipo.
La Federazione Tule da anni aveva in mente di creare una nuova casa accoglienza per orfani ma, a causa di problemi esterni, il progetto era stato rimandato.
Grazie a voi, però, in data odierna, questo progetto potrà essere rivisto e, con il ricavato di questo spettacolo, potremo costruire non solo un nuovo edificio qui, a nuova Luxor, ma anche uno in Grecia, nei pressi della città di Atene.
Prima di lasciarvi allo spettacolo, volevo fare dei ringraziamenti speciali.
Prima di tutto ringrazio Camus, colui che ha proposto il libro sul quale è basata la rappresentazione e che, al momento, è seduto in prima fila. Poi, vorrei ringraziare Mylock che, ancora una volta, si è reso disponibile a fare parte integrante della rappresentazione anche se, effettivamente, non scenderà sul palco.
Infine, ringrazio i ragazzi che si sono offerti volontari per essere gli attori di questa rappresentazione.
 Grazie per l’attenzione e, sia da parte mia, che dei miei collaboratori, vi auguro “Buon Divertimento”.-
un grosso applauso accompagnò la discesa della dea dal palco e continuò fino a che non si abbassarono le luci nella sala.
-Shaka, vai!- bisbigliò sottovoce Ikki, ordinando il collega a presentarsi sul palco e, fortunatamente, venendo anche ascoltato.
-Tanto tempo fa, nella lontana Illiria, viveva un Duca di nome Orsino. Quest’uomo passava le giornate a tormentarsi a causa di un’amore non corrisposto, che lo faceva soffrire a dismisura.-
Shaka, appena entrato sul palco, aveva cominciato a passeggiare, camminando da destra a sinistra, tenendo gli occhi chiusi.
-Quella sera, molto più preoccupato degli altri giorni, camminava senza meta nel salotto della sua residenza, mentre dei servitori suonavano per lui, una melodia.
Ad un certo punto entrò Curio, suo fedele servitore e il Duca si fermò, cominciando a confidargli le sue pene d’amore.-

Non appena Mur, entrò in scena, Shaka si fermò, proprio come gli era stato ordinato ma rimase in silenzio per qualche istante.
“Cosa devo dire?” pensò tra sé e sé, chiedendosi come mai, un cavaliere del suo calibro dovesse abbassarsi a fare una recita. Era un Gold Saint, dopotutto, non un attore di “Buona alla prima” di Ale e Franz.
Per fortuna, però, gli venne un’idea.
-Il mio amore è incontrollabile, implacabile, sublime. Per cui orsù, oh musici, cambiate la melodia da voi suonata, in modo tale che il mio animo in tempesta possa rispecchiarsi in essa. -
La musica si fermò, per poi riprendere qualche secondo dopo con “Eye of the tiger”.
Questo cambiamento piacque molto al pubblico che, a differenza di Ikki avrebbe voluto tirare il collo a chi aveva avuto quella brillante idea, si era dimenticato che quella canzone non esisteva intorno al 1400.
-Oh povero il mio cuore.- riprese Shaka, avvicinandosi a Mur – come una barca senza remi, non può fare altro che essere trascinato dalla corrente. Dimmi come… Come farò io a sopravvivere se la donna amata mi rifiutasse?-
-Curio, sordo ai lamenti del suo padrone, decise di cambiare discorso, in modo da non entrare in merito a quell’argomento così insidioso-
-Signor Orsino, mi è stato chiesto se vi presenterete alla battuta di caccia, organizzata dal signor Belch.-
-Caccia? Non rimembro nessuna battuta di caccia. Qual è lo sventurato animale che verrà ucciso?-
-Il cervo, signore.-
-Prima che il signore potesse dire qualcosa, entrò Valentino, appena tornato dalla casa di Olivia, la donna amata dal Duca.-
Kiki entrò, vestito con un abito elegante, che non gli donava molto, in quanto lo faceva sembrare un pinguino.
-Ho delle brutte notizie: Sono stato scacciato dalla cameriera perché la sua padrona sta ancora piangendo la morte del fratello.-
-Oh! Che animo sensibile! Una fanciulla che, dopo quattro mesi piange ancora un fratello. Un animo così nobile potrà ricambiare certamente il mio amore! Un giorno riuscirò a conquistarla e, a quel punto potremo vivere felici e contenti.-
-Mi scusi, signore.- lo fermò Curio –quindi al signor Belch devo dire “Sì” o “no” per la battuta di caccia?

E, dopo questa prima scena, la rappresentazione andò a gonfie vele, nonostante alcuni piccoli incidenti di percorso come:
-Viola (Shun) che non voleva entrare in scena vestito da donna.
-Sir Andrea (Shura), pretendente alla mano di Olivia che, non sapendo cosa fare, si era messo a ballare il tango insieme a Sir Tobia Belch (Deathmask), zio della nobildonna, in quanto erano finiti sul tema “Balli in maschera”.
-Maria (Aphrodite) che aveva tirato un energico calcio a Sir Tobia perché se n’era uscito con un “No, Maria, io esco”
-Malvolio (Aiolia), servitore di Olivia, che era stato appolipato da Antonio (ex pirata interpretato da Seiya) , che non doveva essere nemmeno in scena, perché aveva un moscerino sulla testa.
-Antonio (Seiya) che, dopo aver salvato Sebastiano (Shiryu), il fratello di Viola, non voleva lasciarlo andare tanto che gli si era aggrappato alla gamba.
-Olivia (Hyoga) che aveva ecceduto con i complimenti a Viola/Cesario sul suo aspetto.
Poi il sipario si chiuse, per una pausa di dieci minuti, in modo tale che gli attori si preparassero per la seconda parte.
-Non sapevo che fossi così bravo a ballare, Shura.- si complimentò Shiryu, avvicinandosi a lui.
-Me lo aveva insegnato mia madre prima che giungessi al Grande Tempio. Però, ammetto che molte cose le ho fatte oggi per la prima volta perché non avevo avuto il tempo di impararle allora. Il casquet, ad esempio.- disse, sentendosi un po’ orgoglioso di sé per quella sua uscita.
-Al posto di stare a chiaccherare, prendete questo e leggete!- li interruppe Ikki, consegnando ad entrambi dei fogli, per poi allontanarsi.
-Qualcuno ha visto Shun?- domandò, poi, sentendo poi un rumore proveniente dal camerino del fratello.
Senza nemmeno pensarci, lanciò i fogli alla prima persona che gli capitò a tiro, gli ordinò di consegnarli agli altri (fortunatamente per lui, gli era capitato Aiolos) e corse verso il posto.
La porta era socchiusa e non si sentiva nessun rumore provenire dall’interno.
Aveva un brutto, anzi, un bruttissimo presentimento!
-Shun!- urlò entrando dentro e ritrovando colui che stava cercando sdraiato sul pavimento, svenuto con un bernoccolo sulla testa e un rivolo di sangue che gli usciva dalla bocca.
Preoccupato più che mai, lo tirò su da terra, sorreggendolo sdraiato su entrambe le braccia e si precipitò da Isabel, che in quel momento era dietro alle quinte per parlare con gli attori.
-Chiami un’ambulanza. Non so quanto grave possa essere.-
Tutti i presenti si radunarono intorno ad Ikki, increduli.
Dopo neanche due minuti tre paramedici erano arrivati con una barella, pronti a caricare il paziente e a portarlo in fretta al pronto soccorso.
Passarono più di cinque minuti tutti in un religioso silenzio, fino a quando Lady Isabel non lo interruppe, rammentando loro che mancava ancora mezza recita.
-Ma non abbiamo una protagonista.- affermò Seiya, tristissimo sia per il fatto che il suo amico si era fatto male, sia perché era entrato in scena solo due volte e non aveva potuto mostrare il suo ‘talento’.
-E direi che sarebbe anche troppo tardi per trovarne un’altra- proseguì Mur, già pronto a fare armi e bagagli per tornare alla prima casa.
-Veramente una persona ci sarebbe una persona tra di voi, che non ha nessun ruolo, che potrebbe interpretare Viola.- asserì Isabel, guardando Ikki intensamente.
-Non vorrai davvero che quel ruolo lo interpreti io, spero.- esclamò, rabbrividendo alla sola idea. Non per la paura ma per il disgusto.
-Beh, in effetti non sarebbe male come idea.- affermò Deathmask, ridacchiando, venendo seguito a ruota da Aphrodite che fece notare a tutti che Ikki conosceva non solo il carattere, ma anche l’andamento della vicenda.
-E, anche se nella scena finale lei indossa un abito femminile, non credo che il pubblico disprezzerebbe.- concluse Kanon, ghignando sotto i baffi.
-Mi rifiuto categoricamente.- fu la risposta secca di Phoenix.
-Ikki, se non ne avessimo bisogno, non te lo chiederemmo.- affermò risoluto Shiryu -Se non vuoi farlo per Isabel, fallo per Hyoga, che, a differenza tua che lo devi usare per una scena, lui deve sempre indossare un vestito.-
-Oppure fallo per Shun, che avrebbe voluto finire lo spettacolo e che era pronto a mettersi nuovamente il vestito che aveva nella seconda scena, pur di renderti felice.-
Gli occhi di Ikki si fermarono su Hyoga, colui che aveva pronunciato l’ultima frase.
Lo guardò a lungo, come se volesse capire qualcosa a lui ignoto che la persona davanti serbava poi, dopo un lungo sospiro, sussurrò “D’accordo. Però non userò mai quel vestito. O un vestito in generale. Prendete una gonna lunga marrone, una maglietta bianca e accontentatevi.”

Anche la seconda parte andò piuttosto bene.
Malvolio (Aiolia) , che aveva provato a sedurre la sua padrona presentandosi da lei nudo, a causa di un inganno tesogli da Maria (Aphrodite) , Sir Tobia (Deathmask), Sir Andrea (Shura) e Fabiano (un personaggio marginale interpretato da Asher) era stato chiuso in prigione.
Olivia (Hyoga), innamoratasi di Viola/Cesario (adesso Ikki), si era dichiarata e, sebbene l’attore avesse messo un po’ troppo trasporto mentre diceva quelle parole, la scena aveva riscosso un grande successo.
Nel frattempo Antonio (Seiya) era stato catturato dall’ufficiale in prima Aiolos e dall’ufficiale in seconda Saga (che, tra parentesi, fecero urlare molte ragazze e donne causa del loro abbigliamento).
Sebastiano (Shiryu), scambiato da Olivia per Viola, in quanto fratelli gemelli, era andato a letto insieme alla nobildonna e il giorno seguente l’uomo promise di sposarla.
Se non che Sebastiano uscì per andare a liberare Antonio e, nel mezzo dei preparativi del matrimonio, arrivarono il Duca e Viola.

-Sposo mio! Perché vi portate appresso il Duca Orsino, la cerimonia comincerà tra meno di un’ora!-
-Olivia si avvicina al futuro “sposo” con lo sguardo sognante e gli prende il braccio, in modo da allontanarlo dal Duca.-
-Ti stai per sposare, Cesario?- domandò Shaka guardando Ikki
-No, deve esserci per forza un errore.-
-Non capendo di cosa stesse parlando la donna, Viola/Cesario parve molto confuso. La donna parlò loro dei voti che si erano scambiati la mattina e anche della notte passata insieme.-
-
Tutto ciò non è possibile. Io ero alla residenza del Duca Orsino questa notte.-
-Questo posso confermarlo. Ci siamo ritrovati intorno alle due di mattina in salotto poiché entrambi non riuscivamo ad assopirci.- affermò Orsino.
-La risposta al dilemma non tardò ad arrivare. Sebastiano tornò nella stanza insieme all’amico Antonio, che aveva appena scarcerato.
A quel punto, Olivia guardò i gemelli rimanendo estasiata.-
-
Ma è un miracolo! Due Cesario!- gli occhi di Hyoga si illuminarono, proprio come aveva detto di fare Mylock.
-V…iola?- domandò Shiryu, preoccupato di avere qualche allucinazione.
-Sebastiano?-
-Sorella!-
-Fratello!-
-A quel punto di due fratelli si abbracciarono e spiegarono del naufragio ai due nobili.-
-Mi dispiace di non avervi detto la verità, Duca Orsino.- disse abbastanza rammaricata Viola.
-Non è un problema. Adesso, però, vai a cambiarti. Voglio vederti con degli abiti femminili.-
-Dopo un paio di minuti Viola tornò da loro, con un abito molto femminile, che esaltava la sua corporatura snella e asciutta.
Il Duca, innamoratosi ora di lei, decise di baciarla.-

-Penso di essermi innamorato di te, Cesario o Viola. Tu che sei sempre stata pronto ad aiutarmi e a darmi suggerimenti. Ti prego, accetta il mio amore.- Shaka si avvicinò ad Ikki, pronto a fare ciò che gli era stato detto.
Erano uno davanti all’altro, i due volti si stavano avvicinando sempre di più.
Mancava poco, pochi millimetri e le loro labbra si sarebbero toccate.
-No!- urlò Hyoga, allontanando Shaka da Ikki. -Anche se è una donna, voglio sposare Cesario! Ovviamente insieme a suo fratello Sebastiano.-
A quel punto prese a braccetto da una parte Shiryu e dall’altra il cavaliere della fenice.
“Hyoga, cosa stai facendo?” si chiese il regista/attore improvvisato, vedendo il compagno cambiare completamente la sua parte. “Però… se lui va fuori dal copione, posso farlo anche io, almeno evito baci indesiderati!”
-Mi dispiace, Olivia, ma non posso accettare. Come non posso nemmeno accettare l’amore di Orsino, sebbene mi sia inizialmente invaghita di lui, perché…- si guardò intorno cercando qualcuno, poi si ricordò di un personaggio che fino a quel momento era stato in disparte. –… mi sono innamorata di Antonio.-
E detto ciò, tolse il braccio da quello di Hyoga e si fiondò dritto su Seiya.
-Vuoi tu, Antonio, diventare mio marito?- disse mettendosi in ginocchio davanti a lui, porgendogli un anello che aveva al dito. “Devi dire di sì” sussurrò, riuscendo a fare in modo che lo sentisse solo Seiya.
-Ma certo, bellissima dama. Sono solo un ex pirata ma, insieme a te, potrò redimermi definitivamente e vivere una vita felice.-
Le altre persone, sia gli spettatori che gli altri attori rimasero a bocca aperta.
Non era proprio così che finiva l’opera.
-E la storia si conclude con Antonio che sposa Viola, Olivia che sposa Sebastiano, Maria che sposa sia Sir Tobia che Sir Andrea, Curio e Valentino che poterono andare a vivere nella casa dei loro sogni in un allegro paesino e il Duca Orsino che rimase celibe per tutta la vita. Fine. -
In quel momento il sipario si chiuse, lasciando tutti così sbalorditi che gli applausi arrivarono cinque minuti in ritardo, potenti come molte scariche elettriche.
A quel punto gli attori uscirono tutti dal dietro le quinte e si inchinarono più volte davanti agli spettatori.
Hyoga si soffermò a guardare Camus che, nonostante le varie cadute di stile degli attori, sembrava aver apprezzato lo spettacolo.
Era davvero felice che il suo maestro fosse fiero di lui.
Poi spostò lo sguardo più a destra e notò che al posto di Lady Isabel era seduto…Shun?
Ma non era in ospedale?
Beh, meglio così.
Prese, quindi, il microfono con cui all’inizio aveva parlato Lady Isabel, pronto a fare il suo discorso, e cominciò a parlare.
-Ringrazio tutti per la vostra attenzione. Per noi è stata la prima esperienza teatrale, per cui abbiamo cambiato involontariamente alcuni passaggi durante la vicenda e, allo stesso tempo, abbiamo avuto un problema, in quanto Shun, la precedente Viola, è svenuto e abbiamo dovuto portarlo in ospedale. Fortunatamente ora siede tranquillamente in prima fila, per cui sono sicuro che non si sia trattato di nulla di grave.
Nonostante tutti i problemi e i disagi in cui ci siamo trovati… ce l’abbiamo fatta!-
Un applauso si alzò dal pubblico ma, con un cenno della mano, Hyoga riuscì a farli zittire nuovamente.
-Ora io devo fare una cosa importante.
Qualcosa che per me significa molto.
Io vorrei…- un  lungo fischio partì dal microfono di Hyoga, facendo tappare a tutti coloro che erano in sala le orecchie.
Come se non bastasse le luci si spensero tutte contemporaneamente.
Dopo un minuti si riaccese una luce, puntata su una figura che si trovava nello stanzino dove prima era Mylock.
Questo sconosciuto ruppe il vetro, in modo che il suo viso si potesse vedere.
-No, Hyoga, non ti permetterò di farlo.- una voce piuttosto familiare risuonò in tutta la sala. –Non ti permetterò di dichiararti a Camus, per ripicca nei miei confronti!-
A quel punto il cavaliere dello scorpione uscì fuori con un microfono, e si mise in piedi sull’asta che reggeva le tende rosse del sipario.
-Io, a differenza tua, sono davvero innamorato di lui!- una seconda luce andò ad illuminare il volto del cavaliere dell’acquario, ancora seduto al suo posto.
-Camus, ascoltami- quasi lo supplicò, mentre il suo viso diventava sempre più malinconico – so che sei arrabbiato con me per ciò che è successo a Hyoga, ma… io non ce la faccio nasconde ciò che ho dentro. Anche se sono sicuro che in un’occasione come questa non mi dirai mai di sì, voglio farlo ugualmente.
Io, fin dal primo momento che ti ho visto, sono stato colpito da te.
Eri così diverso da tutti gli altri, volevi sempre rimanere freddo come il ghiaccio, però… quando sono venuto a presentarmi a te, ricordo che non riuscisti a trattenere un sorriso, forse perché ero in disordine e con i capelli fuori-posto.
Però è stato grazie a quello che io mi sono deciso di fare amicizia con te, di provare e riprovare, fino a che non ci sarei riuscito.
E così siamo diventati amici. Quei momenti passati insieme, tra allenamenti, giochi e fughe notturne per guardare le stelle, sono dei cari ricordi che serbo nel mio cuore come dei gioielli di inestimabile valore.
Crescendo e maturando, però, quell’amicizia era diventata qualcos’altro.
Prima una semplice infatuazione e poi…amore.
Io mi sentivo in colpa, avevo paura che non mi avresti accettato e che, a causa di questo sentimento “sbagliato”, ti saresti allontanato da me.
E’ per questo motivo che io ti continuavo a contemplare da lontano. Nel senso che…ti sono sempre stato vicino, ma c’era uno strato di ghiaccio sottile che io stesso ho creato che non mi permetteva di toccarti, di raggiungerti pienamente.
Tu non sai quanto io abbia sofferto a causa di questa piccola distanza. E fa tutt’ora ancora male, perché non sai quanto io vorrei eliminarla e poterti stringere a me, senza il timore che tu ti dissolva.
E’ per questo motivo che non posso accettare che Hyoga, che ti conosce da meno tempo, prenda il posto nei tuoi pensieri che io ho sempre desiderato.
Camus, lo so che mi consideri un “becero ignorante senza speranza”, ma non mi importa.
Per te posso cambiare, posso diventare qualcosa di meglio, qualcosa che piaccia a te.-
si lanciò dall’asta, atterrando in piedi proprio davanti a Camus. –Perciò adesso te lo chiedo. V-vuoi ricambiare il mio amore e diventare il mio fidanzato?-
I due si fissarono intensamente, come se tutte le altre persone nella stanza non esistessero più.
Gli altri intorno si zittirono completamente, anche loro curiosi, in attesa di una reazione dal cavaliere dell’acquario.
Camus si alzò, arrivando alla stessa altezza del suo interlocutore e, senza troppe cerimonie gli tirò un energico schiaffo.
-Te l’ho sempre detto che sei uno stupido. Ti sembra il caso di uscirtene con una cosa del genere adesso? Non potevi aspettare dieci minuti per fare questo discorso?-
Il cavaliere dello scorpione si massaggiò la guancia, ferito non solo fisicamente ma anche nei sentimenti da quello schiaffo. –Io…-
-Però non posso dire che la tua confessione non mi abbia colpito e…- non sapendo come continuare la frase, lo prese per le spalle e, con le guance colorate di rosso, avvicinò le labbra a quelle di Milo, stampandogli sopra un leggero bacio.
-Finalmente!- urlarono all’unisono Saga, Aiolos e Aiolia alle loro spalle.
-Ero stufo di vedervi fare i piccioncini inconsciamente!- affermò, Aphrodite, mentre Shura e Mur annuivano.
Hyoga, anche se aveva perso un’altra occasione di dichiararsi per colpa di Milo, non poté evitare di sorridere. -Maestro, sono contento che tu sia riuscito a trovare l’amore.-
-Adesso andate a casa a fare cosacce!- ordinò Kanon a loro, aggiungendosi poi ai cori di “Alleluja!” che provenivano dal palco.
-E vedi di scioglierlo per bene!- concluse Deathmask, ridendo come un matto.
-Lo farò sicuramente!- Allora Milo prese il suo nuovo fidanzato in braccio, come una sposa e, con gli applausi di tutto il pubblico e degli attori, i due cavalieri uscirono dalla sala, felici e conte
nti.
E… quel giorno pianse Aquarius.




Angolo di Vallellata (Mizaku):
Chiedo perdono a tutti per questo irreparabile ritardo.
Ho avuto un po' di problemini e i test di ingresso in università ;_;
Cooomunque ringrazio tantissimo Superbi_Squalo perché è una bellissima persona che mi sta aiutando a revisionare i capitoli in modo da correggere gli errori. Davvero, grazie infinite.
Detto questo, vi aspetto per il prossimo capitolo!

(Spoiler: Nel prossimo capitolo sarà Aiolia ad aiutare Hyoga ;D)
  
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