Serie TV > Violetta
Segui la storia  |       
Autore: ChibiRoby    25/09/2015    4 recensioni
E se dopo la morte di Maria, German non fosse scappato dal passato?
Violetta vive in una gabbia dorata finché non le si presenta l'occasione di fuggire, grazie al suo amore per la musica e a un paio di occhi verdi troverà il suo posto nel mondo.
Pablo e Angie sono una coppia sposata alle prese con un arrivo speciale che rivoluzionerà la loro vita.
Diego e Camilla da sempre migliori amici si ritroveranno alle prese con un nuovo sentimento mai provato prima.
E German dopo anni di paure scoprirà che si può sempre tornare ad amare.
Tratto del capitolo 11
[...] -Non credevo che provassi quello che provo io. – ammise abbassando lo sguardo imbarazzata.
-Invece è così, mi piaci da impazzire Violetta, fin dalla prima volta che ti ho vista, mi sei entrata dentro e non riesco a smettere di pensare a te. – le rivelò alzandole il mento con due dita per guardarla negli occhi.
-Tu non mi piaci Leon, io ti amo! – rivelò con un’audacia che neanche lei sapeva di avere, annullò nuovamente la distanza tra i loro volti e lo baciò. [...]
Leonetta, Pangie, Fedemilla, Camiego accenni Naxi, Marcesca, Andresx?, Larax?, Brodwayx?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla, Diego, Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Capitolo 16 – Incontri
 
 


Lara sospirò bevendo un sorso d’acqua fresca mentre lanciava un’occhiata alla pista su cui Leon si stava allenando. Erano passate alcune settimane da quando aveva stretto amicizia con Violetta e la sua cotta per il messicano stava lentamente svanendo nel nulla, tornando a essere quello che era stato fin dal principio: un‘amicizia quasi fraterna, un po’ come la sua nuova amicizia con la Castillo che diventava ogni giorno più forte, nonostante fossero agli antipodi come il giorno e la notte. E forse era proprio per questo che andavano così d’accordo. Non avrebbe mai pensato che un giorno avrebbe legato tanto con una ragazza così diversa da lei, o con una ragazza in generale! Fin da bambina era sempre stata un maschiaccio più interessata ai motori che alle bambole e per questo le altre bambine l’avevano sempre snobbata considerandola strana e crescendo avevano persino iniziato ad invidiarla: i ragazzi la cercavano spesso per chiederle aiuto per i loro mezzi. Solo per quello ovviamente ma quel poco bastava per attirarsi le antipatie delle sue compagne.
Posò la bottiglia e riprese a controllare la moto, lanciando di tanto qualche occhiata alla pista per assicurarsi che Vargas fosse ancora in sella. Aveva il brutto vizio di distrarsi facilmente, specialmente se la sua bella si trovava nei paraggi.
-No! Ancora quella! -  esclamò assottigliando lo sguardo nel notare una ragazza bassina dai corti capelli neri, avvicinarsi velocemente al bordo pista, proprio dove il suo pilota si era appena fermato.
Conosceva bene quella mocciosa, si chiamava Gery ed era letteralmente ossessionata da Leon. Era da un po’ che non si faceva vedere in giro, pensava che si fosse finalmente messa l’anima in pace ma evidentemente si sbagliava. Poco importava, Violetta sarebbe arrivata da lì a pochi minuti e la meccanica non vedeva l‘ora di godersi l’espressione sconvolta della nana appena avesse visto la fidanzata del suo pilota.  
 
-Grazie per il passaggio, ci vediamo a cena. – salutò Violetta scendendo dalla macchina di Roberto che, come sempre, l’aveva gentilmente accompagnata.
Chiuse la portiera salutandolo nuovamente con un cenno del capo prima di entrare, col cuore a mille si affrettò a raggiungere la pista di motocross, le piaceva quello sport ma odiava che il suo fidanzato lo praticasse. Viveva nel terrore che gli accadesse qualcosa, solo quando a fine allenamento scendeva dalla moto e la raggiungeva sorridente, il suo cuore si calmava permettendole di tornare a respirare normalmente. Leon non lo sapeva, se l’avesse scoperto avrebbe iniziato a pensare di mollare il motocross per non farla preoccupare e non glielo avrebbe mai permesso. Era il suo sogno e lo avrebbe appoggiato anche se significava perdere dieci anni di vita ogni volta che lo vedeva dentro quella maledetta pista! Affrettò il passo, non vedeva l’ora di perdersi in quelle magnifiche pozze verdi che avevano il potere di farla sempre sentire a casa.  
Al contrario delle sue rosee aspettative, la scena che le si presentò davanti le chiuse lo stomaco: Leon stava parlando con una ragazza, non sapeva chi fosse e nemmeno le importava, l’unica cosa importante era che quella stava facendo gli occhi dolci al suo ragazzo. Come si permetteva?
Fece per raggiungerli a passo di marcia, decisa a mettere in chiaro un paio di cose.
–Ferma. – la bloccò Lara afferrandola per il braccio –Non il caso di fare scenate per Gery, neanche la considera.
Annui, almeno ora conosceva il nome del nemico: Gery, che razza di nome era? Le ricordava il nome del topo dei cartoni animati. La guardò di sottecchi, quello dei cartoni era decisamene più carino.
-Però se proprio vuoi fare qualcosa… - sorrise maliziosa sbottonandole i primi tre bottoni della camicetta, scoprendole leggermente il seno.
- Ma… - tentò di opporsi arrossendo fino alla punta dei capelli.
-Niente ma e ascoltami. – sbottò Lara bloccando ogni sua possibile protesta sul nascere.
Violetta annuì lasciando che la meccanica le sussurrasse il suo piano.
 
-Amore!
Gli occhi di Leon si illuminarono, avrebbe riconosciuto quella voce tra mille. Alzò lo sguardo incrociando i grandi occhi da cerbiatta della sua ragazza e istintivamente allargò le braccia per accoglierla. Violetta non se lo fece ripetere due volte, accolse l’invito con gioia buttandogli le braccia al collo e baciandolo con foga, sotto lo sguardò vittorioso di Lara e quello incredulo di Gery.
-Ciao. – lo salutò sorridente quando si separarono.
-Ciao amore mio. -  ricambiò il saluto accarezzandole il naso col suo.
-Allora, non mi presenti la tua amica? – domandò innocentemente poggiando la testa contro il suo petto.
-Certo. Lei è…- si bloccò, improvvisamente non si ricordava più il nome della ragazza con cui stava parlando.
-È incredibile l’effetto che un bacio ha su un uomo! – pensò la meccanica ridendo sotto i baffi.
-Gery. – sbottò la diretta interessata incrociando le braccia sotto il seno infastidita dal comportamento del ragazzo.
-Lei è Violetta, la mia fidanzata. – continuò ignorando a gaffe fatta pochi secondi prima – Vado a cambiarmi e andiamo a prendere un gelato?
-Certo. - sorrise felice per l’invito, adorava mangiare il gelato in compagnia del suo ragazzo, e soprattutto felice di essere tornata al centro delle sue attenzioni.
-Ci vediamo tra pochi minuti. – sorrise rubandole un bacio a fior di labbra –Lara, te la affido.
-Tranquillo! È in ottime mai. – lo rassicurò avvicinandosi alla coppia e circondando con un braccio le spalle della Castillo.
-Lo so! – rise Vargas, rubò l’ennesimo bacio alla fidanzata, ne lasciò uno veloce sulla guancia della meccanica e rivolse un distratto cenno del capo al ultima ragazza presente prima di allontanarsi verso gli spogliatoi.
Appena fu sparito dalla loro vista Gery spostò lo sguardo sulla fidanzata del crossista.
-E cosi sei la sua ragazza. – borbotto squadrandola con fare critico: le sembrava così banale, la tipica figlia di papa sempre ubbidiente, in poche parole una bambolina senza personalità.
Violetta annuì sostenendo il suo sguardo senza battere ciglio, non si sarebbe lasciata intimidire.
-E da quanto state insieme? – domandò con fare indagatore.
-Un paio di mesi. – rispose in maniera vaga, lievemente irritata da quella specie di terzo grado che stava cercando di mettere in atto.
-E vi conoscete da…? – continuò l’interrogatorio con il chiaro intento di scoprire come avesse fatto quella specie di bambolina a conquistare un tipo come Leon Vargas.
-Un paio di mesi. – ripeté provando a mantenere la calma, anche se non era facile rimanere tranquilla davanti a quella specie di terzo grado in stile poliziesco, mancava solo che iniziasse il giochetto del poliziotto buono e quello cattivo. La osservò mentre alzava un sopracciglio con fare scettico, le stava forse dando della bugiarda?
- È stato amore a prima vista. – continuò arrossendo senza abbassare la guardia, pronta a ribattere a qualunque affermazione che potesse anche solo tentare di mettere in dubbio il sentimento che la legava a Leon.
-Confermo! -  la voce del giovane Vargas le fece voltare di scatto – Più la conosco e più me ne innamoro. – aggiunse abbracciandola da dietro, aspettò che si voltasse nella sua direzione e catturò le sue labbra con le proprie.
 
 
***
 
 
Andres si lasciò cadere pigramente su una panchina del parco accarezzando la testolina di Macchia, la graziosa cagnolina che aveva trovato alcuni giorni prima. Purtroppo non poteva tenerla con sé. Sua sorella Laura, aveva la fobia dei cani, le bastava vederne uno per iniziare a urlare come se avesse davanti un orso.
-Tranquilla, riuscirò a trovarti una casa. – sussurrò, non riusciva davvero a capire come si potesse avere paura di una dolce cucciolotta.
Macchia alzò la testolina che sino a quel momento era appoggiata sulla gamba del suo padrone temporaneo e abbaiò con un tono che al giovane parve intriso di fiducia.
- Grazie per la fiducia. – scherzò – Ti va di giocare?
Si alzò in piedi scodinzolando felice, lasciando ad Andres la possibilità di alzarsi e raccogliere un pezzo di legno.
-Prendilo! – urlò lanciandolo davanti a se, senza prima guardare se la via fosse libera.
-Ahhh!
Andres sobbalzo dirigendo immediatamente lo sguardo nella direzione da cui proveniva l'urlo!
-Oh mamma! - esclamò allarmato vedendo seduta a terra una ragazza dai lunghi capelli neri che si massaggiava la fronte, accanto a lei il pezzo di legno che aveva appena tirato.
La raggiunse velocemente e si inginocchiò al suo fianco -Mi dispiace tanto, non volevo colpirti. - si scusò mortificato.
-Meno male! – borbottò quest’ultima sarcasticamente.
-Perdonami. – ripeté mortificato, non sarebbe mai stato capace di far del male neanche a una mosca, almeno volontariamente. Involontariamente invece creava fin troppi danni a chiunque gli stesse vicino. Infondo era fatto così: tanto buono quanto imbranato.
-Tranquillo ti perdonò. – annunciò la ragazza dopo averlo guardato negli occhi, dal modo in cui si stava scusando era evidente che non lo aveva fatto di proposito, era stato un banale incidente anche se con risvolti un po’ dolorosi.
-Grazie! – sorrise –Mi chiamo Andres. – si presentò ricordandosi le buone maniere che fin da piccolo i suoi genitori gli avevano inculcato fino allo sfinimento.
-Libby
 
 
***
 
 
 
-Finalmente sto per diventare zio! – rise German, era appena tornato da una passeggiata in centro con Esmeralda quando aveva ricevuto la chiamata dei cognati. Aveva sempre amato i bambini e prima della morte di Maria avevano pensato più volte di allargare la famiglia ma il cielo l’aveva chiamata a sé prima che potesse accadere lasciando Violetta priva della madre e di un fratellino o sorellina che potesse crescere insieme a lei, per questo quando era arrivato Federico l’aveva accolto come un figlio nella speranza che potesse colmare almeno in parte il vuoto. Cosa che aveva fatto egregiamente, diventando in poco tempo il figlio e fratello che lui e Violetta avevano sempre desiderato e mai avuto.    
-E Violetta? Come ha preso la notizia? – domandò anche se era sicuro che la sua bambina aveva accolto con gioia la notizia di un nuovo arrivo in famiglia.
-Sta ancora facendo i salti di gioia. – rise la futura mamma –E tu? Hai qualche novità da dirci? – indagò con un sorrisetto malizioso, aveva notato che da qualche tempo gli brillavano gli occhi, una luce particolare che non vedeva da quando era morta Maria. Che suo cognato si fosse innamorato?
-Assolutamente nulla, lavoro tutto il giorno. - rispose velocemente, fin troppo velocemente per non risultare sospetto.  – Ora devo andare, dite a Violetta che la chiamerò più tardi! – aggiunse visibilmente a disagio. Chiuse la chiamata senza nemmeno salutare i coniugi Galindo che si scambiarono uno sguardo d’intesa: German Castillo stavano nascondendo qualcosa.  



Angolo Autrice:

Salve a tutti, so di essere molto in ritardo ma sono stati mesi duri, per quasi tutta l'estate ho avuto il blocco dello scrittore, poi a Settembre sono partita per Verona, dove ho visto il ViolettaLive e ho realizzato il mio sogno di conoscere Tini e Jorge, ho anche fatto un selfie Jortini *.* 
Comunque sono tornata con una grande carica e ho ricominciato a scrivere. Spero che il nuovo capitolo vi piaccia e se vi va lasciatemi una recensione, baci 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Violetta / Vai alla pagina dell'autore: ChibiRoby