James, Jason e Ted scesero dalla carrozza, molti altri ragazzi dal secondo al settimo anno entrarono nel cancello per poi attraversare il portone principale. Una volta entrati, James rimase a bocca aperta. Aveva attraversato tante volte quel portone, per assistere allo smistamento (o per venire smistato), ma quel giorno la sala grande era qualcosa di unico: centinaia di candele nere fluttuavano intorno ai quattro tavoli lunghi, su cui erano poggiate tovaglie di diversi colori (rosso scarlatto per grifondoro, verde scuro per serpeverde, blu notte per corvonero e giallo dorato per tassofrasso), il soffitto, che di solito era un cielo stellato, quel giorno era in tramonto, addirittura i fantasmi, sembravano più felici, persino peeves, il poltergeist, non osava rovinare quella specie di sala del trono. -Ma, per il nostro smistamento la sala non era così bella!!- disse Jason -Ho come l'impressione- disse Ted -che le decorazioni non hanno niente a che vedere con lo smistamento, tu che dici James?- James non rispose, guardava a bocca aperta la sala, poi gli apparve uno sguardo di immensa gioia negli occhi, e un mezzo sorriso sulle labbra. Subito corse attraverso la sala. -James, dove vai?- urlò Ted. James non aveva sentito, non per il gran chiasso che c'era, ma perché sapeva di cosa si trattava, suo padre gli aveva raccontato di una nuova usanza a Hogwarts. -Professoressa Mcgonagall- disse James davanti alla preside della scuola -Non mi dica che... voglio dire, le decorazioni, le candele... cioè, è vero che quest'anno... -Signor Potter- disse la donna impassibilmente -non vedo il motivo di fare un annuncio così importante solo a lei, quando lo dovrò fare a tutta la scuola dopo lo smistamento, vada a sedersi- James corse verso il tavolo di grifondoro. Si sedetto accanto ai suoi amici, e assistettero allo smistamento. Finalmente arrivò il momento, quello tanto atteso :-Lily Luna Potter- disse la Mcgonagall. Subito una ragazzina dai capelli rossi, si diresse timidamente verso il cappello parlante. Era un vecchio e logoro capello marrone. La preside glie lo posò sulla testa, e subito, il capello disse :- Mmh, un'altra Potter? Belle sorprese mi hanno dato i tuoi fratelli, entrambi testurbanti, ma sento che con te sarà più facile, non trovi?- la bambina non aveva il coraggio di parlare, era troppo emozionata -Tranquilla cara- disse il cappello -Grifondoro!- tuonò infine. Tutti i Grifondoro applaudirono dal tavolo, James fischiò, Jason urlò, Ted batté i pugni sul tavolo. Dopo un'altra ventina di studenti... -Hugo Weasley- chiamò la preside. Un ragazzino rosso e lentiginoso si alzò. -Allora- disse il cappello una volta che fu posato su quella chioma rossa -Un'altro Weasley? Eppure, c'è qualcosa di strano qui dentro.- Hugo era spaventato, cosa intendeva dire il cappello? -Ci sono. Serpeverde!- I serpeverde urlarono dal loro tavolo, battevano le mani e fischiavano. James era paralizzato, suo cugino? Un serpeverde? Guardò Rose. Era allibita, lo guardava dirigersi verso il tavolo dei serpeverde, sembrava non riuscire a dire niente. Non poteva succedere, non a suo fratello. Aveva sopportato a malincuore Albus, ma suo fratello, il suo adorato fratellino, non poteva essere veramente una serpe. Se fosse stato smistato a corvonero, sarebbe stata contenta, se fosse andato a tassofrasso, l'avrebbe sopportato, ma serpeverde? -Rose, i-io...- provò a dire James, ma poi ci ripensò, meglio lasciarla in pace. -Ok- disse la professoressa Mcgonagall -ora passiamo agli annunci. Bene, avrete notato la bellezza della sala grande. Ovviamente avrete capito, che non ha niente a che vedere con lo smistamento immagino. Infatti quest'anno, per la prima volta nella storia di Hogwarts, i cancelli verranno aperti, e altre tre scuole di magia verrano accolte tra quetse mura da Natale fino a febbraio. Non sarà per il torneo tre maghi. Ma studieranno con voi, mangeranno con voi, dormiranno con voi. Queste tre scuole di magia sono: Beauxbatons, dalla Francia, Durmstrang, dalla Norvegia, e Mahoutokoro, dal Giappone. Arriveranno domani, ma ora, mangiate pure.- e così dicendo, apparvero sul tavolo pietanze deliziose.