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Autore: arashi17    25/09/2015    7 recensioni
Dicono che il destino possiamo crearlo e modellarlo a nostro piacimento. Ma se qualcuno lo avesse già scritto per noi?
Park Jimin è amato e desiderato da tutti. Ha un bell'aspetto, un gran seguito di donne, una vita tranquilla. Ma l'unica e sola verità è che, in poche parole, è uno sfigato cronico.
Min Yoongi, al contrario, per farsi notare da qualcuno deve dare tutto se stesso. Ha ottenuto tutto ciò che è adesso con immani sacrifici e ora vuole solo godersi lo spettacolo.
E poi c'è Hoseok, che vede soltanto un protagonista sfigato ed uno sfigato trasformatosi in protagonista.
Sarà odio o sarà amore?
In tutto questo, Park Jimin resta uno sfigato single.
*YoonMin*
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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I'm a Single Lady.

18March - Day 6






“In parole povere mi stai dicendo che ti piace questo tipo?” 

Namjoon infila la pompa della benzina nella Mercedes che gli si è parcheggiata davanti al distributore. Fa il pieno e mastica svogliato la sua gomma al gusto di fragola e con occhio sbieco guarda un Jimin con le mani tra i capelli, poggiato al distributore dell’acqua.

“NON MI PIACE YOON- cioè non penso. Gli vorrei spaccare il muso, ma allo stesso tempo ha quel viso così bello… e poi quel biondo gli dona tantissimo… e per di più ha un sorriso bellissimo! Nammie hyung, dovresti vederlo!”

Namjoon finisce di servire il cliente e saluta ringraziando. Finalmente si volta verso il suo amico e sospira scrollando le spalle.

“E come mai vorresti spaccargli la faccia? Sentiamo.”

“Beh, mi prende per il culo ogni volta che ci incontriamo! È sempre così scontroso che- cazzo è insopportabile.”

Jimin gesticola molto mettendo in risalto i muscoli sotto il maglioncino pesante che si è infilato quel pomeriggio. A dire il vero non fa freddo, ma Jimin è raffreddato a causa della pioggia presa qualche giorno prima. Namjoon scuote la testa e ride. Conosce quella piccola peste da qualche anno, quando ancora Namjoon era fidanzato con la cugina di Jimin e nonostante la rottura la loro amicizia è rimasta intatta.

“Come mai ti tratta così? Ci deve essere un motivo del suo comportamento, no? Nel senso, è un perfetto sconosciuto.”

“Ma io non gli ho fatto nulla! Mi ha dato dello sfigato senza motivo e continua a sfottermi. Sono così antipatico?”

Jimin adesso piagnucola e si graffia fintamente il volto. Namjoon è abituato ad un Jimin sicuro di sé e vivace, questa è la prima volta che lo vede seriamente nervoso per qualcosa del genere. Che poi, un Park Jimin infatuato non gli era ancora capitato.

“O cerca le tue attenzioni in modo molto strambo, o semplicemente gli stai sulle palle. Magari ha capito che non siete caratterialmente compatibili… ma resta il fatto che questi pensieri non se li fa di certo uno sconosciuto.”

Namjoon è preso dal ragionamento ma viene interrotto da una piccola auto che gli si parcheggia davanti. Alla guida c’è un ragazzo ricurvo sul busto, intento nell’estrarre la somma da pagare alla benzina.

“Ogni tanto mi capita qualche ragazzo con buon senso. Vero Jimin?”

Tuona improvvisamente Namjoon notando l’abbigliamento Urban e il cappellino della Nike Jordan in testa al guidatore.
Jimin solleva il capo cercando di capire cosa stia farneticando il suo amico e, anche il ragazzo alla guida alza lo sguardo cercando il benzinaio.
Jimin fredda all’istante e inizia a sistemarsi i capelli scompigliati intanto che quel ragazzo non lo ha notato, ma quando volta la testa verso di lui, pare sbiancare più di quanto già non lo sia.

Namjoon prende i soldi e fa un complimento a Yoongi che spegne il motore e scende dall’auto ringraziandolo. Si incammina serio in direzione di Jimin, lo sguardo assorto, la fronte corrugata. Yoongi pare stranamente teso e a Jimin sta venendo un attacco d’ansia mai avuto prima.
Schiude lievemente la bocca per dire qualcosa, ormai lo ha raggiunto e non può far finta di nulla, ma di nuovo Yoongi lo ignora e infila delle monetine nel distributore delle bottigliette d’acqua sul quale è poggiato proprio il più piccolo.

“Come immaginavo. Hai preso il raffreddore, hm?"

Yoongi sorseggia un pochino di acqua e Jimin sente di non poter guardare oltre con quanta sensualità ha sollevato il viso e abbia messo in risalto il collo pallido. Yoongi ha lo sguardo assottigliato mentre fissa Namjoon che gli fa benzina.

“Hm… aspetta- che significa?”

“L’altro giorno sei stato molto intelligente a camminare sotto quell’acquazzone.”

A quelle parole Jimin sente il cuore sfondargli il petto ma non capisce se per la gioia o per la rabbia. Il punto è che quando Park Jimin comincia anche solo un po’ a sentirsi irritato, non riesce a nasconderlo e quindi passa all’azione.

“Ah quindi mi hai ignorato quella volta.”

“Non proprio. È che sei così basso… e comunque non avevo particolare interesse nel salutarti.”

Jimin alza un sopracciglio squadrando Yoongi e notando che avranno su per giù la stessa altezza. Namjoon invece, si rende conto che a Jimin quel ragazzo piace davvero: se fosse stato chiunque altro a quest’ora l’avrebbe preso a pugni.

“Adesso invece hai trovato particolare interesse?”

“Non trovo interesse nei ragazzini viziati e brutti. Come vedi avevo solo bisogno dell’acqua.”

Yoongi fa un’espressione altamente irritante, così irritante da dar sui nervi perfino a Namjoon. Ma quando si avvicina per dargli il resto, Yoongi lo ringrazia e sorride entrando in auto e sfrecciando via.
Se prima gli era parsa una sorta di allucinazione, adesso ne è sicuro: quel Yoongi gli ricorda tremendamente qualcuno.

“Jimi-”

“Me lo sento. Resterò single a vita. Torno a casa.”

Jimin ha lo sguardo più vuoto che Namjoon abbia mai visto e non riesce a proferire parola mentre vede il suo amico voltargli le spalle e camminare via, verso casa.
Quando il suo turno termina, intorno alle otto di sera, Namjoon corre a casa perché deve capirci seriamente qualcosa su questa storia. Comincia quindi a girare in camera sua, e dopo due ore di ricerca ha finalmente tutto chiaro.

*

 
2 April - Day 7


Nel cielo di Seoul non c’è una nuvola, e Jimin ne approfitta per fare quattro tiri a canestro, in quel parco dove ormai tanti mesi fa ha incontrato la palla di Yoongi.
Ha una canotta larga e bianca, i pantaloncini da basket e le Jordan che gli ha consigliato appunto Yoongi. Proprio non vuole saperne di centrare il canestro e comincia a irritarsi tirando la palla con violenza, non seguendo più le regole basilari della pallacanestro.

Come biasimarlo poi? Ha passato l’ultimo mese a deprimersi ed evitare il mondo esterno.

“Tutto per quel coglione! Ma che muoia!”

Forse è giunto il momento di chiarire a tutti i sentimenti di Jimin. Mentre tira aggressivo il pallone, che rimbalza continuamente contro il canestro e rotola ovunque in quel campetto, sfoga tutta la sua rabbia e il disappunto per l’essersi invaghito definitivamente di quel Min Yoongi.

Ormai è inutile girarci intorno, sarebbe da stupidi anche solo pensare di negare che quel ragazzo gli piaccia. Il solo pensiero lo disturba, lo irrita e gli fa aumentare la pressione sanguigna nel corpo. Il ricordo del suo sorriso gli fa sgranare gli occhi e trattenere il respiro, per poi farlo scalciare contro qualcosa.

L’amore che sta sperimentando nei riguardi di Yoongi è un amore violento, che lo fa incazzare e gli fa perdere il sorriso rendendolo aggressivo. E questa è tutta colpa del più grande che lo tratta sempre come un cretino e non gli spiega a cuore aperto cosa diamine voglia da lui.

“Fanculo! Fanculo!!!”

Continua ad urlare Jimin tirando con estrema violenza la palla che, sta per arrivargli nuovamente in faccia.

E nuovamente Yoongi è lì, Jimin però non se ne rende quasi conto e sente solo l’altro corrergli incontro e spingerlo a terra, mentre lui blocca la palla al petto e contrae il viso in una lieve espressione di dolore.

“No ma dico sei pazzo?!? Questa palla è di cuoio! Volevi spaccarti la faccia davvero per caso?”

Yoongi getta il pallone a terra e urla iracondo contro un Jimin che si stringe a sé e diventa sempre più piccolo.

“E no- non fiatare! La mia palla quando ti colpii era di plastica! Diamine, sei davvero un idiota.”

Jimin si morde le labbra e devia lo sguardo. È consapevole della cazzata che stava facendo ma non riesce a comprendere quella reazione esagerata di Yoongi. Quando poi si ritrova la mano dell’altro davanti il viso, la afferra e si rimette in piedi. È un po’ dolorante e presto si rende conto che ha un piccolo taglio sulla mano.
Nota Yoongi impallidire per quanto sia possibile e agitarsi alla vista del sangue. Lo vede combattere contro se stesso e alla fine lo afferra per un polso e lo trascina via, verso la sua macchina.

“Sali.”

“Perché dovrei-”

“Ti ho detto sali, non fare il coglione adesso.”

Jimin sbuffa e esegue gli ordini. Dopo dieci minuti di totale silenzio si ritrova in casa di Yoongi e proprio non capisce come abbia potuto prendere una piega del genere questa giornata.

Si guarda intorno, l’appartamento della famiglia Min è ampio e elegante, perfettamente in ordine e nella sala c’è un mobiletto con sopra tantissime foto. Indubbiamente Jimin ne è attratto e fa per avvicinarsi, ma Yoongi gli corre incontro e lo frena.

“Non gironzolare. E non guardare le foto. Vieni in camera mia va.”

Jimin mette il broncio, stressato da quel comportamento ma alla fine fa come l’altro gli ha detto. Mentre attraversano tutto il corridoio, nota come in tutte le foto appese non appaia Yoongi. Non ne comprende il motivo e entra nella camera del nemico.

Yoongi lo fa accomodare sul letto e gli afferra la mano cominciando a disinfettarla. Jimin tira qualche urletto e fa per ritirare la mano, ma quella di Yoongi lo stringe saldamente e non ha nessuna intenzione di mollarlo.

L’ansia comincia a farsi strada e la mano comincia a tremare.

“Ti sto facendo male, Jimin?”

Jimin è appena morto. Ha appena conosciuto il lato gentile di Min Yoongi e proprio non resiste.

“Yoongi… per caso il sangue ti spaventa?”

Yoongi tira un sospiro nervoso e termina di medicare con un grosso cerotto. Si lascia crollare sul piumone e copre gli occhi con un braccio.

“Hm. E sono più grande di te.”

È un sussurro quella frase, pare detta con stanchezza e Jimin non riesce a non sorridere. Ha come la sensazione che pian piano Yoongi non lo stia trattando male e si fa coraggio avvicinandosi. È un attimo e sono sdraiati l’uno accanto all’altro, sul letto del maggiore. Yoongi trema e inspira più ossigeno possibile: l’idea di averlo sul letto non gli ha mai sfiorato il cervello e non è pronto a sentire quel tepore e quel profumo accanto a lui.

“Scusa, Yoongi hyung. Ma sei così basso…”

Jimin abbozza una risata mentre gli fa il verso e si vendica della scorsa volta e Yoongi pare cogliere la battuta e ridacchia a sua volta. Si sbottona un po’ la camicia, ha caldo e la vista del sangue gli dà sempre alla testa e nota come Jimin si volti di colpo di lato, con l’espressione imbarazzata.

Lo trova fottutamente carino ma quando si rende conto che in quella direzione c’è l’unica cosa che Park Jimin non deve vedere si agita e gli poggia una mano sugli occhi,
oscurandogli la vista.

“Che stai facendo hyung?”

“Forse è ora che torni a casa, Park Jimin.”

“Ma- hm, okay.”

Decide di tacere e si solleva dal letto sistemandosi i vestiti. Si salutano e Yoongi lo accompagna alla porta.

“Grazie per prima.”

“Hm, magari un giorno posso insegnarti a tirare decentemente. Buona giornata Jimin.”

Jimin non fa in tempo a rispondere che si ritrova la porta di casa in faccia e annuisce sperando che l’altro non stia scherzando. Così va via, mentre Yoongi si lascia scivolare lungo il portone con il cuore in preda ad un imminente infarto.

“Cazzo merda Park Jimin. Non so per quanto resisterò ancora.”

*


20 April - Day 8


“Hoseok, spiegami ancora perché devo venire con voi a quella festa.”

Park Jimin è seccato mentre il suo amico gli lancia addosso una giacca in pelle e gli libera le mani da quella felpa oscena che l’altro aveva osato decidere di indossare per la serata.

“Perché Jin hyung ha deciso che si farà una festa con tutti i suoi amici del liceo e naturalmente ha invitato anche noi.”

“Ma io l’ho conosciuto appena due mesi!”

“E si vede che gli sei stato particolarmente simpatico. Dai, spicciati che dobbiamo passare a prendere René.”

Hoseok dà due pacche sul petto di Jimin e gli sistema con una spruzzata di lacca il ciuffo leggermente sparato in aria che l’amico ha deciso di farsi per la serata.
Jimin si sente stranamente irrequieto, come se sapesse che no, non è una buona idea andare al party di un quasi sconosciuto, ma Hoseok è out e non vuole sentirne di sguinzagliarlo e lasciarlo a casa.

Quando raggiungono il locale della festa, Jimin ha un collasso perché in quel luogo l’ultima volta si è ubriacato così tanto da perdere il conto dei culi ai quali si è strusciato. Dettagli irrilevanti per Hoseok che lo spinge fuori, dettagli imbarazzanti per René che spera nel buon senso –mai avuto- del suo migliore amico ma soprattutto, dettagli atrocemente vividi per Jimin, che non appena varca la soglia dell’entrata capta il bisbiglio del buttafuori e lo manda mentalmente a fanculo.

“Hoseok, secondo te sono un culone arrapato?”

Mormora Jimin ripetendo ciò che ha sentito dal tizio alla porta. Hoseok solleva un sopracciglio e lo fissa con disappunto.

“Ti dico solo, Jiminnie, che se tu fossi nato donna, saresti stata la peggio zoccola di Seoul. Ma questi sono dettagli.”

A quel punto Jimin spalanca la bocca è non sa proprio cosa rispondere a quella frase. Decide saggiamente di starsene in silenzio e dopo un po’ si riuniscono con Namjoon e altri ragazzi che ormai hanno terminato il liceo proprio come Jin.

Diversamente da quanto predetto da Jimin, la serata trascorre serena, tutti sono socievoli e si abbuffano, l’alcool pare non terminare mai e la musica che parte dopo le undici comincia a pulsare nelle tempie dei presenti.

Jimin osserva Hoseok e René che limonano come dannati sulla pista e brinda a loro dal tavolo, ormai partito definitivamente con l’ennesimo cocktail.

“Sete, sete, sete…”

Jimin si alza dalla sedia e traballa raggiungendo il tavolo del buffet. Hanno sistemato i nuovi alcolici e ne tracanna tre, uno dopo l’altro, senza ritegno. Sta per afferrare il quarto bicchiere quando si ritrova alla bocca la mano di qualcuno.

“Hmmm… che bel bicchierino affusolato.”

Ridacchia incapace di comprendere e mettere a fuoco quella mano e, senza pensarci due volte, bacia lentamente una delle dita che ha tra le mani.

“Jimin…”

“Hmm… cosa… YOONGI-”

Yoongi è paralizzato davanti a quel ragazzo che trasuda sensualità da ogni poro e non riesce proprio a ritirare quella mano che adesso il più piccolo sta baciando. Tra l’alcool di troppo e la situazione altisonante, è quasi naturale che si ecciti, ma quando sente Jimin urlare spaventato dal realizzare cosa stesse combinando e soprattutto a chi lo stesso facendo, ha un colpo al cuore e avvampa.

Jimin lascia la sua mano e con uno scatto si sposta indietro, o per lo meno è ciò che il suo cervello ha pensato di fare, non tenendo conto che Jimin sia ubriaco e per niente lucido.

Di nuovo Yoongi è costretto a salvarlo da una caduta colossale e lo afferra con violenza, prima che si possa far male. Il punto è che adesso ha Jimin spiaccicato sul petto, che lo fissa con lo sguardo più sconvolto del mondo e le labbra schiuse più invitanti dell’universo.

Yoongi non si chiede nemmeno perché Jimin sia a quella festa, ma piuttosto si domanda perché l’altro non lo molla e preferisce stargli addosso.

“Hyuuung! Sei uno stronzo di merda!!!”

Yoongi lo guarda sorpreso e dal tono lamentoso si rende conto che è l’alcool che lo fa parlare.

“Jimin, ti riporto a casa prima che tu ti faccia male.”

“No! perché prima dici che sono brutto e poi mi salvi?”

Yoongi ruota gli occhi, l’alito di Jimin sa di liquore e non lo può tollerare. Più che altro non può tollerare la possibilità di vedere Jimin che si struscia bellamente con qualcuno –che non sia lui, ovvio- e quindi non sa proprio come comportarsi.

“Non sei brutto, razza di alcolista cretino, andiamo dai- Jimi-”

Ma l’alcool è alle stelle e fa a botte con il corpo di Jimin che adesso ha sollevato il viso e ha poggiato le sue labbra su quelle di un Yoongi altamente sconvolto, su di giri e devitalizzato.

Jimin bacia e lecca le labbra sottili del più grande, gli stringe la camicia e sospira quando gli infila la lingua in bocca e comincia a succhiare con trasporto.
Yoongi lo stringe forte al suo corpo e gli passa una mano tra i capelli, muove il viso per approfondire quel bacio surreale e… e di colpo lo scansa via.
Lo guarda con gli occhi sgranati e ascolta il suo cuore implorargli pietà, ma dove può stare la pietà quando Park Jimin ti incatena con lo sguardo e ti disorienta la vita con la sua sola esistenza?

Quindi Yoongi corre via, perché non doveva succedere, proprio perché deve piantarla con questi sentimenti idioti che prova da anni nei confronti di quel ragazzino. Doveva essere una vendetta, far innamorare Jimin di lui, non amplificare i propri sentimenti e morire come la peggiore delle ragazzine innamorate.

E la serata per Yoongi termina tornando a casa e prendendo la foto di Jimin che ha gelosamente in camera, maledicendola per ore.

Il tutto, mentre Jimin si sdraia a terra e comincia a ridere senza sosta, fino ad esaurire le energie e tornare serio, avvertendo le lacrime pizzicare gli occhi e un senso di abbandono al petto.

“Mi sono innamorato di un perfetto idiota.”

Ed entrambi, chiudono gli occhi per quel giorno.







Non sense:
Ci sto prendendo l'abitudine a pubblicare di notte xD 
Salve fandom uwu sono tornata e vi annuncio che, come avrete capito, allungherò di un altro capitolo questa storia. Il perché? Perché sì.
No dai, mi sono accorta che sarebbe stata troppo lunga come fine e avevo ancora tanto da dire quindi ho preferito scrivere un capitolo in più.
Spero che vi piaceranno queste nuove interazioni, Namjoon che per la prima volta nelle mie storie fa la sua comparsa e questo finale che lascia aperti troppi punti xD
Un ringraziamento speciale a Didi che ha sclerato con me x°D ti polipo tutta mlmlml uwu
Un bacino alla mia patata, come sempre <3
E spero che mi farete sapere qualcosa sul capitolo ^^
Ah, credo ci siano errori, li correggerò appena possibile, sono troppo stanca ora xD
Ciao,
Grace

 
   
 
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