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Autore: MargaretMadison    25/09/2015    2 recensioni
«Che vuoi dire?»
«Che non ho mai rischiato, non ho mai baciato uno sconosciuto, non ho mai fatto sesso, mai assaggiato dell'alcool se non al matrimonio di mio cugino e tantomeno non ho mai mentito ai miei. Insomma, è il mio ultimo anno da liceale e da adolescente, voglio fare qualcosa di memorabile, dannazione!»
«E in questo memorabile c'entra per caso Calum Hood?»
Candice nascose il viso tra le mani immaginando le sue gote toccare tutte le gradazioni di rosso.
‘Che Calum Hood era il ragazzo di cui era innamorata da anni e non era mai riuscita a parlare con lui eccetto quella volta in seconda superiore dove le chiese l’ora.
«Beh, sì» ammise «Insomma, mi piace dal primo anno del liceo, vorrei almeno riuscire a parlare con lui senza diventare una balbuziente, capisci?»
«Inizia ad imparare l’arte del sedurre un ragazzo e poi striscerà da te» rispose Ashton svogliato, riportando l’attenzione sulla TV, che a lui quel Calum non gli era mai piaciuto. Non che lo conoscesse di persona, solo che non lo ispirava e non ci teneva a conoscerlo.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TEACH ME – Fourth Lesson

 
 
 
 *questo capitolo è più arancione/rosso, se non è di vostro gradimento evitate di leggere*
 
 
 
 
 
 
 
Erano passati tre mesi e non avevano ancora ufficializzato la cosa. In realtà l’unico che era al corrente della loro relazione era Ed che tutte le volte che li vedeva entrare nel negozio mano nella mano ghignava perché lui aveva capito tutto prima di tutti gli altri.
Si ritrovavano come ogni martedì pomeriggio a casa di Candice, Michael era uscito con la sua ragazza, Margaret, e i loro genitori erano a lavorare fino a tardi.
Candice si accoccolò meglio sul petto di Ashton mentre fece partire “Capitan America” e Candy sbadigliò solo guardando i promo.
Non che non le piacesse il film, per carità, erano giorni che voleva vederlo con lui solo che nella sua testa continuavano a ronzarle mille dubbi.
Da quando avevano fatto pace si erano ritrovati molte volte in situazioni intime ma non si erano mai spinti troppo in là. Aveva paura di non riuscire a farlo stare bene come lui, sicuramente, era in grado di farla sentire. E ok, Ash era paziente con lei ma per quanto avrebbe resistito? Insomma, lui, per lei, stava facendo di tutto per sembrare il fidanzato perfetto mentre lei non faceva altro che limitarlo e voleva fare qualcosa per lui.
«Tutto bene?» chiese Ashton lasciandole un bacio sulla fronte.
«Si, certo… insomma, perché dovrebbe esserci qualcosa che non va?»
Ashton ridacchiò giocando con la frangetta che si era fatta da pochi giorni «Non lo so, mi sembra strano che non stai guardando il film commentando quanto Chris Evans sia più bello di me»
«Uhm, sono solo sovrappensiero» rispose nascondendo il viso nel petto di Ash, che ora non aveva proprio voglia di guardare il film.
Ashton bloccò il film e si tirò dritto sulla schiena facendo mugugnare Candice che era più comoda prima.
 «A che pensi?»
«Pensavo che sarebbe carino se oggi continuassimo le nostre lezioni, non trovi?»
Ash ci pensò su «Vuoi davvero riprovare a suonare la batteria?»
Scosse la testa divertita a quel ricordo «No, le altre lezioni... quelle un po’ più personali, ecco» disse abbassando la voce.
«Ah, quelle lezioni» Candice annuì «Va bene, su cosa vuoi che sia questa?»
Candice arrossì all’improvviso. Era una persona timida, sì, ma con Ashton si sentiva completamente a suo agio e non si vergognava di nulla, l’unico problema era formulare la frase senza arrossire ancora di più. Voleva apparire sicura di sé.
«Io… ecco, mi piacerebbe farti stare bene con… le mani»
Ashton si alzò dal letto passandosi nervosamente la mano tra i ricci. Insomma, doveva fare i salti di gioia ad avere una ragazza che volava fargli provare piacere ma gli sembrava strano, non dovrebbe essere il contrario?
Candice abbassò lo sguardo e sentì il cuore incrinarsi al pensiero che lui non era della sua stessa idea.
«Non… non vuoi?» chiese impacciata rialzando di poco gli occhi.
«Candy ma… ma che dici? Ovvio che lo voglio ma non è strano? Insomma, tu sei vergine dovrei essere io a procurarti piacere, no?»
«Si ma… io non imparerei nulla e ho davvero bisogno di imparare» lo supplicò quasi.
Ashton allora si avvicinò di nuovo alla sua ragazza e iniziò a baciarla con foga, facendola sorridere nel bacio ‘che anche quella volta aveva vinto.
Ash si sedette sul letto e portò Candice sopra il suo bacino, le ginocchia di lei ai lati dei suoi fianchi.
Candy sapeva bene come comportarsi, si era già ritrovata in situazioni simili diverse volte e così mosse il suo bacino in avanti, incontrando quello del suo ragazzo.
Ashton strinse forte il labbro inferiore tra i denti, cercando di reprimere le profanità che stavano per uscirgli dalla bocca non appena Candice gli accarezzò la zona più sensibile del suo corpo.
«Sto facendo male?» chiese timorosa, perché sbagliare era l’ultima cosa che voleva fare.
«No, accidenti, no. Solo… sii più sicura, lo sai che ogni cosa che fai mi fa impazzire» disse Ash, deglutendo a fatica.
Candice annuì e fece come le era stato detto.
La mani di Ashton raggiunsero il lenzuolo e lo andarono a stringere forte tra le sue dita lunghe. Doveva darsi una controllata, ma come poteva se aveva le mani di Candice addosso?
«Candice f-fermati qui» disse lui scostandole le mani da per poi lasciarle un dolce bacio sulle labbra «Sei stata bravissima e vedo che la lezione precedente l’hai imparata bene»
«Beh, tutto merito del maestro»
«Ok, adesso dovresti… togliermi questi ingombranti jeans di dosso»
Ash l’aiutò a disfarsi dei suoi pantaloni e infine dei boxer. Candice arrossì e cercò di mantenere lo sguardo fisso sul viso del ragazzo i capelli scompigliati e gli occhi chiusi.
Candice respirò a fondo prima di prendere in mano l’erezione e muovere la mano lungo la sua lunghezza.
Si chiese se quello che stava facendo andasse bene, in fin dei conti era la sua prima volta e voleva che fosse perfetta, perché ad Ashton ci teneva davvero tanto e voleva dimostrarglielo. Riportò lo sguardo su Ashton e non poté non trovarlo bellissimo, con le labbra schiuse e qualche gocciolina di sudore sulla fronte.
Ashton lasciò scappare dalle sue labbra un mugolio e sussurrò il nome di Candice, non appena sfiorò la punta col pollice.
«È la parte più sensibile» spiegò, tra un’imprecazione e l’altra.
Ashton iniziò ad alzare il bacino verso di lei, segno che il culmine era vicino.
«C-Candice è meglio se…» deglutì a fatica, mettendosi dritto con la schiena «Non penso che tu voglia… vedere e»
Ma Candice non gli diede ascolto e interruppe il flusso di parole appoggiando l sue labbra su quella di Ashton, con l’intento di calmarlo. Voleva portarlo al limite e fargli dimenticare tutte le altre ragazze che lo avevano fatto stare bene, adesso c’era solo lei.
Ashton portò la sua mano sulla coscia di Candy, scoperta dai pantaloncini, non appena sentì un fremito percorrergli tutto il corpo.
E non appena sentì il piacere invadergli il corpo, Ashton strinse la presa sulle cosce di Candice e un gemito più forte degli altri riempì la stanza.
«Guarda che hai combinato!» sbottò Ashton osservando il bordo della sua T-shirts dei Doors sporca del suo stesso liquido.
Candice si portò l’indice alla bocca, cercando di non ridere all’espressione di Ashton e «Scusa» disse anche se in realtà non era affatto dispiaciuta, anzi «Ti porto una maglia di Michael»
La castana si alzò in fretta in piedi per raggiungere la stanza del fratello, di fronte alla sua quando la voce di Ash la fece voltare.
«Sei stata bravissima» le disse lanciandole un bacio.
Candice non rispose, ma dentro di sé sorrideva soddisfatta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
«Fantastico» sbottò Candice appoggiando il cellulare sul tavolo della cucina, Ashton si fece più vicino avvolgendo le braccia attorno al bacino stretto della ragazza, inspirando a pieni polmoni il suo profumo «I miei si fermano fuori a pranzo e Michael si ferma a dormire da Margaret. Dici che una pizza va bene per passare una serata assieme?»
Ashton non rispose, in realtà aveva spento il cervello non appena metabolizzò il fatto che avevano una serata a disposizione, così iniziò a baciarle la spalla risalendo fino alla base del collo, trattenendo tra i denti un lembo di pelle.
«Uhm, no» rispose salendo più in alto sul collo.
Candice chiuse gli occhi e strinse la presa sul bordo del tavolo in preda al piacere «Cinese?»
«Nemmeno»
«Possiamo sempre andare in quel ristorante italiano in fondo alla via»
«Declino» disse succhiando il lobo dell’orecchio.
«A-Ash, che… cha vuoi fare?» chiese sentendo la mani di lui sui suoi fianchi.
Ashton non rispose, si limitò a far girare Candice in modo da far scontrare le loro labbra in un bacio pieno di amore.
«Ash ma… la cena?» domandò Candy tra un bacio e l’altro.
Non rispose, si limitò ad alzarla per i glutei e farla sedere sul tavolo. Di riflesso, Candice aprì le gambe per sentirlo ancora più vicino a lei.
«La cena può aspettare, ora voglio ricambiare il favore»
Candy sentì quel “famoso” calore divampare in tutto il corpo e strinse le gambe attorno al bacino di Ash.
Le mani di Ash percorsero il corpo di Candice come a volerlo studiare da sopra i vestiti fino a scendere al bordo dei jeans.
Giocò con la cerniera, temporeggiando. Voleva farsi pregare, voleva che fosse lei a chiedergli di toccarla.
«Ash…» disse in tono di supplica, gli occhi lucidi e le labbra dischiuse.
«Sì?»
«Io… ti voglio»
Ashton sorrise lascivo e slacciò i pantaloni «Ne sei sicura, babe
«Penso di sì»
Intrufolò una mano all’interno degli shorts in jeans e l’accarezzò da sopra le mutandine, sorridendo dentro di sé quando le trovò giù umide. Gli piaceva il modo in cui Candice rispondeva al suo tocco.
Non voleva osare troppo, voleva fare le cose con calma ed esplorare assieme a lei la sua sessualità.
Spostò il bordo dei suoi slip di lato, accarezzandola. Gli piaceva il fatto che indossasse un intimo semplice, senza pizzo o merletti, riusciva a rendere sexy pure una biancheria così anonima e questo davvero non riusciva a spiegarselo ma Candice rendeva tutto migliore.
Ash passò il pollice sulla clitoride, ottenendo in risposta un sospiro mal trattenuto da Candice.
Iniziò ad accarezzare la sua pelle sensibile senza mai staccare le sue labbra da quelle di lei che non riusciva più a trattenere i gemiti.
Candice era sopraffatta da quel mix di emozioni nuove e lanciò la testa all’indietro non appena sentì le gambe farsi eccessivamente pesanti.
 «Ashton!» urlò quasi quando il piacere era diventato insostenibile.
Ash la strinse forte al suo petto mentre Candy regolarizzava il suo respiro.
«È stato…»
«Grandioso, sì» concluse Candice, puntando i suoi occhi in quelli chiari di Ashton e «Grazie» disse prima di ribaciarlo.

















MY LITTLE TALK
come state? Mi spiace dvvero tanto se nei due capitoli precedenti non ho fatto il mio solito angolino ma ero così di fretta che non ho trovato tempo.
partendo dal presupposto che mi vergogno di sto capitolo (perché dai..........) ahimé siamo quasi giunti alla fine!
ho iniziato oggi stesso una nuova fan fiction su Michael (ma guardate un po' che strano) e ve la propongo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3270412 sperando che vi piaccia!
ci vediamo settimana prossima :)
bacissimi
Megghy
  
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