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Autore: il dolce bacio di Harry    25/09/2015    2 recensioni
Stephanie trema di paura al sol pensiero che lui, la sua unica ragione di vita possa andarsene e lasciarla senza un motivo preciso tanto da chiedersi cosa fare, dire e di conseguenza come agire.
Tom non facilita decisamente le cose, anzi...
Esce di casa in piena notte di fretta e furia e girovaga per la città senza una meta o una data destinazione.
Lei è lì ad attenderlo; non vede l'ora di riabbracciarlo e di riabbracciarlo piena di sogni, speranze ed aspettative di vita.
Cosa dovrà dirle Tom alla persona più importante della sua vita?
E perché si sente un emerito vigliacco a dover dire quelle fatidiche parole alla sua Steph?
E lei che da sempre lo segue e lo ama come reagirà ad una notizia inaspettata?
Quando ami ti perfori l'anima, è inutile.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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< Stephanie mi stai ascoltando? > domanda Bill guardandomi in cagnesco.
Annuisco distratta come al solito e mi affretto a rispondere < sono sicura che andrà tutto bene >.
< Andrà tutto bene? > chiede perplesso.
< Eh sì, non stavamo parlando del prossimo tour? > spiego scrutandolo brevemente.
Scuote la testa e sbuffa prima di dire < ma quale tour! Cavoli, sei proprio con la testa tra le nuvole è?! >.
< Io… > provo a dire prima di scuotere la testa e sputare la  dannata verità < effettivamente sì Bill, scusami >.
< Ho visto > ribatte seccato il mio amico.
Poi si volta e scrutandomi meglio si scusa per essere stato così brusco < scusa Steph, non volevo risponderti male ma alle volte mi chiedo proprio cosa ti passa per la testa >.
< Vorrei saperlo anche io credimi > asserisco ironica come non mai.
Effettivamente non so cosa mi stia prendendo.
Sempre con la testa tra le nuvole; come alla ricerca di qualcosa che purtroppo non arriva.

E questa cosa non va bene.

Soprattutto se a rimetterci, alla fine della storia, sono le persone che mi stanno intorno e che mi vogliono bene.
E questa cosa mi rattrista, mi rattrista sul serio perché non posso semplicemente continuare così.
Devo trovare una dannata soluzione che al momento sembra irraggiungibile o per lo meno abbastanza lontana.
‘La soluzione sai qual è Stephanie’ ripeto diverse volte nella mia testa con la speranza, forse vana o forse no, di riuscire a trovare una via d’uscita.



La soluzione.


Sempre le stesse parole uso.
Del tipo che a mano a mano sto diventando sempre più noiosa e spero vivamente che un bel giorno svegliandomi cercherò di porre fine a questa maledetta storia.
< Tipo vedi? Anche adesso sei con la testa tra le nuvole > asserisce beffardo il mio amico indicandomi con l’indice longilineo.
Annuisco e sbuffando rafforzo la sua teoria  con un < esattamente >.
< A che pensi? > mi chiede Bill mentre sfila una sigaretta dal pacchetto.
< Bho… A tutto > affermo insicura come tutte le volte d’altronde.
Mi guarda e alza un sopracciglio prima di domandare < a tutto cosa?
 Sai è difficile capire a cosa ti riferisci se non parli >.
Inclino la testa di lato mentre inizio a raccontare < è che sto vivendo un momento di confusione generale ed io non so come comportarmi senza farmi mangiare dall’ansia e dal disagio >.
< Già è un buon passo che tu mi abbia detto cosa ti frulla per la testolina > giudica aspirando un po’ di fumo dalla sigaretta appena accesa.
Annuisco e ascolto la domanda che Bill mi porge < questa confusione a cosa è dovuta? >.
< Ad un insieme di cose che io bho… Non riesco neanche a dirti > rispondo imbarazzata nascondendomi dietro le ginocchia che porto al petto come a proteggermi dall’interrogatorio.
< Dai avanti… > mi sprona Bill sorridendomi teneramente per infondermi coraggio.
Poi dato che non spiccico una parola mi chiede < confusione riguardo ad Harry? >.
< Anche… > dico prima di riprendere il discorso lasciato a metà < vedi è che non so proprio cosa pensare; da un lato sono felicissima e dall’altro non so proprio cosa aspettarmi da questa nuova ‘esperienza’ >.
< Ti piace? > mi domanda Bill sincero come sempre.
< Ammetto che è un bellissimo ragazzo > rispondo giocando nervosamente con le mie mani.
Mi guarda e domanda semplicemente < ma? >.
Sbuffo esasperata.
Cavoli, mi conosce troppo bene e anche questa volta vincerà lui perché sto per raccontargli tutto.
< Ma… Non lo so Bill credimi, la storia è questa purtroppo > emetto prima di continuare ininterrottamente < la fottuta verità è che sono stata tre anni con la stessa identica persona ed ora pensare di dover ricominciare una nuova storia con un’altra persona mi spiazza e dico sul serio.
Significherebbe ributtarsi a capo fitto nella sfera dei sentimenti ed io ne ho le palle piene se devo essere sincera >.
< In che senso sei stufa? > mi chiede alzando un sopracciglio mentre il fumo fuoriesce copiosamente dalle narici sottili.
Poi dice abbastanza ironico < non vuoi una relazione?! >.
< Non ho detto questo, attenzione.
 Sai come la penso riguardo le relazioni… > preciso scrutando ogni minima mossa del mio amico.
Si volta e mi fa cenno con la testa come a chiedere quale sia il problema, così dopo aver preso un respiro dichiaro < vorrei andarci piano, semplicemente.
Non voglio e non credo soprattutto di potermi lasciare andare così come è successo con tuo fratello; non ora per lo meno ecco >.
< In un futuro potresti riuscirci? > domanda osservando le notifiche sull’Iphone.
Alzo velocemente le spalle, segno della mia enorme insicurezza e poi confesso < lo spero, ma non lo so se ce la potrei fare… Forse con l’aiuto di Harry ma bho >.
< Andiamo! Se Harry ti piace dovresti provarci, male che vada non avrai rimpianti > mi sprona il biondo scuotendomi una spalla in maniera decisa.
Annuisco e mi volto quando mi chiede senza peli sulla lingua < non è che magari in tutta questa storia c’entra mio fratello? >.
Scuoto la testa e mi affretto a precisare < no, lui non c’entra assolutissimamente >.
Mi guarda e sorride prima che io sputi la vera realtà di come stanno le cose < un po’ c’entra ovviamente. Anche perché non posso di certo dimenticare ciò che è stato per me >.
< È comprensibile ma non per questo deve continuare ad essere il motivo per cui non ti lasci il passato alle spalle per iniziare una nuova storia > afferma sicuro e convinto della sua teoria.
< Lo so, è che…È difficile da spiegare > sbotto massaggiandomi la testa che inizia a pulsare abbastanza fastidiosa.  
Sento le sue mani a contatto con i miei capelli e mi volto per ascoltare ciò che ha da dire < lo so che è difficile ma puoi farcela, io credo in te con tutte le mie forze Stephanie >.
Annuisco e sorrido grata prima di ribattere < la questione Bill è che sono io la prima a non credere in me, come posso solamente immaginare di voltare pagina? >.
Mi guarda e sta per dire qualcosa ma prontamente dico < sinceramente Bill non credo di voler voltare pagina, almeno non ora >.
Il mio amico strabuzza gli occhi e scioccato e perplesso domanda < come sarebbe a dire che non vuoi cambiare pagina? >.
< Hai capito bene > spiego sfregandomi leggermente le mani congelate ed intorpidite dal freddo.
< No, non ho capito bene. Perciò gradirei che tu mi illuminassi su questa cosa, ora > asserisce intimidatorio prima di portarsi una mano alla testa con fare teatrale.
< Cosa vuoi sapere? > chiedo come se non avessi bene in mente in che situazione mi sto per cacciare.
In realtà lo so bene, anzi…
Ma ho bisogno di sentire un suo parere e magari di seguire dei consigli da mettere così in pratica.
< Bhè… Tutto > confessa il biondo scuotendo i braccialetti che invadono il suo polso.
< Ascolta chiariamo bene una cosa: il mio scopo non è quello di tornare con tuo fratello sia ben chiaro > emetto sicura e decisa come non accadeva da una vita.
< E allora qual’ è? > mi chiede roteando gli occhi nocciola.
Qual è?


Non lo so, cazzo.


Cioè è…
Tutto, veramente.
E quando dico tutto è così.
Punto.
E basta.
‘Non dire che non c’entra Tom’ mi rimprovera la solita vocina del cazzo facendomi alterare parecchio.


Tom.


Sempre questa oh.

Non ne posso più e non lo dico tanto per dire.
Guardandolo negli occhi confesso < il motivo di tutto è lui >.
< Visto?! Avevo indovinato! > urla Bill sfoderando uno dei suoi sorrisini perfidi che tanto amo quanto odio in determinate situazioni.
Poi vedendo la sua felicità di fronte alla mia confessione cerco di spiegarmi nel miglior modo possibile < non riesco a buttarmi in una nuova relazione perché ammetto che mi fa parecchio strano pensare che sia io che lui stiamo uscendo con altri ragazzi.
E questa cosa mi tormenta letteralmente; pensare che quella ragazza magari andrà ad abitare con lui in quella che una volta è stata casa mia mi distrugge completamente.
Pensare comunque sia che le sue mani sfiorano un altro corpo, che i suoi occhi guardano semplicemente un’altra ragazza mi manda fuori di testa. Ma la cosa che mi manda di più su tutte le furie sono io; perché semplicemente per via di una situazione a dir poco surreale non mi lascio andare >.
< E questa cosa Harry la sa? > chiede Harry prima di ascoltare la mia risposta con una voce piuttosto accigliata < mhh direi di no, tu che pensi?! Vado da lui e dico: oh ciao Harry ci stiamo frequentando ma in realtà molte volte mi ritrovo a pensare a colui che dovrebbe in teoria essere il mio ex; ma è tutto apposto, risolverò… Passo e chiudo >.
Sorride e scuote la testa prima di asserire < non intendevo questo… Semplicemente chiedevo se ne hai mai parlato con lui di questa cosa >.
Alzo un sopracciglio e sbotto < no, mai >.
< Quindi se ho ben capito: tu vorresti provare a creare qualcosa con Harry ma sei bloccata perché mio fratello ti tormenta giorno dopo giorno come una presenza a dir poco inquietante > spiega il biondo facendo dei brevi cenni con la mano destra come a rafforzare la sua teoria.
< Diciamo così dai > ammicco al mio amico non tanto convinta delle sue parole.
Poi grattandosi il mento con fare distratto mi confessa < certo che sei complicata è! Alla fine di tutto io non ho capito una cosa, ossia perché Tom ancora ti tormenta… >.
< Io te l’ho detto… > tento di dire prima di essere interrotta da Bill che sputa < bhè non direi >.
Poi vedendo che non rispondo sfodera il cosiddetto asso nella manica e chiede incurante < lo ami? >.
Sgrano gli occhi al suono della domanda appena fatta.
Poi dopo essermi ripresa lo rimprovero < io non ho detto questo! >.
< Quasi… Per lo meno è quello che ho capito io > mi stuzzica Bill strizzandomi l’occhio.
< Certo che sei terribile! > grido tappandomi le orecchie a proteggermi da eventuali domande così mirate.
Poi mi volto mentre mi domanda < è vero? >.
Faccio un cenno con la mano, segno che non ho capito di cosa sta parlando e guardo in basso pronta per sorbirmi un’altra domanda.
< Lo ami? È semplice: sì o no > asserisce Bill prendendomi le mani per tranquillizzarmi.
< Io… Io ma che diavolo di domande fai? > chiedo cercando di riprendere il discorso fallendo miseramente visto che una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare letteralmente.


La t u a voce precisamente.

Questa volta direi che sei stato una manna dal cielo.
Se non fossi arrivato sarebbe giunta l’ora della mia morte.


L’ora dell’esatta verità.



< Bill ti ho cercato dappertutto… Oh, ciao Stephanie > dice Tom abbastanza trafelato mentre si avvicina al gemello.
Faccio un breve cenno con la mano e guardo in malo modo Bill mentre ci guarda con uno strano sorrisetto dipinto sul viso.
< Che fate? > domanda Tom scrutando ogni minima mossa dei presenti.
< Nulla io e Steph stavamo parlando > risponde Bill guardandolo con fare disinvolto.
< Oh, come se non lo avessi capito già da solo! > esclama Tom battendo le mani come un bambino piccolo alla vista di un giocattolo nuovo di zecca.
< Stephanie si stava confidando > starnazza Bill mandandomi un bacio volante che non prendo.
Alza le sopracciglia e domanda < mi devo preoccupare? >.
Scuoto la testa e dico < lascia perdere Tom >.
< Lascia perdere? Cosa sta succedendo? > mi chiede scrutandomi silenziosamente.
< Nulla, veramente > sbotto abbassando lo sguardo per non perdermi nei suoi meravigliosi occhi.
Nelle sue profonde gemme color nocciola.
< Certo che siete veramente strani voi due è?! > domanda abbastanza ironico e sarcastico mentre un sorriso gli illumina il volto perfetto.
Bill storce il naso e sputa < tu sei strano, non noi >.
< Io sarei strano?! Io?! > chiede facendo una smorfia con la bocca prima di indicarsi con un dito con fare accusatorio.
< Tu, esattamente > asserisce il biondo serio.
< Cioè adesso sono io la persona da definire strana?! Tu sei completamente matto lasciamelo dire > confessa Tom beccandosi una gomitata in pieno petto da colui che in teoria dovrebbe essere il fratello minore.
< Tom… > cerco di richiamare la sua attenzione non riuscendo nell’intento visto che vengo interrotta da Bill che quasi urla < non osare darmi dello strano! Odio quando mi chiami così; sei un imbecille cazzo >.
Tom si massaggia il petto con la mano sinistra prima di sibilare minaccioso < non provarci nemmeno! Strano, strano e ancora strano… >.
< Bill > dico scuotendo leggermente una sua spalla per attirare l’attenzione.
Ma nulla, continuano così tra insulti e diminutivi che al sol sentirli pronunciare mi vene da ridere per quanto sono buffi e ridicoli.
Guardo prima il biondo e poi alzo lo sguardo per mirare il volto corrucciato del moro.
< Mi dici perché mi dai dello strano? > domanda Bill imperterrito ed agguerrito come non mai.
< Bhè semplice: vengo su dopo averti chiamato tremila volte al telefono e ti ritrovo a parlare con lei di un qualcosa che purtroppo non sono riuscito a capire > confessa Tom roteando gli occhi con fare drammatico.
 < Quindi hai origliato? > domanda Bill rosso in faccia come non mai.
< Se anche fosse?! > chiede beffardo Tom alzando la testa pronto a sfidarlo.
< Se anche fosse?! Se anche fosse?! Io ti uccido cazzo! > urla come una femminuccia Bill prima di alzarsi ed avvicinarsi al fratello con fare minaccioso.
Strabuzzo gli occhi di fronte alla scena e mi preparo al peggio.
< Cos’è dovevi dire dei segreti alla tua innamorata? > chiede Tom indicandomi per un secondo.
Bill si porta una mano alla tempia e ribatte prontamente < ma di quale innamorata parli? >.
< Stephanie! È ovvio > sbotta Tom prendendo diversi respiri.
Il fratello scuote la testa e ride prima di sibilare un sonoro < tu sei geloso marcio fratellino >.
< Non sono geloso! E non chiamarmi con quell’appellativo di merda > grida Tom spingendo leggermente suo fratello che fa un passo indietro prima di risistemarsi la giacca.
A contatto con la sua faccia gli domanda < dai ammettilo che è così: sei geloso vero? >.
Tom scuote la testa animatamente e poi asserisce malizioso < e tu ammetti che ti è sempre piaciuta, dai avanti dimmelo… Ora non devi nascondere i tuoi sentimenti dato che non stiamo più insieme >.
Vedo Bill alzare la mano pronto per colpirlo con quello che dovrebbe essere un sonoro ceffone ma subito mi alzo e mi metto tra i due prima di urlare abbastanza incazzata un < basta! Siete impazziti cazzo?!; ne ho le palle piene dei vostri battibecchi >.
< Lui ha iniziato > sbotta Tom a contatto con i miei capelli provocandomi un brivido lungo la schiena per la vicinanza.
< Bhè sai com’è tu spii ed origli caprone che non sei altro > afferma Bill portandosi i capelli all’indietro con fare distratto.
Poi vedendo che il fratello controbatte dice chiaro e sicuro < sei geloso, sei sempre stato geloso ma guarda un po’ lei ora è single…S i n g l e! Ficcatelo bene in testa >.
< Come se non lo sapessi già… Cos’è vuoi approfittare di tale situazione? > chiede il moro facendo dei cenni con la mano che non riesco a percepire.
< Sei uno stupido… > giudica Bill prima di prendere un bel respiro e spiegare come stanno veramente le cose < come puoi solamente pensare che io sia sempre stato geloso di voi due Tom? Come diavolo fai? Lei per me è una grandissima amica…
Una sorella! E tu che ancora sei convinto che io provi qualcosa per lei; non capisci mai un cazzo.
Prima stavamo parlando del fatto che Steph si trova in difficoltà ad affrontare la nuova situazione con il sorriso ed io le stavo semplicemente dando dei consigli, tutto qua >.
< È vero? > mi domanda Tom prendendomi per le spalle per farmi girare; annuisco e sussurro < sì è così e tu hai dovuto rovinare tutto come al tuo solito >.
< Io non volevo... > tenta di dire Tom prima di essere attaccato dal fratello che sbotta < oh come sempre! Tu non vuoi fare mai niente ma guarda un po'?! Alla fine fai sempre le stesse cose sbagliate dannazione >.
< Quali cosa sbagliate? Quali?! > chiede il chitarrista rosso in viso per lo sforzo di mantenere la calma.
< Bhè.... > inizia a pronunciare Bill prima di essere interrotto dall'urlo di Tom < non provarci nemmeno! Non con lei qui diamine! >.
Il biondo sorride beffardo e sputa senza pietà < ma lo vedi? Lo vedi che non ce la fai ad ammettere nemmeno a te stesso che ti manca fottutamente? >.
< Chi? > domanda Tom con la voce ridotta ad un sussurro.
Bill mi indica ed io mi sento completamente avvampare così mi volto e scuoto la testa prima di dire la mia < io ragazzi vado, dovete chiarire delle cose e sono di troppo >.
< Non sei di troppo > ribadiscono in coro i due gemelli cercando di fermarmi.
Scuoto la testa e flebilmente dico < sì invece… Ci sentiamo >.
< Dove vai? Fuori è buio Steph; non puoi andartene in giro da sola > urla Tom apprensivo come sempre.
Ascolto tutto ciò e senza dire una parola mi dileguo velocemente verso il piano inferiore pronta a prendere una boccata d’aria.
Dovevo farlo.
Non potevo rimanere lì proprio mentre si parlava di me.
Non ero e non sono pronta a sentire la verità di Tom.

Non ancora.

Con passo sicuro mi dirigo verso il cancello in ferro battuto e sonoramente lo richiudo come a voler sigillare la fine di questa stupida messa in scena.
Cioè come fa a pensare ad una cosa del genere?
È semplicemente… Da stupidi!
 Scuoto animatamente la testa mentre ripenso a tutto ciò che è successo questo pomeriggio, dalla chiacchierata con il mio amico per arrivare al battibecco tra le due persone più importanti della mia vita e mi soffermo sulle parole di Bill.
Dovrei provarci con Harry e lasciarmi alle spalle il passato e quindi di conseguenza Tom.
E devo dire che ha ragione.
Fottutamente ragione cavoli.
Non si può continuare così…
Non dopo aver assistito a questo battibecco che definirei quasi inutile.
Il sol pensiero che Tom possa pensare che tra me e Bill c’è da sempre stato qualcosa di più di una semplice amicizia mi fa male.
Mi fa male perché sa bene che nel mio cuore c’è sempre stato lui, nel bene e nel male.
Sa bene che l’unica persone che io abbia mai amato è stato lui.

Lui e basta; il resto non ha mai contato un cazzo.

E soprattutto sa bene che continua ad essere così.
Sa che non riesco a superare il tutto.
Lo sa perfettamente; come sa che alla fin fine ha fatto un enorme cazzata.
E dato che piano piano ci sta arrivando si sente in diritto di sparare cazzate sugli altri solo perché si sente una vera merda.
Questa è la fottuta verità.
Che lo voglia ammettere o no è proprio così e lui ne è a conoscenza.
Proprio per questo motivo devo darmi da fare e farmene una ragione dimenticandolo il più presto possibile.
‘Non vuoi dimenticarlo veramente’ confido a me stessa come una codarda.
Invece sì, voglio dimenticarlo.
E questa volta devo riuscirci costi quel che costi.
Non posso ma soprattutto non voglio ritornare a sperare in un futuro che magari non sarà più come prima.



Un futuro completamente diverso da come lo avevamo programmato prima.
Un futuro che quindi non avrebbe senso.



Un rumore.


Scuoto la testa lentamente e mi copro leggermente quando un brivido mi percorre la schiena.
Non so perché ma c’è qualcosa che mi inquieta in questo momento.
‘Voltati lentamente’ mi dico cercando di farmi coraggio.
Mi volto e mi guardo intorno cercando di capire quale possa essere la fonte di tale disagio ma nulla.
Non vedo nulla di che.
Accelero il passo imponendomi di restare il più possibile calma fallendo vertiginosamente.
Sento il cuore pulsarmi in una maniera incredibile e l’adrenalina scorrermi come non mai mentre la testa mi dice soltanto di camminare il più veloce possibile e soprattutto di non fermarmi mai per nessuna ragione.
Non so cosa sta succedendo ma sono sicura che ci sia un pericolo dietro di me e non mi spiego proprio come abbia potuto farci caso dato che stavo pensando a tutt’altro.
Tutte oggi è?
Una giornata di merda proprio cazzo!
Sento le foglie muoversi dietro di me segno inconfondibile che c’è una presenza alle mie spalle.
Deglutisco rumorosamente mentre prendo il cellulare e compongo il numero di Bill.
Aspetto dei secondi prima di chiamare e cerco in tutti i modi di calmarmi e di rassicurarmi dicendo che è tutto frutto della mia stupida immaginazione.
Ma questa volta so per certo che non è così.
Proprio no.
C’è qualcuno che mi sta inseguendo per qualche fottuta ragione che in questo momento non mi spiego.
Mi volto di nuovo e cerco di scrutare minuziosamente tutto quello che mi circonda.
Ma nulla.
L’unica cosa che riesco a scorgere sono le sagome degli alberi illuminate dai lampioni.
Per quanto riguarda tutto il resto… Solo buio.
Una cosa terrificante, sul serio.
Mi ritrovo ad emettere un gridolino strozzato quando sento correre alle mie spalle.
Mi preparo anche io pronta alla corsa più folla della mia vita e nel mentre penso a diverse cose mi ritrovo a correre disperata e a guardarmi le spalle in modo compulsivo.
I miei piedi, che di solito amo definire come pigri, in questo momento tagliano l’aria a forza di correre come degli ossessi.
Dopo circa due minuti mi ritrovo con il fiatone e con la milza che pulsa dolorante provocandomi delle fitte allucinanti a cui non so resistere.
Quanto manca per arrivare a casa?
Faccio più o meno due conti e impreco mentalmente quando mi rendo conto che per arrivare a casa manca un po’ di tempo.
Senza rendermene conto una lacrima sferza la mia guancia vibrando per diversi secondi a contatto con il vento.
Guardo il cellulare e compongo il numero di Harry ed aspetto che risponda.
Ma nulla.
Solo il fastidioso annuncio dell’operatore telefonico che mi avvisa che al momento non è raggiungibile.



Dannazione!


Accidenti a me e a quando non do mai ascolto alle persone che mi vogliono bene.
Aveva ragione Tom.
Ha sempre avuto ragione quando mi diceva di non andarmene in giro da sola di notte.
Ed io che non l’ho mai ascoltato anzi…

E così adesso mi ritrovo a correre come una disperata mentre qualcuno mi insegue rischiando di farmi veramente del male.
‘Non andartene in giro da sola è chiaro?’ mi rimprovera la tua voce con tono accusatorio facendomi sentire ancora di più una merda.
Annuisco e sussurro a me stessa < dai Stephanie ce la puoi fare, non mollare cazzo; non farlo proprio ora >.
E proprio mentre penso a come confortarmi sento i passi farsi sempre più vicini.
Mi asciugo velocemente un’altra lacrima e mi preparo ad affrontare la situazione che non si prospetta essere delle migliori.
Poi come una benedizione dal cielo scorgo in lontananza una macchina.
Mi illumino e ringrazio il Signore prima di rallentare leggermente e sbracciare con le mani facendo segno alla macchina che si appresta a fermarsi.
Trattengo il fiato quando vedo che si tratta di un taxi.
Senza aspettare due secondi salgo su e do le informazioni al taxista che mi guarda abbastanza perplesso per via del mio fiatone e delle lacrime che escono copiosamente dai miei occhi.
Come se mi avesse letto nel pensiero ricevo una chiamata da Bill che mi chiede apprensivo < Steph? Stai bene? >.
< Io… Sì, sì; sono su un taxi > chiarisco cercando di non far trapelare la paura che invece mi divora.
< Bene… Ero così in pensiero > confessa visibilmente sollevato mentre lo sento sbuffare sonoramente.
< Tranquillo sto bene Bill; appena sono a casa ti mando un messaggio > affermo sicura e decisa cercando di ridere ma non riuscendo nell’impresa.
< Ok, comunque con Tom tutto ok… Ora vado che suonano alla porta Steph > afferma con la sua voce calma.
Saluto frettolosamente, blocco il cellulare velocemente e porto una mano al cuore prima di chiudere gli occhi e ripensare all’accaduto di poco fa.
Di nuovo quella sensazione di ansia e disagio che mi fa tremare letteralmente.
Formulo diverse spiegazioni ma purtroppo alla fine non riesco a trovare una soluzione.


Vuoto completo.


Sbuffo e scuoto la testa prima di concentrarmi sulla strada pregando mentalmente di arrivare il più in fretta possibile a quella che anche se non è di certo casa mia amo più di tutto in questo fottuto momento.
Non vedo l’ora di riabbracciare la mia amica e perchè no pure il suo ragazzo.
Mai ho manifestato così tanta gioia fino a questo momento.
Un’unica cosa mi rattrista e mi rabbuia allo stesso identico tempo.
La persona che mi ha inseguito.


Non so chi sia…


Non so cosa voglia da me…

 

  
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